“Spia” al soldo dei britannici: di questo adesso viene accusata la giornalista russa Marina Ovsyannikova, apparsa improvvisamente in diretta durante un tg della tv di stato russa Channel One alcuni giorni fa con un cartello contro la guerra in Ucraina. Kirill Kleimyonov, direttore giornalistico del canale, in un video oggi ha lanciato una pesante accusa: “Non molto prima della protesta, secondo le nostre informazioni, Ovsyannikova ha parlato con l’ambasciata britannica”, ha detto, citato anche da vari media britannici. Il 15 marzo Osvyannikova è comparsa con in mano un cartello di cartoncino con la scritta “Fermiamo la guerra”.
La donna è stata accusata oggi da Kirill Kleimenov, direttore del telegiornale coinvolto, d’aver avuto contatti “con l’ambasciata britannica” in Russia prima d’inscenare la sua protesta. “Non ha alcun rapporto con noi, è solo un’altra bugia spacciata dalla macchina della disinformazione” del Cremlino, ha replicato un portavoce del ministero degli Esteri del governo di Boris Johnson. In precedenza, come riferisce la Bbc, il giornale d’opposizione russo Novaia Gazeta aveva scritto che Ovsiannikova – fermata e poi rilasciata dalla polizia dopo l’incursione televisiva – sarebbe stata interrogata a lungo a Mosca sul sospetto di presunti contatti con i servizi segreti stranieri.