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Un missile russo colpisce un centro commerciale a Kiev, nel quartiere di Podil. La guerra piomba nel cuore politico e amministrativo del Paese. Lo fa spazzando via tutto: la struttura implode, i vetri, i pezzi d’acciaio, legno, ferro e cemento schizzano dappertutto. Le auto volano via come fogli di carta. I palazzi accanto sono sventrati dall’esplosione. Una fiammata rossa squarcia di notte la Capitale. Le telecamere di sicurezza, di edifici vicini, registrano la distruzione. L’intero fabbricato si sbriciola in una frazione di secondo, le sue macerie divorano la vita di 8 persone. I corpi straziati sono avvolti nelle coperte, o in buste nere, con i piedi che sbucano senza le scarpe.
I MORTI
I cadaveri recuperati vengono adagiati poco distante dal cratere creato dall’impatto del missile. Dove c’era lo shopping mall con piscine, palestre, negozi e fast food, adesso c’è una distesa di grovigli, di cavi e mattoni appuntiti. Per Mosca il centro commerciale era un deposito di armi. L’armata russa è ormai alle porte di Kiev e bussa a colpi di cannone. L’esercito di Vladimir Putin si prepara al blitz finale. Ma gli ucraini della Capitale sono pronti all’assedio, il sindaco Vitali Klitschko su Telegram ha dato ieri il nuovo annuncio: sarà di nuovo coprifuoco dalle 20.00 (di ieri) fino alle 7 di mercoledì mattina.
Ma non solo Kiev patisce i colpi dell’artiglieria delle forze armate di Mosca.
La flotta russa nel Mar Nero sfila, con le sue navi, di fronte a Odessa. La marina militare cannoneggia la città portuale, le sirene che avvisano la popolazione di una nuova pioggia di morte non cessano di suonare. I civili cadono sotto le bombe. Mentre i militari ucraini si preparano all’inevitabile scontro a terra con i loro omologhi russi, quando i bastimenti da guerra cesseranno di fare fuoco.
Nel frattempo a duecento chilometri di distanza, a Kherson un plotone di soldati invasori entra nella piazza principale dove i cittadini manifestano con le bandiere ucraine. Gli corrono incontro imbracciano i fucili d’assalto Ak 400. Nuvole di fumo si alzano all’improvviso. Il rumore sordo dell’esplosione. Le persone fuggono spaventate mentre i militari lanciano degli ordigni e, a passo rapido, prendono il controllo dell’area.
I MISSILI
Forse anche per questo i generali di Putin hanno deciso di intensificare i bombardamenti con le armi più sofisticate a loro disposizione. Dopo aver lanciato i missili ipersonici Kinzhal, la Russia ha annunciato di aver usato in Ucraina un’altra arma di nuova generazione, i missili da crociera Kalibr. In questo caso i bersagli dell’esercito sono stati gli impianti di produzione di Nezhin, a nord-est di Kiev, a oltre 600 chilometri di distanza dal Mar Nero. I missili sono stati lanciati dalle navi della flotta schierate sul Mar Caspio. I Kalibr, lunghi più di 6 metri, rappresentano uno dei pilastri delle capacità offensive delle forze armate del Cremlino, con una gittata stimata in 1.500-2.500 chilometri.
RUSSIA – USA
Mentre i civili subiscono le barbarie della guerra – e i bambini su tutti, ieri il ministero degli Esteri ucraino ha denunciato che in 2.400 dal Donbass sono stati condotti illegalmente in Russia – la diplomazia fatica a trovare un’intesa. E anzi la tensione ieri ha toccato un nuova vetta. Una durissima protesta di Mosca è stata recapitata a Washington tramite i canali diplomatici per gli «inaccettabili» commenti del presidente Joe Biden su Putin, definito «un dittatore assassino e un criminale di guerra». Alla vigilia della complessa trasferta del presidente americano sul suolo europeo che lo porterà anche in Polonia, a Mosca il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore statunitense John Sullivan per rappresentargli l’ira di Putin per dichiarazioni giudicate «indegne» dal Cremlino. Quelli usati da Biden, hanno attaccato i russi, sono toni «inaccettabili», soprattutto se si considera che si tratta di giudizi indirizzati al più alto livello, cioè presidenziale. Lapidaria la replica del segretario di Stato americano Antony Blinken, attraverso il suo portavoce: è «incredibile» sentir parlare di «commenti inaccettabili da parte di un Paese che sta perpetrando violenze atroci sui civili».
Che lo scontro tra le due superpotenze stia crescendo lo dimostra il nuovo allarme lanciato da Washington sulla possibilità che la Russia lanci un cyber attacco contro gli Stati Uniti («Se la Russia farà un cyber attacco contro di noi, gli Usa risponderanno», ha tuonato la Casa Bianca). Nonché l’annuncio americano che conferma che saranno forniti all’Ucraina altri sistemi anti-missili, inclusi quelli di fabbricazione sovietica. «Esattamente quelli di cui hanno bisogno», ha osservato il portavoce del dipartimento di Stato americano Ned Price. Nelle stesse ore della protesta russa il presidente statunitense consultava i suoi alleati europei. Una conversazione di un’ora con il premier britannico Boris Johnson, quello italiano Mario Draghi, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron per ribadire – ha fatto sapere Palazzo Chigi – l’assoluta necessità di mantenere una piena unità d’intenti in questa fase delicatissima del conflitto. Dossier all’esame anche dell’Unione europea.
Che il barometro dei negoziati volga al peggio lo conferma tra l’altro anche l’accusa di Washington a Pechino di non fare nulla per fermare il conflitto: «La Cina è il Paese con la maggiore influenza sulla Russia, potrebbe fare di più per mettere fine alla guerra. Finora abbiamo solo sentito dichiarazioni», ha sottolineato il Dipartimento di Stato.
KIEV – MOSCA
Anche dall’Ucraina il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Alexander Rodnyansky, ha raffreddato gli entusiasmi sulle trattative – mediate in primo luogo dalla Turchia – ribadendo quanto «la Russia non sia seria rispetto ai negoziati di pace».
Lo stesso Zelensky poi, dopo aver respinto l’ultimatum di Mosca sull’evacuazione da Mariupol, ha introdotto un elemento importante sul negoziato che potrebbe complicare ancora di più la soluzione: ogni eventuale accordo con la Russia sarà sottoposto al voto degli ucraini. «I compromessi nei negoziati saranno decisi con un referendum in Ucraina. In particolare, possono essere poste ai voti le garanzie di sicurezza e lo status dei territori temporaneamente occupati delle regioni di Donetsk e Lugansk e della Repubblica autonoma di Crimea», ha spiegato il presidente ucraino. Accordo che sembra ancora molto lontano. Ieri uno dei principali negoziatori ucraini Mykhaylo Podolyak ha garantito che Kiev non accetterà nessun compromesso sull’integrità territoriale e sulla sovranità del suo Paese.
Ucraina, la giornata in diretta
Ore 00.30 – Il presidente americano Joe Biden ha confermato che la Russia ha impiegato anche missili ipersonici nei bombardamenti in Ucraina. «Con le stesse testate impiegate sugli altri missili, non fanno molta differenza, tranne che per il fatto che è quasi impossibile intercettarli», ha detto Biden, citato dalla Cnn.
Ore 23.07 – Gli Usa esprimono «profondo apprezzamento per la leadership dell’Italia e il suo impegno per il popolo dell’Ucraina». Lo si legge in una nota dell’ambasciata Usa a Roma. «Contrariamente a recenti commenti falsi e senza fonte – si afferma – l’Italia continua a dimostrarsi un forte esportatore di sicurezza e un importante contributore della Nato sui fianchi est e sud dell’Alleanza. Il Dipartimento della Difesa apprezza i contributi significativi dell’Italia all’Ucraina e a sostegno dell’Alleanza. Gli Usa continueranno a lavorare con alleati e partner sui futuri impegni verso l’Ucraina in questa momento critico della sicurezza europea».
Ore 22.40 – Le truppe russe hanno aperto il fuoco su un ospedale pediatrico a Severodonetsk, nel nord est dell’Ucraina. Lo ha detto il capo dell’amministrazione militare regionale di Lugansk, Sergey Gaidai, su Telegram, secondo quanto riferisce Ukrinform. «I russi hanno aperto il fuoco su un ospedale pediatrico a Severodonetsk – ha scritto -. Il tetto ha preso fuoco. Fortunatamente, i piccoli pazienti, le loro madri e il personale sono stati tempestivamente evacuati. Il governatore ha aggiunto che nella regione di Lugansk, sono state bombardate oggi le città di Severodonetsk, Rubizhne, Lysychansk, Popasna, Novodruzhesk e Toshkivka. L’agenzia riferisce anche i russi hanno sparato quattro missili nella regione di Rivne, ma non si sa ancora se ci sono state vittime.
Ore 20.31 – Joe Biden e i leader europei «hanno discusso dei recenti sforzi diplomatici a sostegno del tentativo dell’Ucraina di raggiungere un cessate il fuoco». Lo riferisce la Casa Bianca in una nota sul colloquio tra il presidente americano, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro italiano Mario Draghi e il primo ministro britannico Boris Johnson.
Ore 20.26 – Kiev non accetterà nessun compromesso sull’integrità territoriale e sulla sovranità dell’Ucraina. Lo dice il negoziatore ucraino Mykhaylo Podolyak alla Bbc. La resistenza ucraina all’invasione, afferma Podolyak, ha costretto la Russia «a valutare in modo più adeguato la realtà» della situazione, il che ha contribuito a incoraggiare «una sorta di dialogo». Ma qualsiasi decisione su un eventuale accordo di pace sarà presa dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dal leader russo Vladimir Putin, aggiunge.
Ore 19.59 – «Il presidente Putin aveva un suo piano, pensava di conquistare Kiev in poche ore se non giorni. Ma è stato fermato dalla resistenza degli ucraini e le sue forze sono in stallo». Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Ned Price, durante il briefing con la stampa. «Questa è una guerra più grande della Russia e dell’Ucraina, ci sono in gioco principi universali che Putin ha cercato di violare, tra questi la sovranità di un Paese di determinare la sua politica estera e le sue alleanze», ha sottolineato.
Ore 19.42 – Un eventuale accordo con la Russia dovrebbe essere sottoposto ad un referendum in Ucraina. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelensky, secondo quanto riferisce la Tass.
Ore 19.11 – È durata un’ora la telefonata del presidente americano Joe Biden con i leader europei, tra i quali il premier italiano Mario Draghi. Il colloquio è durato un’ora, dalle 11.14 alle 12.12, secondo quanto riferito dalla Casa Bianca.
Ore 19.07 – Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto oggi pomeriggio una conversazione telefonica con il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il presidente francese, Emmanuel Macron, il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, il primo ministro britannico, Boris Johnson, in preparazione del vertice NATO di giovedì prossimo e della partecipazione del presidente Biden al prossimo Consiglio europeo. I leader «hanno riaffermato l’importanza della unità di intenti e di azione dimostrata di fronte alla guerra in Ucraina e alle sue ripercussioni. Di fronte alla grave emergenza umanitaria i leader si sono impegnati a coordinare gli sforzi per aiutare la popolazione ucraina in fuga dal conflitto o bloccata in patria». Così in una nota Palazzo Chigi.
Ore 18.49 – Alcuni autobus che stavano evacuando bambini da Mariupol sono stati presi di mira dalle forze russe e alcuni di loro sono stati feriti in modo grave. Lo ha denunciato il governatore della regione di Zaporizhzhia, Olexandr Starukh, citato dalla Bbc. Secondo il governatore, «quattro bambini sono stati portati in ospedale» e due sarebbero in «condizioni gravi».
Ore 18.30 – La vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk ha fatto appello ai partner europei affinché sostengano l’Ucraina decretando un no-fly zone sugli impianti nucleari. Lo riferisce Ukrinform. Secondo la vicepremier in Europa oggi la sicurezza non è garantita, compresa quella nucleare, perché tutti possono vedere l’incoscienza e l’imprevedibilità delle azioni dell’aggressore. «Pertanto, il minimo che la comunità internazionale può fare oggi – e questo è anche quanto afferma il presidente Volodymyr Zelensky – è garantire una no-fly zone sugli impianti nucleari in Ucraina per evitare una vera minaccia per il mondo intero» ha sottolineato Vereshchuk.
Ore 18.05 – È sceso a 239 il numero di italiani rimasti bloccati in Ucraina e che vogliono uscire. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a margine del Consiglio Esteri a Bruxelles, ricordando che «ieri erano 276» e «una settimana fa erano 400». «Laddove non ci sono le condizioni di sicurezza consigliamo di restare al sicuro e aspettare le azioni sul campo delle agenzie umanitarie di corridoi di evacuazione. Porteremo via tutti quelli che ci stanno contattando», ha aggiunto.
Ore 17.30 – La Russia sta facendo del terrorismo di Stato in Ucraina e attaccherà anche altri Paesi. Lo ha affermato il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, nel corso di una conferenza stampa a Londra col suo omologo britannico, Ben Wallace. Si è trattato di un blitz non annunciato di Reznikov, il primo dall’inizio dell’invasione da parte delle truppe di Mosca.
Ore 17.00 – Il bilancio delle vittime tra i civili nella città di Mariupol ha raggiunto oltre 3.000 persone. Lo afferma il comandante del distaccamento di Azov, il maggiore Denys Prokopenko in un commento alla Cnn, come riporta anche Ukrinform. «Il bilancio delle vittime tra i civili cresce ogni giorno e ora supera le 3.000 persone. Ma nessuno può dire il numero esatto dei morti, poiché le persone vengono sepolte in fosse comuni, senza nome. Molti cadaveri restano insepolti per le strade. Alcune persone rimangono intrappolate sotto le macerie, sepolte vive», ha detto Prokopenko.
Ore 16.30 – La Russia continuerà ad usare i missili ipersonici Kinzhal durante l’offensiva in Ucraina. Lo dice il ministero della Difesa russo citato da Interfax.
Ore 15.31 – Il ministero degli Esteri russo ha convocato l’ambasciatore americano John Sullivan e gli ha consegnato una nota di protesta contro i commenti «inaccettabili» di Joe Biden sul presidente russo Vladimir Putin, definito «criminale di guerra» e «dittatore assassino». Lo riportano alcuni media americani, fra i quali Cnbc e l’agenzia Bloomberg. Secondo la Russia, le parole del presidente Usa potrebbero causare una rottura dei rapporti con gli Stati Uniti.
Ore 15.20 – L’Ucraina ha accusato la Russia di aver sequestrato migliaia di bambini nella regione occupata del Donbas. Secondo il ministero degli Esteri ucraino, sarebbero stati «illegalmente deportatì in Russia almeno 2.389 bambini.
Ore 15.07 – La Russia ha bandito Facebook e Instagram nel Paese per il loro coinvolgimento in «attività estremiste». Lo riferisce Interfax. Un tribunale di Mosca ha riconosciuto le attività di Instagram e Facebook, social network di proprietà di Meta, come estremiste e le ha bandite dall’operare nel Paese, scrive la Tass. Stando alla giudice Olga Solopova, il tribunale ha approvato la mozione presentata dall’ufficio del procuratore generale.
Ore 14.41 – «La Russia non è seria riguardo ai colloqui di pace: lo afferma Alexander Rodnyansky, consigliere del presidente ucraino Zelensky, alla Bbc. Rodnyansky dice che i colloqui mirano a »intrappolare l’Occidente nel pensare che ulteriori sanzioni non siano necessarie. Hanno usato questi colloqui come un modo per distrarre l’attenzione da ciò che sta accadendo sul campo di battaglia. Non si cerca la pace e allo stesso tempo si bombardano città su larga scala«, aggiunge.
Ore 13.45 – Sono durati un’ora e mezzo oggi i negoziati tra le delegazioni ucraina e quella russa, e continuano adesso nel formato dei gruppi di lavoro. Lo riferisce la Tass. «L’incontro è durato dalle 10.30 alle 12 con le delegazioni ufficiali, poi sono arrivati di nuovo i gruppi di lavoro. Oggi lavoriamo tutto il giorno», ha detto un membro della delegazione ucraina e capo della fazione David Arahamiya, citato dall’agenzia Unian. Non sono state fornite ulteriori informazioni sull’andamento dei colloqui.
Ore 13.35 – «Più dura questa guerra più il sistema sanitario subirà ulteriori deterioramenti. Veniamo da due anni di pandemia, le persone hanno rimandato i loro interventi, avevamo già una popolazione vulnerabile e un sistema sanitario arrivato al limite. L’Ucraina è uno dei Paesi in Europa con la più alta incidenza di Hiv e tubercolosi. Ora si possono interrompere le cure dei pazienti. E il tasso di immunizzazione anti-Covid è relativamente basso». Lo ha affermato, in un’intervista all’ANSA a Leopoli, il portavoce dell’Oms, Tarik Jasarevic. «Stiamo facendo il possibile assieme alle autorità di Kiev per inviare kit», ha aggiunto.
Ore 13.25 – In termini generali l’accesso ai prodotti alimentari in Europa «non è a rischio», ma lo è «per le famiglie a basso reddito». È quanto si legge in una bozza della comunicazione della Commissione Ue sulla salvaguardia della sicurezza alimentare che dovrebbe essere resa nota mercoledì prossimo.
Ore 13.10 – Sono 59.589 i profughi ucraini entrati in Italia dall’inizio della guerra: secondo i dati del Viminale, aggiornati ad oggi, 30.499 sono donne, 23.877 minori e 5.213 uomini. Nelle ultime 48 ore hanno passato il confine italiano poco meno di 4mila profughi.
Ore 12.50 – «È impossibile» per l’Europa al momento fare a meno del gas russo, mentre per quanto riguarda il greggio le compagnie petrolifere russe hanno iniziato a reindirizzare i flussi verso Est. Lo ha detto il vicepremier russo Aleksandr Novak citato dalla Tass.
Ore 12.45 – «Questa vicenda è molto chiara e trasparente, in un momento di estrema difficoltà c’è stata da parte della Russia e di Putin in particolare l’offerta della disponibiltà di mandare un gruppo di sanitari, scortato dai militari, in ragione della grande esperienza da loro maturata in questo settore nelle precedenti pandemie. Direi che tutte le insinuazioni, le allusioni, le preoccupazioni che oggi sorgono non hanno alcun fondamento». È quanto precisa da Napoli l’ex premier Giuseppe Conte, a margine della manifestazione di Libera, in merito alle accuse di Mosca sugli aiuti inviati all’Italia in occasione della prima ondata di Covid.
Ore 11.45 – Potrebbe non bastare una settimana per prendere il controllo della città ucraina di Mariupol. Lo ha detto il capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax. «Non sono così ottimista sul fatto che bastino due o tre giorni o anche una settimana per chiudere la questione. Sfortunatamente no, la città è grande», ha detto.
Ore 11.20 – Il primo ministro britannico Boris Johnson starebbe pianificando l’idea di una visita lampo a Kiev come gesto plateale di solidarietà al popolo ucraino e al presidente Volodymyr Zelensky – con il quale si sente telefonicamente quasi tutti i giorni – di fronte all’invasione russa. Lo sostengono fonti anonime citate da tabloid come il Daily Express, in assenza per ora di conferme ufficiali. A dar credito a queste fonti, l’ipotesi sarebbe ora al vaglio degli apparati d’intelligence del Regno Unito, preoccupati di non poter garantire condizioni di sicurezza accettabili per il premier Tory; mentre vi sarebbero interrogativi pure sul senso politico della missione in sé, dato il significato sostanzialmente simbolico. Stando al Daily Express, BoJo sembrerebbe tuttavia irremovibile nella richiesta di avviare i preparativi necessari.
Ore 11.10 – Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky chiede all’Europa di fermare tutti gli scambi commerciali con la Russia
Ore 11.05 – «Sono sicura che morirò presto. È questione di giorni. In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo che non fosse così spaventosa». È la testimonianza su Facebook di una cittadina di Mariupol, Nadezda Sukhorukova, rilanciata su twitter dalla giornalista ucraina del Kiev Indipendent Anastasiia Lapatina.
Ore 10.50 – Il sindaco di Kiev ha annunciato un nuovo coprifuoco nella capitale, da stasera a mercoledì mattina. Il nuovo coprifuoco di 35 ore a Kiev e nella regione inizierà oggi alle 20:00 (ora locale) e durerà fino alle 7:00 di mercoledì 23 marzo, spiega il sindaco della capitale ucraina Vitali Klitschko su Telegram. «Chiedo a tutti di rimanere a casa o nei rifugi», scrive il sindaco. Potrà circolare in città solo di dispone di permessi speciali.
Ore 10.48 – «Sarebbe importante che Kiev si rendesse più disponibile». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass, riferendosi alla possibilità di un incontro tra Putin e Zelensky. «Organizzare un incontro tra i presidenti della Russia e dell’Ucraina richiede un accordo sui possibili risultati dei colloqui, ma le parti attualmente non hanno nulla da mettere sul tavolo a questo proposito», ha affermato Peskov parlando con i giornalisti. «In primo luogo, c’è la necessità di fare i compiti a casa, cioè tenere i colloqui e concordare i loro risultati, prima di parlare di un incontro tra i due presidenti. Finora non ci sono stati progressi significativi», ha sottolineato. «Non avrebbero nulla da documentare, non ci sono accordi da
Ore 10.45 – A Mariupol bombe russe cadono ogni dieci minuti e oltre ai carri armati e all’artiglieria, la città è bombardata da navi da sbarco russe. Lo afferma il vice comandante del reggimento Azov, come riportato da Ukrinform. Secondo il consiglio comunale di Mariupol, alcuni residenti del distretto della Rive Gauche di Mariupol vengono deportati con la forza in Russia, i cui passaporti vengono confiscati. Ma secondo Iryna Vereshchuk, vice primo ministro ucraino, già 45.000 persone sono riuscite a lasciare Mariupol assediata.
Ore 10.40 – Le accuse secondo cui non ci sono corridoi umanitari in Ucraina è una bugia: l’esercito russo sta assicurando il loro funzionamento. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia Interfax. Peskov accusa i nazionalisti ucraini: i nazionalisti non stanno permettendo ai civili di passare attraverso i corridoi umanitari organizzati dai russi. E si rivolge alle organizzazioni internazionali, inclusa l’Ue, perché facciano pressione su Kiev perché spinga i nazionalisti a permettere il passaggio dei civili ucraini attraverso i corridoi umanitari.
Ore 10.20 – Navi da guerra russe hanno bombardato degli edifici residenziali a Odessa. Lo riporta il Kyiv Independent, che cita il portavoce dell’amministrazione militare dell’oblast di Odessa, Serhiy Bratchuk, secondo il quale molti edifici sono stati danneggiati. Non è ancora noto al momento se ci sono vittime.
Ore 9.55 – «I ministri degli Esteri dell’Unione Europea discuteranno delle sanzioni al settore energetico russo». Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell prima del consiglio affari esteri. Alcuni Paesi, come Lituania e Irlanda, si sono già detti a favore. Borrell non ha voluto commentare oltre, rimandando ai risultati della discussione.
Ore 9.45 – «Quello che sta accadendo a Mariupol è un immenso crimine di guerra, qualcosa di orrendo, lo dobbiamo condannare in modo netto, la città è completamente distrutta». Lo ha detto l’alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell. «Questa non è guerra ma la distruzione di un Paese senza considerazione delle leggi della guerra perché anche la guerra ha delle leggi. Moralmente, la Russia ha perso la legittimità. Putin merita la più netta condanna del mondo civilizzato», ha aggiunto.
Ore 9.30 – Due navi russe sono apparse in un’incursione a distanza nel porto di Odessa e hanno aperto il fuoco «in modo indiscriminato». Lo ha riferito su Telegram il portavoce del quartier generale operativo dell’amministrazione militare regionale di Odessa Serhiy Bratchuk, come riferisce Ukrinform. L’artiglieria delle Forze armate ucraine avrebbe aperto il fuoco in risposta e avrebbe allontanato le navi dalla riva.
Ore 8.50 – La guerra in Ucraina «avrà conseguenze per la crescita». Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde parlando a una conferenza dell’Institut Montaigne di Parigi.
Ore 8.10 – La perdita di ammoniaca avvenuta nella notte nell’impianto chimico di Sumykhimprom è «sotto controllo con solo una persona ferita». Lo afferma su Twitter il Centro per le comunicazioni strategiche del Ministero della cultura ucraina. Anche il governatore dell’oblast di Sumy Dmytro Zhyvytskyy su Telegram conferma: «Alle 7.50 la perdita è stata eliminata». «Attualmente sono in corso lavori regolari. Non vi è alcuna minaccia per la popolazione. Si è saputo di una persona ferita, un dipendente dell’impresa», aggiunge il governatore.
Ore 7.55 – Cinque navi ucraine che trasportavano decine di migliaia di tonnellate di grano sono state rubate dai russi dal porto di Berdyansk, nel Sud-Est sul Mar di Azov. Lo riferisce Oleksandr Starukh, governatore di Zaporizhzhia Oblast, in un’intervista televisiva con l’agenzia di stampa Ukrinform. Testimoni oculari dicono che le navi sono state rubate da rimorchiatori russi.
Ore 7.15 «Pesanti combattimenti continuano a nord di Kiev», mentre si è «fermata l’avanzata russa da nord est» della capitale. Lo si legge nell’ultimo rapporto dell’intelligence britannica sulla guerra in Ucraina, spiegando che «la resistenza ucraina ha respinto l’avanzata da nord ovest». «Nonostante l’assenza di progressi, Kiev resta il principale obiettivo militare della Russia», prosegue il rapporto.
Ore 6.30 – L’Ucraina respinge la richiesta della Russia di consegnare Mariupol. La vicepremier Iryna Vereshchuk ha risposto alla Russia affermando che «la resa non è un’opzione». Lo riporta il Kyiv Independent, aggiungendo che l’ Ucraina «chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro». In una lettera il ministero della Difesa russo sosteneva che avrebbe stabilito un corridoio umanitario solo se Mariupol si fosse arresa. Vereshchuk ha spiegato all’Ukrainska Pravda che il ministero della Difesa russa ha inviato una lettera di 8 pagine «con riferimenti alla storia e altre sciocchezze. Hanno inviato la stessa lettera all’Onu, al Comitato internazionale della Croce Rossa e speravano che le organizzazioni internazionali reagissero e iniziassero a fare pressione sull’ Ucraina, ma non è successo. Il Cicr e le Nazioni Unite capiscono che è una manipolazione russa e che i russi stanno tenendo le persone in ostaggio». «Non si può parlare di resa – ha aggiunto – Ne abbiamo già informato la parte russa. Gli ho scritto: ‘invece di perdere tempo con 8 pagine di lettere, aprite un corridoio umanitariò ».
Ore 5.40 – Il governatore dell’oblast di Sumy, Dmytro Zhyvytsky, ha dichiarato che ammoniaca è fuoriuscita dall’impianto chimico Sumykhimprom a causa di un attacco aereo russo. Lo riporta il Kyiv Independent. Si stima che l’area colpita di Sumy sia entro i 2,5 km dal sito, compresi i villaggi di Novoselytsya e Verkhnya Syrovatka. Non ci sarebbe alcuna minaccia invece per i residenti della città di Sumy. Le autorità consigliano alle persone all’interno dell’area interessata di rifugiarsi immediatamente sottoterra, andare nei loro bagni, aprire le docce e respirare attraverso una benda umida se viene rilevata ammoniaca.
Ore 5.35 – La Svizzera è pronta a ospitare i colloqui tra Ucraina e Russia, secondo quanto riporta il Kyiv Independent. Il presidente Ignazio Cassis ha detto che spera che «le pistole tacciano presto» e che la Svizzera è pronta a mediare o a ospitare negoziati, scrive il media ucraino sul suo account Twitter ricordando che Cassis visiterà oggi il confine tra Polonia e Ucraina.
Ore 5.10 – È salito ad almeno sei morti il bilancio del bombardamento russo che ha colpito nella notte alcune case e un centro commerciale a Kiev, nel quartiere di Podil. Lo riportano i media locali e internazionali, citando i servizi di soccorso. Un totale di 63 vigili del fuoco e 11 unità hanno lavorato per estinguere le fiamme che avevano raggiunto il terzo e il quarto piano del centro commerciale Retroville, nonché un parcheggio adiacente.
Ore 4.30 – Il presidente americano Joe Biden si recherà in visita in Polonia il 25 marzo, dopo aver partecipato a Bruxelles al vertice della Nato e al Consiglio europeo sull’ Ucraina. Lo riferisce in un comunicato la Casa Bianca. A Varsavia Biden avrà un incontro bilaterale con il presidente polacco Andrej Duda. «Questa settimana – si legge nella nota della portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki – il presidente Biden si recherà in Polonia dopo i suoi incontri a Bruxelles, in Belgio, con i nostri alleati della Nato, i leader del G7 e i leader dell’Unione europea per discutere gli sforzi internazionali a sostegno dell’ Ucraina e imporre costi alti e senza precedenti alla Russia per la sua invasione». Venerdì 25 marzo Biden si recherà a Varsavia, in Polonia, dove terrà un incontro bilaterale con il presidente Andrzej Duda. «Il presidente – si spiega nel comunicato – discuterà di come gli Stati Uniti, insieme ai nostri alleati e partner, stanno rispondendo alla crisi umanitaria e dei diritti umani creata dalla guerra ingiustificata e non provocata della Russia contro l’Ucraina». La partenza di Biden per l’Europa è prevista il 23, il 24 sarà a Bruxelles e il 25 e il 26 in Polonia.
Ore 3.15 – Il governatore dell’oblast di Sumy, Dmytro Zhyvytsky, ha dichiarato che ammoniaca è fuoriuscita dall’impianto chimico Sumykhimprom a causa di un attacco aereo russo. Lo riporta il Kyiv Independent. Si stima che l’area colpita sia entro i 2,5 km dal sito, compresi i villaggi di Novoselytsya e Verkhnya Syrovatka. Non ci sarebbe alcuna minaccia invece per i residenti della città di Sumy. Le autorità consigliano alle persone all’interno dell’area interessata di rifugiarsi immediatamente sottoterra, andare nei loro bagni, aprire le docce e respirare attraverso una benda umida se viene rilevata ammoniaca.
Ore 00.40 – Suonano di nuovo le sirene antiaeree a Kiev, dopo l’attacco di alcune ore fa che ha distrutto alcune abitazioni e un centro commerciale provocando almeno un morto, secondo il bilancio del sindaco della città.
Ore 00.25 – L’Ucraina respinge la richiesta della Russia di consegnare Mariupol. La vicepremier Iryna Vereshchuk ha risposto alla Russia affermando che «la resa non è un’opzione». Lo riporta il Kyiv Independent, aggiungendo che l’Ucraina «chiede che le forze russe consentano immediatamente un passaggio sicuro». In una lettera il ministero della Difesa russo sosteneva che avrebbe stabilito un corridoio umanitario solo se Mariupol si fosse arresa.
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