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La Guardia di Finanza ha perquisito gli studi dei legali di Torino, Milano e Roma: le indagini sarebbero sulle 4 mensilit non incassate dai giocatori durante la prima ondata di Covid nel 2020
Dagli accertamenti della Guardia di Finanza di Torino sono emersi elementi concreti a supporto di ulteriori condotte di falso in bilancio che hanno consentito a Juventus Fc di registrare una riduzione dei costi nei bilanci al 30 giugno 2020 e al 30 giugno 2021, omettendo la contestuale rilevazione, a livello patrimoniale, di una posizione debitoria.
Quella che, secondo gli investigatori, riguarderebbe le modalit di iscrizione nei conti di quegli stipendi dei calciatori che slittarono durante la prima ondata del Covid. questa la novit, nell’ambito dell’inchiesta sulle plusvalenze del club bianconero gi aperta a dicembre dalla Procura di Torino, che oggi (23 marzo), ha portato le Fiamme gialle a perquisire gli uffici di alcuni grandi studi legali, tra Torino, Milano e Roma. Dove lavorano i professionisti ai quali alcuni giocatori si erano rivolti per la predisposizione e la formalizzazione di scritture private non depositate.
Dall’incrocio tra i documenti contabili della Juve e quelli depositati alle Lega nazionale professionisti di serie A — secondo le verifiche fatte dai militari del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza — sono emersi indizi concreti in ordine all’esistenza di plurime scritture private, variamente denominate, predisposte e sottoscritte nell’ambito delle cosiddette “manovre stipendi”, attuate negli esercizi 2019/20 e 20/21, e non depositate presso gli organi competenti.
In particolare, sarebbero state due le strategie messe in piedi dalla societ, e quindi i rilievi d’accusa, secondo i pubblici ministeri Mario Bendoni, Ciro Santoriello e l’aggiunto Marco Gianoglio. Per il 19/20, non si sarebbe di fronte alla “rinuncia di quattro mensilit”, ma a mero differimento del pagamento di tre dei quattro ratei in questione, indipendentemente dalla ripresa dell’attivit sportiva.
E per la stagione successiva, ci sarebbero stati accordi di riduzione stipendi; accordi di integrazione; e separate scritture integrative. Le prime depositate in Lega calcio, le seconde solo in parte, le terze mai depositate.
dalla corrispondenza con il capo dell’ufficio legale juventino, Cesare Gabasio, che gli investigatori sono arrivati ai nomi dei professionisti degli studi legali oggetto di perquisizioni (e non indagati): studio Weigmann di Torino, Winthers di Milano, Legance di Milano e avvocato Paolo Rodella, a Roma. C’ poi un particolare che i pm sottolineano nel decreto di perquisizione autorizzato dal gip Ludovico Morello: emersa la prassi di custodire all’esterno della sede (Juve, ndr), alcuni documenti riservati, poi destinandoli alla “distruzione” una volta esaurita la funzione di “garanzia”. Perquisiti alla ricerca di documenti anche due studi di commercialisti, a Milano e Torino, e la World soccer agency, di Roma, in particolare gli uffici dell’agente Alessandro Lucci
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Sempre oggi la Procura ha chiesto alla Juve di acquisire un’altra notevole mole di documenti, comprese le buste paga dei giocatori della prima squadra a partire dal 1 luglio 2019.
23 marzo 2022 (modifica il 23 marzo 2022 | 21:20)
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