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In Italia il virus ha ripreso la sua corsa. Nel bollettino di ieri, mercoledì 23 marzo, i nuovi positivi nelle 24 ore sono stati 76.260. Le vittime 153 morti. Il tasso di positività è al 14,8%. A trainare l’aumento dei casi è la sottovariante Omicron 2, la cui contagiosità è pari a quella del morbillo.
È dunque Omicron 2-fobia. La pandemia infatti ha reso più ipocondriache tante persone. Con un semplice mal di pancia, la paura del contagio fa scattare subito la corsa al tampone.
E se in Australia si è diffuso il «super raffreddore» sovrapponibile ai sintomi del Covid-19, anche nel nostro paese in questo momento circola un virus che può essere confuso facilmente con la sottovariante Omicron 2. Ecco di cosa si tratta e come distinguerli.
Come distinguere Omicron 2 dagli altri virus
Impennata di casi di Omicron 2 negli ultimi giorni. Ma il Sars-CoV-2 non sarebbe l’unico virus a circolare in questo momento in Italia. A essere scambiata spesso per Covid-19 è la gastroenterite virale, la cosiddetta influenza intestinale. L’infezione, che si sta diffondendo nel nostro paese, è causata soprattutto dai norovirus e i rotavirus. I primi colpiscono grandi e piccini e rappresentano la causa più comune di gastroenterite di origine alimentare. I rotavirus colpiscono soprattutto i bambini e i sintomi sono sovrapponibili al Covid.
In un’intervista al Messaggero, Claudio Mastroianni, direttore del reparto Malattie infettive del Policlinico Umberto I di Roma e presidente della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), ha spiegato: «Questi virus possono colpire sia i bambini che i giovani. È chiaro che la sintomatologia potrebbe essere sovrapponibile al Covid, ma nella stragrande maggioranza dei casi il quadro clinico è ben distinto. In genere, Omicron colpisce le alte vie respiratorie e in qualche caso provoca disturbi intestinali. Nell’influenza intestinale, invece, si ha febbre, diarrea e vomito, senza sintomi respiratori».
L’esperto dunque sconsiglia la corsa al tampone: «Nella maggior parte dei casi nel giro di 48 ore i sintomi passano in maniera spontanea. È bene dunque attendere un paio di giorni prima di verificare se si tratta di Covid. Se però in casa si convive con qualche persona fragile è opportuno rimanere isolati e fare il tampone. Se invece il soggetto è vaccinato e non ha particolari fragilità, bisogna solo aspettare che i disturbi intestinali si attenuino fino a scomparire definitivamente».
Gastroenterite virale, l’alimentazione adeguata
Nel caso di influenza intestinale, Mastroianni raccomanda riposo e un’alimentazione adeguata. «Bisogna fare attenzione in particolare alle persone anziane e ai bambini piccoli, che vanno idratati spesso. Se si ha la sensazione di vomito, è opportuno farli bere a piccole dosi». Nelle fasi acute, sono sconsigliati alimenti solidi perché potrebbero stimolare vomito o diarrea. L’esperto consiglia di alimentarsi solo con liquidi contenenti sali minerali e zuccheri. Quando ritorna l’appetito, si può riprendere a consumare i pasti gradualmente.
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