Ven. Nov 22nd, 2024

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TREVISO – Penso che abbia perso il contatto con la realtà. Cosa sia andato a fare in Polonia in questo momento è fatto noto solo a lui e a chi lo consiglia malamente. La bordata a Matteo Salvini, segretario della Lega, arriva dalla Marca, da uno degli esponenti più in vista del Carroccio: Marco Serena, per due mandati sindaco di Villorba, ora capogruppo, con passaggi in società importanti come Ascopiave e Fondazione Cassamarca. Uno, insomma, che quando parla c’è chi lo ascolta. E ieri è sbottato durante una animata discussione su Facebook nata attorno alle foto che immortalano il capitano in evidenti difficoltà davanti al sindaco polacco di Przemysl, Wojciech Bakun, che lo accusa di essere un amico di Putin e gli sventola sotto il naso la maglietta con la faccia del leader russo indossata una anno fa sulla piazza Rossa. Il post in questione era piuttosto critico. E Serena è prima intervenuto evidenziando che, negli anni, anche altri uomini politici italiani avevano stretto amicizia con Putin. Poi però, messo alle strette dal fuoco di fila di critiche, ha ammesso quello che pensa veramente di Salvini. Affidandolo alla memoria perenne di Internet.


L’AFFONDO

Abbiamo lo spettro di un’economia post bellica che aleggia in Italia, sarebbe stato meglio avesse scelto di concentrarsi su questo tema, piuttosto che andare a fare una figuraccia all’estero, è stata la conclusione del suo ragionamento. Il commento, neanche a dirlo, si è diffuso in un lampo facendo emergere una realtà fino a ieri solo intuibile: nella Marca la popolarità di Salvini è in picchiata. «Serena ha ragione, Salvini ha stancato con questi atteggiamenti». Questo il pensiero di un altro big trevigiano, ormai stanco di difendere l’indifendibile, ma ancora non così stremato da uscire dall’anonimato. Ma l’opinione è comune.

IL QUADRO

E mentre il mal di pancia si diffonde e le critiche all’uscita polacca del segretario si moltiplicano, Serena non fa marcia indietro. Però precisa, chiarisce che la sua è una semplice critica politica: «A dire il vero – sottolinea – la mia non è stata nemmeno una critica. Ho solo detto che, in questo momento, ci sono priorità più importanti di un viaggio in Polonia». Parole che fanno balenare la figura Fulvio Pettenà, per restare alla Marca, sull’orlo dell’espulsione per aver fatto a Salvini critiche analoghe, anche se con termini decisamente più duri: «Se temo provvedimenti? Io sono sempre dell’idea che i veri amici sono quelli che, a volte, risultano più scomodi». E visto che nel suo commento ha parlato di gente che consiglia malamente il Capitano, chiosa: «Ognuno si sceglie gli amici che crede, a volte chi dice sempre sì non fa il tuo bene. Ma al di là questo stiamo vivendo un periodo in cui per una famiglia la spesa annua per l’energia elettrica aumenterà di 2.700 euro e quella del gas di 2.800. Senza contare la benzina. Sinceramente sono queste le cose cui pensare, fermo restando l’assoluta condanna per quanto sta accadendo in Ucraina. Non a caso ho fatto riferimento all’economia post-bellica: questa è la realtà che dovremo affrontare nei prossimi mesi». Altro che viaggi in Polonia. Inevitabile la riflessione sui prossimi congressi della Lega: «Ormai è assodato che si faranno, non sono più un tema. Se è necessario un cambio di registro nella Lega? Sono un militante e valgo per uno. Se e come cambiare lo decideremo tutti assieme, come è giusto che sia».

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