Un fermo immagine di un video pubblicato sui social delle Forze armate ucraine da Mariupol – Esercito ucraino / Reuters
Le sanzioni imposte dall’Occidente contro la Russia “non sono legittime”. Lo ha detto il presidente russo, nel quindicesimo giorno dall’invasione russa in Ucraina. “La Russia sta mantenendo tutti i suoi impegni relativi alle esportazioni energetiche, comprese quelle attraverso l’Ucraina” ha aggiunto Vladimir Putin, citato dalla Tass, chiedendo quindi all’Occidente di non dare la colpa a Mosca per l’aumento dei prezzi dell’energia.
“Troveremo una soluzione a tutti i problemi insieme ai nostri partner che non riconoscono le sanzioni” ha sottolineato ancora il presidente Putin, di fatto addossando all’Occidente la responsabilità della crisi ucraina. “E’ necessario agire in modo deciso nei confronti delle compagnie straniere che stanno interrompendo le loro operazioni in Russia, ci sono soluzioni legali al riguardo” ha concluso Putin.
Che cosa può accadere (anche in Italia) con il default della Russia
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Zelensky firma legge per il sequestro delle proprietà russe
Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha firmato una legge per il sequestro di proprietà detenute dalla Federazione russa e dai cittadini russi presenti in Ucraina senza alcuna compensazione “vista la guerra aggressiva su vasta scala condotta dalla Russia”.
Ad affermarlo su Telegram è il consigliere del ministro dell’Interno ucraino, Anton Gerashchenko. “È solo l’inizio del processo. Dobbiamo far pagare alla Russia tutti i danni, non solo materiali ma anche morali”, spiega Gerashchenko. “Non saremo in grado di restituire la vita ai cittadini ucraini morti, ma ciò che possiamo fare è esercitare pressioni sull’Occidente affinché utilizzi i beni sequestrati che sono soggetti a sanzioni per risarcire le famiglie dei morti”, aggiunge.
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Diplomazia al tavolo: Lavrov incontra Kuleba ad Antalya
Nella giornata dei colloqui in Turchia, nella città di Antalya, il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una telefonata congiunta con il presidente francese Emmanuel Macron e con il cancelliere tedesco Olaf Scholz sulla crisi in Ucraina. Nella telefonata stando al comunicato dell’Eliseo Macron e Scholz hanno chiesto a Putin un cessate il fuoco immediato e una risoluzione della crisi che sia una mediazione tra Ucraina e Russia.
Nel quindicesimo giorno di guerra, l’incontro di più alto livello tra Russia e Ucraina dall’inizio dell’invasione, quello tra i ministri degli Esteri, Serghei Lavrov e Dmytro Kuleba, non ha prodotto risultati né tantomeno è riuscito a concordare un cessate-il-fuoco per l’evacuazione dei civili.
Ad Antalya, con la Turchia da mediatrice, Kuleba ha riferito di aver chiesto una tregua di 24 ore e un corridoio umanitario per la fuga dei civili da Mariupol, dove mercoledì l’attacco a un ospedale pediatrico – che per Mosca era base dei nazionalisti del Battaglione di Azov – ha sollevato un coro di critiche internazionali. Per Kuleba, però, Lavrov “è venuto ad Antalya per parlare e non per decidere”. “Spero che porterà le richieste dell’Ucraina a Mosca”, ha twittato.
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I due ministri non hanno neppure tenuto una conferenza stampa congiunta. Lavrov non ha mostrato di voler fare concessioni,
ripetendo le richieste russe che l’Ucraina sia disarmata e accetti uno status neutrale. Di fatto una nuova richiesta di
resa a cui Kuleba ha ribadito che l’Ucraina “non si è arresa, non si arrende e non si arrenderà”.
Mosca ha sottolineato che “non vi è alternativa” ai colloqui russo-ucraini intavolati sul territorio bielorusso, ai quali Kiev
continua a guardare con scetticismo, chiedendo invece un incontro diretto tra i presidenti Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Su questo, Lavrov ha assicurato che il leader del Cremlino “non è contrario” a vedere il collega, ma a patto che sul tavolo ci siano temi “specifici” che però al momento appare difficile delineare.
“Sul cessate il fuoco di 24 ore non abbiamo fatto progressi. Sembra che ci siano altre persone che decidono su questo in Russia”. Così si è espresso invece il ministro degli Esteri ucraino dopo l’incontro con il ministro Lavrov. Anche sull’apertura dei corridoi umanitari da e per Mariupol Kuleba ha detto che “sfortunatamente Lavrov non è stato in condizione di impegnarsi”.
“Vogliamo che l’Ucraina sia neutrale”: è la posizione espressa da Lavrov ed è molto distante dalle parole di Kuleba quando dice che “l’Ucraina non si arrenderà” alle forze russe.
“Il presidente Putin non ha mai negato contatti” ma il governo ucraino “continua a sostituire il vero problema con effetti speciali. Ci sono tante iniziative del governo ucraino ma sono effetti speciali. Putin non rifiuta un incontro tra presidenti ma bisogna fare prima tutto un lavoro preparatorio. L’Ucraina ci ha detto che ci darà risposte concrete, noi attendiamo” ha spiegato il ministro degli Esteri russo, nella conferenza stampa dopo l’incontro di Antalya, aggiungendo di “non voler credere che possa iniziare una guerra nucleare”.
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Va ricordato che nella giornata odierna si apre anche a Parigi il Consiglio di Europa, ma la Russia ha deciso di lasciarlo. Lo ha reso noto il ministro degli Esteri russo Lavrov, citato dall’agenzia Tass. “Il corso degli eventi è diventato irreversibile – si legge in una nota – e la Russia non ha alcuna intenzione di sopportare le azioni sovversive intraprese dall’Occidente, che spinge per un ordine basato sulle regole e sulla sostituzione del diritto internazionale calpestato dagli Stati Uniti e dai suoi satelliti”.
In giornata, il presidente americano Biden sentirà l’omologo turco Erdogan, mentre la vicepresidente Kamala Harris è in Polonia. Due batterie di missili Patriot americani hanno appena raggiunto Varsavia: lo ha annunciato la vicepresidente americana in visita alla capitale polacca. Nella conferenza stampa a fianco del presidente polacco Andrzej Duda, la vicepresidente statunitense ha reso noto che sono state consegnate le due batterie di missili che erano state annunciate nei giorni scorsi e ha ripetuto che gli Usa sono impegnati a difendere “ogni centimetro” del territorio della Nato. “L’impegno degli Stati Uniti nei confronti dell’articolo 5 (della Nato; ndr) e’ ferreo. Gli Stati Uniti sono pronti a difendere ogni centimetro di territorio della Nato”.
Lista delle sanzioni: Abramovich tra gli oligarchi sanzionati da Londra
L’ex patron del Chelsea, Roman Abramovich, compare nella nuova lista degli oligarchi sanzionati dal Regno Unito. L’elenco comprende 7 persone, tra cui anche quello che viene considerato il ‘re dell’alluminio’, Oleg Deripaska. Per tutti è previsto il congelamento dei conti e il divieto di viaggiare. “Le sanzioni di oggi mostrano ancora una volta che gli oligarchi e i cleptocrati non hanno posto nella nostra economia o nella nostra società – si legge in una nota del ministro degli Esyteri, Liz Truss – Con i loro stretti legami con Putin, si rendono complici della sua aggressione”.
Mosca vieta l’export di oltre 200 tipi di prodotti stranieri
La Russia ha annunciato il divieto di esportazione per oltre 200 tipi di prodotti e attrezzature straniere fino alla fine del 2022, come parte della risposta di Mosca alle sanzioni imposte sul conflitto in Ucraina. “L’elenco comprende apparecchiature tecnologiche, di comunicazione e mediche, veicoli, macchine agricole e apparecchiature elettriche, per più di 200 tipi di merci in totale”, secondo un ordine firmato dal primo ministro russo Mikhail Mishustin. Allo stesso tempo, è stata presa la decisione di limitare l’esportazione di alcuni tipi di legname dalla Federazione russa.
Nella notte ancora bombe sulla città di Kharkiv ma si parla ancora della devastazione di mercoledì quando i missili delle truppe russe hanno devastato un ospedale pediatrico a Mariupol: tre morti, tra cui una bambina. – Reuters
Quindicesimo giorno di guerra in Ucraina. Nella notte ancora bombe sulla città di Kharkiv, colpito un edificio residenziale: quattro morti, tra cui due bambini. Si parla ancora della devastazione di mercoledì quando i missili delle truppe russe hanno devastato un ospedale pediatrico a Mariupol: tre morti, tra cui una bambina.
“È un crimine di guerra”, ha affermato il presidente Zelensky. “È la prova che è in corso il genocidio degli ucraini”, ha aggiunto. Mosca bolla il tutto come “fake news”.
Almeno 71 bambini uccisi dall’inizio della guerra
Almeno 71 bambini sono stati uccisi in Ucraina dall’inizio dell’offensiva russa il 24 febbraio. Lo ha annunciato la commissaria della Verkhovna Rada (Parlamento ucraino) per i diritti umani, Lyudmila Denisova, su Telegram. “Dall’inizio dell’invasione russa fino al 10 marzo alle 10 (ora italiana), 71 bambini sono stati uccisi e più di 100 feriti”, ha dichiarato.
Molti dei bimbi sono morti nel corso di raid aerei, ha spiegato Denisova fornendo dettagli sulle piccole vittime delle ultime ore. A Malyn, nella regione occidentale di Zhytomyr, tre bambini e due adulti sono stati uccisi quando sette case sono state distrutte da attacchi aerei nella notte. Altre due donne e due bambini sono morti dopo cheun proiettile ha colpito la loro casa a Slobozhanske, unvillaggio nella regione orientale di Izium, ha detto Denisova, aggiungendo che una bambina di cinque anni è sopravvissuta. A Irpin, non lontano dalla capitale Kiev, una bambina di 10 anni è stata gravemente ferita e sta lottando per la vita in ospedale.
Le fosse comuni a Mariupol sotto l’assedio russo
Corpi chiusi in sacchi di plastica neri ammucchiati in una fossa comune. Sono le immagini di due foto pubblicate dalla Cnn, scattate nella città assediata di Mariupol, nel sud dell’Ucraina. Le foto, della Associated Press (AP), mostrano uomini – alcuni in divise da lavoro, altri in tute protettive azzurre – che gettano i corpi in una fossa in sacchi di plastica neri e avvolti in lenzuola o coperte.
Secondo il fotoreporter di AP, Evgeniy Maloletka, che ha scattato le immagini, “40 (corpi) sono arrivati martedì e almeno altri 30 mercoledì”.
In #Mariupol, the civilians toll nears 1,500 as the city is heavily shelled for a week.
On the photos, men seen carrying cadavers to a common grave.
📸 (c) Evgeniy Maloletka#UkraineRussianWar #CloseTheSky pic.twitter.com/MjeiPOggcd— Vsevolod Prokofiev (@vsevolod_u24) March 9, 2022
Mariupol è da giorni sotto l’assedio delle forze armate russe. Secondo quanto riferito da un consigliere del sindaco cittadino, almeno 1.300 civili sono stati uccisi nella città da quando è iniziata l’invasione russa. “Davvero non riusciamo a calcolare quanti morti abbiamo. Non siamo nemmeno in grado di contare quante persone sulle strade siano state uccise da bombardamenti e colpi di artiglieria”, ha detto alla Cnn il vice sindaco della città, Sergei Orlov. “Non sappiamo quanti sono perché non riusciamo a raccogliere tutti i corpi e contarli“.
Di fronte al gran numero di cadaveri di soldati e civili uccisi durante gli attacchi, spiega la Cnn, i dipendenti del comune hanno scavato in un cimiero una profonda fossa lunga oltre 22 metri.