Mer. Ott 23rd, 2024

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ROMA. «Non avrei mai immaginato un passo del genere da Putin, sono stato un suo grande ammiratore, ma non si può mettere in moto una macchina da guerra di quel genere contro i suoi fratelli. Come si fa a non cambiare idea su Putin, dopo quello che ha fatto?».

A «Un Giorno da Pecora», su Rai Radio1, Al Bano Carrisi, molto amato in Russia, dove si è esibito più volte, annuncia lo top ai suoi concerti e lancia un messaggio a Putin: «Fermati finché sei in tempo». «Non si rende conto – continua l’artista di Cellino San Marco – che sta lavorando anche contro se stesso, non sta difendendo niente: agli occhi del mondo sta distruggendo la sua immagine. Non è accettabile vedere quello che sta succedendo in Ucraina, con attacchi anche agli ospedali, carri armati e bambini che muoiono. No, questo non è accettabile».

Al Bano racconta di essere in continuo contatto con i diversi amici russi: «Un personaggio molto importante – racconta – mi ha detto una sola frase in italiano: “È un macello”». Sulla possibilità che l’opinione pubblica russa possa intervenire su Putin per bloccarlo, Al Bano è convinto che «prima o poi lo faranno, scaricheranno tutto sulle spalle di Putin». Anzi: «Dovrebbe stare attento alla sua vita, proprio da parte di coloro che fino a pochi mesi fa lo hanno idolatrato e servito». Ma sulle sanzioni economiche ritiene: «Lasciano il tempo che trovano, la Russia è talmente ricca che ne possono fare a meno. Credo che le sanzioni rischiamo di pagarle più noi che loro».

Quest’anno, a ottobre, Al Bano avrebbe dovuto esibirsi in Russia, a Mosca e San Pietroburgo, ma non salirà su nessun palco: “Credo ci vorranno minimo due-tre anni prima che le cose si ristabiliscano». Concerti annullati o scelta personale? «C’è un mutuo accordo tra me e l’impresario: se me lo chiedessero ora direi di no, non si può cantare quando qualcuno viene ucciso. Ora Vladimir Putin detta legge».

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