Ven. Gen 31st, 2025

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di Felice Cavallaro

Voli dirottati e scene di panico dopo il cedimento di una parete di cartongesso all’interno allo scalo. Evacuati i passeggeri che erano in attesa dell’imbarco

Raffiche di vento da 64 nodi hanno colpito l’aeroporto di Palermo fino a notte fonda, ma il peggio si verificato intorno alle dieci di sera mentre duecento persone aspettavano alle uscite sperando di imbarcarsi sugli ultimi voli. Cancellati come la parete di cartongesso che, spinta dal vento infiltratosi da una vetrata, con un dirompente effetto vela, improvvisamente s’ abbattuta tra quanti erano in fila o seduti sulle panchine. Calcinacci sbriciolati ovunque. Borse e trolley recuperati con affanno scappando via di corsa ftra urla che hanno creato panico, ma per fortuna senza nemmeno un ferito. questo l’effetto pi vistoso di un’allerta meteo lanciata dalla Protezione civile nel pomeriggio di mercoled per l’ultimo giorno di marzo.

Sulla Conca d’Oro

Come se le raffiche stessero montando fuori dai monti tutt’intorno a Palermo per esplodere all’alba sulla Conca d’Oro. E invece l’inferno scoppiato prima. Con le sirene attivate al Falcone-Borsellino per invitare i passeggeri ad abbandonare l’area colpita. Lo scalo, chiuso fino alle due, con cinque voli dirottati verso Catania, tornato operativo due ore dopo la mezzanotte quando ormai gli aerei provenienti da Trieste, Pisa e Marsiglia erano gi atterrati dall’altra parte dell’isola o a Lamezia Terme. Chi doveva imbarcarsi stato, invece, trasferito in hotel mentre si riprogrammano decolli e coincidenze. Telefoni impazziti per tutta la notte. Anche nel resto della citt per gli allarmi ai vigili del fuoco che con le forze di polizia per ore e ore hanno battuto i vicoli dei quartieri dove ancora resistono traballanti le palazzine diroccate dell’ultima guerra. il caso del Borgo Vecchio, a due passi da piazza Politeama, dove per fortuna una famiglia riuscita ad abbandonare una casa di via Ximenes mentre crollava il pavimento del primo piano sfondando un magazzino.

I danni

Tragedia sfiorata fra tante strade che ricordano le immagini di disastri simili a quelli ben pi consistenti provocati in passato anche da queste parti. Resta un tappeto di insegne divelte, di vetri in frantumi. Ma tutto sommato andata bene, anche se un albero s’ abbattuto sulla carreggiata della circonvallazione che porta all’autostrada per Catania. E sulla stessa arteria, tra Bagheria e Casteladaccia, gli automobilisti dovevano dribblare in mattinata fra i rami finiti sull’asfalto. Altri alberi sono caduti in via Oreto, in via Angelo Senisio, in via Vincenzo Di Marco. E uno s’ spezzato come uno stuzzicadenti anche a piazza San Michele, angolo via Cesareo, il tronco rovesciato su una moto parcheggiata affiancata al marciapiedi e rimasta schiacciata. Nulla rispetto ai bollettini ufficiali che continuano a segnalare il persistere di venti da forti a burrasca, con raffiche fino a burrasca forte, dai quadranti meridionali. Allarme che riguarda anche possibilit di mareggiate lungo le coste esposte. Sotto controllo e in parte annullati infatti i collegamenti con alcune isole minori. Difficolt anche su Lampedusa dove nella notte approdato un barchino con alcune decine di migranti. Fortunati, nonostante le onde che imperversano in un Mediterraneo che resta sempre una insidia per chi tenta la traversata rischiando la vita.

31 marzo 2022 (modifica il 31 marzo 2022 | 10:32)

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