Per giorni, il convoglio rimasto immobile, lungo la strada. Chilometri e chilometri occupati da mezzi militari russi: una colonna incombente come una minaccia sulla capitale ucraina.

Oggi, nuove foto satellitari sembrano mostrare che quel convoglio dell’esercito russo si largamente disperso, allargandosi nelle foreste e nelle cittadine vicino a Kiev.

Secondo gli esperti militari della Associated Press, si tratta di un pessimo segnale: il convoglio si sta posizionando per l’attacco. Alcune unit corazzate sono state viste nelle citt vicino all’aeroporto Antonov a nord della citt, e altri veicoli si sono spostati nelle foreste con obici trainati nelle vicinanze in posizione per aprire il fuoco.

Si stanno insomma riposizionando i cingolati con le artiglierie semoventi e i mortai: questo significa che il piano russo procede secondo i piani, lentamente ma inesorabilmente — Kharkiv circondata, Dnipro sotto attacco, ci si sposta verso Ovest.

Il bombardamento di Kiev diventa sempre pi reale, sempre pi possibile: Putin non avr piet per questa citt.

La colonna russa si ammassata fuori citt all’inizio della scorsa settimana, ma la sua avanzata sembrava essersi arrestata quando sono circolate notizie sulla carenza di cibo e carburante.

Gli americani parlano d 2 settimane per completare accerchiamento e oltre sei per prendere la citt.

Funzionari statunitensi hanno affermato che anche le truppe ucraine hanno preso di mira il convoglio con missili anticarro.

Nella giornata di ieri, fonti americane hanno confermato il progressivo accerchiamento della capitale: l’esercito di Mosca avanzato di circa 5 chilometri nelle ultime 24 ore, e alcuni elementi sono ora a 15 chilometri dalla citt.

A tutto questo si sommano i discorsi — molto preoccupanti — sulle armi chimiche: Mosca accusa Kiev di averle costruite e di aver aiuto il supporto dell’Occidente; gli Stati Uniti che affermano che queste accuse non servano ad altro che a preparare il terreno per degli attacchi russi con questo tipo di armamenti, come avvenuto in Siria — proprio con la benedizione di Mosca.