Sab. Nov 23rd, 2024

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Il governo ucraino rivendica un importante successo nella guerra contro la Russia, la «completa liberazione della regione di Kiev», e conferma tutti i segnali di una progressiva smobilitazione dalla capitale delle truppe di Vladimir Putin. Il loro passaggio, tuttavia, lascia dietro di sé una lunga scia di sangue e strade disseminate di cadaveri. A partire dal sobborgo di Bucha, dove tre centinaia di morti sono stati seppelliti in fosse comuni e ci sono prove di esecuzioni russe di numerosi civili, i cui corpi sono stati trovati lungo la strada con le mani legate.

Lo stato maggiore ucraino si prepara a un nuovo massiccio attacco di Mosca nel sud e nell’est, nuovo obiettivo dopo il fallimento dell’invasione totale del Paese. Nella notte sono tornate a suonare le sirene in molte città ucraine, compresa Kiev.  Alle ore 5 locali una decina di esplosioni hanno scosso Odessa, provocate da missili cruise (alcuni intercettati dalla contraerea). Sulla città si sono alzate varie colonne di fumo e si segnalano incendi. «È  stata colpita un’infrastruttura di importanza critica», ha denunciato Serhii Bratchuk, portavoce dell’amministrazione militare della regione, in un intervento alla televisione ucraina aggiungendo: «Al momento la situazione è sotto controllo». Il portavoce del ministero della difesa russo, Igor Konashenkov, ha detto all’Interfax: «Questa mattina missili di precisione guidati dal mare e dall’aria hanno distrutto una raffineria di petrolio e tre impianti di stoccaggio di carburante nelle vicinanze della città di Odessa, che fornivano carburante al gruppo di forze ucraine vicino a Mykolaiv».

Reportage: Vassily e la ‘violenza Z’: “Così i russi mi hanno torturato”
Reportage: La caccia ai sabotatori: “Spie al soldo di Mosca”
Analisi: Lo schiaffo arrivato sino al Cremlino
Il punto di Margelletti: “Lo schiaffo dell’attacco ucraino in terra russa è arrivato sino al Cremlino”
Personaggio: Maks, il reporter ucraino che voleva fermare la guerra
Come donare: Fondazione La Stampa Specchio dei tempi per l’Ucraina

Aggiornamento ora per ora

17.23 – Zelensky in visita ai soldati feriti
«Le nostre guardie di frontiera difendono coraggiosamente e con impegno i confini del nostro Stato. Ho visitato i difensori ucraini che hanno riportato delle ferite nei combattimenti per Kharkiv, Cernihiv, Gostomel, e negli scontri con gruppi di sabotatori nemici. Vi auguro una rapida guarigione, ragazzi». Lo scrive su Facebook il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, pubblicando alcune foto che lo mostrano incontrare alcuni feriti.

17.19 – Mosca: “Non abbiamo ucciso civili a Bucha, foto fabbricate. Fake di ucraini e dei media occidentali”
Mosca ha respinto le accuse di aver ucciso civili a Bucha, la cittadina del nord-ovest della capitale ucraina. Lo ha detto il ministero della Difesa russo, secondo quanto riporta la Tass, bollando le foto ed i video sui morti di Bucha come “fake” prodotti da Kiev e dai media occidentali. Mosca ha aggiunto che la cittadina è stata bombardata dagli ucraini quando era ancora controllata dai russi.

17.16 – Mosca: “Quando Buche sotto nostro controllo no violenza su civili”

17.13 – Blinken e Stoltenberg, russi ancora pericolosi: “Non è un vero ritiro ma adattamento della loro strategia”
Il capo della diplomazia Usa Antony Blinken e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg hanno ammonito che quello delle truppe russe non è un «vero ritiro». «Hanno ancora la capacità di seminare la morte e la distruzione in modo massiccio, compresi luoghi come Kiev, con bombardamenti aerei e missili», ha detto Blinken alla Nbc. «Non dobbiamo essere troppo ottimisti», ha detto Stoltenberg alla Cnn perchè «temiamo un potenziale aumento degli attacchi, in particolare nel sud e nell’est. Non è un vero ritiro, è più un adattamento della loro strategia».

17.05 – Khodorkovsky: “Putin pensava di venir accolto con fiori”
«Vladimir Putin pensava che le truppe russe sarebbero state accolte con i fiori a Kiev e a Kharkiv ma quando ha visto cosa è successo è diventato matto»: lo ha detto in una intervista alla Cnn l’oligarca Michail Khodorkovsky, a lungo detenuto in Russia dopo un processo ritenuto politicamente motivato per la sua opposizione al leader russo.

17.04 – Zelensky su Bucha: “Madri russe vedano che bastardi hanno allevato”
«Bucarest, dichiarazione del vertice della Nato. 3 aprile, 14 anni fa. C’era una possibilità di fare in modo che la Russia non venisse. Bucha, regione di Kiev. Ora. La Russia è arrivata». Si apre così un nuovo messaggio del presidente ucraino, Volodymy Zelensky, che commenta alcune foto che mostrano i cadaveri in strada e le fosse comuni a Bucha. «Le madri dei soldati russi dovrebbero vederle. Guardate che bastardi avete cresciuto. Assassini, saccheggiatori, macellai», aggiunge durissimo il leader ucraino.

17.02 – Russia: Le immagini di Bucha sono un’ “altra provocazione”
«Tutte le fotografie e i materiali video pubblicati dal regime di Kiev, che mostrano una sorta di “crimini” da parte del personale militare russo nella città di Bucha, nella regione di Kiev, sono un’altra provocazione”. Lo ha affermato il ministero della Difesa russo secondo quanto riporta Ria Novosti. «Durante il periodo in cui Bucha era sotto il controllo delle forze armate russe, nessun residente locale ha subito azioni violente», ha affermato il ministero della Difesa.

17.00 – Draghi: “La Russia dovrà rendere conto di orrori”
«Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini». Lo dichiara il presidente del Consiglio, Mario Draghi, commentando i massacri avvenuti nella città ucraina di Bucha.

16.57 – Draghi: massacri Bucha spaventosi e insopportabili
«Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini». Lo dichiara il premier Mario Draghi. 

16.43 – La Casa Bianca: guerra lontana dall’essere finita
La guerra è «lontana dall’essere finita». Lo ha detto il capo dello staff della Casa Bianca, Ron Klain, in un’intervista alla Abc. «Penso che ci siano molte prove relative al fatto che Putin stia semplicemente spostando le truppe dalla parte nord del Paese per riposizionarle nella zona orientale e rilanciare la battaglia da lì», ha detto.

16.26 – Attacco missilistico su Vasilkov
Un attacco missilistico è stato effettuato su Vasilkov nella regione di Kiev. Stando a quanto riportano media locali citando il Comando aereo centrale ucraino, alcuni dei missili sono stati abbattuti dai sistemi di difesa aerea ucraina.

16.18 – Zelensky accuse le forze russe: “Genocidio in Ucraina”
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha accusato la Russia di essere responsabile di un «genocidio» in Ucraina per eliminare «l’intera nazione», dopo il ritrovamento di fosse comuni a Bucha. «Sì, questo è un genocidio. L’eliminazione dell’intera nazione e del popolo ucraino. In Ucraina abbiamo cittadini di più di 100 nazionalità. Si tratta della distruzione e dello sterminio di tutte queste nazionalità», ha detto in un’intervista all’americano canale Cbs. 

16.03 – Stoltenberg: non troppo ottimista su de-escalation
Il segretario generale della Nato si è detto «non troppo ottimista« su una de-escalation in Ucraina, commentando le voci di un ritiro delle forze russe dalla capitale Kiev. «Quello che vediamo – ha aggiunto – non è un ritiro, si osserva solo che la Russia sta riposizionando le sue truppe» ha detto il segretario generale della Nato alla Cnn. «Gli attacchi continuano e siamo anche preoccupati un potenziale aumento dei raid».

15.42 – Scholz: chiarezza su crimini russi a Bucha
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha chiesto chiarimenti sui «crimini dell’esercito russo», dopo le «spaventose» immagini del massacro di civili a Bucha. Lo riferiscono i media tedeschi.
15.30 – Tv oligarca ortodosso russo: Bucha è solo fake news 
Quello che il governo di Kiev ha definito «massacro deliberato» di civili a Bucha e su cui l’Ue potrebbe decidere di far scattare un nuovo round di sanzioni contro Mosca, sui media russi che appoggiano il Cremlino è già presentato come una fake news costruita dall’Ucraina per avere più armi dall’Occidente. Mentre, per ora, la notizia del massacro nella cittadina a nord-ovest di Kiev non compare sulle principali agenzie russe – Ria Novosti, Interfax e Tass – Bucha è invece la seconda nella sezione «news importanti» del sito di Tsargrad Tv, l’emittente dell’oligarca ortodosso Konstantin Malofeev, sanzionato da Usa e Ue nel 2014 per aver finanziato le milizie separatiste del Donbass.

15.16 – Kiev, 57 corpi in una fossa comune a Bucha
I corpi di 57 persone sono stati trovati in una fossa comune a Bucha, città nella regione di Kiev riconquistata in settimana dalle forze ucraine. Lo ha denunciato il capo dei soccorritori, Serhii Kaplychny, mostrando il sito alla France Press. Erano visibili una decina di cadaveri, alcuni solo parzialmente sepolti. «Qui sono sepolte 57 persone», ha detto Kaplychnyi, che coordina le operazioni per il recupero dei corpi

15 – Il vice sindaco di Mariupol: i russi non consentono ai civili di partire
«Le truppe russe non consentono alla gente che sta morendo di fame di partire. Il tentativo della Croce Rossa non è riuscito. Dei 530mila abitanti di Mariupol 150mila sono ancora in città». Lo dice a ‘In mezz’ora in più’ il vicesindaco di Mariupol.

14.45 – Anonymous pubblica i nomi dei 120mila soldati russi in Ucraina
Gli hacker di Anonymous hanno rilasciato in rete la lista di 120mila soldati russi che partecipano all’aggressione contro l’Ucraina. «Tutti i soldati che partecipano all’invasione militare devono essere puniti perché colpevoli di crimini di guerra», si legge nel comunicato di Anonymous.

14.35 – Di Maio: da Bucha immagini agghiaccianti, guerra russa va fermata
«Da Bucha immagini agghiaccianti. Corpi di civili ucraini a terra, uccisi, con le mani legate. Crudeltà, morte, orrore. Accertare il prima possibile l’esistenza di crimini di guerra. Queste atrocità non possono restare impunite. Con il popolo ucraino, la guerra russa va fermata». Così su Twitter il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. 

14.21 – Sirene a Odessa, gente nei rifugi
A Odessa sono tornate a suonare le sirene di allarme a fine mattina con le autorità che hanno invitato la popolazione a mettersi al riparo, nelle abitazioni o nei rifugi.

14.13 – Missili russi colpiscono il porto di Mykolaiv
Diversi missili russi hanno colpito il porto ucraino di Mykolaiv, sul Mar Nero. Lo riferisce Anton Gerashchenko, collaboratore del ministero dell’Interno ucraino, citato dal Guardian. Le forze russe hanno attaccato diversi porti del sud dell’Ucraina, compresi Odessa, Mykolaiv e Mariupol, mentre provano a isolare l’Ucraina dal Mar Nero e creare un corridoio terrestre dalla Russia alla Crimea.

13.52 – Le autorità ucraine: a Bucha e in altre città scene da film horror
Le autorità ucraine hanno trovato prove di gravi crimini di guerra da parte delle truppe russe nei sobborghi di Kiev e i corpi di decine di civili sono stati trovati per le strade di Irpin, Bucha e Hostomel dopo il ritiro delle forze russe. Lo ha detto Oleksiy Arestovych, consulente del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, paragonando le scene a un «film dell’orrore». Arestovych ha riferito che alcune vittime hanno ricevuto spari alla testa e avevano le mani legate, e che alcuni corpi avevano segni di torture. Ha accusato le truppe russe di avere stuprato donne e provato a bruciarne i corpi. Arestovych ha promesso che le autorità ucraine indagheranno sui presunti crimini di guerra e rintracceranno i responsabili.

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13.47 – Esplosioni a Belgorod
Due esplosioni sono state udite nella città russa di Belgorod, vicino al confine con l’Ucraina. Lo riferiscono due testimoni citati dalla Reuters, pochi giorni dopo che le autorità russe hanno accusato le forze ucraine di aver colpito un deposito di carburante. La causa delle esplosioni non è al momento chiara.

13.45 – Kiev: con guerra crollo export grano e mais a marzo
La guerra ha fatto crollare le esportazioni di grano ucraine, che a marzo sono state quattro volte inferiori ai livelli di febbraio. Lo ha affermato il ministero dell’Economia di Kiev, snocciolando i numeri: il mese scorso le spedizioni di grano all’estero includevano 1,1 milioni di tonnellate di mais, 309.000 tonnellate di grano e 118.000 tonnellate di olio di girasole. L’Ucraina e’ stato il quarto esportatore mondiale di grano nella stagione 2020/21, secondo i dati dell’International Grains Council, con la maggior parte delle merci spedite attraverso il Mar Nero. Ma con i combattimenti in corso lungo gran parte della costa, i commercianti sono costretti a trasportare il grano su rotaia.

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13.34 – Von der Leyen: sconvolta da orrori, si indaghi su crimini guerra

«Inorridita dalle notizie di orrori indicibili nelle aree da cui la Russia si sta ritirando. Urge un’indagine indipendente. Gli autori di crimini di guerra saranno ritenuti responsabili». Così la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, su Twitter. 

13.30 – Il Cremlino auspica la firma dell’accordo, poi possibile l’incontro Putin-Zelensky
 Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha auspicato la firma di una bozza di accordo tra Russia e Ucraina, dopo la quale è «ipoteticamente possibile» un incontro tra i due presidenti, Putin e Zelensky. «Putin non ha mai rifiutato» di incontrate Zelensky. «Un incontro, sì, è ipoteticamente possibile. Ma perché si tenga è necessario che un documento specifico maturi nel lavoro delle due delegazioni. Non un insieme di idee, ma un documento scritto specifico. Poi sarà la volta di questo incontro», ha detto Peskov in un’intervista al canale televisivo Rossiya 1. 

13.19 – Mosca: pagamenti in rubli per altri beni oltre il gas
La Russia domanderà pagamenti in rubli anche per le forniture di altri beni, oltre al gas. Lo ha annunciato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, secondo quanto riporta l’agenzia Ria Novosti. 

13.10 – Il Cremlino: l’Occidente capace di qualsiasi follia

13 – Viminale, 81.739 profughi arrivati in Italia da inizio guerra
Sono 81.739 le persone giunte finora in Italia: 42.181 donne, 8.285 uomini e 31.273 minori. Lo fa sapere il Viminale. Rispetto a ieri, l’incremento è di 1.117 ingressi nel territorio nazionale: le destinazioni principali sono Milano, Roma, Napoli e Bologna.

12.45 – cantante ucraino Max Barskyh si è arruolato nell’esercito
Il cantante ucraino Max Barskyh si è arruolato nell’esercito ucraino. Ora lo attende il periodo di addestramento. «Chi avrebbe mai pensato a questo? Ma i tempi cambiano», scrive su Telegram l’artista.

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12.30 – Tra corpi in fosse comuni a Bucha anche un calciatore
Il corpo di Oleksandr Sukhenko, ex calciatore del club Seagull Second League, è stato trovato in una fossa comune vicino a Motyzhyn, nel distretto di Bucha. Lo riporta l’agenzia ucraina Unian, sottolineando che è stato ucciso insieme ai suoi genitori. Sua madre Olga Sukhenko era il capo del villaggio di Motyzhyn e suo padre Igor Sukhenko era il presidente della squadra di calcio locale Kolos.

12.21 – Il sindaco di Kiev: a Bucha genocidio di Putin
«Quello che è accaduto a Bucha e in altri sobborghi di Kiev può solo essere definito genocidio». Lo ha detto il sindaco di Kiev, Vitali Klitschko, dicendosi scioccato per quelli che definisce «crudeli crimini di guerra» commessi dai soldati russi nella cittadina di Bucha, a nordovest della capitale ucraina, riferendosi alle notizie di esecuzioni di civili. Klitschko ha detto che il presidente russo Vladimir Putin è responsabile di questi «crudeli crimini di guerra» e ha aggiunto che i civili sono stati «uccisi con le mani legate»: «Il massacro di Bucha è stato deliberato. I russi puntano a eliminare il maggior numero possibile di ucraini».

12.15 – Il sindaco di Kharkiv: bombardamenti senza un minuto di sosta, oltre 1300 case distrutte
Il sindaco di Kharkiv Igor Terekhov ha comunicato durante una intervista sull’emittente Suspilne, che in città ci sono forti e continui bombardamenti ed in totale sono state distrutte oltre 1300 abitazioni. «Non c’è tregua. Non smettono di bombardare neanche per un minuto. Oltre 1300 case sono state distrutte, stiamo cercando di sistemare la popolazione nelle scuole e negli asili. È un genocidio del popolo ucraino ma noi forniamo acqua, gas. La città vive, la città resiste».

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11.58 – Polonia: disposti a ospitare armi nucleari se gli Usa ce lo chiedono
Il vice primo ministro polacco Jaroslav Kaczynski ha affermato che Varsavia è aperta al dispiegamento di armi nucleari statunitensi sul suo territorio se servisse. Lo ha detto Kaczynski in un’intervista al quotidiano tedesco Welt am Sonntag, citato dai media ucraini. «Se gli americani ci chiedessero di mantenere le armi nucleari statunitensi in Polonia, saremmo aperti a questo. Rafforzerebbe in modo significativo la deterrenza su Mosca», ha detto Kaczynski chiarendo che il dispiegamento di armi nucleari americane in Polonia non è stato ancora discusso, ma «questo potrebbe cambiare presto».

11.52 – Michel, si lavora a nuove sanzioni, scioccato da atrocità russe 
L’Ue lavora alla messa a punto di nuove sanzioni contro la Russia e a nuovi sostegni all’Ucraina. Lo scrive su Twitter il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel il quale si è detto «scioccato dalle immagini delle atrocità commesse dall’esercito russo nella regione di Kiev ora liberata». L’Ue «sta assistendo gli ucraini e le Ong nel raccogliere le prove da portare nelle corti internazionali», aggiunge

11.44 – Il Papa: guerra sacrilega, il Paese martoriato
«Non stanchiamoci di pregare e di aiutare chi soffre». Papa Francesco nell’introdurre la recita dell’Angelus al termine della messa celebrata al piazzale dei Granai, rivolge il suo sguardo alla «martoriata» Ucraina e invita a pregare la Madonna affinché arrivi la pace, in «questa guerra sacrilega». «La preghiamo ora per la pace, pensando alla tragedia umanitaria della martoriata Ucraina, ancora sotto i bombardamenti», le parole di Francesco.

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11.35 – 21 attacchi dell’artiglieria russa a Kharkiv
Sono stati 21 gli attacchi dell’artiglieria russa nelle ultime 24 ore contro la regione di Kharkiv. Utilizzati lancia mine e carri armati nonché aerei senza piloti da ricognizione. Lo afferma Oleg Synegubov governatore regione di Kharkiv su Interfax. Più critica la situazione nella zona di Isyum: «Stiamo evacuando man mano le persone da lì», ha detto annunciando che oggi 3 aprile dovrebbe esserci l’evacuazione di circa 70 pazienti dall’ospedale di Balaklia colpito da un razzo russo.

11.26 – Due i corridoi umanitari: percorso da Berdyansk a Zaporizzhzia
Due i corridoi di cui oggi è previsto il funzionamento: percorso da Berdyansk a Zaporizzhzia, con gli autobus per l’evacuazione che si trovano all’entrata nella città di Berdyansk. E nella regione di Luhansk dalle città di Severodontsk, Nyzhne, Popasna, Lysychansk, Rubizhne.

11 – Kiev: i russi hanno perso 18 mila uomini da inizio guerra
Dal 24 febbraio, inizio della guerra, a oggi, le truppe russe avrebbero perduto circa 18 mila uomini: la cifra è quella calcolata dallo Stato Maggiore delle forze armate ucraine in un post pubblicato su Facebook. I russi avrebbero perso tra l’altro 644 carri armati, 1.830 blindati, 143 aerei, 134 elicotteri, 1.249 veicoli, sette navi, 76 autobotti di carburante.

10.30 – Fuoco sui civili durante una manifestazione pacifica a Kakhovka
L’esercito russo ha aperto il fuoco sui civili durante una manifestazione pacifica a Kakhovka, nella regione di Kherson. Alcuni manifestanti sono stati detenuti e ci sono feriti. Questo si legge sul canale telegram della tv Suspilne. 

10.00 – Mosca: distrutta una raffineria petrolio a Odessa
«Questa mattina missili di precisione guidati dal mare e dall’aria hanno distrutto una raffineria di petrolio e tre impianti di stoccaggio di carburante nelle vicinanze della città di Odessa, che fornivano carburante al gruppo di forze ucraine vicino a Mykolaiv». Lo ha detto il portavoce del ministero della difesa russo, Igor Konashenkov, come riporta Interfax.

9.20 – Sindaco Irpin: “Almeno 200 civili uccisi durante l’occupazione russa”
Almeno 200 civili sono stati uccisi durante l’occupazione russa di Irpin, nella regione di Kiev. Lo ha comunicato il sindaco Oleksandr Markushin. «Oggi è impossibile contarli. Ma tra chi è stato seppellito in prossimità delle proprie abitazioni, nei nostri parchi, nelle scuole, il numero ha già toccato le 200 unità. La gente trova i corpi e li seppellisce. Questa è la modalità».

9.05 – Mosca: manca ancora l’intesa per la riunione al vertice
«La bozza di accordo non è pronta per essere presentata a una riunione al vertice. Ripeto ancora e ancora: La posizione della Russia sulla Crimea e sul Donbas rimane immutata». Lo afferma su Telegram il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, ripreso dai media internazionali. Ieri il capo negoziatore ucraino, David Arakhamia, ha detto ai media che la Russia aveva «dato una risposta ufficiale a tutte le posizioni, che accettano la posizione (ucraina), tranne la questione della Crimea (che è stata annessa dalla Russia nel 2014)».

8.45 – Kiev: respinti 6 attacchi missilistici nel Donbass
«Sul territorio degli oblast di Donetsk e Lugansk, nel Donbass l’Ucraina “ha respinto sei attacchi nemici, distrutto quattro carri armati, sei unità di veicoli blindati e sette unità di veicoli nemici». Lo affermano i vertici militari ucraini in un post su Facebook, riportato da Bbc.

8.15 – Kiev accusa: “Uccisi 158 bambini dalle forze russe”
Dall’inizio della guerra in Ucraina 158 bambini sarebbero rimasti uccisi e circa 258 feriti dalle forze russe secondo il procuratore generale ucraino, che lo ha riferito su Telegram. La maggioranza delle vittime sono attribuite alla regione di Kiev (75). Seguono la regione di Donetsk (73), Kharkiv (56), Chernihiv (47), Mykolaiv (32), Luhansk (31), Zaporizhzhia (22), Kherson (29), Sumy (16), Zhytomyr (15), Kiev citta’ (16). I dati relativi ai bambini uccisi e feriti a Mariupol, e in alcune aree di Kiev, Chernihiv e la regione del Luhansk sono in fase di ulteriore aggiornamento.

8.00 – Kiev conferma: “Odessa attaccata dal cielo”
«Odessa è stata attaccata dal cielo», alle prime ore di questa mattina, ha confermato Anton Herashchenko, consigliere del ministero degli Interni ucraino, sul suo canale Telegram, un post rilanciato da Moscow Times. Alcuni dei missili lanciati sono stati neutralizzati dalla difesa aerea ucraina, ha rivendicato. «In alcune zone della città ci sono incendi», ha aggiunto.

7.41 – Wsj: la Cia svelò prima il piano dell’attacco russo a Zelensky
Il direttore della Cia, William Burns, prima che cominciasse l’invasione russa aveva fornito a Kiev informazioni di grande importanza che hanno aiutato il Paese a preparare i piani difensivi nei primi giorni di guerra. È quanto riferisce il Wall Street Journal, secondo cui «a metà gennaio il direttore della Cia, Burns, fece un viaggio segreto a Kiev per incontrare Zelensky». L’intelligence americana aveva difatti acquisito maggiori notizie sul piano di invasione russo, «compreso il fatto che includeva un rapido attacco verso Kiev dalla Bielorussia. Il direttore della Cia fornì un pezzo fondamentale di intelligence che aiutò l’Ucraina in misura significativa nei primi giorni di guerra», per esempio che i russi pianificavano di impossessarsi dell’Aeroporto Antonov a Hostomel, vicino alla capitale ucraina, e di utilizzarlo per paracadutare le truppe che avrebbero dovuto prendere Kiev e abbattere il governo.

7.15 – Kuleba: l’Italia ci mandi armi, il peggio deve ancora venire
«Vorrei dire che coloro che rifiutano l’invio di armi all’Ucraina in realtà sostengono la continuazione della guerra. Prima noi saremo in grado di espellere i russi e prima la guerra sarà finita. Noi apprezziamo molto Mario Draghi e il mio collega Luigi Di Maio: si sono schierati dalla parte giusta della storia sin dal primo giorno di guerra. Noi ci aspettiamo dall’Italia le armi necessarie a difenderci e siamo felici si sia assunta il ruolo di Paese guida nello sforzo di farci entrare in Europa come membro a pieno titolo. La loro scelta, infine, di farsi garanti della nostra sicurezza negli assetti eventualmente nati dal processo di pace è un segno di grande amicizia e serietà –.  Così il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, in un’intervista al Corriere della Sera – . Sappiamo che in Italia ci sono forze vicine a Putin: vorrei dire che ciò è immorale, illegale e politicamente perdente. Chi sta con Putin sostiene i crimini di guerra. Sulla questione garanzie, vorrei comunque rassicurare gli italiani: si possono trovare modi per cui le garanzie non comportano automaticamente il vostro coinvolgimento bellico diretto», dice ancora Kuleba. Secondo il capo della diplomazia ucraina, «siamo nel mezzo della guerra, il peggio deve ancora venire. L’Ucraina ha vinto la battaglia di Kiev, ma quella per il Donbass e nel Sud sta per cominciare e sarà terribile, devastante, lo prova tra l’altro lo scempio di Mariupol».

7.00 – L’intelligence britannica: prosegue il blocco nel Mar Nero, rischio mine
Secondo l’ultimo aggiornamento diffuso dall’intelligence britannica, le forze navali russe mantengono il loro blocco a distanza delle coste ucraine nel Mar Nero e nel Mar d’Azov, impedendo l’arrivo di approvvigionamenti via mare. La Russia conserva ancora la capacita’ di tentare uno sbarco anfibio, ma l’operazione si presterebbe con molta probabilità al rischio determinato dal fatto che le forze ucraine vi si sono preparate. Le mine nel Mar Nero continuano a costituire un serio rischio per le attività marittime, anche se rimane poco chiara e controversa la loro presenza, è quasi certamente dovuta, secondo l’intelligence britannica, alle operazioni navali russe nell’area e ciò dimostra come l’invasione russa dell’Ucraina stia colpendo interessi civili e neutrali.

6.30 – Zelensky: i russi vogliono prendere Donbass e sud
«Qual è l’obiettivo delle truppe russe? Vogliono prendere il Donbass e il sud dell’Ucraina». Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo video-messaggio notturno. «Qual è il nostro obiettivo? Difendere noi stessi, la nostra libertà, la nostra terra e il nostro popolo», ha proseguito Zelensky, aggiungendo che le forze ucraine che stanno riprendendo le zone intorno a Kiev e Chernihiv non stanno consentendo ai russi di ritirarsi senza combattere.

5.30 – Forti esplosioni a Odessa, città sotto attacco
Forti esplosioni sono state segnalate poco dopo le 6 locali (le 5 in Italia) a Odessa. Lo riferiscono sui social media gli abitanti della città ucraina. Le deflagrazioni sono avvenute nei pressi del centro, in direzione nord. Probabilmente si tratta di missili lanciati sulla città.

Diverse colonne di fumo si sono alzate sopra la città, dove hanno risuonato a lungo le sirene di allarme antiaereo. Gli abitanti riferiscono anche dei bagliori di un incendio visibili da lontano. Le esplosioni sono state almeno una decina. Secondo il giornale online ‘Odessa Life’, è stata colpita “un’infrastruttura critica”, mentre sui social si parla di un attacco a vari depositi di carburante.

4.30 – Il Cremlino: il nostro obiettivo è salvare repubbliche separatiste
«La sovranità delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk è stata riconosciuta dalla Russia. Abbiamo riconosciuto la loro indipendenza, le abbiamo riconosciute come stati indipendenti. L’operazione militare speciale è stata avviata su richiesta di queste due repubbliche: uno degli obiettivi principali consiste nel salvare queste repubbliche e ripristinare la loro statualità entro i confini del 2014, entro i confini sanciti dalla costituzione delle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk», Lo ha detto – come riporta la Tass – il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista televisiva con il canale Bielorussia-24.

03.49 – Bombardieri in volo, sirene in molte città
Tornano a suonare le sirene per possibili attacchi aerei in Ucraina. L’allarme è scattato alle 4.20 locali (3.20 in Italia) in molte città, tra cui Kiev, Leopoli, Dnipropetrovsk e Odessa. Le autorità ucraine hanno segnalato la presenza di bombardieri russi in volo che potrebbero sganciare ordigni su infrastrutture e insediamenti civili.

03.41 – Zelensky: i russi vogliono prendere Donbass e sud
«Le truppe russe vogliono prendere il Donbass e il sud dell’Ucraina. Siamo consapevoli che il nemico ha riserve per aumentare la pressione a est. Qual è il nostro obiettivo? Proteggere la nostra libertà, la nostra terra, la nostra gente». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nel suo discorso video notturno, come riporta il Guardian. «Stiamo rafforzando le difese – ha aggiunto – nella zona orientale e nel Donbass. Bisogna elogiare il coraggio e la resilienza di coloro che difendono le città, ma anche dire che il nostro Paese non ha ricevuto abbastanza moderni sistemi antimissilistici dagli alleati occidentali».

03.06 – Cremlino: l’Ucraina è un paese ostile per la Russia
«Nelle condizioni moderne, l’Ucraina è un paese difficile e ostile per la Russia». Lo ha detto – come riporta la Tass – il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, in un’intervista televisiva con il canale Belarus-24. «Questo è un Paese che, di fatto, ha completamente proibito qualsiasi media di lingua russa. Questo è un Paese che ha reso la lingua russa secondaria e così via», ha aggiunto l’addetto stampa presidenziale.

03.04 – Ministero Difesa britannico: i russi non hanno il controllo dei cieli
«Nonostante i continui sforzi russi per ridurre la capacità di difesa aerea ucraina, l’Ucraina continua a rappresentare una sfida significativa per le operazioni aeree e missilistiche della Russia. Gli aerei russi sono ancora vulnerabili ai sistemi di difesa aerea a corto e medio raggio. L’incapacità della Russia di trovare e distruggere i sistemi di difesa aerea ha seriamente ostacolato i loro sforzi per ottenere un ampio controllo dell’aria, che a sua volta ha influito in modo significativo sulla loro capacità di supportare l’avanzata delle loro forze di terra su numerosi fronti». È quanto si legge nel report di aggiornamento sul conflitto in Ucraina rilasciato dal Ministero della Difesa del Regno Unito. «Nell’ultima settimana – si legge ancora – c’è stata una concentrazione dell’attività aerea russa verso il sudest dell’Ucraina, probabilmente a causa del fatto che la Russia ha concentrato le sue operazioni militari in quest’area».

02.45 – Riprese forniture gas nella regione di Lugansk
E’ stata ripristinata la fornitura di gas per oltre 100.000 abitanti nella regione di Lugansk. Lo ha riferito – come riporta Ukraina Pravda – il servizio stampa del Gestore dei sistemi di trasporto del gas dell’Ucraina, dopo che i tecnici hanno localizzato e riparato la sezione del gasdotto danneggiata dai bombardamenti. «La situazione con la fornitura di gas ai residenti della regione di Luhansk – spiega il gestore – rimane difficile a causa dei combattimenti. Parte della regione è senza fornitura di gas a causa dei danni al gasdotto principale».

02.33 – Ucciso il regista Kvedaravicius a Mariupol
Il regista lituano Mantas Kvedaravičius, di 45 anni, è stato ucciso mentre cercava di lasciare in auto la città assediata di Mariupol, nel sud dell’Ucraina. La notizia è stata rilanciata dai media lituani. Kvedaravičius era alla guida di un’auto che è stata colpita da un razzo: condotto d’urgenza in ospedale, è morto poco dopo il ricovero. Kvedaravičius era molto conosciuto per alcuni documentari che sono stati premiati nei principali festival europei, tra cui Barzakh (2011) sulla Cecenia e Mariupolis (2016).

02.10 – Stato maggiore Kiev: diminuita intensità attacchi
«Il nemico continua a effettuare sistematici attacchi missilistici e aerei con armi ad alta precisione su obiettivi militari e civili, ma l’intensità è diminuita». Lo dichiara lo Stato maggiore delle forze armate ucraine nel quotidiano report. «Ulteriori unità nemiche – si legge – si stanno preparando a prendere parte alle ostilità sul territorio dell’Ucraina. Si prevede la creazione di battaglioni ‘volontari’ di residenti dei territori temporaneamente occupati dell’Ucraina e mercenari». Secondo lo Stato maggiore ucraino, «nella Slobozhanshchyna il nemico continua a bloccare parzialmente la città di Kharkiv e bombarda le aree residenziali e industriali della città con sistemi di artiglieria di vario tipo, l’intensità dei bombardamenti è diminuita, le unità delle forze di occupazione si stanno raggruppando, probabilmente per continuare le operazioni attive nella direzione di Izium». «Nella direzione di Donetsk – prosegue il report – il nemico ha continuato a sparare su alcune unità delle Forze armate ucraine e a condurre operazioni d’assalto in alcune aree. Gli sforzi principali degli occupanti si sono concentrati sugli insediamenti di Rubizhne e Popasna, sulla preparazione per l’attacco a Severodonetsk, sull’ottenimento del pieno controllo di Mariupol, nonché sull’accesso a Vugledar e Marinka».

01.58 – Kuleba: nuove sanzioni per evitare raggiro blocchi
«Il quinto pacchetto di sanzioni dell’Unione europea contro la Russia impedirà di utilizzare scappatoie per aggirare le restrizioni». Lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, come riferisce Ukrinform. «L’Unione Europea – ha spiegato – ha imposto quattro pacchetti di sanzioni. La loro applicazione viene valutata quotidianamente e vengono individuate le lacune. Il quinto pacchetto di sanzioni che sarà adottato a breve eliminerà un enorme blocco di scappatoie, identificato nell’ultimo mese, che la Federazione Russa ha utilizzato per aggirare le sanzioni».

01.44 – Zelensky: più siamo più sarà difficile distruggerci
«Quando la gente protesta, e più gente protesta, più è difficile per gli occupanti distruggerci, distruggere la nostra libertà. Questa è la nostra lotta comune! E sarà la nostra vittoria comune». Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video diffuso sui social. «Sono grato a tutti coloro che scendono in strada nelle città temporaneamente occupate – ha aggiunto Zelensky – a tutti coloro che non hanno paura ed escono. Sono grato a tutti coloro che hanno paura ed escono. A tutti quelli che sentono che senza questa decisione di difendere l’Ucraina e la loro libertà, gli occupanti possono prendere piede».

01.01 – Stati baltici bloccano importazioni di gas dalla Russia
Gli stati baltici hanno bloccato le importazioni di gas dalla Russia. Lo stop è scattato dal primo aprile in Lettonia, Lituania ed Estonia. «Anni fa il mio paese ha preso decisioni che ci consentono oggi di recidere facilmente i legami energetici con l’aggressore», ha detto alla radio lettone Uldis Bariss, ceo di Conexus Baltic Grid, aggiungendo: «Se possiamo farlo, anche il resto d’Europa può farlo». I paesi baltici sono ora serviti da riserve di gas immagazzinate sottoterra in Lettonia. Il presidente lituano Gitanas Nauseda su Twitter ha invitato anche il resto dell’Unione europea a seguire l’esempio dei paesi baltici.

00.23 – Disattivati a Irpin oltre 640 ordigni lasciati dai russi
Più di 640 ordigni esplosivi sono stati disattivati nella città liberata di Irpin vicino a Kiev in un giorno. Lo riferisce Kiev Independent su Twitter. Il sindaco di Irpin ha riferito che la città non sarà sicura per un mese, e che militari ucraini la ripuliranno dagli esplosivi lasciati dai russi.

00.05 – Mosca: corridoio umanitario a Mariupol per evacuare stranieri
Le forze armate russe apriranno un corridoio umanitario che porta da Mariupol a Berdyansk per l’evacuazione dei cittadini stranieri. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo. Lo riporta la Tass. Una decisione, viene spiegato, presa «in accordo» con la richiesta del presidente turco Erdogan a Vladimir Putin. «Forniremo piena assistenza nell’evacuazione dei cittadini di Stati stranieri tenuti in ostaggio dai restanti militanti dei battaglioni nazionalisti in alcune aree di Mariupol», ha spiegato il colonnello Mikhail Mizintsev. La Russia ha invitato le organizzazioni internazionali a chiedere a Kiev di notificare la disponibilità ad evacuare gli stranieri entro le 03.00 ora di Mosca del 3 aprile, ossia le 04.00 in Italia. Lo riferisce la Tass.

00.01 – Bucha, i soldati usano cavi per togliere i corpi dei civili dalle strade
I giornalisti dell’Associated Press a Bucha, un sobborgo a nord-ovest di Kiev, hanno visto soldati ucraini sostenuti da una colonna di carri armati e altri veicoli blindati usare dei cavi per trascinare via i corpi da una strada. L’operazione di rimozione dei cadaveri veniva effettuata in questo modo per timore che potessero essere stati imbottiti di esplosivo. La gente del posto ha detto che i morti – il giornalista ne contava almeno sei – erano civili uccisi alla partenza dai soldati russi senza provocazione. «Quelle persone stavano solo camminando e gli hanno sparato senza motivo. Bang», ha detto un residente di Bucha che ha rifiutato di dare il suo nome adducendo motivi di sicurezza. «Nel prossimo quartiere, Stekolka, era anche peggio. Sparano senza fare domande».

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