Kiev a mano armata, la grande resistenza degli ucraini
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Dopo il nulla di fatto dell’incontro in Turchia, Putin, durante l’incontro con il suo omologo della Bielorussia Alexander Lukashenko, fa sapere che sui negoziati con l’Ucraina «ci sono alcuni sviluppi positivi, come mi hanno riferito i nostri negoziatori». Kiev smentisce. Tv e media ucraini, intanto, riferiscono di esplosioni a Lutsk, nord-ovest del Paese, così come a Dnipro, città dell’entroterra sul fiume Dnepr, nella parte centro-orientale. Missili e cannonate segnalati anche a Ivano-Frankivsk, nel sud-ovest, un centinaio di chilometri a sud di Leopoli. Le autorità ucraine hanno denunciato che un raid russo ha colpito l’istituto di fisica e tecnologia di Kharkiv, sede di un reattore nucleare sperimentale.
Mosca accusa agli Stati Uniti di svolgere «attività biologiche militari in Ucraina», con la richiesta di convocare oggi la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Zelensky replica negando che nel suo Paese si fabbrichino armi chimiche e dicendosi preoccupato che si tratti di un pretesto per condurre attacchi con armi proibite: «Se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda cosa la Russia accusa gli altri di pianificare», dice. Mosca rinforza i confini occidentali della Russia contro la Nato, ma non ne prevede la chiusura, specifica il Cremlino, e sostiene che ci siano 16mila volontari da vari Paesi del Medio Oriente pronti a essere arruolati per combattere nel Donbass.
Gli aggiornamenti in diretta ora per ora
22.32 – Usa: sanzioni a entità russe per sostegno a sviluppo armi Nord Corea
Il Dipartimento del Tesoro americano ha sanzionato oggi due persone e tre entità con sede in Russia per aver sostenuto lo sviluppo in corso da parte della Corea del Nord “delle sue armi di distruzione di massa” e dei programmi di missili balistici “in violazione di molteplici risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”. Lo si legge in una nota.
22.16 – S&P taglia rating Ucraina
L’agenzia S&P taglia il rating dell’Ucraina a ‘B-/B’, e lo mette sotto creditwatch negativo aprendo a quindi a ulteriori downgrade. “L’intervento militare della Russia continua a porre significativi rischi alla crescita economica dell’Ucraina, alla sua stabilità finanziaria e ai suoi conti pubblici”, afferma S&P
22.08 – Wall Street chiude in ribasso
Wall Street chiude in ribasso una seduta volatile, dopo aver aperto in rialzo ed essere passata mista dopo circa un’ora di scambi. Poi il Nasdaq ha accresciuto le perdite. Cosi’, il Dow Jones cede lo 0,70% a 32.943,33 punti, il Nasdaq perde il 2,18% a 12.843,81 punti e lo S&P 500 arretra dell’1,31% a 4.203,91 punti A pesare sono le preoccupazione per il conflitto in Ucraina e per l’aumento dell’inflazione, in vista della riunione della Federal Reserve la prossima settimana.
21.55 – Putin-Lukashenko, da Mosca nuove armi a Minsk
I presidenti di Bielorussia e Russia, Aleksander Lukashenko e Vladimir Putin, hanno discusso della crisi in Ucraina, dello sviluppo del complesso militare-industriale, della cooperazione e della resistenza alle sanzioni occidentali durante i colloqui di oggi a Mosca, ha affermato Natalya Eismont, addetta stampa del presidente della Bielorussia. «In particolare», ha detto la portavoce «si sono concordate le fornitura dei più moderni modelli di equipaggiamento militare dalla Russia alla Repubblica di Bielorussia nel prossimo futuro. A sua volta, la Bielorussia aumenterà la fornitura di moderne attrezzature agricole, attrezzature per passeggeri e altri prodotti per la costruzione di macchine». I due leader hanno discusso in dettaglio lo stato dell’andamento dei negoziati in corso in Bielorussia: «Se la parte ucraina lo desidera, il conflitto può essere risolto in qualsiasi momento», ha riferito Eismont, citata dall’agenzia statale BelTA.
21.35 – «Putin ha licenziato 8 generali»
Il presidente russo Vladimir Putin avrebbe licenziato otto generali. A riferirlo è il segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, Oleksiy Danilov, citato dal quotidiano “Ukrayinska Pravda”. Nel riportarlo, ‘Focus.de’ precisa che Putin avrebbe licenziato i comandanti perché “non hanno fatto il loro lavoro” mentre sarebbero già stati nominati nuovi generali. I cambiamenti nella leadership militare potrebbero ora comportare anche un cambiamento nella strategia di guerra, secondo la stessa fonte
21.29 – Usa, «chi va in Ucraina rischia cattura o morte»
Il dipartimento di Stato americano ha avvertito che tutti i cittadini che si recheranno in Ucraina, compresi quelli che prenderanno parte ai combattimenti, corrono un rischio molto reale di essere catturati o uccisi. In un briefing con la stampa, il portavoce, Ned Price, ha inoltre sottolineato che Washington “potrebbe non essere in grado di organizzare l’evacuazione” di americani dall’Ucraina nel caso fosse necessario
21.17 – Usa sanzionano anche moglie e figli portavoce Putin
Gli Stati Uniti imporranno sanzioni alla moglie e ai figli adulti del portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, nonche’ a 12 membri della Duma russa. Lo ha annunciato il portavoce del dipartimento di Stato Ned Price in un briefing. L’attuale moglie di Peskov, Tatiana Navka, e’ una famosa ex campionessa olimpica di pattinaggio artistico. Una delle figlie di Peskov, Elizaveta Peskova, 24 anni, vive molto in Francia e all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina si era espressa sui social contro la guerra.
20.55 – Kiev, in corso raid russi su Mykolaiv
Nuovi bombardamenti russi da nord-est sono in corso sulla città portuale ucraina di Mykolaiv sul mar Nero, a nord della Crimea. Lo afferma su Telegram il governatore regionale, Vitaly Kim.
20.45 – Ucraina a Onu, prime fosse comuni dopo II Guerra Mondiale
L’inviato ucraino all’Onu, Sergiy Kyslytsya, ha condannato la Russia, definendola «Stato aggressore», per le sue bugie, crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Parlando alla riunione del Consiglio di Sicurezza chiesto da Mosca per discutere le accuse su programmi di armi biologiche in Ucraina, l’ambasciatore ha denunciato che «per la prima volta dalla Seconda Guerra Mondiale le persone vengono seppellite in fosse comuni nelle città ucraine». Lo riporta la Bbc. Kyslytsya ha poi portato l’attenzione sulla situazione di Mariupol, assediata dai russi e dove, secondo l’amministrazione locale «gli attacchi aerei e i bombardamenti indiscriminati della Russia hanno quasi distrutto la citta’ e ucciso 1.582 civili».
20.20 – “Cernihiv è sull’orlo di una catastrofe umanitaria”
«A causa dei bombardamenti, la città di Cernihiv è sull’orlo di una catastrofe umanitaria: è rimasta senza luce, acqua, gas e riscaldamento». Lo afferma Lyudmyla Denysova, incaricata del Parlamento dell’Ucraina per i diritti umani. «Non è nemmeno possibile seppellire i morti nel cimitero cittadino». «Più di 250mila persone attendono con timore la fredda notte e i prossimi attacchi aerei, che provocano decine di vittime di civili – aggiunge Denysova – I condotti acquiferi sono stati ripristinati in parte, ma ci vorranno almeno 3-4 giorni». Il commissario per i diritti umani fa poi un appello: «Chiedo alla comunità internazionale di ascoltare l’Ucraina, e fermare gli attacchi aerei arbitrari di città e paesi pacifici da parte della Russia, chiudendo i cieli sopra il paese».
20.15 – Usa: per ora nessuna indicazione attacco di Minsk
«Al momento non ci sono indicazioni che lo stiano facendo». Così il portavoce del Pentagono, John Kirby, risponde a chi gli chiede di un possibile attacco delle forze bielorusse in Ucraina, come aleggiato da Kiev.
19.55 – I Pink Floyd rimuovono album dai siti di musica russi
«Per affiancare il mondo nel condannare fermamente l’invasione russa dell’Ucraina, le opere dei Pink Floyd, dal 1987 in poi, e tutte le registrazioni da solista di David Gilmour sono state rimosse da oggi da tutti i fornitori di musica digitale in Russia e Bielorussia». Lo comunica il gruppo sul proprio sito Facebook. La decisione riguarda quindi tutte le opere diffuse dopo l’abbandono del bassista e cantante Roger Waters, avvenuto nel 1985.
19.40 – Kiev smentisce Mosca: «Nessun progresso nei negoziati»
Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha smentito il presidente russo, Vladimir Putin, che aveva parlato di progressi nei negoziati tra Kiev e Mosca. «I negoziati hanno registrato zero progressi», ha detto Kuleba in un’intervista a Bloomberg riferendosi ai colloqui dei questa settimana con l’omologo russo, Serghei Lavrov, svoltisi ad Antalya con la mediazione turca.
19.29 – Fonti Pentagono: “Russi avanzati nelle ultime 24 ore, ora sono a 15 km da Kiev”
Ci sono due diversi fronti dell’avanzata russa che si stanno avvicinando a Kiev. E quello che si muove da Est ora si stanno riposizionando intorno a Sumy a circa 15 chilometri dal centro della capitale, la stessa distanza in cui si trovavano ieri. Si è invece avvicinato di più a Kiev nelle ultime 24 ore, spiegano fonti del Pentagono citate dalla Cnn, il fronte dell’avanzata che si muove da nord ed ora si trova «tra i 20 ed i 30 chilometri” dal centro della città».
19.23 – Rep.Donetsk: “Mille soldati ucraini morti nel Donbass”
Dall’inizio dell’attacco russo all’Ucraina, quasi mille soldati ucraini sono rimasti uccisi nei combattimenti nel Donbass e altri 1.150 circa sono rimasti feriti: lo ha detto un ufficiale della milizia dell’autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk, ormai riconosciuta come indipendente dalla Russia. A Mariupol, ha aggiunto la stessa fonte, 30 combattenti ucraini sono morti negli scontri in città.
19.21 – Leroy Merlin non lascia la Russia: “Ampliamo la gamma”
L’azienda Leroy Merlin non ha intenzione di sospendere le attività in Russia ed è anzi pronta ad aumentare le forniture e l’assortimento. Lo comunica il gruppo in una nota, diffusa da Interfax. «Nonostante le voci di corridoio, continuiamo a lavorare e non prevediamo di fermare l’azienda – scrivono in una lettera ai partner firmata dal vicedirettore generale di Leroy Merlin Russia – Dopo che alcuni player hanno lasciato il mercato russo, Leroy Merlin è anzi aperto a proposte per aumentare le forniture ed ampliare la gamma». L’azienda, secondo quanto si legge nella nota, «ha istituito una sede di sostituzione all’importazione ed ha intensificato notevolmente la gamma e la sostituzione delle merci che hanno difficoltà nella fornitura o produzione».
19.05 – Gb: “Sanzioni contro 386 parlamentari russi”
La Gran Bretagna ha imposto sanzioni contro quasi 400 parlamentari russi: a 386 membri della Duma, la Camera bassa del parlamento russo, è stato vietato di recarsi nel Regno Unito e tutti i beni che hanno nel paese saranno congelati, ha annunciato la sottosegretaria agli Esteri, Liz Truss. Il governo aveva inizialmente annunciato il mese scorso l’intenzione di sanzionare i parlamentari per il loro sostegno alle regioni separatiste ucraine di Luhansk e Donetsk. «Stiamo prendendo di mira coloro che sono complici dell’invasione illegale dell’Ucraina da parte di Putin e coloro che sostengono questa guerra barbara. Non molleremo la pressione e continueremo a stringere la vite sull’economia russa attraverso le sanzioni», ha dichiarato Truss.
19.02 – Youtube: “Stop a canali media russi finanziati da stato”
YouTube ha deciso di bloccare in tutto il mondo l’accesso ai canali dei media finanziati dallo stato russo. Lo ha annunciato il portavoce di YouTube Farshad Shadloo citato dal Guardian. «Le nostre linee guida della community vietano ai contenuti di negare, minimizzare o banalizzare eventi violenti ben documentati e rimuoviamo i contenuti sull’invasione russa in Ucraina che violano questa norma. In linea con ciò, con effetto immediato, stiamo anche bloccando i canali YouTube associati ai media russi finanziati dallo stato, a livello globale», ha spiegato Shadloo.
18.52 – Media: “A Kharkiv uccisi 201 civili di cui 11 bambini”
18.42 – Ambasciatrice Usa Onu: “Mosca è solita accusare altri delle sue violazioni”
«La Russia è solita accusare falsamente altri Paesi proprio delle violazioni compiute dalla stessa Russia». Così l’ambasciatrice degli Stati Uniti alle Nazioni Unite, Linda Thomas-Greenfield, ha negato, intervenendo al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, l’esistenza di programmi per armi biologiche in Ucraina, rovesciando l’accusa su Mosca. «L’Ucraina non ha programmi di armi biologiche, non esistono laboratori ucraini per armi biologiche sostenuti dagli Stati Uniti, né vicino al confine con la Russia né da nessuna altra parte», ha aggiunto sottolineando che «è la Russia invece che potrebbe usare armi chimiche e biologiche in Ucraina».
18.40 – Cina a Onu: “Ucraina dimostri che non ci sono armi chimiche”
«Se in Ucraina non ci sono armi chimiche, basterà fornire le prove così che il mondo possa arrivare ad una conclusione». Lo ha detto l’ambasciatore russo all’Onu, Zhang Jun, sottolineando che le «preoccupazioni sollevate da Mosca dovrebbe essere affrontate in modo adeguato». «La Cina si oppone all’uso di armi chimiche da parte di qualsiasi Paese, qualsiasi circostanza. Sono armi di distruzione di massa», ha sottolineando la necessità di «mettere fine al conflitto in Ucraina e lavorare per la pace».
18.25 – Russia a Onu: Armi biologiche “pericolo” per Europa
L’ambasciatore russo alle Nazioni Unite, Vasily Nebenzya, ha presentato alla riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu le accuse del Cremlino secondo cui l’Ucraina e gli Stati Uniti avevano un complotto per diffondere armi biologiche utilizzando uccelli migratori, pipistrelli e insetti. Nebenzya, come riporta il Guardian, ha lanciato un sinistro avvertimento all’Europa: «Vi invitiamo a pensare al reale pericolo biologico per le persone dei Paesi europei, che può rappresentare la diffusione incontrollata di agenti biologici dall’Ucraina; se si verifica un tale scenario, allora tutta l’Europa sarà coperta». «Il rischio è molto concreto», ha aggiunto Nebenzya, «visto l’interesse che i gruppi nazionalisti in Ucraina stanno mostrando per il lavoro di pericolosi agenti patogeni condotti con il ministero della Difesa americano». Le accuse di Mosca contro Kiev di produrre con gli Usa armi biologiche erano state avanzate già nei giorni scorsi, ma le relative prove non sono ancora state rese pubbliche.
18.23 – Kuleba: “Progressi zero” nei colloqui
I colloqui fra Russia e Ucraina finora hanno prodotto «progressi zero»: lo ha detto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba in un’intervista a Bloomberg Television. «È difficile per me capire a che genere di progressi si riferisca il presidente Putin», ha detto Kuleba ribadendo la disponibilità di Kiev a fare un compromesso accettando uno status neutrale del Paese in cambio di garanzie sulla sicurezza.
18.19 – Vescovo Kiev: “Più morti tra civili che militari”
«Questa guerra diventa principalmente la guerra contro la popolazione civile. Persino stando ai dati ufficiali, in questi giorni sono morti più civili – donne, bambini – che i militari. Piangiamo i figli dell’Ucraina, vittime innocenti di questa guerra». Lo dice il Capo della Chiesa greco-cattolica, mons. Sviatoslav Shevchuk, in un videomessaggio diffuso oggi. «L’Ucraina, allo stesso tempo, testimonia al mondo intero anche la forza del suo spirito, la forza della nostra volontà di costruire uno stato libero, democratico, indipendente. Abbiamo sorpreso il mondo intero con la nostra forza che ci dà la possibilità di credere nella vittoria. La maggior parte della popolazione ucraina crede che l’Ucraina vince. E questa fede, la fede in Dio e la fiducia nella forza della giustizia e del bene ci aiuta ad andare avanti», prosegue il vescovo che chiede ai fedeli: !Pregate, pregate per le nostre forze armate ucraine che oggi difendono la pace dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo».
18.16 – Colpito quartiere Sherstyanka nella città di Chernihiv
Il quartiere di Sherstyanka, nella città ucraina di Chernihiv, sarebbe stato appena colpito da un attacco. Lo riporta il sito Love Chernihiv, che pubblica le immagini di un palazzo in fiamme e di un razzo sull’asfalto.
18.15 – Bielorussia: “Da Kieva propaganda, nessun attacco russo nel nostro villaggio”
La Bielorussia smentisce un attacco russo al villaggio di Kopan in Bielorussia che secondo Kiev potrebbe rappresentare un pretesto per una rappresaglia della Bielorussia nei confronti dell’Ucraina. Lo sostengono le autorità bielorusse secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Belta. «Le informazioni fornite dai funzionari dell’Ucraina e ulteriormente diffuse da vari media circa attacchi aerei russi sul territorio della Bielorussia non sono vere. Il villaggio di Kopan si trova nel distretto di Stolin vicino al confine con l’Ucraina. Non sono state segnalate da parte delle guardie di frontiera della Repubblica di Bielorussia nessuna esplosioni e non si sono registrati danni». Per la Bielorussia «non è altro che disinformazione e un altro tentativo della parte ucraina di fare una provocazione».
18.07 – Kiev: “Bielorussia potrebbe invaderci stasera”
La Bielorussia potrebbe attaccare l’Ucraina oggi alle 21 ora locale (le 20 in Italia). Lo annuncia il Centro ucraino per le comunicazioni strategiche e la sicurezza delle informazioni, spiegando che «secondo i dati preliminari, le truppe bielorusse potrebbero essere coinvolte nell’invasione l’11 marzo alle 21». Secondo Kiev l’invasione sarebbe la risposta di Minsk al presunto raid aereo partito dall’Ucraina e che, secondo Kiev, sarebbe stato pianificato dalla Russia. Il ministero della Difesa bielorusso ha già smentito l’attacco con un comunicato ufficiale.
18.01 – Onu denuncia: “Russi usano bombe a grappolo”
L’Ufficio dell’Alto Commissario Onu per i diritti umani ha ricevuto rapporti credibili sull’uso di bombe a grappolo da parte delle forze russe anche nelle aree popolate dell’Ucraina. Lo afferma Rosemary Di Carlo, sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari politici, citata dal Guardian. Gli attacchi indiscriminati, compresi quelli che utilizzano bombe a grappolo, sono vietati dal diritto umanitario internazionale. Anche gli attacchi diretti contro civili, così come i bombardamenti aerei nelle città e nei villaggi, sono proibiti dal diritto internazionale e possono costituire crimini di guerra.
G7, pronti a nuove sanzioni a Mosca, da Fmi a Wto
Il G7 «prenderà misure per togliere alla Russia lo status di nazione più favorita, revocando importanti benefici dalla sua appartenenza al Wto» e «saluta la preparazione in corso di una ampia coalizione di membri del Wto che annuncia la revoca da tale status». Lo si legge in una nota dei leader del G7 pubblicata dalla presidenza tedesca. «Stiamo lavorando collettivamente per prevenire che la Russia ottenga finanziamenti dalle principali istituzioni multilaterali, incluso il Fmi, la Banca mondiale e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo»
17.59 – Von der Leyen. “Divieto export qualsiasi bene lusso in Russia”
«Vieteremo l’esportazione di qualsiasi bene di lusso dell’Ue dai nostri Paesi alla Russia, come colpo diretto all’élite russa. Coloro che sostengono la macchina da guerra di Putin non dovrebbero più essere in grado di godersi il loro stile di vita sontuoso mentre le bombe cadono su persone innocenti in Ucraina». Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presentando il quarto pacchetto di sanzioni che verrà adottato domani. Inoltre, «cosa molto importante, vieteremo l’importazione di beni chiave nel settore siderurgico dalla Federazione Russa. Ciò colpirà un settore centrale del sistema russo, lo priverà di miliardi di proventi delle esportazioni e garantirà che i nostri cittadini non sovvenzionino la guerra di Putin».
17.55 – Usa all’Onu: “Ucraina non ha programma armi biochimiche. Da Russia solo disinformazione”
La Russia ha chiesto questa riunione del Consiglio di Sicurezza solo per mentire e diffondere disinformazione. Lo afferma l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield. «L’Ucraina non ha alcun programma di armi biochimiche», dice Thomas-Greenfield.
17.50 – G7: “Ridurremo dipendenza da energia russa”
17.49 – Kiev: “Russia vuole controllo operativo Zhaporizhzhia”
La Russia vuole il pieno controllo operativo della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Lo ha denunciato Petro Kotin, capo della società ucraina statale Energoatom che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari del Paese. Kotin, in un’intervista televisiva, ha riferito che le forze russe hanno detto allo staff ucraino che l’impianto ora appartiene all’azienda statale russa Rosatom dopo che le forze russe l’hanno conquistata la settimana scorsa. Dieci funzionari di Rosatom, di cui due ingegneri di alto livello, hanno poi provato a entrare nell’impianto e prenderne il controllo operativo. «Sul territorio della centrale», ha continuato Kotin, «ci sono circa 500 soldati russi con armi automatiche, il nostro staff è in uno stato psicologico estremamente brutto».
17.42 – Poroshenko: “Incontrato Zelensy, lavoreremo insieme”
«Mi sono visto con Zelensky e abbiamo deciso di lavorare insieme per difendere il paese : siamo tutti nella stessa posizione, non è possibile abdicare alle proprie responsabilità, ognuno deve fare il suo lavoro». Lo ha affermato l’ex presidente ucraino Petro Poroshenko parlando ai media di Kiev. «Putin si comporta come un animale ferito, ho dei dubbi sulla sua sanità mentale» ha aggiunto, sottolineando come «gli ucraini hanno distrutto i suoi piani su guerra lampo». Non solo, «Putin contava su una quinta colonna in Ucraina ma non ha avuto successo» ha osservato l’oligarca sconfitto da Zelensky nel 2019. «Alla fine Putin non avrà altra scelta che andarsene via: quasi 13 mila dei suoi soldati sono già morti qui. Mariupol e le altre città distrutte sono il simbolo delle atrocità di Putin ma l’Ucraina non dimentica e non perdona ciò che gli invasori russi hanno fatto» ha affermato.
17.40 – Procuratore corte Aja: “Investigatori hanno iniziato raccolta prove contro la Russia”
La squadra investigativa inviata dal procuratore della Corte penale internazionale a far luce sulla situazione in Ucraina ha già iniziato l’attività di raccolta delle prove di eventuali crimini. Ad annunciarlo è stato lo stesso procuratore, Karim A.A. Khan. «Sto anche cercando personalmente di impegnarmi con tutte le parti interessate e le parti in conflitto con l’obiettivo di rafforzare i canali per la raccolta di informazioni pertinenti e promuovere un’azione coordinata verso il nostro obiettivo comune di garantire che i responsabili siano chiamati a rispondere dei crimini che rientrano nella giurisdizione della Corte». «Le indagini penali internazionali – aggiunge – richiedono il coinvolgimento di tutti coloro che possono detenere informazioni rilevanti per il nostro lavoro. In particolare, i testimoni, i sopravvissuti e le comunità colpite devono avere il potere di contribuire attivamente alle nostre indagini. Non possono esserci spettatori nel nostro sforzo per stabilire la verità e perseguire i presunti responsabili di crimini internazionali. Posso quindi annunciare oggi che il mio Ufficio ha istituito un portale dedicato attraverso il quale qualsiasi persona in grado di detenere informazioni rilevanti per la situazione in Ucraina può contattare i nostri investigatori. Incoraggio tutti coloro che hanno informazioni rilevanti a farsi avanti e contattare il nostro team attraverso questa piattaforma», si legge nella dichiarazione divulgata dal sito della Corte.
17.35 – Cremlino: “Nostre richieste riconoscimento Crimea e stop Nato. Kiev ne discute con Usa e Ue. Se accettano, tutto finirà”
Le condizioni avanzate dalla Russia all’Ucraina per mettere fine alla cosiddetta «operazione militare speciale» sono «il riconoscimento della Crimea come terra russa e la fine dell’avanzamento della Nato» verso i confini russi. Lo ha sottolineato oggi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, aggiungendo che ora Kiev ne sta discutendo «con i suoi consiglieri, in primo luogo gli Usa e i Paesi dell’Unione europea». Lo riferisce l’agenzia Ria Novosti. «Speriamo bene – ha aggiunto Peskov – questo è ciò che va fatto, e allora tutto finirà».
17.28 – Colloquio ministri Mosca e Ankara su evacuazione turchi
Il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu e turco Hulusi Akar hanno avuto un colloquio telefonico, ha riferito il ministero della Difesa di Mosca citato dalla Tass. «Nel corso della telefonata le parti hanno parlato della situazione in Ucraina e in Medio Oriente. I ministri hanno posto speciale attenzione sull’evacuazione di cittadini turchi dalle città ucraine attraverso corridoi umanitari», ha fatto sapere il ministero.
17.28 – Pentagono: “Russia ha lanciato oltre 800 missili”
La Russia ha lanciato più di 800 missili dall’inizio della guerra. Lo afferma un funzionario del pentagono citato dai media americani.
17.13 – Osservatorio siriano: Divisione 25 recluta volontari
La Divisione 25 dell’Esercito siriano starebbe reclutando tra i suoi ranghi volontari per le truppe russe impegnate in Ucraina. Lo afferma l’Osservatorio siriano dei diritti umani: «È in corso la registrazione dei nomi di coloro che desiderano partecipare alla guerra della Russia contro l’Ucraina, sebbene finora non sia stato inviato alcun mercenario», si legge in un comunicato della Ong, che ha sede in Gran Bretagna e un’ampia rete di collaboratori sparsi sul campo. Secondo il comunicato, ha già espresso la disponibilità ad andare in Russia un numero imprecisato di soldati della 25 unità di élite dell’esercito siriano che operava fino al 2019 come milizia del presidente del Paese, Bashar al-Assad, col nome di Forze Tigre.
17.13 – Scholz: “No stop import gas russo è posizione europea”
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha insistito sul rifiuto del bando di importazione di gas russo, pur negando che la Germania agisca da freno alla proposta, che gli Stati Uniti difendono, e ha assicurato che si tratta della posizione comune europea. «È una decisione consapevole, fondata e comprensibile. Non possiamo interrompere queste importazioni da parte nostra», ha assicurato Scholz al termine del vertice Ue a Versailles. C’è consenso a livello Ue sul fatto che «dobbiamo essere, passo dopo passo, meno dipendenti dal gas, petrolio e carbone russi», ha proseguito. «Oggi siamo in una posizione diversa da quella degli Stati Uniti», ha fatto notare alludendo alla loro minore dipendenza dalle forniture di Mosca.
17.06 – Kiev: “Riserve russe sequestrate in Occidente per pagare danni”
L’Ucraina cerca il modo di utilizzare le riserve sequestrate alla Russia come riparazioni di guerra. Il viceministro dell’Economia Denys Kudin ha affermato che l’Ucraina sta cercando modi per ricevere i 415 miliardi di dollari delle riserve valutarie russe sequestrate dai paesi occidentali. Kiev stima in almeno120 miliardi di dollari i danni alle infrastrutture causati dall’invasione russa in Ucraina. Secondo il viceministro dell’Economia Denys Kudin, «questo numero crescerà ogni giorno».
17.04 – Mercoledì 16 informativa Di Maio alla Camera
Mercoledì 16 alle ore 16 si terrà nell’Aula della Camera una informativa urgente del Ministro di Maio sugli ultimi sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina. Si apprende dai gruppi parlamentari a Montecitorio.
17.02 – Mariupol: Quasi 1.600 morti da inizio assedio
Quasi 1.600 persone sono state uccise a Mariupol dall’inizio dell’invasione. Lo annuncia il municipio cittadino sul proprio profilo Telegram: «1.582 pacifici residenti di Mariupol sono stati uccisi dalle forze di occupazione russe in 12 giorni di blocco della città e bombardamenti spietati dei quartieri residenziali. Ogni occupante – si legge – brucerà all’inferno. Non dimenticheremo e non perdoneremo mai questo crimine contro l’umanità, contro l’Ucraina, contro Mariupol».
16.52 – Zelensky parla con Biden: “Altri passi per sostenere nostra difesa e più sanzioni”
Joe Biden e Volodymir Zelensky «hanno concordato l’introduzione di ulteriori aiuti in sostegno della difesa ucraina e un aumento delle sanzioni contro la Russia» in una conversazione telefonica «sostanziale», ha reso noto il Presidente ucraino. Zelensky ha anche informato Biden della situazione sul campo e dei crimini della Russia contro i civili.
16.45 – Rapito dai russi sindaco di Melitopol
«A Melitopol, un gruppo di 10 invasori ha rapito dal sindaco della città, Ivan Fedorov, che si era rifiutato di collaborare con il nemico. Durante il rapimento gli è stato messo in testa un sacchetto di plastica. I nemici lo hanno trattenuto nel centro di centro di crisi della città, dove si stava occupando del supporto vitale della città ucraina. Nell’ufficio di Ivan Fedorov c’era una bandiera ucraina». Lo ha scritto sul suo canale Telegram il consigliere del ministro degli Interni Anton Gerashchenko.
16.38 – Biden: “Ho parlato con Zelensky”
«Ho parlato con Zelensky». Lo riferisce il presidente americano Joe Biden. «Ho detto, come faccio ogni volta che parliamo, che gli Stati Uniti sono al fianco del popolo ucraino mentre combatte coraggiosamente per difendere il proprio Paese».
16.08 – Mosca: “Mariupol è circondata”
16.01 – A Chernobyl continuano i tentativi per ripristinare alimentazione centrale
Continuano i tentativi di ripristinare l’alimentazione alla centrale nucleare di Chernobyl. In particolare, riferisce l’agenzia di stampa ucraina Unian, è arrivata una fornitura aggiuntiva di diesel che fornisce l’alimentazione di emergenza per gli impianti di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito. Secondo la direzione della centrale nucleare di Chornobyl attualmente situata a Slavutych, riferisce l’agenzia ucraina, «al sito della centrale nucleare è stata portata una fornitura aggiuntiva di diesel per gli impianti che forniscono l’alimentazione di emergenza per gli impianti di stoccaggio del combustibile nucleare esaurito».
[[(Video) Ucraina, Stoltenberg: “La Nato non vuole un conflitto con la Russia”]]
15.56 – Macron: “Pronti a nuove sanzioni, nulla escluso”
Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha avvertito che se continuerà la guerra in Ucraina «arriveranno nuove massicce sanzioni». Macron ha confermato che «nulla è fuori dal tavolo».
15.52 – Ue annuncia quarto pacchetto di sanzioni
«È in arrivo un quarto pacchetto di sanzioni che isolerà ancora di più la Russia dal sistema economico globale e aumenterà il costo per Putin dell’invasione dell’Ucraina». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice informale Ue di Versailles.
15.51 – Kiev: “Spari russi contro Minsk per trascinarla in guerra”
Le forze russe si stanno preparando a sparare dall’Ucraina contro il territorio della Bielorussia con l’obiettivo di trascinare Minsk nel conflitto. Lo denuncia su Twitter il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov. Secondo alcune fonti i bombardamenti sarebbero già iniziati, riportano alcuni media internazionali. Le forze armate ucraine parlano di «provocazione» e il Parlamento di Kiev assicura che l’esercito ucraino non ha pianificato né prevede di intraprendere azioni aggressive contro la Bielorussia.
15.46 – Harris: “Da Putin nessun segnale seria diplomazia”
«Vladimir Putin non ha mostrato segni di volersi impegnare in una seria diplomazia». Lo afferma il vice presidente americano Kamala Harris.
15,45 – Forze ucraine: Provocazioni bielorusse al confine, sorvolato spazio aereo ucraino
Provocazioni al confine con la Bielorussia. Oggi alle 14.30 la Polizia stradale di Stato, riferiscono su Facebook le forze ucraine, ha ricevuto la notizia che aerei russi sono decollati dall’aeroporto di Dubrovytsya (Bielorussia) e «sono entrati nel territorio dell’Ucraina, e hanno fatto il giro sui sopra ai nostri centri abitati Horodychi e Tumen, dopo di che hanno colpito un centro abitato a Kopan in Bielorussia. In questo momento la nostra guardia frontiera sta osservando come il centro abitato viene occupato dal nemico».
15.41 – Kiev: “Danni a nostra economia per 120 miliardi di dollari”
I danni complessivi subiti finora dall’economia ucraina a seguito dell’invasione russa ammontano a circa 120 miliardi di dollari. È la stima fatta a Radat Tv dal primo viceministro dell’Economia di Kiev, Denys Kudin, citato dall’Ukrainska Pravda. Il calcolo, ha spiegato, è stato fatto mettendo insieme i danni diretti alle infrastrutture e le perdite del Pil.
15.37 – Von der Leyen: “Oggi aperta strada verso l’Ue”
«La domanda di adesione dell’Ucraina è un’espressione della loro volontà e del loro diritto di scegliere il proprio destino. Oggi abbiamo aperto la strada per l’Ucraina verso di noi. Fanno parte della famiglia europea». Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, al termine del vertice informale Ue di Versailles.
15.33 – Russia limita accesso a Instagram
Roskomnadzor, il regolatore russo dei media, ha deciso di limitare l’accesso al social network Instagram dopo che il gruppo Meta ha deciso di non vietare agli utenti di esprimersi negativamente nei confronti delle forze armate russe. «Sulla base della decisione dell’Ufficio del procuratore generale della Federazione Russa, l’accesso al social network Instagram (di proprietà di Meta Platforms, Inc.) sul territorio della Federazione Russa sarà limitato», ha sottolineato Roskomnadzor secondo quanto riferisce l’agenzia russa Tass.
15.32 – Draghi: “Non è economia guerra ma bisogna prepararsi”
«Non c’è il timore di un’economia di guerra, specialmente su generi come il cibo. Ma bisogna prepararsi questo sì». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa al termine del Vertice Ue di Versailles. Secondo Draghi,«gli allarmi che ho letto sono comunque esagerati».
15.30 – Harris: “2 mila soldati Usa a pronti a difendere la Nato”
«Ci sono 2 mila soldati americani pronti a difendere la Nato». Lo ha detto la vice presidente americana Kamal Harris da Bucarest in una conferenza stampa con il presidente rumeno Klaus Iohannis. Harris ha ringraziato la Romania «e le persone di questo bellissimo Paese» per l’accoglienza ai rifugiati dall’Ucraina.
15.27 – Von Der Leyen: “Entro marzo proposta per limitare contagio prezzi gas a elettricità”
«Entro il mese presenteremo una proposta per limitare l’effetto contagio dell’aumento del prezzo dei gas ai prezzi del’elettricità». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, nella conferenza stampa al termine del vertice informale Ue di Versailles.
15.26 – Ministro difesa a bielorussi: “Esercito ucraino non pianifica azioni aggressive”
«Secondo le informazioni di cui siamo completamente sicuri e che abbiamo confermato, il comando delle forze di occupazione russe sta attualmente preparando una serie di sanguinose provocazioni. Secondo il loro piano criminale, l’aviazione russa si sta preparando a colpire una serie di insediamenti nel territorio della Repubblica di Bielorussia, situato vicino al confine ucraino-bielorusso. In particolare, colpiranno Kopani, distretto di Stolin, regione di Brest. Per mascherare il crimine, la Russia intende effettuare un attacco dallo spazio aereo ucraino. Lo scopo della provocazione è costringere l’attuale leadership della Bielorussia ad entrare in guerra contro l’Ucraina. Mosca sta cercando di legarti con il sangue!. Lo scrive il Ministro della Difesa dell’Ucraina Oleksiy Reznikov, rivolgendosi al popolo bielorusso. «Garantisco che l’esercito ucraino non ha pianificato, non pianifica e non pianificherà alcuna azione aggressiva contro la Bielorussia – aggiunge – Non lasciare che il tuo Paese venga coinvolto in questa guerra. Salva la vita dei tuoi cari. Non lasciare che il Cremlino distrugga il futuro della Bielorussia»,
15.22 – Draghi: “Sì Italia adesione Ucraina ma rispetto Trattati”
«L’Italia è d’accordo nel favorire il processo di adesione dell’Ucraina nella Ue, ma “all’interno delle regole stabilite dai Trattati!. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la conferenza stampa al termine del Vertice Ue di Versailles. Draghi ha aggiunto che «è una grande disponibilità da parte di tanti Paesi, una grande determinazione da parte di altri e una notevole cautela da parte di altri ancora» sull’adesione dell’Ucraina all’Unione.
15.21 – Riprende da Sigonella volo dei droni non armati
Sono ripresi da Sigonella i voli dei droni non armati in missione di sorveglianza sul teatro militare ucraino. Un Northrop Grumman Rq-4B Global Hawk, callign Forte 10, è in queste ore tracciato da Flightradar sul mar Nero. Questa mattina dalla base di Pratica di Mare era invece decollato un Boeing KC-767A italiano in direzione della Polonia. mentre nella notte, un Gulfstream E 550 Caew italiano aveva compiuto una missione di sorveglianza sulla Romania orientale. Secondo Itamilradar, ha potuto controllare l’intera Moldavia, con un occhio particolare per la regione della Transinistria, e buona parte della regione ucraina di Odessa.
15.19 – Zelensky chiede nuove sanzioni contro la Russia
Il presidente ucraino Volodymr Zelensky ha chiesto nuove sanzioni contro la Russia. «Durante la notte gli occupanti hanno bombardato una fabbrica di scarpe, un condominio e un asilo a Dnipro. Per cosa? Come hanno minacciato lo stato russo? Hanno distrutto le case nella regione di Sumy. Hanno continuato a torturare gli abitanti di Mariupol. Di Kharkiv. Hanno lanciato razzi su Lutsk e Ivano-Frankivsk», «se ciò continua, significa che le sanzioni contro la Russia non sono abbastanza forti», ha detto Zelensky nel nuovo videomessaggio indirizzato alla nazione.
15.16 – Borrell: “Da Ue altri 500 mln euro per aiuti militari a Kiev”
«L’Ue ha deciso lo stanziamento di altri ulteriori 500 milioni di euro per il sostegno militare all’Ucraina. Raddoppieremo il contributo dell’European Peace Facility». Lo dice l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell entrando al vertice di Versailles. Sempre oggi, il Senato americano, con 68 voti a favore e 31 contrari, dà il via libera al provvedimento di 1.500 miliardi di dollari che evita lo shutdown del governo e stanzia 13,6 miliardi di dollari per l’Ucraina. La misura approda ora sul tavolo del presidente Joe Biden per la firma.
15.15 – Draghi: “Ue dovrà rivedere regole che ci hanno accompagnato”
«La discussione ha toccato le insufficienze di materie prime, tra cui l’agro-alimentare. La risposta è che se ciò si aggraverà occorrerà importare da altri Paesi, come Usa, Canada o Argentina. Ciò determina una necessità di riconsiderare tutto l’apparato regolatorio e questo argomento lo ritroviamo sugli aiuti di Stato, sul Patto di Stabilità. C’è la convinzione che la Commissione debba rivisitare temporaneamente le regole che ci hanno accompagnato in questi anni». Lo dice il premier Mario Draghi in conferenza stampa da Versailles.
15.13 – Eataly lascia la Russia, interrotto accordo di franchising per il negozio a Mosca
Eataly lascia la Russia. Secondo quanto apprende l’Ansa ha chiuso l’accordo di franchising per il negozio di Eataly Mosca, unico punto vendita in Russia, aperto il 26 maggio 2017 nel centro commerciale Kievsky, con la gestione di partner locale. Sui mercati esteri Eataly è presente in 14 Paesi. Dal quartier generale trapela preoccupazione per l’evoluzione della guerra in Ucraina, e si spera nel prevalere di una risoluzione diplomatica. C’è vicinanza al dolore delle popolazioni colpite. In questi giorni, rende noto Eataly, «attraverso i nostri negozi e le associazioni partner supportiamo donazione di prodotti alimentari».
15.07 – Nyt: Nuovo allarme su centrale Chernobyl, Russia prepara un attentato
Il Governo ucraino ritiene che il presidente russo Vladimir Putin abbia «ordinato la preparazione di un attacco terroristico» nel sito della centrale nucleare di Chernobyl. Lo scrive il New York Times citando i ministeri della Difesa e dell’Intelligence ucraini, e spiegando di non avere conferme sul campo. Il Nyt cita un comunicato dei ministeri, secondo cui si tratterebbe di un’operazione “false flag”: le forze di occupazione russe – dice la nota – «cercheranno di causare una catastrofe alla centrale nucleare di Chernobyl controllata dalla Russia, per poi accusare l’Ucraina del disastro».
15.04 – Ucciso generale russo Kolesnikov
Il maggiore generale russo Andrey Kolesnikov è stato ucciso dalle Forze armate ucraine, secondo quanto reso noto sulla loro pagina Facebook. Nel 2021 Kolesnikov è diventato il comandante della 29esima armata del distretto militare orientale. In precedenza ha servito come capo di stato maggiore dell’esercito.
15.02 – Petrolio vira in negativo dopo parole Putin
Il petrolio vira in negativo dopo le dichiarazioni del presidente Vladimir Putin che ha parlato di «positivi cambiamenti nei negoziati con l’Ucraina». Gli investitori sperano su un alleviamento delle tensioni. Il Wti cede lo 0,34% a 105,6 dollari al barile, il Brent perde lo 0,39% a 108,9 dollari al barile.
14.56 – Di Maio: “È un Paese europeo”
L’Italia considera l’Ucraina un Paese europeo. Lo ha ribadito da Antalya, a margine del forum diplomatico organizzato dalla Turchia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, a margine del forum diplomatico in corso ad Antalya. «Stiamo assistendo un Paese in guerra, un presidente, Zelenski, che si trova sotto le bombe e io sono sicuramente dalla parte di chi considera questi cittadini in futuro come parte dell’Unione Europea. L’Ucraina è un Paese per me europeo e i cittadini ucraini hanno sempre avuto un grande sentimento europeo nel loro stile di vita» ha dichiarato Di Maio.
14.54 – Di Maio: “Urgenti corridoi per Croce Rossa e Unhcr”
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio invoca la necessità di stabilire urgentemente dei cessate il fuoco locali per permettere l’intervento della Croce Rossa e delle Nazioni Unite che consenta il salvataggio di civili in fuga dalla guerra in Ucraina. «La diplomazia ha i suoi tempi, la diplomazia non ha i tempi delle bombe, ciò che mi preoccupa è che le bombe iniziano a cadere anche sul lato ovest dell’Ucraina e quindi vicino ai confini dell’Unione europea. Dobbiamo fare presto, oggi ho incontrato sia il rappresentante della Croce rossa internazionale sia il rappresentante dell’Unhcr e dobbiamo dargli forza per riuscire a stabilire almeno dei cessate il fuoco locali, sotto la garanzia di Croce Rossa e Nazioni Unite, loro ci stanno lavorando e stiamo organizzando tutte le iniziative che servono per favorire questo genere di cessate il fuoco in modo tale da vedere i civili evacuati e le città sempre più in sicurezza» ha detto il ministro.
14.53 – Biden verso revoca status privilegiato Russia a Wto
Il presidente Usa Joe Biden oggi chiederà la fine dello status di nazione più favorita della Russia nel Wto, consentendo tariffe più elevate sulle merci provenienti da Mosca. Lo riferiscono i media statunitensi. Biden dovrebbe annunciare la mossa parlando alle 10:15 ET dalla Casa Bianca (le 16:15 ore italiane). Fonti hanno detto a Bloomberg che Biden farà l’annuncio insieme ai leader dell’Unione Europea e del G7.
14.51 – Di Maio incontra omologo slovacco Korcok
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha incontrato l’omologo slovacco, Ivan Korcok. Lo riferisce la Farnesina su Twitter. «Focus su: sviluppi conflitto Russia-Ucraina e preoccupazione condivisa per risvolti umanitari, consolidamento dialogo su dossier bilaterali, importanza risposta solidale a #migrazioni e sicurezza energetica europea», si legge ancora nel tweet.
14.51 – Da Canada nuove sanzioni contro la Russia
Il Canada annuncia nuove sanzioni nei confronti della Russia: delle restrizioni saranno imposte su 32 entità che operano nel settore della difesa e nei confronti di cinque alti funzionari «complici della decisione del presidente russo Vladimir Putin di invadere un paese pacifico e sovrano». Ad annunciarlo è il governo canadese a conclusione del viaggio in Europa del premier Justin Trudeau che si è recato nel Regno Unito, in Lettonia, in Germania e in Polonia. In Polonia Trudeau ha annunciato nuove misure e investimenti aggiuntivi che permetteranno al Canada di continuare a sostenere l’Ucraina: in particolare il premier ha accordato 20 mln di dollari canadesi aggiuntivi (per un contributo totale di 30 mln) alla Croce rossa canadese; 50 mln di dollari nell’ambito del contributo complessivo di 100 mln per gli aiuti umanitaria nella regione a diverse organizzazioni; ha deciso di investire altri 117 mln per l’accoglienza di rifugiati in Canada. «La guerra illegale e ingiustificabile della Russia contro l’Ucraina non resta impunita», sottolinea Trudeau in una nota. «Il Canada sosterrà i suoi partner europei per mantenere il nostro impegno comune nei confronti dell’Ucraina e della sua popolazione e difendere la democrazia contro l’autoritarismo dappertutto nel mondo».
14.40 – Zelensky: “Russia usa assassini siriani”
La Russia ha ingaggiato «assissini siriani» per «distruggere» l’Ucraina: cosi’ il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un video pubblicato su Telegram. «È una guerra con un nemico molto testardo che ha deciso di reclutare mercenari contro i nostri cittadini. Sono assissini proveniennti dalla Siria, Paese dove tutto e’ stato distrutto dagli occupanti», afferma Zelensky.
14.39 – Oro ripiega e torna sotto i 2 mila dollari l’oncia
L’oro resta al di sotto dei 2.000 dollari l’oncia dopo il record toccato all’inizio della settimana. Lo spot gold viene scambiato a 1.965 dollari l’oncia, -1,50%. Gli investitori hanno valutato da una parte le incertezze geopolitiche, dall’altra l’aumento dell’inflazione guidato dal balzo delle materie prime che ha spinto le banche centrali a una stretta prematura della politica monetaria. Giovedì la Banca centrale europea ha dichiarato che avrebbe eliminato gradualmente il suo ampio programma di acquisto di obbligazioni prima del previsto e ha aperto la strada ad aumenti dei tassi d’interesse entro fine anno, citando la guerra in Ucraina che potrebbe trascinare la crescita economica e spingere l’inflazione verso l’alto. Gli investitori si stanno anche preparando per la riunione politica della Federal Reserve la prossima settimana, in cui è previsto un aumento dei tassi di interesse di 25 punti base, con l’inflazione Usa che salira’ a un nuovo massimo da 40 anni del 7,9% a febbraio. Nel frattempo, i mercati sono rimasti incerti dopo che il primo round di colloqui tra i ministri degli esteri russo e ucraino non è riuscito a portare a un cessate-il-fuoco.
14.38 – Stoltenberg: “Guerra dobvrebbe finire a tavolo negoziato”
«Ogni guerra dovrebbe finire al tavolo negoziale». Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, intervenendo all’Antalya Diplomacy Forum. «Quanto dovremo aspettare?», ha chiesto Stoltenberg riguardo alla fine del conflitto innescato dall’invasione russa dell’Ucraina. Occorre continuare a «esercitare pressioni sulla Russia», sia attraverso le sanzioni che con il sostegno all’Ucraina, la sua risposta. Quanto al popolo ucraino, «sono loro che pagano il prezzo più grande», ha aggiunto.
14.33 – Stoltenberg: “Russia deve rispettare scelte di nazioni libere”
«La Russia devi rispettare le scelte di nazioni libere». Lo ha detto il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in collegamento con il forum diplomatico di Antalya.
14.32 – Stoltenberg: “Nato non ha colpe per la guerra”
«No, assolutamente no». Così il segretario generale Jens Stoltenberg risponde a una domanda sulle eventuali «colpe» della Nato per l’invasione russa dell’Ucraina. Quella della «provocazione» nei confronti della Russia è una «visione completamente sbagliata», ha detto Stoltenberg intervenendo all’Antalya Diplomacy Forum. Quanto all’adesione di Kiev all’Alleanza, per Stoltenberg «spetta all’Ucraina decidere».
14.27 – Vice sindaco Mariupol evoca Grozny e Aleppo: “Città non esiste più”
«Non sono come descrivere la distruzione nella nostra città. La città non esiste più. Le immagini di Grozny e Aleppo, ecco come appare Mariupol». È la denuncia del vice sindaco, Serhiy Orlov, al programma “Mittagsmagazin” sulla Ard. Più di 200 mila persone aspetterebbero di poter fuggire, secondo le autorità della città ucraina assediata, che denunciano un bombardamento costante da parte delle forze russe. «Hanno chiuso la città da tutte le direzioni», ha detto Orlov, secondo il quale in città non possono entrare aiuti umanitari. L’esercito ucraino è «molto coraggioso», ma – ha affermato – i soldati non hanno armi per proteggere le vite dei civili dagli attacchi aerei russi.
14.23 – Primo ministro Kiev: “Continueremo sforzi diplomatici”
«Come avete visto in occasione dell’incontro di Antalya dalla nostra parte c’è la volontà di entrare in negoziati concreti ma non ci sono stati risultati concreti. Continueremo gli sforzi diplomatici». Lo ha detto il premier ucraino, Denys Šmihal, in collegamento con il forum diplomatico di Antalya.
14.22 – Zelensky: “Raggiunta svolta strategica verso obiettivo della vittoria”
L’Ucraina ha raggiunto «una svolta strategica» nella guerra contro l’aggressore russo. Lo ha detto il presidente Volodymyr Zelenskiy, in un nuovo discorso registrato all’aperto con la bandiera ucraina sullo sfondo, affermando che «è impossibile dire quanti giorni ancora dobbiamo combattere per liberare la terra ucraina». «Ma una cosa possiamo dire – ha aggiunto – abbiamo raggiunto una svolta strategica, ci stiamo muovendo verso il nostro obiettivo, la vittoria». «Gli ucraini sono un popolo orgoglioso – ha concluso – che sempre difendono la propria terra e non daranno all’occupante un singolo pezzo della propria terra».
14.18 – Primo ministro Kiev: “Non siamo eterodiretti ma liberi”
«Il mondo è cambiato non solo per Ucraina. Solo due giorni prima dell’inizio dell’operazione Putin e Lukashenko avevano detto che non avrebbero attaccato l’Ucraina. Mai credere alla parola di Putin. Pensavano a una guerra lampo, avevano già pronta la cerimonia per la vittoria ma questo non accadrà mai». Lo ha detto il premier ucraino, Denys Šmihal, in collegamento con il forum diplomatico di Antalya. «In Ucraina nessuno vuole tornare all’Urss, vogliamo decidere il nostro futuro. Ci serve il supporto di Nato, Ue, Turchia ma non siamo eterodiretti da nessuno». Lo ha detto il premier ucraino, Denys Šmihal, in collegamento con il forum diplomatico di Antalya.
14.14 – Di Maio: “Sosteniamo ambizioni Kiev per Ue”
Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio ribadisce pieno sostegno all’Ucraina e alle ambizioni di Kiev a far parte dell’Unione Europea. «Noi abbiamo sempre detto che sostenitamo le ambizioni dell’Ucraina e del popolo ucraino per l’Unione europea, per entrare nell’Ue. Il Parlamento europeo è stato molto chiaro, nella risoluzione votata quasi all’unanimità in cui si è chiesto alle istituzioni di avviare il procedimento per riconoscere lo status di paese candiato, credo che sia un segnale importante che possiamo dare ai cittadini». Lo ha detto il ministro a margine del forum diplomatico in corso ad Antalya, nel sud della Turchia.
14.11 – Di Maio: “No Fly zone Nato significa guerra”
«Assolutamente siamo tutti d’accordo sul fatto che non vogliamo una guerra ed è chiaro che in questo momento coinvolgere la Nato in una no fly zone significherebbe fare scoppiare una guerra mondiale, per questo stiamo lavorando, anche attraverso gli incontri di oggi, per raggiungere una soluzione diplomatica». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio a margine del forum diplomatico di Antalya cui ha preso parte. «Però deve essere chiaro – ha aggiunto – fino a che questa non sarà raggiunta dobbiamo continuare con le sanzioni, colpire l’economia russa e fare in modo che Putin abbia sempre meno risorse per finanziare questa guerra».
14.06 – Caschi Bianchi siriani pronti a aiuti, russi senza etica
I caschi bianchi della Siria sono pronti ad aiutare l’Ucraina contro la Russia. «Siamo qui per aiutare i nostri fratelli e le nostre sorelle ucraine in ogni modo», afferma Raed Al Saleh, il leader dei White Helmets, in un’intervista al Washington Post. «I militari russi non hanno alcun principio, nessun rispetto per i diritti umani non hanno standard o etica», aggiunge Saleh. I Caschi Bianchi stanno preparando una serie di video per aiutare i civili ucraini a difendersi.
14.04 – Jill Biden valuta possibile viaggio in Europa
La First Lady Jill Biden potrebbe volare in Europa. Lo riporta Cnn citando alcune fonti, secondo le quali la Casa Bianca starebbe valutando un viaggio a conferma dell’impegno americano alla Nato. Jill Biden dovrebbe parlare nei prossimi con la First Lady polacca e forse pianificare e annunciare il proprio viaggio.
13.58 – Fuori servizio aeroporto Lutsk, a 90 km da Polonia Colpito da tre missili nel corso dei raid
L’aeroporto militare di Lutsk, che si trova nel nord-ovest dell’Ucraina, a una novantina di chilometri dalla frontiera con la Polonia, è «fuori servizio». Lo ha riferito il ministero della Difesa russo. L’aeroporto è stato colpito oggi da tre missili. Fuori servizio anche l’aeroporto di Ivano-Frankivisk.
13.56 – Vescovi paesi nordici: “Putin fermi questa guerra ingiusta”
I Vescovi dei Paesi nordici chiedono a a Putin di fermare la «guerra ingiusta» contro l’Ucraina. In particolare, esprimono «profonda comunione con il popolo ucraino e lo sdegno per la guerra di aggressione con cui la Federazione Russa mostra disprezzo per la sovranità dell’Ucraina e provoca sofferenze indicibili a milioni di innocenti». I Vescovi dei Paesi nordici denunciano poi l’attacco all’ospedale pediatrico di Mariupol, «geograficamente lontano da qualsiasi obiettivo militare: terribile simbolo» di questa guerra. Quindi si rivolgono al popolo russo: «Non permettere che questa iniquità sia perpetrata in vostro nome». I Vescovi stigmatizzano poi «le recenti dichiarazioni di alcuni ambienti della Chiesa russa, che presentano questa guerra di flagrante aggressione come una lotta per i valori cristiani: parlare in questi termini significa impegnarsi nella mera retorica, tenendo i valori morali ostaggio di un’agenda politica».
13.55 – Mosca apre linea diretta per assistenzza consumatori colpiti da stop aziende straniere
Rospotrebnadzor, l’Autorità russa per i servizi ai consumatori, ha aperto una linea diretta per proteggere i diritti dei consumatori russi colpiti dalle azioni delle società straniere in seguito alle sanzioni dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Lo riferisce l’agenzia russa Tass spiegando che il servizio funzionerà da domani. «Gli operatori della linea diretta forniranno informazioni, consulenze e assistenza giuridica ai consumatori che subiscono una violazione dei loro diritti», spiega l’agenzia russa. La linea diretta è gratuita.
13.52 – Grandi (Unhcr): “Numero rifugiati raggiunge i 2,5 milioni”
«Il numero di rifugiati dall’Ucraina – tragicamente – ha raggiunto oggi i 2,5 milioni. Stimiamo inoltre che circa due milioni di persone siano sfollate all’interno dell’Ucraina. Milioni di persone costrette a lasciare le loro case da questa guerra senza senso». Lo scrive su Twitter l’Alto commissario per i rigufiati delle Nazioni Unite, Filippo Grandi.
13.45 – Russia avvia indagine penale contro Meta per incitazione alla violenza
La Russia attraverso il Comitato investigativo (Ic) avvia un procedimento penale contro Meta che controlla Facebook e Instagram per incitazione alla violenza e all’omicidio contro cittadini russi da parte di dipendenti del colosso Usa. È quanto riferisce l’agenzia russa Tass. Nel mirino di Mosca in particolare le dichiarazioni capo delle comunicazioni di Meta, Andy Stone che ha affermato ieri, secondo quanto riferiva The Hill, che a causa dell’invasione russa dell’Ucraina il gruppo «era tollerante verso forme di espressione politiche che normalmente violerebbero le regole sui discorsi violenti come “morte agli invasori russi”». «Queste dichiarazioni – sottolinea l’Ic – contengono indicazioni di reati ai sensi degli articoli 280, 205.1 del Codice penale della Federazione Russa (“Inviti pubblici a svolgere attività estremiste”; “Promozione di attività terroristiche”). Come parte del caso penale, sono state prese le misure investigative necessarie per dare una valutazione legale delle azioni di Andy Stone e di altri dipendenti della società americana», conclude l’Ic.
13.39 – Svizzera consiglia a suoi cittadini di lasciare Russia
La Svizzera ha consigliato ai suoi cittadini di lasciare la Russia. In un avviso di viaggio sul suo sito aggiornato oggi, il ministero degli esteri elvetico ha raccomandato ai suoi cittadini «la cui presenza in Russia non sia necessaria» di lasciare «il Paese temporaneamente e con i propri mezzi».
13.38 – Canada sanziona 5 oligarchi, anche Abramovich
Anche il Canada ha deciso di sanzionare il miliardario russo Roman Abramovich. Lo si apprende dai media locali. Il presidente Justin Trudeau ha annunciato di aver imposto sanzioni anche per altri quattro oligarchi russi.
13.31 – Kiev: “Putin ha pianificato attacco terroristico a Chernobyl”
Secondo informazioni in possesso dell’intelligence ucraina, il presidente russo Vladimir Putin avrebbe ordinato la preparazione di un attacco terroristico alla centrale nucleare di Chernobyl. La Russia prevedeva poi di attribuire la responsabilità del disastro all’Ucraina. Lo riferisce su Twitter il Parlamento di Kiev.
13.31 – Onu: “Rapporti credibili su uso russo munizioni a grappolo”
L’Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha riferito di aver ricevuto «rapporti credibili» sull’utilizzo da parte russa di munizioni a grappolo in aree abitate dell’Ucraina, sottolineando che l’uso indiscriminato di quest’arma rappresenti un crimine di guerra. «A causa dei loro effetti, l’uso di munizioni a grappolo nelle aree popolate è incompatibile con i principi del diritto umanitario internazionale che regolano le ostilità», ha detto ai giornalisti a Ginevra la portavoce Liz Throssell.
13.31 – Zelensky: “Fermare guerra e catastrofe umanitaria tutti insieme”
«Abbiamo parlato con il presidente finlandese Sauli Niinistö delle prospettive per colloqui di pace. Dobbiamo fermare la guerra insieme». Lo scrive in un tweet il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che ringrazia per il «sostegno» all’Ucraina nella «battaglia contro l’aggressione». «È più importante che mai. Dobbiamo porre fine insieme alla catastrofe umanitaria provocata dalla Russia», aggiunge con l’hashtag “StopRussia” dopo che la Finlandia ha dato notizia del colloquio telefonico tra i due presidenti.
13.30 – Kiev: “78 bimbi uccisi e oltre 100 feriti da inizio conflitto”
Sono almeno 78 i bambini che hanno perso la vita nel confitto ucraino dal 24 febbraio e più di cento quelli rimasti feriti. È la denuncia della commissaria per i diritti umani ucraina Lyudmila Denisova, precisando su Facebook che al momento non è possibile stabilire il numero esatto delle vittime Mariupol e Volnovakha, nella regione di Donetsk, e nella città di Irpin, nella regione di Kiev. Quelle commesse dai russi sono «violazioni delle Convenzioni dell’Aja e di quelle di Ginevra», ha aggiunto, rivolgendo un «appello alla comunità internazionale e alle organizzazioni internazionali per i diritti umani», affinché possano «aiutare a porre fine all’attacco militare della Federazione Russa. Insisto affinché i paesi della Nato chiudano i cieli!».
13.30 – Zelensky: “Siamo sulla strada per la vittoria”
«Abbiamo già raggiunto una svolta strategica. Siamo già sulla strada per la vittoria». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio pubblicato sul suo canale Telegram.
13.30 – Stoltenberg: “La Nato ha responsabilità di evitare guerra aperta con Russia”
La Nato ha la responsabilità di impedire che il conflitto tra Russia e Ucraina diventi «una guerra aperta tra Russia e Nato». Lo ha affermato oggi il suo segretario generale Jens Stoltenberg in un’intervista all’Afp ad Antalya, nel sud della Turchia. «Abbiamo la responsabilità di impedire che questo conflitto si intensifichi oltre i confini dell’Ucraina e diventi una guerra aperta tra Russia e Nato», ha affermato a margine del Forum Diplomatico organizzato dalla presidenza turca, per giustificare il rifiuto dell’Alleanza Atlantica di imporre una no fly zone sopra l’Ucraina per proteggere la popolazione dai bombardamenti russi.
13.29 – Erdogan: “Problema che riguarda tutti, non possiamo voltarci dall’altra parte”
Il conflitto in corso in Ucraina «è un problema che riguarda tutti» e semplicemente «non possiamo voltarci dall’altra parte». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan intervenendo ad Antalya, nel sud della Turchia, dove ieri si sono incontrati il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba e quello russo Sergei Lavrov. «Come è accaduto anche in Afghanistan, in Siria e in Libia a farne le spese sono soprattutto le donne e i bambini», ha detto Erdogan. «I conflitti – ha aggiunto – si sono poi allargati in tutto il mondo e in molti si sono trasformati in ribelli. Nelle regioni di crisi spesso ci sono state ragioni culturali e geografiche, e molte volte c’è stata anche una negligenza» colpevole.
13.29 – Incontro Di Maio-Stoltenberg: Impegno Italia per soluzione crisi
Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha incontrato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, per un approfondito scambio sull’aggressione russa all’Ucraina. L’Italia è impegnata a favorire una rapida soluzione della crisi e a mantenere aperto il dialogo in coordinamento con alleati e partner. Lo scrive la Farnesina su Twitter.
13.28 – Presidente Finlanda ha parlato con Zelensky, poi con Putin
Il presidente finlandese Sauli Niinisto ha parlato con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e dovrebbe parlare in giornata anche con il presidente russo Vladimir Putin. Niinisto e Zelensky, ha fatto sapere il governo finlandese, hanno parlato della «necessità di garantire un’evacuazione sicura dei civili attraverso i corridoi umanitari e della sicurezza degli impianti nucleari». La Finlandia, neutrale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, non fa parte della Nato.
13.25 – Spagna invierà nuove armi in Ucraina
Il governo spagnolo ha annunciato oggi il prossimo carico di nuove armi in Ucraina per aiutare Kiev contro l’invasione russa, senza però specificarne la natura. Interrogato su una nuova spedizione di equipaggiamento militare a Kiev, il ministro degli Esteri Josè Manuel Albares ha assicurato che «sarà così», in conformità «alla decisione presa dai 27 Stati dell’Unione europea» di «aiutare l’esercito ucraino».
13.24 – Portavoce Cremlino non esclude incontro Putin-Zelensky
Il Cremlino non esclude un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, ma per produrre risultati dovrà essere preparato in modo accurato. Lo riferisce l’agenzia di stampa russa Tass. «Nessuno esclude la possibilità di un meeting tra Putin e Zelensky. In teoria, è certamente possibile», ha detto Dmitry Peskov, portavoce del presidente russo, commentando le parole di Ibrahim Kalin, portavoce del presidente turco, che aveva detto che un incontro tra i due leader potrebbe tenersi nel prossimo futuro. Tuttavia, Peskov ha spiegato che «innanzi tutto le delegazioni e i ministri devono fare la propria parte del lavoro, per garantire che i presidenti non si incontrino solo per una conversazione, come parte del processo, ma per ottenere dei risultati». La posizione della Russia, ha detto ancora Peskov, «non è un segreto ed è stata posta all’attenzione dei negoziatori ucraini, stiamo aspettando chiarificazioni da loro».
13.20 – Anche Palazzo Madama al lavoro per videoconferenza Zelensky
Anche il Senato è al lavoro per cercare di convocare una seduta comune del Parlamento italiano con il presidente dell’Ucraina, Zelensky collegato in videoconferenza. Secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Madama, un confronto è in corso tra la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, il presidente della Camera, Roberto Fico e i reciproci uffici di presidenza. In questa fase interlocutoria sarebbe coinvolto anche il governo. L’iniziativa è stata citata dal presidente Fico riferendo di contatti con le autorità ucraine e con l’ambasciatore ucraino in Italia, su cui si attendono notizie.
13.20 – Wall Street: future in sostenuto rialzo dopo Putin
I future a Wall Street sono in sostenuto rialzo dopo le dichiarazioni del presidente Vladimir Putin che ha parlato di «positivi cambiamenti nei negoziati con l’Ucraina». Il Dow Jones avanza dell’1,26%, lo S&P 500 dell’1,41%, il Nasdaq dell’1,57%
13.19 – Ministro Esteri Israele da domani in Romania-Slovacchia
Il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, domani sera partirà alla volta di Romania e Slovacchia per colloqui con i governi locali sulla crisi Ucraina e incontrare i funzionari israeliani che alle frontiere si occupano dei rifugiati. Lo riferisce il ministero degli esteri israeliano. Domenica Lapid incontrerà a Bucarest il primo ministro rumeno Nicolae Ciuc e il ministro degli Esteri Bogdan Aurescu, mentre il giorno dopo a Bratislava Lapid avrà colloqui con il presidente slovacco Zuzana Caputova e il ministro degli Esteri Ivan Korcoc. Sul tavolo, la crisi Ucraina, oltre ai rapporti bilaterali, considerando che i due paesi europei confinano con i teatri di guerra e sono tra le prime destinazione dei profughi che arrivano dall’Ucraina. Tra questi, quasi 11 mila israeliani sono fuggiti dall’Ucraina nelle ultime quattro settimane e ne restano circa 2 mila. Israele ha annunciato di essere pronto ad accogliere fino a 5 mila ucraini in fuga dall’invasione russa e consentire la permanenza temporanea di altri 20 mila arrivati prima dei combattimenti. Un paio di migliaia sono già arrivati in Israele. Tra Israele e Ucraina ci sono antichi legami, non a caso il presidente Vlodomor Zelensky ha origini ebraiche. Lo stesso presidente di Kiev, ha chiesto ed ottenuto di poter parlare alla Knesset, il parlamento israeliano, nella prossima settimana. Il discorso di Zelensky e le visite di Lapid seguono di una settimana la visita che il premier Bennett ha fatto a Mosca a Vladimir Putin, imponendosi come uno dei mediatori privilegiati nella crisi. Sul conflitto, Israele ha criticato la Russia per bocca del suo ministro degli esteri, sostenendo di contro l’Ucraina sempre con il capo delle feluche. Ma i suoi vertici governativi, hanno evitato di criticare aspramente la Russia, o di sostenere l’Ucraina con troppa forza, a causa della presenza della Russia in Siria. Israele effettua attacchi aerei contro obiettivi legati all’Iran in Siria, con l’avallo della Russia, per impedire alle forze sostenute dall’Iran di prendere piede sul confine settentrionale di Israele.
13.18 – Svizzera: Università sospende metropolita ortodosso
L’Università di Friburgo, uno dei principali atenei della Svizzera, ha sospeso il corso tenuto da tempo dal metropolita Hilarion, uno dei principali esponenti del patriarcato ortodosso di Mosca, per il suo silenzio, ritenuto colpevole, sull’invasione dell’Ucraina. Mariano Delgado, il preside della facoltà di teologia, ha precisato che si tratta di una sospensione che varrà fino a nuova comunicazione ed ha espresso rammarico per il fatto che Hilarion, che ricopre l’incarico di presidente del dipartimento relazioni esterne del patriarcato moscovita, non sia stato «in grado di opporsi alla patente violazione del diritto internazionale» da parte del Cremlino, soprattutto dopo le «scandalose» dichiarazioni in materia da parte del patriarca in persona, Kirill.
13.17 – Russia contro Meta: “Organizzazione estremistica”
L’Ufficio del Procuratore Generale della Federazione Russa ha chiesto a un tribunale di riconoscere Meta come «un’organizzazione estremistica»; la procura ha anche chiesto a Roskomnadzor (l’autorità russa che regola le comunicazioni) di vietare Instagram nel Paese. L’annuncio dopo che Meta, il colosso di Menlo Park, ha imposto una temporanea deroga ai messaggi di odio sulle controllate Facebook e Instagram per consentire quelli diretti alle forze armate russe impegnate in Ucraina.
13.15 – Borsa: risale su parole Putin, +2,61%; su banche, Leonardo, Tim
Mercato azionario in buon rialzo alla boa di metà seduta, dopo la fiammata che ha fatto guadagnare oltre due punti percentuali in pochi minuti, seguita alle parole di Vladimir Putin. Secondo il presidente russo nei colloqui con l’Ucraina ci sono stati «cambiamenti positivi». Il Ftse Mib si è portato subito sul +3% e ora si e’ assestato sul +2,61% a 23.483 punti. Continua a volare Leonardo che si attesta sul +15%, mentre Tim guadagna il 6,3% sulle attese di novità nel dossier rete unica. Recuperano terreno le banche, con Unicredit +4,1%, Intesa +3,6%, Bpm +5,6%. Altri buoni rialzi nel risparmio gestito. Bene Exor (+4,3%) sostenuta da Cnh +5% e Ferrari +3,7%.
13.13 – Zelensky: siamo sulla strada per la vittoria
«Abbiamo già raggiunto una svolta strategica. Siamo già sulla strada per la vittoria». Così il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un videomessaggio pubblicato sul proprio profilo Telegram.
13.10 – Putin: duro colpo alla nostra economia, ma ne trarremo vantaggio
«L’economia russa sta subendo un duro colpo ma sono sicuro che supereremo queste difficoltà». Lo ha detto il premier russo Vladimir Putin citato dall’agenzia Tass nel corso dell’incontro con il leader della Bielorussia, Aleksandr Lukashenko. »I tentativi di limitare il nostro sviluppo, di contenerlo, sono sempre stati fatti e sono in corso ora su scala più ampia», il ragionamento di Putin. »Ma acquisiremo più competenze, più opportunità per sentirci indipendenti, autosufficienti, alla fine questo sarà vantaggioso», conclude.
13.03 – Gli 007 ucraini: Putin prepara un attacco alla centrale di Chernobyl
Secondo fonti di intelligence ucraina Putin starebbe preparando un attacco terroristico alla centrale nucleare di Chernobyl. Lo riporta il Kyiv Post. Nella parte occupata della centrale nucleare – si legge – le forze armate russe causeranno un disastro.
12.50 – Le Borse s’infiammano dopo le parole di Putin sui progressi nei negoziati
Decollano le Borse europee dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha parlato di cambiamenti «positivi» nei colloqui con l’Ucraina. L’indice europeo Euro Stoxx 50 è arrivato a guadagnare fino al 4,1%, Milano avanza del 2,2%, Londra dell’1,5%, Parigi del 2,3%. Accelerano anche i future su Wall Street, in rialzo di oltre un punto percentuale.
12.48 – Londra: 386 deputati russi nella lista delle sanzioni
Il governo britannico ha incluso 386 deputati russi tra quelli sanzionati per l’invasione dell’Ucraina. Lo ha reso noto il governo.
12.42 – Lukashenko: Kiev preparava anche un attacco a Minsk
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha affermato che l’Ucraina «stava preparandosi ad attaccare non solo il Donbass, ma anche la Bielorussia».
12.36 – Putin: positivi cambiamenti nei negoziati
«Ci sono stati alcuni positivi cambiamenti nei negoziati sull’Ucraina»: lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin.
12.34 – Sirene a Kiev
Le sirene antiaereo stanno suonando in questo momento a Kiev. Lo annuncia il municipio su Telegram invitando i cittadini a nascondersi nei rifugi.
12.29 – Incontro Di Maio-Stoltenberg ad Antalya
A quanto si apprende, è in corso un bilaterale ad Antalya, in Turchia, tra il ministro degli Esteri Luigi Dì Maio e il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a margine del Forum per la diplomazia.
12.23 – Media: in Ucraina da lunedì riaprono le scuole in otto regioni
A partire da lunedì prossimo, 14 marzo, le scuole riprenderanno in otto regioni dell’Ucraina. Lo dice il portale ‘Strana.ua’. Citando il ministero dell’Istruzione e della scienza di Kiev. Le regioni interessate sono Lvovskaja, Ternopil, Ivano-Frankivsk, Chernivci, Khmelnytsky, Zaporozhye, Odessa, Kirovograd.
12.19 – Biden oggi annuncerà nuove sanzioni contro Mosca
Joe Biden annuncerà oggi nuove sanzioni contro Mosca. Secondo le indiscrezioni, il presidente Usa darà il via libera ad un aumento dei dazi sulle importazioni dalla Russia mettendo fine, di fatto, allo ‘status preferenziale’ in tema di commercio finora assegnato al Paese. Non è nei poteri del presidente agire unilateralmente in questo senso.
12.16 – Il Cremlino: non ci sono condizioni per il default della Russia
Al momento non ci sono condizioni per il default della Russia in quanto tale. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Lo riporta la Tass.
12.08 – Von der Leyen: per Kiev i primi 300 milioni del pacchetto da 1,2 miliardi
«La guerra di Putin esercita una brutale pressione militare ed economica sul coraggioso popolo ucraino. L’Europa è fermamente al fianco» di Kiev. «Oggi esborsiamo 300 milioni nell’emergenza per l’assistenza macro-finanziaria all’Ucraina. È il primo pagamento previsto nel pacchetto da 1,2 miliardi. Quindi ancora più risorse sono in arrivo». Lo scrive la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un tweet.
12.05 –La portavoce di Navalny nella lista dei ricercati per appello a manifestare
Le autorità russe hanno messo nella lista dei ricercati a livello internazionale Kira Yarmysh, la portavoce del dissidente Alexey Navalny che oggi ha rivolto un appello a manifestare ogni domenica a Mosca e in altre città della Russia contro la guerra in Ucraina. Yarmysh ha lasciato la Russia lo scorso anno dopo che un tribunale l’ha accusata di aver violato le restrizioni introdotte per contenere la diffusione del coronavirus e l’ha condannata a 18 mesi di libertà vigilata.
11.50 – Mosca: non è prevista la chiusura dei confini a ovest
I piani per rinforzare la sicurezza nelle frontiere occidentali della Russia non prevedono la chiusura dei confini. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, secondo quanto riporta l’agenzia Tass.
11.46 – Il Cremlino: nessuno esclude incontro Putin-Zelensky
«Nessuno esclude un incontro tra Putin e Zelensky, è concettualmente possibile, ma prima i negoziatori devono fare la loro parte». Lo ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa.
11.35 – Stoltenberg: la Nato non vuole una guerra con la Russia
«La Nato non vuole una guerra aperta con la Russia»: lo ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg in un’intervista all’Afp.
11.22 – 48 scuole distrutte a Kharkiv
Sono 48 le scuole distrutte a Kharkiv da inizio dell’invazione russa. Lo ha detto il sindaco della città Ihor Terekhov. Lo riporta Sky News.
11.10 – Kiev: 12mila soldati russi uccisi da inizio conflitto
Sarebbero 12mila i soldati russi uccisi dalle forze armate di Kiev dall’inizio del conflitto. Sono le stime ucraine pubblicate dal Kiev Indipendent. Inoltre sarebbero stati abbattuti 57 aerei e 83 elicotteri. I carri armati distrutti sarebbero invece 353 e 31 le batterie anti-aeree.
11 – Cingolani: entro maggio liberi dal 50% del gas russo
«Entro maggio potremmo sostituire circa la metà del gas russo, gestendo poi il resto in un anno e mezzo o due». Lo dice il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani in un’intervista su ‘Frankfurter Allgemeine’.
10.55 – L’Onu: oltre 2,5 milioni di persone sono fuggite dal Paese
Più di 2,5 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina, 116.000 delle quali sono cittadini di Paesi terzi, dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio. Lo hanno detto oggi le Nazioni Unite. «Il numero di rifugiati dall’Ucraina, tragicamente, ha raggiunto oggi i 2,5 milioni. Stimiamo inoltre che circa due milioni di persone siano sfollate interne in Ucraina», ha affermato in un tweet il capo dell’agenzia Onu per i rifugiati Filippo Grandi.
10.48 – Mosca rinforza i confini occidentali della Russia contro la Nato
Il ministro degli Esteri russo, Serghei Shoigu, ha fatto sapere che lo stato maggiore militare è al lavoro per rinforzare la difesa dei «confini occidentali della Russia» con il ridispiegamento di unità militari e con armi avanzate, come contromisura al rafforzamento delle Nato dei suoi confini orientali, aggiungendo che il presidente Vladimir Putin ha chiesto un rapporto in merito. Lo scrivono la Tass e Interfax, citando Shoigu alla riunione del Consiglio di sicurezza russo. Non è chiaro se il rafforzamento faccia riferimento solo al confine con l’Ucraina, o anche con la Lettonia e l’Estonia, a nord-ovest, entrambi Paesi membri della Nato.
10.38 – Borrell: altri 500 milioni di aiuti militari all’Ucraina
«Abbiamo deciso di aumentare con altri 500 milioni di euro il nostro sostegno militare all’Ucraina. Lo hanno proposto i leader e la European Peace Facility raddoppierà il suo apporto». Lo dice l’Alto Rappresentante dell’Ue Josep Borrell, a margine del Consiglio Europeo informale a Versailles.
10.26 – Navalny in piazza domenica contro la guerra
Il leader dell’opposizione russa, Alexei Navalny, ha chiesto proteste di piazza nel fine settimana contro la guerra. «Il pazzo maniaco Putin sarà più rapidamente fermato dal popolo russo ora se si oppone alla guerra: dovete andare alle manifestazioni contro la guerra ogni fine settimana», ha scritto dal carcere, riferisce l’agenzia Reuters.
10.19 – Kirill: la Nato ha ignorato le preoccupazioni di Mosca
«Questo conflitto non è iniziato oggi. Sono fermamente convinto che i suoi promotori non siano i popoli di Russia e Ucraina» che «sono uniti da fede comune, santi e preghiere comuni e condividono un destino storico comune. Le origini del confronto risiedono nei rapporti tra Occidente e Russia. Negli anni ’90 alla Russia era stato promesso che la sua sicurezza e dignità sarebbero state rispettate» ma «anno dopo anno, mese dopo mese, gli Stati membri della Nato hanno rafforzato la loro presenza militare, ignorando le preoccupazioni della Russia». Lo dice il Patriarca di Mosca Kirill in una lettera al World Council of Churches.
10.17 – Moody’s taglia rating Bielorussia a Ca, vicina a default
Moody’s ha tagliato il rating della Bielorussia da B3 a Ca, con outlook negativo. L’ipotesi di default, per l’agezia di rating, è sempre più probabile a causa «dei timori sull’intenzione del governo di rimborsare i propri debiti». Un eventuale supporto finanziario della Russia, per Moodys, «difficilmente sarà utilizzato a questo scopo».
10.12 – Putin “attiva” 16mila volontari dal Medio Oriente
Ci sono oltre 16mila volontari nei Paesi mediorientali pronti ad arrivare in aiuto delle regioni separatiste filorusse nel Donbass. Lo ha detto il ministro della Difesa russo, Serghei Shoigu.
9.54 – Zelensky: pronto a parlare con Putin
Volodymyr Zelensky è pronto a parlare direttamente con Vladimir Putin, ma «non scenderà a compromessi durante questi negoziati». «Siamo pronti a parlare con Putin quando vuole», ha detto alla Cnn il numero due dell’ufficio del presidente ucraino, Igor Zhovkva, all’indomani del fallimento dei colloqui ad Antalya tra i ministri degli Esteri di Russia e Ucraina, i primi dall’invasione russa del Paese. «È positivo si siano incontrati, ma purtroppo possiamo dire che non è il ministro degli Esteri russo a prendere la decisione finale – ha detto – Viene presa da una sola persona l’ultima decisione sullo stop alla guerra, su un cessate il fuoco, sul ritiro delle truppe».
9.52 – Lukashenko verso Mosca per un colloquio con Putin
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è partito per Mosca, dove terrà colloqui con il suo omologo russo Vladimir Putin. Lo ha riferito l’agenzia Belta ripresa dalla Tass. In precedenza, il servizio stampa del presidente bielorusso aveva annunciato che Lukashenko e Putin avrebbero discusso «questioni rilevanti sulle relazioni bilaterali e sull’espansione della cooperazione alleata e della cooperazione economica nel mezzo della pressione delle sanzioni».
9.50 – La Russia: controllo rigoroso delle aziende straniere che lasciano il paese
La procura russa ha ordinato oggi un «controllo rigoroso» delle compagnie straniere che hanno annunciato la sospensione delle loro attività nel Paese a causa dell’intervento militare russo in Ucraina. «I pubblici ministeri stabiliranno uno stretto controllo sul rispetto della legislazione sul lavoro, sulle condizioni dei contratti di lavoro, sul pagamento dei salari, sull’adempimento degli obblighi contrattuali nei confronti degli appaltatori e nei confronti della Federazione Russa», ha annunciato il procuratore generale in una nota.
9.45 – Forze cecene stanziate in direzione Kiev bloccano l’arretramento dei russi
Reparti di forze paramilitari cecene ‘kadyroviti’ stanziate in direzione di Kyiev, Irpin, Gostomel, Bucha bloccano l’arretramento dell’esercito russo, demoralizzato, che sta evitando lo scontro con le forze armate ucraine. Di questo informa Fedor Venislavsky, membro dei comitati di Verkhovna Rada per la Commissione nazionale sicurezza e difesa. I Kadyroviti sono ex membri delle unità paramilitari dell’ex presidente pro-Mosca della repubblica cecena Achmat Kadyrov, oggi governata da suo figlio, l’attuale presidente Ramzan Kadyrov.
9.38 – Mosca vuole rifornire armi alle forze separatiste Donbass
Mosca sta pensando di rifornire armi alle repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk: lo ha reso noto il ministro Della Difesa, Serghei Shoigu. MOsca potrebbe trasferire nel Dopnbass sistemi di difesa missilistica e armi anti-tank.
9.34 – Il consigliere del sindaco di Mariupol: “16 ore di bombardamenti consecutivi”
«Le truppe russe continuano a bombardare la città colpendo i civili con missili e artiglieria. Lo riferisce il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryshchenko. “Ogni giorno l’inumanità russa aumenta. Abbiamo subito circa 16 ore di bombardamenti consecutivi in aree residenziali. Inoltre sarebbe stata diffusa la falsa notizia che i russi controllano il centro della città e che è stata distrutta l’Azovstal (una delle più grandi aziende di laminazione dell’acciaio in Ucraina, ndr): non è vero», conclude.
9.29 – La Fao: incertezze sul mercato globale
«È probabile che il commercio mondiale di mais diminuisca a causa delle aspettative che la perdita di esportazioni dall’Ucraina non sarà colmata da altri esportatori e a causa dei prezzi elevati. Anche le prospettive di esportazione dell’olio di girasole e di altri oli alternativi restano incerte». A segnalarlo è il direttore generale della Fao QU Dongyu in un report. «I principali importatori di olio di girasole, tra cui India, Unione Europea, Cina, Iran e Turchia, dovranno quindi trovare altri fornitori o altri oli vegetali, che potrebbero avere un effetto ricaduta sugli oli di palma, di soia e di colza».
9.22 – Bombe su Lutsk, il sistema di allarme non ha funzionato
Almeno una persona è morta nella città ucraina di Lutsk, bombardata all’alba dagli aerei russi: lo ha reso noto il sindaco della città Ihor Polishchuk sul suo profilo Facebook. «Intorno alle 5:45 ci sono state tre esplosioni. Tre missili hanno colpito il nostro aeroporto militare. C’è un morto». Il sindaco ha aggiunto che il sistema d’allarme cittadino «non ha funzionato affatto» e che si sta cercando di ripristinarlo.
9.14 – Raid sulla regione di Sumy: 2 morti
Raid russi sono stati eseguiti nella notte sulla regione di Sumy, nel nord-est dell’Ucraina. Lo ha riferito su Twitter Kyiv Independent, precisando che due civili sono stati uccisi nel villaggio di Kerdylivshchyna.
9.08 – Il convoglio russo vicino a Kiev si è disperso: “Pronto l’attacco”
Non è più compatto il grande convoglio, lungo circa 60 chilometri, che nei giorni scorsi si stava lentamente dirigendo verso Kiev, la capitale dell’Ucraina. Lo evidenziano nuove immagini satellitari diffuse dalla società privata Maxar Technologies. Secondo quanto riporta la Bbc, le immagini mostrano che il convoglio si è «in gran parte disperso e ridistribuito» nei dintorni della capitale, facendo ipotizzare che a breve possa scattare una nuova offensiva contro Kiev. Le foto satellitari, precisa Axios, mostrano unità corazzate presumibilmente appartenenti al convoglio manovrare in alcune zone nei dintorni di Kiev e nei pressi dell’aeroporto di Antonov. A Berestyanka, a ovest della capitale, sono stati segnalati camion con i rifornimenti e quelle che sembrano lanciarazzi multipli. Artiglieria pronta è dispiegata nei pressi di Lubyanka.
9.04 – Kiev: Mosca crea “uffici amministrativi” nelle zone occupate
L’Ucraina ha denunciato che in regioni come quella di Kherson, occupata dall’esercito russo, gli occupanti stanno cercando di creare «uffici di comando», una sorta di rete amministrativa, per tenere la popolazione sotto controllo. Kherson, situata nell’Ucraina meridionale, è stata una delle prime città conquistate dall’esercito russo nell’invasione cominciata il 24 febbraio. «Nella regione di Kherson, il nemico sta cercando di creare un sistema di “uffici di comando per mantenere l’ordine” negli insediamenti temporaneamente occupati», riferisce l’agenzia ucraina Ukrinform, citando il servizio stampa dello Stato maggiore delle Forze armate. Secondo la fonte, «l’aggressiva propaganda russa sta iniziando a lavorare attivamente nei territori temporaneamente occupati».
8.45 – Media: distrutto lo stadio di Chernihiv
Nei raid russi condotti su Chernihiv, nel nord-est dell’Ucraina, è stato distrutto lo stadio. Lo riporta la Bbc, sottolineando come nello stadio – in passato intitolato a Yuri Gagarin – giochi il Desna, la squadra in cui ha mosso i primi passi uno dei più famosi calciatori ucraini, Andriy Yarmolenko.
8.40 – Il consigliere di Zelensky: le grandi città sotto attacchi devastanti
Alcune delle principali città ucraine, tra cui Dnipro e Lutsk, sono «sottoposte ad attacchi devastanti». Lo ha denunciato su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, secondo cui i raid hanno colpito Lutsk, vicino al confine polacco, mentre tre grandi esplosioni sono state segnalate nella città occidentale di Ivano-Frankivsk. «Anche Dnipro è sotto attacco – ha aggiunto – La guerra distruttiva della Russia contro i civili e le grandi città continua».
8.33 – Colpita rete idrica, Chernihiv senz’acqua
Chernihiv, nel nord dell’Ucraina, è rimasta senza acqua dopo che nei raid russi sono state colpite le reti di approvvigionamento idrico della città. Lo riporta il Kyiv Independent, citando la società locale di gestione dell’acqua Chernihivvodokanal. La società ha precisato di aver individuato il danno, annunciando che ci vorranno dalle tre alle quattro ore per la riparazione.
8.23 – Tass: 220mila civili di Donbass e Ucraina evacuati in Russia
Oltre 220 mila persone sono state evacuate verso la Russia dal Donbass e dal resto dell’Ucraina, secondo quanto rende noto l’agenzia Tass, citando diverse agenzie di sicurezza regionali. «Ad oggi – ha precisato – circa 222 mila persone hanno attraversato il confine russo. Tra loro, 50 mila bambini». «Più di 193 mila persone sono arrivate in Russia da Donetsk e Lugansk dal 18 febbraio», quando l’evacuazione fu annunciata dalle autorità di queste autoproclamate repubbliche separatiste. Inoltre, circa 30 mila hanno lasciato il territorio ucraino attraverso i posti di blocco nelle regioni di Belgorod, Bryansk, Kursk e Crimea.
8.10 – L’ucraina Energoatom non acquisterà più combustibile nucleare russo
La società nucleare statale ucraina Energoatom non acquisterà più combustibile nucleare russo, ha annunciato la società.
7.55 – “Probabile attacco a Kiev nei prossimi giorni”
Le truppe russe stanno iniziando a riposizionarsi in vista di una nuova offensiva ed è «probabile» un attacco a Kiev nei prossimi giorni. Lo sostiene l’intelligence britannica, in un nuovo aggiornamento pubblicato dall’account Twitter del ministero della Difesa.
7.45 – L’intelligence britannica: improbabile che Mosca abbia raggiunto gli obiettivi militari previsti
È «molto improbabile» che la Russia ad oggi abbia raggiunto gli obiettivi militari che erano stati indicati prima dell’invasione. Lo sostiene l’intelligence britannica, in un nuovo aggiornamento pubblicato dall’account Twitter del ministero della Difesa. Secondo gli 007, le forze russe sul terreno continuano a fare «progressi limitati e questo a causa sia dei problemi logistici sia della forte resistenza degli ucraini».
7.36 – I russi: inutilizzabili gli aeroporti militari a Ivano-Frankivsk e Lutsk
Le forze separatiste del Donbass stanno «restringendo l’anello» intorno alla città portuale ucraina di Mariupol e hanno preso il controllo della città di Volnovakha; nel settore occidentale dell’Ucraina, invece, sono stati resi «inutilizzabili» gli aeroporti militari nelle città di Ivano-Frankivsk e Lutsk: è questo l’ultimo aggiornamento del ministero della Difesa russo relativo alla situazione sul campo, in Ucraina.
7.26 – Mosca rivendica il controllo di Volnovakha
La città ucraina di Volnovakha, nel sud-est del Paese, è sotto il controllo delle truppe dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk. Lo ha annunciato il ministero della Difesa russo, citato dall’agenzia Interfax.
7.18 – Zelensky: attacco russo su corridoio umanitario
«Mariupol e Volnovakha restano completamente bloccate. Anche se abbiamo fatto tutto il possibile per far funzionare i corridoi umanitari, da parte russa non c’è stato il cessate il fuoco». Così sui social il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Vicino a Mariupol, «carri armati russi hanno aperto deliberatamente il fuoco sul corridoio umanitario, che è un corridoio di vita», aggiunge.
6.58 – Raid aerei su Dnipro: “Colpito un asilo”
Raid aerei sono stati condotti su alcune aree di Dnipro, nel centro dell’Ucraina. Lo riferisce l’agenzia Ukrinform, citando i servizi di emergenza di Kiev, secondo cui almeno una persona è morta. I raid, evidenzia la fonte, si sono concentrati sul quartiere di Novokadatskyi. Sarebbero stati colpiti un asilo, un edificio residenziale e due fabbriche di scarpe. I soccorritori sono sul posto.
6.45 – Putin: non vogliamo isolarci da nessuno
La Russia non ha intenzione di «isolarsi da nessuno» ed è «aperta a lavorare con tutti i nostri partner stranieri che lo vogliano». Lo ha dichiarato ieri sera il presidente russo, Vladimir Putin, durante un incontro con i membri del governo russo.
6.30 – Attacchi russi a Lutsk
La tv e i media ucraini hanno riferito di esplosioni a Lutsk, nel nord-ovest dell’Ucraina, così come a Dnipro, una città dell’entroterra situata sul fiume Dnepr, nella parte centro orientale del Paese. Lo riferisce la Bbc, sottolineando che in queste città non c’erano stati bombardamenti russi finora. L’attacco a Lutsk ha preso di mira un aeroporto, secondo gente del posto. E ci sono anche notizie che l’attacco russo avrebbe colpito una fabbrica, l’unico luogo in cui è possibile riparare alcuni motori di aerei da combattimento.
06.16 – Esplosioni a Dnipro
Forti esplosioni sono state udite questa mattina a Dnipro, terza città ucraina e importante porto fluviale. Lo riferiscono i servizi di emergenza di Kiev. Alcuni media locali affermano che è in corso un attacco missilistico.
6.14 – La Cina: le sanzioni a Mosca danno alla ripresa economica globale
Il premier cinese Li Keqiang ha messo in guardia dai rischi legati alle sanzioni economiche imposte dai Paesi occidentali alla Russia per l’invasione dell’Ucraina che «danneggeranno la ripresa dell’economia globale dalla pandemia del Covid-19». Parlando nella conferenza stampa finale dei lavori annuali del parlamento, Li ha notato che «l’attuale situazione è grave e la Cina è profondamente preoccupata e addolorata».
05.39 – Kiev: “Da Mariupol non è stato ancora evacuato nessuno”
Nessun civile è stato ancora evacuato da Mariupol a causa dei pesanti bombardamenti russi, che non consentono nemmeno la consegna degli aiuti umanitari inviati dal governo di Kiev. Lo ha dichiarato in televisione la vicepremier ucraina, Iryna Vereshchuk. «La situazione peggiore è quella del corridoio Mariupol-Zaporizhzhia», ha detto Vereshchuk, «nessuno è stato evacuato. Non una singola goccia d’acqua ha raggiunto persone che sono stremate dalla sete». «Oggi 300 mila persone stanno soffrendo per la mancanza d’acqua, il freddo e la fame», ha detto ancora Vereshchuk, «la vendetta dell’aggressore è non consentirci di salvarle».
05.38 – Ambasciatore ucraino in Australia: “Attacco si poteva prevenire Vorremmo espulsione ambasciatore russo e boicottaggio beni”
Una tempestiva e unificata risposta con dure sanzioni al presidente russo Vladimir Putin poteva prevenire l’invasione dell’Ucraina, secondo il capo dell’ambasciata ucraina a Canberra, che ha sollecitato un’azione più forte per salvare i civili da sempre più intensi bombardamenti. Parlando al National Press Club in Canberra, l’incaricato di affari Volodymyr Shalkivskyi ha chiesto l’espulsione dell’ambasciatore russo in Australia come parte di una più dura risposta, in linea con la condanna dei leader mondiali del catastrofico attacco russo su un ospedale di maternità a Mariupol. La ministra degli Esteri australiana Marise Payne ha già indicato che l’espulsione dell’ambasciatore è «un’opzione corrente», ma ha anche indicato che possa essere utile mantenere una linea diretta di comunicazione con il governo russo. «Avevamo chiesto ai nostri partner di imporre quelle sanzioni prima dell’attacco. Crediamo che avrebbero potuto prevenire l’invasione, ma i nostri partner occidentali non volevano irritare o fornire un pretesto al Cremlino», ha detto l’ambasciatore ucraino. «Vorremmo un boicottaggio di tutti i beni e servizi russi in Australia, che si fermi l’accesso a navi russe in acque territoriali australiane», ha aggiunto.
05.34 – Zelensky: “In Ucraina non si fabbricano armi chimiche. Temo invece che la Russia pensi di usarle”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha respinto le accuse russe di sviluppare armi chimiche: «Sono il presidente di un paese degno, di una nazione degna. E padre di due bambini. E nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa», ha affermato in un suo video intervento. La Russia ha riferito di avere trovato documenti che mostrerebbero componenti di armi biologiche realizzati in laboratori ucraini con il finanziamento del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Su questo Zelensky ha risposto: «Mi preoccupa molto: perché se vuoi conoscere i piani della Russia, guarda a cosa la Russia accusa gli altri di pianificare».
05.08 – Michel: “Inviteremo regolarmente Zelensky ai Consigli europei, Ucraina appartiene a famiglia Ue”
«Lavoreremo per rafforzare i legami sul piano politico, ad esempio inviteremo regolarmente il presidente Volodymyr Zelensky a partecipare ai Consigli europei. Sul piano pratico collegheremo ulteriormente le reti e le infrastrutture ucraine all’Unione». Lo ha detto il presidente del Consiglio Ue Charles Michel al termine della cena di lavoro dei leader Ue a Versailles soffermandosi sull’accordo in merito alla richiesta di adesione dell’Ucraina. Il Paese, ha sottolineato Michel «appartiene alla famiglia europea».
05.04 – Oms a Kiev: “Distrugga patogeni pericolosi”
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha consigliato all’Ucraina di distruggere i patogeni pericolosi presenti nei laboratori di salute pubblica del Paese per prevenire «eventuali fuoriuscite» che potrebbero diffondere malattie tra la popolazione. È quanto si legge in una nota inviata dall’organizzazione a Reuters. Gli esperti di sicurezza biologica affermano che il movimento di truppe russe in Ucraina e il bombardamento delle sue città hanno aumentato il rischio di fuga di agenti patogeni, nel caso un attacco colpisca queste strutture.
04.40 – Mosca: Usa fermino attività estremiste di Facebook
Mosca ha chiesto agli Stati Uniti di porre fine alle «attività estremiste» di Meta, che ha imposto una temporanea deroga ai messaggi di odio sulle controllate Facebook e Instagram per consentire quelli diretti alle forze armate russe impegnate in Ucraina. «Chiediamo alle autorità di fermare le attività estremiste di Meta e prendere misure per portare i responsabili di fronte alla giustizia», si legge in un tweet apparso sul profilo dell’ambasciata russa a Washington, «gli utenti di Facebook e Instagram non hanno dato ai proprietari di queste piattaforme il diritto di determinare i criteri della verità e di mettere le nazioni l’una contro l’altra».
04.32 – Pechino preoccupata: “Pronti a sforzi costruttivi”
La Cina è «profondamente preoccupata» per la situazione in Ucraina, ed è pronta a compiere «sforzi costruttivi» per mantenere la pace nella regione. Lo ha dichiarato il primo ministro cinese, Li Keqiang, nella conferenza stampa al termine dei lavori della sessione plenaria annuale dell’Assemblea Nazionale del Popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese. Li ha ribadito il sostegno della Cina ai negoziati tra Russia e Ucraina e l’incoraggiamento a tutti gli sforzi che portino a una soluzione pacifica della crisi. «La priorità assoluta è evitare che le tensioni si inaspriscano o sfuggano al controllo», ha detto Li, e «la Cina chiede la massima moderazione per prevenire una crisi umanitaria su larga scala». Li ha infine ribadito la contrarietà della Cina alle sanzioni alla Russia: «Avranno impatto sulla ripresa economica mondiale e saranno dannose per tutti».
04.24 – Via libera Senato Usa a 13,6 miliardi in aiuti per Ucraina
Il Senato americano, con 68 voti a favore e 31 contrari, dà il via libera al provvedimento di 1.500 miliardi di dollari che evita lo shutdown del governo e stanzia 13,6 miliardi di dollari per l’Ucraina. La misura approda ora sul tavolo del presidente Joe Biden per la firma.
04.13 – Leader Ue: “Bene indagine Corte penale internazionale per aggressione Russia”
«Due settimane fa la Russia ha riportato la guerra in Europa. L’aggressione militare non provocata e ingiustificata della Russia contro l’Ucraina viola gravemente il diritto internazionale e i principi della Carta delle Nazioni Unite e mina la sicurezza e la stabilità europea e globale. Sta infliggendo sofferenze indicibili alla popolazione ucraina». Lo affermano i leader Ue dopo il vertice di Versailles. «La Russia, e la sua complice Bielorussia, hanno la piena responsabilità di questa guerra di aggressione e i responsabili saranno ritenuti responsabili dei loro crimini, anche per aver preso di mira indiscriminatamente civili e oggetti civili. A questo proposito accogliamo con favore la decisione del pubblico ministero della Corte penale internazionale di aprire un’indagine», si legge nella dichiarazione, pubblicata sul sito del Consiglio Ue.
04.04 – Contrattazioni nichel restano sospese a Londra
Il London Metal Exchange non riprenderà oggi, come previsto, le contrattazioni sul nichel. Lo riferisce una nota, secondo la quale il prolungamento dello stop è legato alla ricopertura delle posizioni corte da parte di uno dei principali produttori mondiali. Questa settimana il prezzo del nichel, componente fondamentale delle batterie agli ioni di litio, è quadruplicato in un paio di giorni, superando i 100 mila dollari alla tonnellata, a causa della guerra in Ucraina. La Russia è il terzo produttore mondiale di nichel e si teme che le sanzioni inflitte al Paese in seguito all’invasione dell’Ucraina possano condurre a una stretta globale dell’offerta.
04.03 – Leader Ue: “Mosca garantisca sicurezza impianti nucleari e cessi le operazioni militari”
«Chiediamo che la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini siano immediatamente garantite con l’assistenza dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Chiediamo che la Russia cessi la sua azione militare e ritiri tutte le forze e l’equipaggiamento militare dall’intero territorio dell’Ucraina immediatamente e incondizionatamente, e rispetti pienamente l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina all’interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti». Lo si legge nella dichiarazione dei leader Ue al vertice di Versailles.
03.55 – Premier cinese: “Avanti con negoziati per cessate il fuoco immediato”
«È necessario continuare a sostenere la Federazione Russa e l’Ucraina nei negoziati per un cessate il fuoco immediato». Lo ha affermato il premier cinese, Li Keqiang, in una dichiarazione ripresa dall’agenzia Tass. «La Cina esprime grande preoccupazione per il problema dell’Ucraina e si batte per la sua soluzione pacifica», ha aggiunto Li.
03.48 – Biden: “Usa stanno aumentando produzione petrolio”
Gli Stati Uniti stanno aumentando la produzione di petrolio. Lo ha detto Joe Biden intervenendo a un incontro del Democratic National Committee, durante il quale ha inviato un messaggio ai big dell’energia. «In un periodo di guerra non è il momento dei profitti», ha messo in evidenza. Le parole di Biden arrivano mentre l’inflazione negli Stati Uniti è schizzata ai nuovi massimi da 40 anni salendo in febbraio del 7,9%. Un balzo legato a Vladimir Putin, ha spiegato Biden riferendosi alla volata dei prezzi del petrolio.
03.47 – Leader croato: “Nessuno entra in Ue in un giorno”
«Fatta eccezione per la Germania Est ai tempi di Helmut Kohl, nessuno entra nell’Ue dalla sera alla mattina». Lo sottolinea il premier croato Andrej Plenkovic, nella notte al termine della discussione sull’Ucraina nel summit informale di Versailles. Il dibattito sulla richiesta di Kiev di entrare nell’Unione è stato «molto sincero. Abbiamo preso decisioni forti, che confermano l’unità dei 27: dobbiamo continuare così». In ogni caso, «è improbabile» che l’Ucraina entri nell’Ue «in un giorno: c’è una procedura», conclude, ricordando che i leader hanno espresso un forte sostegno alla repubblica attaccata dalla Russia.
03.34 – Senato Usa: Accordo per destinare 13,6 mld dollari a Ucraina
Democratici e Repubblicani al Senato hanno raggiunto un accordo per accelerare l’approvazione di un piano di misure da 1.500 miliardi di dollari che prevede 13,6 miliardi di dollari di aiuti militari e umanitari destinati all’Ucraina. La votazione finale dovrebbe avvenire in serata
03.30 – Casa Bianca: “Se Putin sequestra asset stranieri la pagherà”
«Come il presidente Biden ha detto all’inizio della settimana, noi salutiamo le decisioni delle compagnie che lasciano la Russia perché non vogliono far parte della guerra scelta dalla Russia contro l’Ucraina». È il commento della Casa Bianca su Twitter alla minaccia del presidente russo, Vladimir Putin, di sequestrare i beni delle aziende americani e internazionali che hanno deciso di chiudere in Russia in segno di protesta. Putin ha minacciato di requisire i locali e far tornare al lavoro chi lo vuole. «Ogni decisione illegale da parte della Russia – ha aggiunto la portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki – porterà ulteriori danni economici. Lancerà il messaggio al mondo globale degli affari che la Russia non è più un posto sicuro per investire e fare affari». «Anche un uomo d’affari russo di primo piano – ha aggiunto Psaki – ha riconosciuto questo fatto, dicendo che “ci riporta indietro al 1917” e che le “conseguenze di questa decisione, cioè la sfiducia del mondo verso la Russia, le sperimenteremo per molti decenni”». L’amministrazione americana ha ribadito che starà al fianco delle compagnie americane, che stanno «adottando misure dure riguardo il loro futuro in Russia».
03.23 – Leader Ue: “Russia garantisca corridoi umanitari”
«Chiediamo alla Russia di rispettare pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto umanitario internazionale. Deve garantire un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli alle vittime e agli sfollati interni in Ucraina e consentire un passaggio sicuro ai civili che vogliono andarsene». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles.
03.21 – Leader Ue: “Garantire sicurezza impianti nucleari”
«Chiediamo che la sicurezza e la protezione degli impianti nucleari ucraini siano immediatamente garantite con l’assistenza dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles. «La Russia, e la sua complice Bielorussia, hanno la piena responsabilità di questa guerra di aggressione e i responsabili saranno ritenuti responsabili dei loro crimini, anche per aver preso di mira indiscriminatamente civili e oggetti civili. A questo proposito accogliamo con favore la decisione del pubblico ministero della Corte penale internazionale di aprire un’indagine», sostengono ancora i leader.
03.19 – Leader Ue: “Pronti ad adottare subito altre sanzioni”
«Lodiamo il popolo ucraino per il coraggio dimostrato nel difendere il proprio paese e i nostri valori condivisi di libertà e democrazia. Non li lasceremo soli. L’Ue e i suoi Stati membri continueranno a fornire sostegno politico, finanziario, materiale e umanitario coordinato. Ci impegniamo a fornire sostegno per la ricostruzione di un’Ucraina democratica una volta cessato l’assalto russo. Siamo determinati ad aumentare ulteriormente la nostra pressione su Russia e Bielorussia. Abbiamo adottato sanzioni significative e restiamo pronti a procedere rapidamente con ulteriori sanzioni». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles.
03.15 – Leader Ue: “Esame richiesta adesione su base Trattati”
«Il 28 febbraio 2022, esercitando il diritto dell’Ucraina di scegliere il proprio destino, il presidente dell’Ucraina ha presentato la domanda dell’Ucraina per diventare membro dell’Unione europea. Il Consiglio ha agito rapidamente e ha invitato la Commissione a presentare il suo parere su tale domanda conformemente alle pertinenti disposizioni dei Trattati». È quanto si legge nella dichiarazione finale del vertice Ue di Versailles. «In attesa di ciò e senza indugio, rafforzeremo ulteriormente i nostri legami e approfondiremo la nostra partnership per sostenere l’Ucraina nel perseguire il suo percorso europeo. L’Ucraina appartiene alla nostra famiglia europea», si legge ancora.
03.09 – Michel: “Rafforzeremo i legami già in essere”
«È chiaro che l’Ucraina appartiene alla famiglia europea. Vogliamo sostenere tutti gli sforzi per consolidare i legami con l’Ucraina». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della prima giornata del vertice Ue di Versailles. «Lavoriamo per legami più stretti sul piano politico, ad esempio inviteremo regolarmente il presidente Volodymyr Zelensky a partecipare ai Consigli europei; sul piano pratico collegheremo ulteriormente le reti e le infrastrutture ucraine all’Ue», ha spiegato Michel.
03.03 – Michel: “Altri 500 mln euro di materiali da fondo Pace”
«L’Alto rappresentante ha annunciato la volontà di mobilitare altri 500 milioni di euro dal fondo europeo per la pace per il sostegno materiale all’Ucraina». Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine della prima giornata del vertice Ue di Versailles.
03.01 – Rutte conferma: “Non prevista adesione accelerata a Ue per Ucraina”
Il premier olandese, Mark Rutte, ha confermato al termine della prima giornata del Vertice Ue di Versailles che «non esiste un percorso per l’adesione accelerata dell’Ucraina all’Unione europea». «C’è il percorso della richiesta che stiamo seguendo e che potrebbe richiedere mesi o anni e dall’altra parte, per il breve termine, forniamo sostegno e assistenza umanitaria all’Ucraina», ha spiegato Rutte al termine della lunga riunione.
02.43 – Borsa: Hong Kong pesante in avvio, a -3,27%
Avvio pesante per la Borsa di Hong Kong, sui timori delle incertezze della guerra Ucraina-Russia: l’indice Hang Seng segna nelle prime battute un tonfo del 3,27%, a 20.207,67 punti.
02.32 – Terminati i lavori al summit Eu, accordo su testo
I lavori del primo giorno del Consiglio Europeo informale a Versailles sono terminati intorno alle 2.20, con un accordo tra i leader sul testo relativo all’Ucraina, in guerra con la Russia. I capi di Stato e di governo ritorneranno a riunirsi domattina alle 10.
02.31 – Kiev accusa: “Colpita sede reattore sperimentale Kharkiv”
Un tweet pubblicato sul profilo del Parlamento ucraino accusa l’esercito russo di aver attaccato l’Istituto di Fisica e Tecnologia di Kharkiv, all’interno del quale si trova un reattore nucleare sperimentale. «Il bombardamento ha causato un incendio in un albergo nelle vicinanze», si legge nel tweet, «la battaglia continua». L’Ispettorato di Stato per la Regolamentazione Nucleare, scrive il Kyiv Independent, ha riferito che l’istituto è stato colpito. «Sono stati danneggiati l’esterno e forse numerosi laboratori all’interno dell’edificio», scrive la testata ucraina.
02.25 – Aiea: “Ci saranno ispezioni nei siti nucleari. Non sappiamo se linee elettriche Chernobyl siano state riparate”
Il direttore generale dell’agenzia internazionale per l’energia atomica Rafael Grossi ha reso noto che l’organismo ha «programmato ispezioni fisiche» nei siti nucleari ucraini. Lo riferisce la Bbc, aggiungendo che l’Ucraina ha comunicato all’Aiea di aver perso le comunicazioni con la centrale di Chernobyl. Grossi ha aggiunto che l’Aiea non è ancora stata in grado di confermare i rapporti secondo cui le linee elettriche della centrale di Chernobyl sarebbero state riparate, il giorno dopo la perdita degli alimentatori esterni.
02.20 – Kiev ad Aiea: “Interrotte comunicazioni con Chernobyl”
L’autorità ucraina per l’energia atomica ha riferito all’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea) di aver perso ogni canale di comunicazione con la centrale dismessa di Chernobyl, caduta in mano ai russi. Lo riferisce l’Aiea. Il direttore generale dell’organizzazione, Rafael Mariano Grossi, ha affermato di essere a conoscenza di informazioni secondo le quali sarebbe stata ripristinata l’energia elettrica nel sito e di essere alla ricerca di conferme.
01.59 – Lunga cena di lavoro leader Ue a Versailles, Ucraina sul tavolo. Focus su richiesta adesione Kiev, Paesi membri divisi
Lunga cena di lavoro a Versailles al vertice informale dei leader europei convocato da Emmanuel Macron, presidente di turno del semestre Ue. Dopo la prima sessione pomeridiana i capi di Stato e di governo dell’Unione si sono diretti, con oltre un’ora di ritardo, nella Galleria degli Specchi, simbolo della sontuosità della Reggia simbolo della monarchia transalpina. Ed è nel corso della cena che i Paesi membri hanno approfondito ulteriormente la situazione in Ucraina, facendo il punto sullo status quo militare e diplomatico della crisi e mettendo sul tavolo una possibile risposta alla richiesta di adesione all’Ue formalizzata da Kiev. Il sostegno politico dell’Ue alla prospettiva europea dell’Ucraina sarà inserito nella Dichiarazione di Versailles che, nelle prossime ore, il vertice dei leader ufficializzerà. Ma, vista la durata della cena (circa 4 ore), è possibile che, nel corso della riunione siano riemerse le diverse sensibilità interne all’Ue sul ritmo da dare all’avvicinamento dell’Ucraina all’Ue in momento critico del conflitto con la Russia. Paesi come l’Olanda, ad esempio, ancora nelle ore scorse si dicevano contrari alla concessione dello status di candidato a Kiev. Un possibile compromesso potrebbe essere trovato nell’impegno politico ad un ulteriore rafforzamento dell’accordo di associazione in essere tra Ue e Ucraina. Magari prevedendo che il governo di Kiev partecipi, come osservatore, ad alcune riunioni dei leader europei.
01.57 – Kuleba: “Armi biologiche? Mosca verso false flag”
L’Ucraina non possiede armi biologiche e le accuse giunte da Mosca in questo senso potrebbero preludere a un attacco russo con questi strumenti, che verrebbe poi attribuito a Kiev. Lo afferma su Twitter il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba. «L’ossessione maniacale con la quale vari ufficiali russi fantasticano di inesistenti armi o pericoli biologici o chimici in Ucraina è profondamente inquietante e potrebbe davvero indicare che la Russia stia preparando un altro orribile operazione “false flag”», scrive Kuleba, «questo tweet è a verbale».
01.42 – Smantellato convoglio russo lungo 64 km fuori da Kiev
Il convoglio militare russo diretto verso Kiev risulta in larga parte disperso e riposizionato, secondo quanto emerge dalle immagini satellitari diffuse dalla compagnia privata Maxar Technologies. Le immagini, spiega Reuters, mostrano unità corazzate manovrare nelle città circostanti, nei pressi dell’aeroporto. A Berestyanka, a Ovest di Kiev, sono stati segnalati camion con i rifornimenti e quelle che sembrano batterie lanciarazzi multiple. Obici in posizione di fuoco appaiono dispiegati nei pressi di Lubyanka.
01.34 – Premier Svezia: “Alcuni Paesi non voglio pagare a proprie spese”
«Sono stata ministro delle Finanze per sette anni: alcuni Paesi trovano sempre nuovi argomenti per cui non dovrebbero pagare le proprie spese». Lo ha detto la premier svedese Magdalena Andersson, rispondendo ad una domanda a proposito dell’idea di emettere debito comune per finanziare le spese per la difesa e per la riduzione della dipendenza dagli idrocarburi russi, a margine del Consiglio Europeo informale di Versailles.
01.24 – Usa: “Le forze russe si sono avvicinate a Kiev. Cinque chilometri nelle ultime 24 ore”
Le forze russe si sono avvicinate di cinque chilometri a Kiev nelle ultime 24 ore. Lo afferma un funzionario del Pentagono, sottolineando che le forze russe continuano ad avanzare anche se gli ucraini si stanno battendo con forza.
01.14 – Borsa Tokyo apre in calo, Nikkei -0,86%
La borsa di Tokyo apre in calo sulla scia dei preoccupanti dati sull’inflazione negli Stati Uniti e per via dei timori di un prolungarsi del conflitto in Ucraina. L’indice Nikkei cede lo 0,86% a 25.468,81 punti. Il Topix sull’intero listino perde l’1% a 1.811,80 punti.
01.09 – Macron: “Condizioni Putin non accettabili per nessuno”
«Sono ottimista ma cerco di essere anche realista. Siamo sempre impegnati nel dialogo con il presidente Putin. Lo ero fino all’ultimo minuto prima che lanciasse questa guerra e anche dopo che l’ha lanciato. Abbiamo cercato di aprire i negoziati per il cessate il fuoco. Devo però ammettere, con tutta onestà, che le condizioni che mette sul tavolo non sono accettabili per nessuno». Lo ha dichiarato il presidente francese, Emmanuel Macron, dopo la sua ennesima telefonata con il presidente russo, Vladimir Putin.
01.01 – Mike Pence vola al confine e incontra rifugiati
L’ex vice presidente americano, Mike Pence, ha visitato il confine dell’Ucraina e incontrato i rifugiati in fuga. Postando sui social alcune foto con la moglie al confine, Pence ha invitato i suoi follower a donare per la popolazione. «L’impatto dell’invasione della Russia su queste famiglie spezza il cuore e c’è un grande bisogno di aiuto. Incoraggiamo tutti a pregare e donare» alle varie organizzazioni, mette in evidenza Putin.
00.58 – Kuleba: “Ossessione russa su armi biologiche preoccupa. Potrebbe indicare che Mosca prepara azione con falsa bandiera”
«L’ossessione maniacale con cui vari funzionari russi fantasticano su armi o rischi biologici o chimici inesistenti in Ucraina è profondamente preoccupante e potrebbe effettivamente indicare che la Russia sta preparando un’altra orribile operazione sotto falsa bandiera». Lo scrive il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba su Twitter.
00.52 – Zelensky: “Abbiamo bisogno di più armi perché barbarie russa non si ferma”
«Mesi fa, quando non c’era l’invasione, tutti hanno visto che un’invasione era possibile. Le truppe erano al nostro confine. E ho detto: applicate sanzioni contro la Russia in modo che non pensino nemmeno di attaccare. Non l’hanno fatto. Ho detto: date all’Ucraina un sostegno tale che sappiamo che la nostra sicurezza è garantita. Ugualmente non è stato fatto. Ora abbiamo un’invasione molto crudele, uccidono persino i profughi. I loro missili hanno colpito case, università, chiese. Questa è barbarie. E sì, riceviamo armi. Ma ovviamente serve di più, perché la barbarie non si ferma». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Die Zeit.
00.49 – Zelensky: “Preoccupato da accuse Mosca su armi chimiche”
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in un messaggio video ha espresso preoccupazione per le accuse russe secondo le quali Kiev starebbe preparando un attacco chimico ritenendo che possano preludere a un’offensiva di questo genere da parte di Mosca. Lo riporta il Kyiv Independent. «Sono molto preoccupato», ha affermato Zelensky, rivolto alla Russia, «se farete qualcosa di simile contro di noi, riceverete le più severe sanzioni».
00.46 – Zelensky: “Se le sanzioni bastassero l’invasione si sarebbe fermata”
«Se le sanzioni bastassero, l’invasione si sarebbe fermata. Si continuano a comprare petrolio e prodotti petroliferi russi. Le multinazionali occidentali rimangono ancora nel mercato russo con varie scuse. Sì, ci sono compagnie morali che se ne sono andate e per questo gli siamo grati. Ma ci sono giganti del business che stanno ancora scegliendo soldi insanguinati. Tutti devono essere morali. E intensificare le sanzioni contro la Russia per questa invasione brutale e non provocata, che ricorda i periodi peggiori della Seconda guerra mondiale». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un’intervista a Die Zeit. «Se parliamo di sanzioni, si tratta principalmente di petrolio, prodotti petroliferi e gas. I porti del mondo dovrebbero essere chiusi alle navi russe. Le compagnie cargo devono smettere di inviare e ricevere merci in Russia e dalla Russia. Non dovrebbero esserci eccezioni per banche russe in disconnessione da Swift. Queste sono cose specifiche che si possono fare», aggiunge.
00.38 – Russia chiede riunione Consiglio Sicurezza Onu per discutere “attività biologica militare Usa”
La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere le «attività biologiche militari americane in Ucraina». Lo afferma Dmitry Polyanskiy, della missione permanente russa all’Onu. La riunione d’urgenza, viene riferito, si terrà oggi alle 16 ore italiane. Washington e Kiev hanno respinto le accuse. Mosca nel 2018 aveva affermato che gli Stati Uniti conducessero esperimenti biologici segreti in un laboratorio in Georgia, altra ex repubblica sovietica che, come l’Ucraina, punta ad entrare a far parte della Nato e dell’Unione Europea. Mercoledì scorso, durante la riunione mensile del Consiglio di Sicurezza sull’uso di armi chimiche in Siria, Stati Uniti e Regno Unito hanno sostenuto a loro volta che la Russia potrebbe usare questi strumenti in Ucraina. «La Russia ha diffuso ripetutamente disinformazione sull’uso ripetuto di armi chimiche da parte della Siria», ha affermato il vice ambasciatore degli Stati Uniti all’Onu, Richard Mills, «la recente ondata di bugie della Russia nel tentativo di giustificare la guerra premeditata e ingiustificata contro l’Ucraina dovrebbe chiarire, una volta per tutte, che non ci si può fidare della Russia quando si parla dell’uso di armi chimiche in Siria». «La Russia ha continuato la sua guerra di aggressione contro l’Ucraina, assediando le città, uccidendo indiscriminatamente civili, costringendo milioni di persone a fuggire in cerca di sicurezza», ha affermato il vice ambasciatore britannico all’Onu, James Kariuki. «I parallelismi con l’azione russa in Siria sono evidenti» e «il confronto si estende anche alle armi chimiche, poiché vediamo lo spettro familiare della disinformazione russa incombere in Ucraina», ha aggiunto Kariuki.
00.37 – Zelensky: “Per sapere piani Mosca bisogna guardare di cosa accusa gli altri”
«I propagandisti russi ci accusano, di nuovo, che stiamo presumibilmente sviluppando armi biologiche. Presumibilmente preparando un attacco chimico. Questo mi preoccupa molto, perché ci siamo convinti una volta di più: se vuoi sapere i piani della Russia, guarda di cosa la Russia accusa gli altri. Quali sono queste accuse di preparare attacchi chimici? Hanno deciso di “de-chimicizzare” l’Ucraina? Ammoniaca? Fosforo? Cos’altro avete preparato per noi? Dove colpirete con un’arma chimica? Al reparto maternità di Mariupol? Alla chiesa di Kharkiv? All’ospedale pediatrico di Okhmatdet?». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio. «Nella mia terra non sono state sviluppate armi chimiche o altre armi di distruzione di massa. Il mondo intero lo sa. Lo sapete. E se fate una cosa del genere contro di noi, riceverete le sanzioni più dure», ha aggiunto.
00.25 – Zelensky: “Dopo la vittoria ricostruiremo tutto quello che è stato distrutto”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato di aver incaricato il governo di creare uno speciale programma statale dedicato alla ricostruzione di ogni città colpita dall’invasione russa. «Dopo la guerra, dopo la nostra vittoria, noi ricostruiremo tutto ciò che è stato distrutto. Molto velocemente e con una qualità molto elevata»m ha detto Zelensky, come riporta la Cnn. «Uno speciale programma per la ricostruzione sarà creato per ogni città interessata. Ho già dato disposizioni al governo di cominciare a elaborare il piano», ha aggiunto.
00.24 – Zelensky: “Popoli europei sono per nostra adesione a Ue, politici si adeguino”
«Lo so per certo: se i popoli decidessero della nostra adesione all’Ue, sceglierebbero sicuramente il popolo ucraino. Oggi, quando vedo il sostegno dei popoli di ogni paese nelle piazze delle capitali europee, so che il popolo ucraino è già nell’Unione europea. Ebbene, i politici sono sicuro che si stiano adeguando. Preferibilmente più velocemente». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio.
00.17 – Zelensky: “Adesione all’Ue è l’esame finale per l’Europa”
«Proseguono in Europa le discussioni sul futuro dell’Ucraina nell’Ue. Credo che il nostro popolo, il nostro Stato, il nostro esercito abbiano fatto di tutto per farci desiderare di essere lì tra pari. Per essere invitati. Questo è l’esame finale per l’Europa. Tra i leader degli stati ci sono quelli che ci sostengono. E c’è chi sostiene solo se stesso». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un videomessaggio.
00.16 – 20 mila sfollati lasciano la regione di Sumy verso l’area occidentale del Paese
Circa 20 mila persone sono riuscite a lasciare la regione di Sumy, Ucraina nordorientale, grazie ai corridoi umanitari. Lo riferisce la Cnn citando le autorità ucraine. «Bus da Sumy e Trostianets stanno arrivando a Lubny, da dove le persone evacuate utilizzeranno i treni per raggiungere le zone occidentali del Paese», ha detto Dmytro Lunin, capo dell’amministrazione della regione di Poltava.
00.10 – Zelensky: “Mosca ha attaccato un corridoio umanitario, tiene ostaggio Mariupol”
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto in un videomessaggio di aver inviato «un convoglio di camion a Mariupol con cibo, acqua, medicine. Ma gli occupanti hanno lanciato un attacco con carri armati esattamente dove avrebbe dovuto trovarsi il corridoio, il “corridoio della vita”». «Lo hanno fatto deliberatamente. Sapevano cosa stavano interrompendo. Hanno un chiaro ordine di tenere in ostaggio Mariupol», ha sottolineato Zelensky. «Oggi hanno distrutto l’edificio della direzione principale del servizio di emergenza statale nell’oblast di Donetsk. Il punto di incontro per le persone in attesa di evacuazione era accanto a quell’edificio: è terrorismo aperto da terroristi esperti. Il mondo deve saperlo. Il mondo deve riconoscerlo. Abbiamo tutti a che fare con uno stato terrorista. Qualunque cosa accada, continueremo a cercare di fornire aiuti umanitari a Mariupol di cui la sua gente ha un disperato bisogno. La nostra gente, gli ucraini», ha detto ancora Zelensky, «gli invasori fanno di tutto per ingannare le persone nelle città bloccate. Bloccano le comunicazioni, non danno informazioni». «Lo Stato sta facendo di tutto per aiutare la città a far sapere ai residenti di Mariupol: stiamo combattendo. Non fermeremo la lotta», è l’appello conclusivo di Zelensky, «se hai l’opportunità di parlare con le persone a Mariupol, di scrivere loro, ricorda loro che l’Ucraina è con loro con tutto il cuore e sta facendo di tutto per fermare la tortura della città».
00.07 – Zelensky: “In 2 giorni evacuati quasi 100 mila”
In due giorni sono state evacuate dalle città ucraine sotto il fuoco delle forze russe quasi 100 mila persone. Lo ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky.
00.05 – Facebook allenta regole parole violente contro russi
Facebook ha annunciato di aver allentato le regole per consentire discorsi violenti contro gli «invasori russi». La deroga sarà valida sia su Facebook che su Instagram e consentirà messaggi ostili nei confronti dell’esercito e dei leader russi. «A causa dell’invasione russa dell’Ucraina, siamo tolleranti verso forme di espressione politica che normalmente violerebbero le nostre regole sui discorsi violenti come “morte agli invasori russi”», ha confermato a France Presse Andy Stone, capo delle comunicazioni di Meta, casa madre delle due reti sociali, «continuiamo a non consentire appelli credibili alla violenza contro i civili russi».
00.01 – Onu: “Quasi 2 milioni di sfollati interni”
Si stima che siano 1,9 milioni gli ucraini che sono stati costretti a lasciare le proprie case di fronte all’avanzata russa, spostandosi dalle linee del fronte verso Ovest. Lo ha riferito il portavoce dell’Onu, Stephane Dujarric, dando i numeri della situazione umanitaria che «continua a deteriorarsi a un ritmo allarmante» dopo 15 giorni di guerra. Oltre a quasi 2 milioni di sfollati interni, più di 2,3 milioni sono fuggiti nei Paesi vicini.
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