Ven. Nov 22nd, 2024

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Mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky – che ha sempre detto di non voler mettere in discussione l’integrità territoriale del Paese – per la prima volta apre a compromessi sul futuro status di territori come Crimea e Donbass, pur rifiutando ultimatum da Vladimir Putin, Mosca viola ancora i corridoi umanitari e minaccia lo stop di gas all’Europa all’ipotesi di un embargo al petrolio russo.
Parigi e Berlino provano a coinvolgere Pechino: il presidente cinese Xi Jinping “deplora” la guerra ma invita alla moderazione sulle sanzioni. Alt del numero uno della Nato: conflitto fuori controllo se va oltre l’Ucraina.
Si continua a combattere in Ucraina nonostante l’apertura di alcuni corridoi umanitari. Il ministero degli Esteri ucraino denuncia che i russi hanno violato il cessate il fuoco tra Zaporizhzhia, dove c’è la centrale nucleare maggiore d’Europa, e Mariupol, sul Mar d’Azov, bombardando i civili in fuga. Ci sarebbero almeno 300mila persone in “ostaggio” a Mariupol, dove ieri un bambino sarebbe morto di disidratazione. Non ci sono al momento notizie di interferenze dalle evacuazioni nella regione di Kiev e a Sumy, a Est, dove però all’alba si è consumata una nuova carneficina. Sotto il fuoco russo sono rimaste uccise almeno 21 persone, di cui due bambini. Evacuazioni dovrebbero essere in atto anche da Chernihiv e Kharkiv, città in ginocchio e semi distrutte. Da quest’ultima però il sindaco denuncia: “Siamo vittime di un genocidio, qui non c’è nessun corridoio umanitario”.
Grave la crisi umanitaria: due milioni sono i profughi che hanno già varcato i confini europei. Drammatica la situazione di chi non riesce a fuggire. L’Organizzazione mondiale della sanità ha lanciato un Sos per le forniture mediche in Ucraina, ormai ridotte al minimo. Dal Vaticano il Papa per l’8 marzo rivolge il suo pensiero alle madri ucraine in fuga con i bambini.
Zelensky apre alla possibilità di trovare un compromesso sui territori del Donbass e della Crimea, ma tiene il punto.
L’Ucraina non si arrenderà a Mosca. Poi denuncia promesse non mantenute dell’Occidente e usa toni duri anche nei confronti del Comitato internazionale della Croce Rossa che starebbe vietando di usare il suo emblema sui veicoli delle missioni umanitarie.
Da Kiev un nuovo appello alla comunità economica globale ad astenersi da affari con Mosca. Shell oggi ha annunciato che non acquisterà più barili di petrolio dalla Russia.
Si moltiplicano gli sforzi diplomatici, con il tentativo di Parigi di coinvolgere la Cina nelle pressioni su Mosca. Primo colloquio, via video, del presidente cinese Xi Jinping coi leader occidentali. Al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz, Xi ha chiesto la “massima moderazione” per evitare che le tensioni sfuggano al controllo.
La Cina “deplora profondamente” questa guerra e ha indicato che “tutti gli sforzi per la soluzione pacifica dovrebbero essere supportati”, bocciando sanzioni “che avranno un impatto negativo sulla stabilità della finanza globale”.
Davanti all’ipotesi di un inasprimento delle misure contro la Russia, come un embargo al petrolio, Mosca minaccia di chiudere il Nord Stream 1, il gasdotto che trasporta il gas russo in Europa occidentale, passando dal Mar Baltico e poi per la Germania.
In visita in Lettonia, il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg assicura la protezione di “ogni centimetro” del territorio alleato ma sottolinea “la responsabilità di garantire che il conflitto” non si diffonda oltre l’Ucraina, scenario che “porterebbe a una spirale fuori controllo”.

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