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il primo capitolo di un romanzo aperto. Con due protagonisti certi e un terzo ancora nell’ombra. La cortina di fumo dei test resta ancora densa a una settimana dal primo Gp, sempre sulla pista di Sakhir. Ma dal deserto esce un rosso intenso, pieno, mancava da tempo. La Ferrari ha percorso pi chilometri di tutti fra Bahrain e Barcellona (3.941 km): il primato in s conta poco ma evidenzia la solidit di una macchina facile da guidare e da configurare, non si mai rotta. Le impressioni dei piloti e la consapevolezza nel gruppo di tecnici di aver imboccato la strada giusta sono molto pi sincere dei complimenti degli avversari nel classico scaricabarile.
Max Verstappen ha concluso onorando il numero uno sulla sua Red Bull: stato un squillo cercato, serviva a marcare il territorio ma anche a confermare la bont degli sviluppi tecnici introdotti nella giornata conclusiva del precampionato. Un giro da qualifica per scavalcare Leclerc. Ma il miglior crono dell’olandese ha tolto anche pressione alla stessa Ferrari, gi al centro di mille attenzioni. Chi insegue ha interesse a sfruttare l’effetto sorpresa, si dice che la cavalleria del nuovo motore made in Maranello sia stata usata con il contagocce, che si sia giocato con i carichi di benzina. La differenza nella lotta al vertice stimata in due-tre decimi.
Ma la progressione della Red Bull induce alla cautela nel box rosso. Sono loro i favoriti, insieme alla Mercedes — spiega Mattia Binotto, il team principal d un 8 alla squadra per la preparazione al 2022 —, noi siamo gli outsider. La macchina si comporta bene e i piloti la “sentono”. Con tre team molto vicini, ci sono le premesse per un primo Gp spettacolare.
il senso dell’equilibrio del nuovo regolamento, con la Mercedes in ritardo per aver scelto una direzione tecnica completamente opposta rispetto a quella degli altri. Per Lewis Hamilton non sar in grado di lottare per la vittoria nelle prime corse. C’ da fidarsi? Non molto, ma le difficolt sono state reali, il sette volte iridato ammette infatti che il potenziale grande ma per sbloccarlo non baster una settimana. Altre volte la squadra di Toto Wolff ha saputo correggere il tiro a stagione in corso, nel 2018 la prima vittoria era arrivata in modo fortuito soltanto al quarto appuntamento ed era stato necessario un budget-extra per piegare le ambizioni della Ferrari. Ma era un’altra F1, priva del tetto alle spese.
In questa riformata da Liberty dietro ai big three non si vedono grosse sorprese: la McLaren pu ritagliarsi un ruolo di guastafeste, se riuscir a risolvere i problemi ai freni che tolgono fiducia a Lando Norris. E la positivit al Covid di Daniel Ricciardo — in dubbio per domenica — un ostacolo. L’Alpine un cantiere aperto con tante crepe da sistemare, e il quarantenne Fernando Alonso da solo non pu fare miracoli. Fa sorridere il piccolo miracolo di Mick Schumacher: secondo ieri, ai tempi supplementari, con la Haas. Ci voleva anche la sua firma per i titoli di coda.
12 marzo 2022 (modifica il 12 marzo 2022 | 22:39)
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