Sab. Nov 23rd, 2024

[ad_1]

AGI – In diverse parti dell’Ucraina, alle prime luci dell’alba sono risuonate le sirene dei raid aerei. Gli allarmi sono risuonati a Zhytomyr, a ovest della capitale Kiev, ma anche nelle regioni di Ternopil, Rivne e Ivano-Frankivsk più a ovest; inoltre nella regione di Volyn nel nord-ovest e di Kramatorsk nell’Ucraina orientale.

Era un obiettivo militare quello colpito dai missili russi alle porte di Leopoli, vicino al confine polacco. Il sindaco della città ha confermato che nel mirino dell’attacco russo c’era il Centro internazionale per la pace e la sicurezza. Il centro si trova nel distretto di Yavoriv, ​​a circa 30 km a nord-ovest di Leopoli, ed è un campo di addestramento militare. I russi avrebbero lanciato 8 missili. Almeno 35 i morti e 134 i feriti.

Ieri il presidente ucraino Volodimyr Zelensky aveva detto: “Da Mosca approccio diverso, ora parliamo”. Il presidente ucraino vede spiragli di dialogo ma ribadisce la sua richiesta: “Serve una No fly zone’, l’Europa non ci dimentichi”. Telefonata con il premier israeliano Bennet. Secondo il Jerusalem Post la Russia apre a negoziati a Gerusalemme. 

Intanto il presidente americano Joe Biden ha dato il via libera di Washington ad altri 200 milioni di dollari in armi. Il Dipartimento di Stato americano: “Lavoriamo per mettere gli ucraini nella posizione negoziale più forte possibile”.

Le Nazioni Unite hanno reso noto il bollettino secondo cui dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina a oggi sono rimasti uccisi 579 civili, fra cui 42 bambini, e altri 1.002 sono rimasti feriti. “La maggior parte di questi civili è stata colpita da potenti armi esplosive come le bombe dell’artiglieria pesante, i lanciarazzi multipli e i missili lanciati da aerei”, afferma l’Onu. 

Secondo l’Ufficio per i diritti umani dell’organizzazione, il numero dei morti e dei feriti è “di gran lunga più alto, soprattutto nei territori controllati dal governo (di Kiev, ndr) e soprattutto negli ultimi giorni”, con il conflitto che si è intensificato in località come Kharkiv, Mariupol e Donetsk, “dove secondo alcune fonti vi sono centinaia di morti e feriti civili”.























































































































































































































































  • 21:35

    Kiev conferma i colloqui di domani in videoconferenza

    Dopo l’annuncio del Cremlino, anche Kiev ha confermato la ripresa colloqui domani in videoconferenza. 

























  • 21:18

    L’ambasciatore Zazo, qua ancora 400 italiani, alcuni intrappolati

    “Gli italiani in Ucraina erano circa 2000 ora sono rimasti circa 400, molti vogliono restare perché la loro vita l’hanno fatta qui. Purtroppo alcune persone sono rimaste intrappolate, stiamo cercando di fare il nostro meglio”. Lo ha detto l’ambasciatore italiano in Ucraina, Pier Francesco Zazo, parlando a Che tempo che fa su Raitre.

    “Solo Italia e Francia tra i paesi del G7 hanno ancora una rappresentanza in Ucraina, gli altri sono in Polonia”, ha poi aggiunto. “I bombardamenti non sono ancora arrivati a Leopoli”. Lo ha detto l’ambasciatore italiano in Ucraina, Pier Francesco Zazo, parlando a Che tempo che fa su Raitre. “La base di Yavoriv è a 45 chilometri, alcuni miei collaboratori hanno sentito delle esplosioni, speriamo che non arrivino anche a Leopoli”. “C’è molta preoccupazione ma tutto sommato la vita e’ ancora abbastanza tranquilla, c’e’ una vita quesi normale ma si sente la tensione”.
    Gli italiani erano circa 2000 ora sono rimasti 400, “molti vogliono restare e ci sono anche alcuni. Il fatto che l’ambasciata italiana e’ ancora presente nel Paese e’ molto apprezzato dal governo ucraino come gesto di solidarieta’ e un sostegno psicologico per gli italiani ancora presenti in Ucraina” ha detto Zazo. 






































  • 20:57

    Ft, Russia chiede assistenza militare alla Cina

    La Russia ha chiesto alla Cina attrezzature militari a sostegno della sua invasione dell’Ucraina, suscitando la preoccupazione della Casa Bianca che Pechino possa minare gli sforzi occidentali in sostegno delle forze ucraina. Funzionari statunitensi hanno rivelato al Financial Times che la Russia ha chiesto equipaggiamento militare e altra assistenza dall’inizio dell’invasione, senza fornire ulteriori dettagli sulle richieste.
    Un’altra fonte ha rivelato che Washinton si prepara ad avvertire gli alleati. La Casa Bianca non ha commentato e neanche l’ambasciata cinese a Washington ha risposto ad una richiesta di commento. La rivelazione arriva alla viglia dell’incontro a Roma in programma domani tra il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan e Yang Jiechi, il massimo funzionario della politica estera di Pechino, direttore dell’Ufficio della Commissione Centrale degli Affari Esteri cinese.

























  • 20:42

    Guerini, non perseguibile l’idea di entrare in guerra

     “Una no fly zone significherebbe inviare aerei della Nato e significherebbe entrare in guerra ed e’ un’opzione assolutamente non perseguibile”. Lo ha detto Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, a “Che Tempo che Fa” su Rai3″C’e’ stata una risoluzione votata in maniera unanime dal Parlamento per mostrare il sostegno inviando armi all’Ucraina. Che tipo di armi? Abbiamo secretato il documento sulle armi, ma posso dire che sono armi di controaerea e controcarro. Mandare uomini ai confini? E’ un’attivita’ di difesa della Nato ed e’ un’attivita’ di deterrenza, noi come italiani abbiamo contingenti in Lettonia. Quindi partecipiamo all’attivita’ di deterrenza”.

    Tuttavia, “La Nato è un’Alleanza difensiva. Noi come Italia abbiamo un contingente in Lettonia, i nostri aerei che volano in Romania e stiamo partecipando alle misure di rafforzamento della deterrenza per far capire a Putin che nessun centimetro dell’Europa e della Nato puo’ essere attaccato”.

























  • 20:41

    Guerini, Putin ha innalzato l’attività militare

    “La situazione attuale sul campo e’ molto diversa da come Putin immaginava nel momento in cui ha iniziato l’offensiva. Lui pensava ad una guerra lampo e alla capitolazione dell’Ucraina ma per una serie di ragioni, innanzitutto la resistenza eroica della popolazione e dell’esercito, e’ una situazione di stasi”. Cosi’ a Che tempo che fa il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. “Oggi Putin – ha aggiunto il ministro – ha deciso di innalzare l’attivita’ militare e i bombardamenti. Rispetto agli obiettivi di Putin se puo’ avere una vittoria tattico-militare, ha comunque una sconfitta strategica, voleva meno Nato e ne ha di piu’, contava su Ue divisa e l’ha trovata compatta. Voleva fare cadere il regime di Zelensky e non c’è riuscito”.

    “Putin – ha proseguito – sta facendo i conti con dei piani sbagliati e una scommessa persa, secondo la quale tutto si sarebbe risolto in pochi giorni e cio’ non e’ avvenuto. Oggi Putin e’ di fronte a un dilemma e spero che questo dilemma venga risolto diplomaticamente”

























  • 20:12

    Zelensky ringrazia Johnson e il ceco Fiala per sostegno

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ringraziato “per il supporto” il premier britannico Boris Johnson e quello ceco, Petr Fiala, con i quali ha avuto oggi conversazioni telefoniche: “Grazie ai partner per il loro importante sostegno, lo abbiamo apprezzato”, ha scritto su Twitter

























  • 19:52

    Kuleba parla con Blinken, più sostegno contro la Russia

    Il ministro degli Esteri ucraino, Dmytro Kuleba, ha parlato oggi con il segretario Usa Antony Blinken a cui ha chiesto ulteriore supporto al Paese. “Abbiamo concordato che c’e’ bisogno di un maggiore sostegno per fermare l’invasione russa e per rendere Mosca responsabile dei suoi crimini” ha scritto Kuleba su Twitter.

























  • 19:13

    Johnson riunirà i leader nordici e baltici (Jef)

    Il premier britannico Boris Johnson riunirà la prossima settimana un summit della Joint Expeditionary Force con i leader dei paesi Nordici e Baltici, Danimarca, Finlandia, Estonia, Islanda, Lettonia, Lituania, Olanda, Svezia e Norvegia “per fare il punto sulla sicurezza europea e sull’aumento della difesa militare per l’Ucraina”. Lo rende noto Downing Street. I leader, si legge nella nota, potrebbero discutere esercitazioni militari congiunte nelle regioni Nordiche e nel Mar Baltico. “La sicurezza europea – si legge ancora – è stata colpita dall’attacco russo in Ucraina, insieme ai nostri partner prenderemo misure per riemergere più forti e uniti di prima”

























  • 19:06

    Quasi 800 arresti in 37 città russe per proteste contro la guerra

    La polizia antisommossa russa ha arrestato almeno 776 persone in 37 città russe, quasi la metà delle quali a Mosca, nelle proteste contro la guerra in Ucraina. Lo riferisce il gruppo indipendente Od-Info. Secondo il gruppo, più di 5.000 persone sono state arrestate in tutta la Russianel weekend e più di 14.763 manifestanti sono stati detenuti in 151 città russe dall’inizio dell’invasione, il 24 febbraio. 

























  • 19:00

    Kiev, in corso i colloqui con Mosca

    Un consigliere del presidente ucraino Zelensky, Oleksiy Arestovych, ha detto riferito che sono in corso colloqui con Mosca. Lo riferisce la Ria Novosti, riportando le parole del consigliere alla televisione nazionale.

























  • 18:50

    L’allarme di Telefono Azzurro, i bimbi profughi rischiano di diventare vittime di tratta

    “Migliaia di bambini profughi di guerra rischiano di diventare vittime del traffico di minori. E’ necessaria un’immediata azione internazionale e un coordinamento tra associazioni ed istituzioni per fermare subito il fenomeno”. Cosi’ Ernesto Caffo, presidente del Telefono Azzurro Onlus, intervenendo al Tg1 in collegamento da Varsavia, lancia un appello sulla tratta dei bambini al confine con l’Ucraina.

    “Sono un milione i minori arrivati tra Polonia, Ungheria, Romania. Di questi, 200mila provengono da istituzioni di accoglienza e molti di questi, quasi la metà, sono disabili – spiega – alcuni vengono accompagnati da adulti, ma molte volte si tratta di estranei che approfittano di questa situazione di confusione, di grande accoglienza ma senza un controllo. Uno dei problemi è proprio quello dell’identificazione dei bambini: senza un controllo, diventano vittime della tratta. E’ una piaga che avviene in tutte le situazioni drammatiche come questa”.

    L’allarme viene lanciato a tutte le istituzioni internazionali dalle associazioni che, come Telefono Azzurro, operano sulla frontiera: “E’ necessario controllare gli accessi e monitorare questo passaggio di bambini ai vari altri paesi. Lavoriamo qui in Polonia con le altre organizzazioni presenti sul territorio per creare una rete” aggiunge Caffo.

    Telefono Azzurro coordina anche a livello internazionale azioni a tutela dei diritti dell’infanzia: “Siamo in prima linea – ricorda – con un numero europeo per l’ascolto: è attivo infatti il 116 000 attraverso il quale forniamo informazioni dirette alle famiglie ucraine su come aiutare concretamente i minori”.
    “Le conseguenze di una scomparsa sono drammatiche per tutto il resto della vita di questi bambini. Sostenendo gli adulti e i responsabili, possiamo proteggerli” conclude. 

























  • 18:43

    Kiev, ripristinata la fornitura elettrica regolare a Chernobyl

    L’alimentazione della centrale nucleare di Chernobyl è stata ripristinata dopo i lavori di riparazione. Lo ha annunciato l’azienda statale ucraina Energoatom, citata dalla Ria Novosti. Mercoledì scorso il ministero della Difesa russo aveva riferito che le truppe ucraine avevano attaccato le strutture della rete elettrica che forniscono energia alla centrale nucleare e che gli specialisti russi avevano adottato misure tempestive per passare all’alimentazione con generatori di riserva. 

























  • 17:33

    Mosca: uccisi 180 mercenari stranieri

    L’esercito russo ha ucciso 180 “mercenari stranieri” negli attacchi a Staritchi e alla base militare di Yavoriv, al confine con la Polonia. Lo ha detto il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konachenkov, in un briefing.

























  • 17:02

    Kiev: non rinunciamo a nulla, la Russia ora ci ascolta

    Nei negoziati con la Russia, “non rinunceremo a nessuna posizione”: lo ha scritto su Twitter il consigliere della presidenza ucraina, Mykhailo Podolyak, precisando che le richieste di Kiev sono la fine della guerra e il ritiro delle truppe russe. Podolyak aggiunge che qualcosa è cambiato, confermando le parole pronunciate ieri dal presidente Zelensky: “La Russia non pone ultimatum, ma ascolta attentamente le nostre proposte. Vedo che c’è comprensione da parte sua, c’è un dialogo”. 

























  • 15:59

    Di Maio: con l’Ue sulle sanzioni. Italiani via dalla Russia

    L’Unione europea e l’Italia “hanno la stessa linea sulle sanzioni contro Putin, che devono indebolire l’economia russa, e inoltre abbiamo chiesto agli italiani di lasciare la Russia. Continuiamo sulla linea di sconsigliare agli italiani di rimanere”. È quanto ha confermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a ‘Mezz’ora in più’.

























  • 15:42

    Di Maio: l’Italia si opporrà a una ‘no fly zone”

    “L’Italia continuerà a opporsi ad una no fly zone perché significa scatenare la terza guerra mondiale. Non verrà mai un incremento dell’escalation da noi”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a “Mezz’ora in più” su Rai3.

























  • 15:23

    Sullivan domani a Roma incontrerà il consigliere di Draghi, Luigi Mattiolo

    Il consigliere per la Sicurezza nazionale degli Stati Uniti Jake Sullivan incontrerà domani, lunedì 14 marzo, a Roma, l’ambasciatore Luigi Mattiolo, consigliere diplomatico del presidente del Consiglio Mario Draghi. Lo riporta una nota ufficiale diffusa dalla Sicurezza nazionale Usa, secondo cui l’incontro ha l’obiettivo di “continuare a coordinare una risposta internazionale forte e coesa” all’attacco russo in Ucraina. La notizia è confermata da Palazzo Chigi.

























  • 15:12

    Un giornalista ferito: “Stavamo filmando i profughi”

    Brent Ranaud e il collega Juan Arredondo, anche lui fotoreporter, sono stati sorpresi da colpi di arma da fuoco a un checkpoint mentre stavano cercando di filmare i profughi in fuga. Lo ha raccontato lo stesso Arredondo, ferito e in ospedale, in un video circolato sui social. Renaud è stato colpito al collo ed è morto all’istante mentre il collega è stato trasferito in ospedale.

























  • 14:59

    Il cardinale Parolin: la Santa Sede pronta a mediare, ma da Mosca nessun segnale

    “Da parte russa è stato preso atto” della disponibilità della Santa Sede a mediare per fermare la guerra in Ucraina “ma finora non ci sono stati segnali che si intende avvalersi di questa disponibilita’”. Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, intervistato in diretta su Tgcom24 a “Stanze vaticane”. Parolin ha ribadito che per la Santa Sede vi è la disponibilità di “aiutare in qualsiasi modo” per “fermare prima di tutto i combattimenti e poi per avviare negoziati seri che permettano una soluzione pacifica del contenzioso” e ha ricordato di aver parlato la settimana scorsa con il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov. 

























  • 14:38

    Il New York Times: Brent Renaud era giornalista di talento

    “Siamo profondamente rattristati di aver appreso della morte di Brent Renaud. Era un fotografo e filmaker di talento che ha collaborato per anni con il New York Tiems”. Così in una nota il deputy managing editor del quotidiano, Cliff Levy. “Sebbene abbia collaborato con il Times in passato, non era stato assegnato ad alcun desk in Ucraina”, precisa Levy precisando che il badge del New York Times che il giornalista indossava gli era stato dato per un incarico di molti anni fa

























  • 14:02

    Ucciso vicino Kiev un giornalista del New York Times

    Un giornalista del New York Times, Brent Renaud, di 51 anni, è stato ucciso vicino Kiev. Lo riportano le autorità regionali ucraine. L’uomo è rimasto colpito dalle forze russe che hanno aperto il fuoco contro un auto nei pressi di Irpin.

























  • 13:14

    Kommersant: in Ucraina è arrivato Kadirov per “prendere Kiev”

    Il capo della Repubblica cecena, Ramzan Kadyrov, sarebbe arrivato in Ucraina. Lo scrive Kommersant pubblicando un video circolato sul canale Telegram in cui, in un luogo buio e non identificabile, si intravede Kadyrov. Secondo il quotidiano russo, il leader ceceno ha già incontrato le forze di sicurezza cecene che hanno preso parte all’invasione: nel video, riferisce il quotidiano, si sente il capo della Cecenia pronunciare la frase “Il compito è prendere Kiev”. Il leader separatista, stretto alleato di PUtin e che sarebbe stato uno dei pochi ad essere invormato in anticipo dell'”operazione speciale”, ha combattuto contro l’esercito russo prima di cambiare casacca e diventare il primo presidente della repubblica cecena. Nel video, che potrebbe esser stato girato ovunque, si intravede però uno dei più stretti consiglieri di Kadyrov, Daniil Martynov, ex ufficiale dei corpi speciali del Fsb, il servizio segreto interno, che ora addestra le truppe d’elite cecene e che sarebbe da giorni al fronte.

    Secondo Ramzan Kadyrov l’offensiva in Ucraina non sta andando come sperato perché non è abbastanza brutale: in un messaggio audio pubblicato nei giorni scorsi, Kadyrov si è rivolto direttamente al presidente russo e gli ha chiesto di “chiudere gli occhi di fronte a tutto e consentire di farla finita in un paio di giorni”. Non si sa di preciso quanti soldati Kadyrov abbia inviato in Ucraina ma il numero sarebbe tutt’altro che trascurabile. I rapporti disponibili danno cifre che vanno dal un minimo di 10 mila a un (improbabile) massimo di 70 mila unità. 

























  • 13:01

    Il Cremlino non esclude colloqui Putin-Zelensky

    Il Cremlino non esclude colloqui diretti tra il presidente russo, Vladimir Putin, e quello ucraino, Volodymyr Zelensky, anche se sottolinea la necessità di capire per quale risultato organizzarli e con quale tema.
    Lo ha detto il portavoce, Dmitry Peskov. “Abbiamo ribadito in molte occasioni che nessuno esclude la possibilità di un incontro di Vladimir Putin con il presidente Zelensky. Ma dobbiamo capire quale dovrebbe essere l’esito di questo incontro e cosa sarà discusso in questo incontro”.






































  • 12:39

    Ucraina al lavoro con Israele e Turchia per mediare colloqui

    L’Ucraina sta lavorando con Israele e Turchia come Paesi mediatori per definire il luogo e la cornice per i negoziati di pace con la Russia: lo ha detto il consigliere presidenziale e capo negoziatore ucraino, Mykhailo Podolyak.

























  • 12:38

    Kiev: quarto round di negoziati forse domani o martedì

    I nuovi colloqui tra Russia e Ucraina potrebbero tenersi già “domani e dopo”. Lo ha detto Mykailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino, all’agenzia di stampa bielorussa, Belta
    “Non appena saranno elaborati controproposte reciproche, sara’ programmato un incontro, il quarto round di negoziati. Potrebbe essere domani, dopodomani”.

























  • 12:37

    Il Papa: in nome di Dio fermate questo massacro

    “In nome di Dio vi chiedo, fermate questo massacro!”. Papa Francesco, ancora una volta lancia un accorato appello per la pace. “Abbiamo appena pregato la Vergine Maria. Questa settimana la città che ne porta il nome Mariupol è diventata una città martire della guerra straziante che sta devastando l’Ucraina”, ha detto il Pontefice dopo la recita dell’Angelus.

























  • 12:36

    Bombe anche vicino a famoso luogo di culto a Donetsk

    Sono state interessate dai combattimenti nel Donbass anche due chiese ortodosse, utilizzate tra l’altro per dare rifugio a civili: la chiesa di Svyatogirsk, famoso luogo di culto nella regione di Donetsk, e una chiesa a Severodonetsk, nella regione di Luhansk. Si tratta di località che si trovano in parti delle regioni di Lugansk e Donetsk che, all’inizio dell’invasione russa, non facevano parte delle ‘repubbliche’ separatiste filo-russe. Al momento non risultano vittime.

























  • 12:35

    Il governatore di Lugansk: a Popasna usate bombe al fosforo 

    Le truppe russe nell’assedio a Popasna, località nel Donbass nella regione di Lugansk, hanno utilizzato munizioni al fosforo, esplicitamente vietate dalla Convenzione di Ginevra. Lo ha denunciato su Facebook il governatore di Lugansk Oblast, Serhiy Haidai, riferisce Ukrinform. “I criminali di guerra, le truppe russe, hanno munizioni al fosforo a Popasna”. Anche il ministero della Difesa ucraino ha rilanciato il vice capo della polizia di pattuglia, O. Biloshitsky, secondo cui il villaggio di Popasna è stato bombardato con munizioni al fosforo bianco. Sono giorni che le parti si accusano a vicenda di possederle ed essere pronti a farne uso. Secondo Haidai, i russi hanno cominciato a usare le bombe al fosforo, molte delle quali sono state sganciate su Popasna ieri.

























  • 11:56

    Il governatore di Leopoli: 35 morti e 134 feriti attacco Yavoriv 

    Sono morte 35 persone e 134 sono rimaste ferite nell’attacco alla base militare ucraina a Yavoriv, vicino a Leopoli e al confine polacco. Lo ha riferito il governatore della regione.

























  • 11:37

    Kiev ha riserve per due settimane in caso assedio

    La capitale ucraina, Kiev, ha riserve di cibo per due settimane in caso di assedio. Lo hanno riferito le autorità locali, secondo Reuters.

























  • 11:29

    Nove morti nel bombardamento di Mykolaiv, vicino a Odessa

    Nove persone sono rimaste uccise negli attacchi russi nella città portuale di Mykolaiv, vicino a Odessa, nell’Ucraina meridionale: lo ha reso noto il governatore della regione su Telegram, senza aggiungere ulteriori dettagli.

























  • 11:26

    Fuoco russo su treno profughi Donbass, morto macchinista

    E’ finito sotto il fuoco russo anche un treno passeggeri che doveva raccogliere rifugiati in fuga dall’Ucraina orientale ed è morto il macchinista. Lo ha fatto sapere la compagnia ferroviaria nazionale ucraina. Il treno è stato attaccato vicino alla stazione di Brusyn nella regione di Donetsk e doveva recuperare centinaia di profughi dalle regioni filorusse nel Donbass, tra i quali anche un centinaio di bambini.

























  • 11:16

    Gb, attacco vicino Polonia significativa escalation

    L’attacco russo a una base militare ucraina vicino ai confini polacchi è una “significativa escalation” della crisi. Lo ha detto il Michael Gove, Cancelliere del Ducato di Lancaster, uno dei ministri del governo del premier britannico, Boris Johnson.

























  • 10:43

    Procura generale, 85 bimbi uccisi da inizio invasione

    Sono 85 i bambini uccisi e quasi 100 quelli feriti nell’invasione della Russia in Ucraina. Lo ha reso noto l’ufficio del procuratore generale su Telegram. La maggior parte delle vittime sono state registrate a Kiev, Kharkiv, Donetsk, Sumy, Kherson, Mykolaiv e nella regione di Zhytomyr. Ieri il presidente Volodymyr Zelensky, parlando alla manifestazione per la pace a Firenze, aveva detto che i morti tra i bambini, in quel momento, erano 79 e aveva implorato che il triste bilancio si fermasse a quella cifra.

























  • 10:32

    Media, 20 morti nella base militare Yavoviv

    Sarebbero 20 i morti causati dall’attacco russo sulla base militare di Yavoriv, in territorio ucraino quasi al confine con la Polonia. Lo hanno riferito al corrispondente del quotidiano britannico Guardian fonti dei soccorsi. Intanto sui social network ci sono le foto della lunga coda di ambulanze, in arrivo da Leopoli, e che sono dirette al sito militare.

     

    In precedenza il governatore della regione di Leopoli aveva riferito che l’attacco russo alla struttura di addestramento militare aveva ucciso nove persone e ne aveva ferite 57; e aggiunto che la base di Yavoriv era stata presa di mira con circa 30 razzi, alcuni dei quali erano stati intercettati.

























  • 10:16

    Rapito un altro sindaco nella regione di Zhaporizhzhia

    È stato rapito un altro sindaco nella regione di Zhaporizhzhia, in Ucraina: Yevgeny Matveyev, il sindaco di Dniprorudny. Lo ha riferito Oleksandr Starukh, capo dell’amministrazione della regione. Si tratta del secondo rapimento del sindaco nella regione di Zhaporizhzhia. L’11 marzo, i russi hanno rapito il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov. Nella telefonata con il premier israeliano, Naftali Bennett, il presidente Volodymyr Zelensky, avrebbe chiesto anche aiuto per la liberazione di Fedorov.

























  • 09:41

    Il governatore di Leopoli, 9 morti alla base di Yavoriv

    Ci sono stati nove morti e 57 persone ferite nell’attacco alla base militare a Yavoriv. Lo ha riferito il governatore della regione di Leopoli, secondo il quale la Russia ha lanciato 30 razzi contro la struttura militare.

























  • 09:39

    A base Yavoriv “attacco terroristico a pace”

    E’ stato “un nuovo attacco terroristico alla pace e alla sicurezza vicino al confine Ue-Nato” il lancio di missili russi contro la base militare ucraina di Yavoriv: lo riferisce il ministero della Difesa ucraino, secondo il quale nella base lavorano “istruttori militari stranieri”. A Kiev ancora non si parla di vittime causate dall’attacco.

























  • 09:29

    La portavoce di Navalny: tutti alla manifestazione oggi

    “Esorto tutti ad andare alla manifestazione quest’oggi”: è l’appello su Twitter di Kyra Yarmish, la portavoce di Alexei Navalny, il principale oppositore russo. Navalny, che è in carcere, ha chiesto per oggi manifestazioni di protesta alla guerra in Ucraina in tutte le città russe.

























































































































































































































































  • 09:21

    Zelensky un’ora al telefono con il premier israeliano

    Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il primo ministro israeliano Naftali Bennett hanno parlato sabato sera per un’ora al telefono. I due, ha reso noto l’ufficio del premier israeliano, hannno parlato di come fermare i combattimenti e di come Israele possa contribuire agli sforzi per disinnescare la crisi. Sabato, Zelensky ha chiesto che i colloqui diretti con Putin si tengano a Gerusalemme, con la mediazione di Israele. Il presidente russo Vladimir Putin starebbe prendendo in considerazione la proposta e anzi, secondo il Jerusalem Post, è pronto a svolgere i colloqui a Gerusalemme.

























  • 09:06

    In Gran Bretagna, 350 sterline al mese a chi ospita un rifugiato

    In Gran Bretagna, le famiglie riceveranno 350 sterline al mese (l’equivalente di 420 euro) per fornire una stanza agli ucraini in fuga dall’invasione russa. Il programma si chiama Homes for Ukraine e probabilmente è uno dei primi al mondo che retribuisce chi ospita rifugiati: consentirà a individui, enti di beneficenza, gruppi comunitari e aziende di offrire alloggio agli ucraini, in primis quelli che hanno legami familiari con il Regno Unito. Si chiede di fornire una casa o una stanza gratuitamente per un minimo di sei mesi. I rifugiati avranno diritto al lavoro e all’accesso a tutti i servizi pubblici; e tre anni di permesso di soggiorno.

























  • 09:05

    Nella base di Yavoriv istruttori militari stranieri

    Nella base militare ucraina di Yavoriv, attaccata stamane dai missili russi, lavorano istruttori militari stranieri. Lo riferisce il ministero della Difesa ucraino, secondo la reuters.

     

     

























  • 08:44

    Kiev: “Niente pseudo-repubbliche né referendum”

    Niente pseudo-repubbliche nè pseudo- referendum: è altolà del governo di Kiev alla Russia che sta cercando di creare nuove strutture amministrative sul territorio conquistato. L’allerta è stato lanciato dal consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, dopo la notizia uscita su alcuni media locali che i russi – che hanno occupato la città – vorrebbero organizzare un referendum per creare una nuova repubblica separatista a Kherson, sulla scorta di quelle a Donetsk e Lugansk. “Qualsiasi iniziativa per tenere “referendum”, sessioni fittizie di consigli locali, distribuzione di passaporti nelle città occupate dell’Ucraina meridionale – Kherson, Kakhovka, Henichesk – sono assolutamente insignificanti. Le truppe russe lasceranno il territorio, i collaboratori saranno perseguiti”, ha scritto su Twitter.

























  • 08:41

    Il sindaco di Ivano-Frankivsk, colpito di nuovo l’aeroporto

    Le forze russe hanno attaccato la base aerea di Ivano-Frankivsk, a poca distanza da Leopoli, nelle prime ore del giorno: lo ha riferito il sindaco della città, Ruslan Martsinkiv.

    Martsinkiv ha aggiunto che l’aeroporto è stato l’obiettivo degli attacchi russi per il secondo giorno consecutivo.

























  • 08:31

    Gb: “Mosca tenta accerchiare Kharkiv, si spinge a Ovest”

    In Ucraina, le forze russe stanno cercando di accerchiare Kharkiv, nell’Est del Paese e intanto si spingono a Ovest. Nel Sud, oltre ad assediare Mariupol, cercano di aggirare Lykolaiv nel tentativo di raggiungere Odessa. E’ la lettura che dà l’intellligence britannica di quanto sta accadendo sul terreno in Ucraina. Secondo Londra, “le forze russe stanno tentando di avvolgere le forze ucraine nell’Est del Paese mentre avanzano dalla direzione di Kharkiv a Nord e Mariupol a Sud. Le forze russe che avanzano dalla Crimea stanno tentando di aggirare Mykolaiv e intanto cercano di spingersi a Ovest verso Odessa”.

























  • 07:30

    Sirene in varie città. A Leopoli colpito sito militare

    In diverse parti dell’Ucraina, di buon mattino, sono risuonate le sirene dei raid aerei: lo riferisce l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. Gli allarmi sono risuonati a Zhytomyr, a ovest della capitale Kiev, ma anche nelle regioni di Ternopil, Rivne e Ivano-Frankivsk più a ovest; inoltre nella regione di Volyn nel nord-ovest e di Kramatorsk nell’Ucraina orientale. Intanto si è saputo che era un obiettivo militare quello colpito dai missili russi alle porte di Leopoli, all’alba, vicino al confine polacco. Il sindaco della città ha confermato che nel mirino dell’attacco russo c’era il Centro internazionale per la pace e la sicurezza. Il centro si trova nel distretto di Yavoriv, ​​a circa 30 chilometri a nord-ovest di Leopoli, ed è un campo di addestramento militare. I russi avrebbero lanciato 8 missili.

























  • 07:29

    Biden, Putin contava su Occidente diviso, non è così

    “Putin contava su una NATO divisa, un Occidente diviso e, francamente, un’America divisa. Ma non ha avuto niente di tutto questo”. Lo scrive il presidente Usa, Joe Biden, su twitter.

























  • 07:22

    Washington Post, attacchi russi in almeno 9 ospedali

    Gli attacchi russi alle città ucraine hanno colpito almeno 9 strutture mediche. E’ quanto scrive il Washington Post. Il quotidiano Usa ha esaminato più di 500 video e foto, post sui social media degli ospedali, ha parlato con testimoni e dipendenti dell’ospedale e ha confrontato i dettagli chiave di questi incidenti con i rapporti di funzionari ucraini, le Nazioni Unite , l’Organizzazione Mondiale della Sanità, Human Rights Watch e il Center for Information Resilience e ACLED, un gruppo che monitora i conflitti armati in tutto il mondo. Secondo il Post, ci sono almeno nove strutture ospedaliere, incluso l’ospedale di Mariupol, che hanno subito danni diretti a seguito di un attacco russo segnalato. Ci sono state vittime in almeno tre degli incidenti verificati. Tre delle strutture servivano specificamente donne o bambini.

























  • 07:18

    Stoltenberg, Putin potrebbe usare armi chimiche

    Il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg ha affermato che la Russia potrebbe utilizzare armi chimiche dopo l’invasione dell’Ucraina e che una tale mossa sarebbe un crimine di guerra. Reuters riferisce che Stoltenberg ha detto al quotidiano tedesco Welt am Sonntag che il Cremlino sta inventando falsi pretesti per giustificare il possibile uso di armi chimiche: “Negli ultimi giorni abbiamo sentito affermazioni assurde sui laboratori di armi chimiche e biologiche. Ora che queste false affermazioni sono state fatte, dobbiamo rimanere vigili perché è possibile che la stessa Russia possa pianificare operazioni con armi chimiche in base a questa fabbricazione di bugie. Sarebbe un crimine di guerra”. Stoltenberg ha aggiunto che, benchè il popolo ucraino stia resistendo con coraggio all’invasione russa, è probabile che i prossimi giorni porteranno difficoltà ancora maggiori. 

























  • 07:16

    Leopoli sotto attacco, esplosioni a Kherson

    Molteplici esplosioni sono state udite nelle città di Leopoli e Kherson, Leopoli è sotto attacco missilistico delle forze russe. Lo riferisce il quotidiano ucraino Kyiv Indipendent. Le notizie di esplosioni a Leopoli vengono confermate da giornalisti e testimoni sul posto, riferisce il Guardian. Diverse esplosioni sono state udite poco prima delle 6 ora locale alla periferia della città che si trova nella zona nord-occidentale del Paese, vicino al confine dell’Ucraina con la Polonia. È la prima volta dall’inizio dell’invasione che alle sirene sono seguite esplosioni.








  • [ad_2]

    Source link