Sab. Nov 23rd, 2024

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di Lorenzo Cremonesi

La capitale si prepara ad azioni di guerriglia urbana Ma non c’ il timore di attacchi con i gas: Basta un po’ di vento e gli stessi russi ne sarebbero colpiti

DAL NOSTRO INVIATO
KIEV — Ogni giorno che passa, le difese della capitale si fanno pi vaste e robuste. Legioni di volontari scavano trincee nei parchi e lungo le arterie principali. I camion della municipalit ammassano i sacchetti di sabbia agli incroci ed evidente il moltiplicarsi dei cavalli di frisia, che solo una settimana fa erano bassi e rari, mentre adesso sono diventati molto pi alti e vengono distribuiti su tutte le vie maggiori dove si ritiene che i tank russi possano tentare di raggiungere il centro. Abbondano le postazioni per i bazooka anticarro, le si riconosce per le ampie feritoie appena sopra il terreno per garantire ai soldati di mirare con pi agilit al ventre molle dei mezzi d’assalto russi.

Per quanto riguarda il controllo del territorio noi siamo abbastanza tranquilli. Siamo certi di essere superiori ai russi. Li abbiamo massacrati mentre cercavano di raggiungere Kiev nel loro gigantesco convoglio dalla Bielorussia e adesso ci prepariamo alla guerriglia ravvicinata nella cerchia urbana. Uccideremo i loro soldati quando saranno costretti a pattugliare la citt a piedi. Noi abbiamo il vantaggio di conoscere il nostro territorio, combattiamo in casa. Loro sono demotivati, il peggio deve ancora arrivare. Per hanno il vantaggio della superiorit aerea. Per questo motivo occorre che la Nato ci dia le armi contraeree e i missili terra-aria necessari per abbattere caccia e droni, ci dicono i militari del battaglione della difesa territoriale numero 206 nella loro base a pochi passi dagli edifici del Patriarcato Russo. Uno di loro, l’ufficiale Foma, spiega che uno dei motivi per aiutare la gente a lasciare i villaggi limitrofi proprio quello di poter sparare senza pi alcun rischio di uccidere i civili. I russi sono nascosti nelle abitazioni, se tutti gli abitanti vanno via li batteremo facilmente, dice. Al suo fianco il 36enne Vadym Novytsky, ricercatore di scienze politiche esperto di rapporti con i Paesi Nato, aggiunge che uno degli effetti positivi della crisi ucraina che adesso finalmente tanti tra i dirigenti dei Paesi Nato si sono resi conto del pericolo costituito dalla Russia di Putin.

L’allarme viene dall’aria. Lo ribadiscono chiaramente gli ufficiali che controllano le unit operanti attorno al villaggio di Irpin e quelle impegnate da oltre due settimane nella battaglia dell’aeroporto di Hostomel. Se potessimo continuare a controllare i nostri cieli, anche i missili balistici russi ci farebbero meno paura. Noi saremmo capaci di distruggere i cannoni che stanno piazzando attorno a Kiev e Putin sarebbe costretto ad arretrare, chiariscono. Ma cerchiamo allora di capire perch mai qui nessuno prepara maschere e tute antigas, non si vedono medicinali pronti per l’uso, non bombole di ossigeno per curare gli intossicati. E lo facciamo con il 42enne Dmitriy Volochnyuk e Sergey Kolotilov, 44 anni, che dirigono l’Istituto chi Chimica e Fisica all’Universit Nazionale di Kiev (una delle istituzioni scientifiche pi prestigiose ai tempi dell’Urss) e che oggi fungono da consiglieri militari del loro esercito per ci che concerne la guerra non convenzionale.

Il fattore vento

Noi siamo abbastanza sicuri che Putin non utilizzer le armi chimiche, soprattutto per il fatto che i suoi soldati sono molto vicini ai nostri. Basterebbe un breve cambio nella direzione del vento, come avveniva nelle trincee della Prima guerra mondiale, che i russi potrebbero subire gli effetti dei loro stessi gas. In Siria aveva dato la luce verde all’utilizzo del Sarin a Bashar Assad anche perch i russi erano assenti dal territorio. Un altro discorso invece potrebbe essere l’attacco su di una centrale nucleare. Gli effetti immediati sarebbero pochi. Ma Zelensky e la stessa Nato potrebbero essere cos spaventati da accettare il diktat di Mosca, spiegano. Tra i timori c’ quello di una catastrofe ecologica, come un possibile attacco a una fabbrica con agenti chimici o l’immissione di sostanze velenose nelle gallerie del metr della capitale affollate di gente.

13 marzo 2022 (modifica il 14 marzo 2022 | 06:24)

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