Ven. Nov 22nd, 2024

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L’ex arbitro su Toro-Inter: “Arbitri poco umili e la tecnologia, così com’è, non funziona. Il protocollo? Fatto da gente che inizialmente la Var non la voleva”

Non si placa la bufera sul rigore non concesso al Torino per il fallo di Ranocchia su Belotti. E ora anche gli ex arbitri vanno all’attacco. Durissimo Paolo casarin dai microfoni di Radio anch’io Sport: “Il rigore non dato al Torino lo avrebbe visto anche un bambino di 2 anni. A due metri anche un bambino lo vede, quel rigore, non occorre essere arbitri internazionali”.

Metodo

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Casarin poi punta il dito sui protocolli Var: “L’arbitro da sempre ha dei problemi perché non può rivedere l’azione. Il Var è stato fatto per permettergli di rivedere l’azione. Quindi deve essere modesto, umile e pensare che può anche sbagliare – dice l’ex arbitro –. Il var non può mettersi da parte e non intervenire. Questo è il vero fallimento di questo sistema. I due arbitri arbitrano da soli. Se il principale prende una decisione clamorosamente sbagliata, l’altro non interviene. Bisogna prendere provvedimenti. Tanti protocolli inutili sono stati fatti per complicare la vita. Il calcio è una cosa semplice. Gli arbitri devono essere chiari. Se per caso sei coperto devi sapere che ce n’è un altro, e quest’altro deve andare in soccorso. Il Var è un soccorso, non è un ente burocratico che funziona su un protocollo fatto da gente che inizialmente non voleva il var e che quindi ha creato un protocollo banale”. L’astensionismo arbitrale stimola pure la curiosità di Graziano Cesari che ha Pressing s’interroga: “Chiederei a Rocchi se fosse possibile sentire la conversazione tra arbitro e var. Il fallo di Ranocchia su Belotti è chiaro ed evidente”.

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