Ven. Nov 22nd, 2024

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Fuori da cinque gare, è improbabile che la Joya parta titolare nel ritorno degli ottavi. Ma in ogni caso c’è attesa per la prima volta della Joya e Vlahovic insieme in Champions. Per l’argentino in programma uno spezzone

C’è ottimismo. E anche speranza, in casa bianconera. Ma quando si parla di Paulo Dybala anche un pizzico di incognita, eredità della scorsa stagione e più sporadica spada di Damocle anche in questa. L’ultimo episodio, in ordine di tempo: l’argentino secondo le previsioni era atteso al rientro nella partita contro lo Spezia, e invece ancora non si è visto. “L’importante per noi è averlo a disposizione, recuperarlo in questi giorni, ora dobbiamo pensare a passare il turno in Champions e possiamo passarlo, magari sui 120 minuti”, è stato il commento di Allegri dopo la vittoria sulla Samp. Con gli spagnoli mercoledì si ripartirà da zero, dopo l’1-1 dell’andata, visto che il gol in trasferta non vale di più di quello casalingo: ancor più per la squadra è urgente recuperare il talento argentino, che può alzare il tasso tecnico ma soprattutto sparigliare gioco ed equilibri. Un suo rientro fra i convocati è dato per assai probabile, e dunque ragioniamo in quest’ottica, a partire dalle due ipotesi-base di Allegri: inserirlo nell’undici iniziale finché fiato e gambe lo consentiranno oppure giostrarlo come carta a sorpresa a match in corso.

Dybala dall’inizio

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E’ l’opzione più improbabile, e non solo perché la Joya è al rientro da un infortunio e quindi Allegri in questi casi predilige la via della prudenza. L’altro motivo è che la squadra sta facendo a meno di lui da 5 gare consecutive (score: 1 pari nell’andata col Villarreal e 4 vittorie, di cui tre in campionato e una in coppa Italia) dimostrando anche nei numeri di aver trovato un assetto efficace e funzionale. Posto che Vlahovic sarà sicuramente in campo, e che il Morata in fiducia di questi tempi – sempre accompagnato da una solidissima fama di uomo decisivo nelle gare secche – ne è la spalla ideale, se il piano di Allegri è partire come all’andata con un attacco a due i giochi sembrano fatti. In caso di tridente, Dybala potrebbe rientrare fra i papabili, ma la concorrenza di Kean e Cuadrado è forte. Altra opzione sarebbe vedere l’argentino sottopunta, dietro al duo Morata-Vlahovic, un ruolo comunque assai dispendioso per un giocatore al rientro, salvo Allegri non opti per l’effetto-sorpresa, con un inizio a pieni giri per colpire subito e ripiegare poi su una gara di copertura e controllo, cambiando anche qualche pedina in campo.

Dybala a gara in corso

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Sulla carta è l’opzione più probabile. Per un rientro in campo più graduale e meno rischioso per il giocatore, ma anche per avere a disposizione un jolly da giocarsi quando l’avversario dà i primi segni di stanchezza. La versatilità di Dybala, nonché la sua anarchia tattica, lo rendono infatti ideale per sparigliare gli equilibri: può giocare da seconda o terza punta o da trequartista, e dunque Allegri potrebbe scegliere dove utilizzarlo a seconda delle esigenze della partita e dargli un minutaggio compatibile con la sua condizione. Finora l’argentino ha giocato con Vlahovic 4 match con un bilancio di due vittorie (di cui una in coppa Italia) e due pareggi. In questo poker di gare la Joya ha firmato una rete (in coppa Italia) e due assist (uno per Vlahovic), mentre col serbo ancora non ha condiviso minuti in Champions, dal momento che l’andata col Villareal è stato l’esordio assoluto nella massima competizione per DV7 e la prima partita del più recente filotto da infortunato di Dybala. La partita di mercoledì con ogni probabilità siglerà il primo incrocio fra i due in Europa, anche se per quanti minuti non è dato sapere, anche perché nelle quattro presenze in Champions fin qui (per un totale di 244 minuti) Dybala ha la media di un gol ogni 81 minuti: un dato incoraggiante, in vista di una match che la Juventus vuole assolutamente vincere.

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