Ven. Nov 22nd, 2024

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AGI – Da Zlatan Ibrahimovic a Gigi Buffon, dal giocatore di football americano Tom Brady, che ha appena deciso di rimettersi in gioco a distanza di sei settimane dall’annuncio del ritiro, alla leggenda delle due ruote Valentino Rossi, che ha ‘parcheggiato’ definitivamente la sua moto da qualche mese a 42 anni compiuti e con un figlio in arrivo.

Passando per i vari Cristiano Ronaldo, LeBron James o Roger Federer. Tutti straordinari atleti che fanno parte di un club davvero speciale, che con il passare degli anni sta diventando sempre più numeroso: quello dei campioni ‘highlander’ per i quali l’età non rappresenta un ostacolo. C’è chi ha raggiunto o addirittura abbondantemente superato i 40 anni, c’è chi li sta per raggiungere, ma qual è il segreto che rende questi super atleti così longevi?

Sicuramente il talento, sicuramente la passione e la voglia di migliorarsi costantemente giorno dopo giorno a caccia di nuovi record e traguardi. Poi anche ‘madre natura’ fa la sua parte, ma senza una mentalità forte per chiunque sarebbe impossibile raggiungere certi obiettivi. Un atleta deve metterci del suo e mantenere per tutto il corso della carriera un regime di professionalità, dal singolo allenamento a uno stile di vita sano ed equilibrato.

La chiave sta nella capacità di sapersi autogestire: le ore passate tra campo e palestra e le diete super controllate di LeBron James e Cristiano Ronaldo, stanno portando i due 37enni, uno campione di Nba l’altro stella del calcio mondiale, a fare la differenza ogni qualvolta chiamati in causa.

Nell’ultima settimana il fenomeno dei Los Angeles Lakers, diventato il miglior marcatore della lega di pallacanestro statunitense e primo nella storia a raggiungere almeno 10.000 punti, rimbalzi e assist, è riuscito nell’impresa di realizzare rispettivamente 56 e 50 punti in due gare casalinghe consecutive. Numeri e prestazioni che neanche a 24 anni era in grado di tirare fuori.

Stesso dicasi per il portoghese del Manchester United, autore di una tripletta decisiva nell’ultima sfida di Premier League contro il Tottenham, che gli ha permesso di diventare il miglior goleador della storia del calcio in partite riconosciute ufficialmente dalla Fifa (807 reti). Ad assistere allo show di CR7 c’era proprio Tom Brady, che ad agosto compirà 45 anni ma a cui è bastato poco più di un mese per capire che senza football americano non riesce proprio a stare. “Tu hai chiuso, giusto?”, gli ha chiesto il portoghese durante il saluto nel post partita, lo statunitense però non ha confermato, con il colpo di scena che sarebbe arrivato di lì a poche ore. Dopo aver annunciato il ritiro a inizio febbraio, infatti, il quarterback dei Tampa Bay Buccaneers ci ha subito ripensato spiegando che “il lavoro non è ancora finito”. Tornerà per la sua 23ma stagione con l’obiettivo di andare a caccia dell’ottavo Super Bowl di una carriera fantastica.

Anche Gigi Buffon non ne ha voluto sapere di appendere i guantoni al chiodo e dopo aver lasciato la Juventus si è rimesso in gioco in Serie B con il club che l’ha cresciuto, il Parma, con cui ha appena firmato un prolungamento del contratto al 2023, quando avrà 46 anni.

Zlatan Ibrahimovic ha girato l’Europa in lungo ed in largo, poi ha deciso di partire verso gli USA per quella che sembrava l’ultima tappa della sua carriera ai Los Angeles Galaxy, ma la voglia di competere ad alti livelli era troppo forte per non tornare in Italia e riabbracciare il Milan. Lo svedese, che a ottobre spegnerà 41 candeline, ultimamente è stato rallentato da qualche acciacco fisico, ma il suo talento e i suoi muscoli possono tornare a far comodo ai rossoneri in vista della volata finale per lo scudetto.

Un fattore che gioca a favore di questi campioni ‘highlander’, oltre ai grandi progressi scientifici e i passi in avanti che ha fatto la medicina (in passato infortunarsi ad un legamento crociato significava finire anzitempo la propria carriera), è sicuramente quello di accurate metodologie di allenamento, che consentono di mantenere a lungo le risorse di un atleta e farlo recuperare più velocemente anche da fatiche e traumi. 

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