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Si è scatenato un pandemonio dopo che, la professoressa N. F., che insegna all’Istituto De Nicola di Piove di Sacco ha pubblicato il tema di un suo studente con tanto di voto: uno.
Uno
Una valutazione dovuta al fatto che, oltre ad essere presenti diversi gravi errori grammaticali, lo studente avrebbe copiato il compito da un sito web. Nel post questo aspetto non era assolutamente spiegato, cosa che invece ha dovuto fare durante l’arco della giornata di lunedì 14 marzo, perché dal momento che ha postato il tutto su Fb, la sera precedente, sono cominciati ad arrivare un numero considerevole di commenti. Dura trovarne uno che non sia di critica verso la docente, tanti anche da parte di colleghi.
Critiche
Le opinioni nei commenti sono quasi tutte di genitori che, avendo i figli a scuola, si interoggano sulle conseguenze che questo gesto potrebbe avere su uno studente. Le critiche non le vengono risparmiate. Lei si è difesa affermando che, «Non stiamo parlando di un ragazzino, ma di un adulto che non sa prendersi le sue responsabilità». Si tratterebbe di uno studente, si presume ripetente, che non ha dimostrato molto voglia di studiare. Ma serviva davvero farlo sapere al mondo e postare il suo tema su Fb? Va detto che a parte la calligrafia, non c’è nessun particolare che collega lo studente allo scritto, ma tant’è.
La difesa
La professoressa, evidentemente sorpesa dal clamore sollevatosi, ci tiene a spiegare che la sua intenzione era evidenziare che copiare è un po’ come imbrogliare. E che la scuola non può permettere che passi il concetto che si possa fare senza conseguenze. »Chi si andava a immaginare che si sarebbe scatenato tutto questo putiferio. Era un post con un messaggio che doveva essere a fin di bene, invece è successo tutto questo», si spiega al telefono. Evidentemente turbata anche per il tenore dei commenti, da un lato ammette l’errore ma dall’altra è anche colpita dal fatto che troppe persone con cui lei non ha mai avuto a che fare hanno ricevuto gli screenshot della sua pagina e della discussione che ne è scaturita. «Evidentemente tutti amici non devono essere», fa notare con una certa amarezza. L’equivoco probabilmente sta proprio qui, nel pensare che un post su Fb lo veda solo chi scegliamo e vogliamo noi, ma così evidentemente non è.
Buona fede
L’intento insomma non era certo di denigrare il ragazzo, ma quello di dare un segno. «Tengo tanto al mio lavoro, ci tengo ai miei studenti – ci spiega la professoressa con tono che appare molto sincero – volevo solo far capire che nella vita ci sono responsabilità da prendersi e non possono essere facili scorciatoie, la soluzione».
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