Ven. Nov 15th, 2024

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Risulta scomparsa la giornalista Marina Ovsyannikova che ha interrotto il tg russo in onda sul primo canale nazionale per protestare contro la guerra in Ucraina. La donna ha esibito un cartello contro la propaganda russa.

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Risulta scomparsa la giornalista Marina Ovsyannikova. La donna ha interrotto nella giornata di ieri il tg russo in onda sul primo canale nazionale esibendo un cartello contro la guerra. “Non credete alla propaganda, vi stanno mentendo” recitava lo striscione esibito in onda. La donna è stata arrestata. Dieci ore dopo il fermo, la giornalista risulta scomparsa secondo quanto denunciato dagli avvocati di Ovd Info, l’Ong che si occupa di violazioni dei diritti umani e di perseguitati politici.

Chi è Marina Ovsyannikova

Aveva preparato un videomessaggio diffuso su Youtube in previsione dell’arresto per l’irruzione durante il tg russo sul primo canale nazionale. “Quello che sta accadendo in Ucraina in questo momento è un crimine. La Russia ha aggredito un Paese – spiega la giornalista nel filmato -. Tutto questo ha un nome e un cognome: Vladimir Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa e non sono mai stati nemici. La Russia deve fermare questa guerra fratricida”. La giornalista ha lavorato per anni a Channel One proprio in uno dei tg russi della rete. “Ho lavorato in questi anni per Channel One promuovendo la propaganda di Putin – spiega la reporter nel filmato -. Sono molto pentita di quello che ho fatto negli anni. Mi vergogno di aver permesso la diffusione di bugie tramite la televisione. Ho permesso che il popolo russo fosse trasformato in un popolo zombie”.

“Siamo stati zitti quando sono iniziati gli attacchi alla Crimea nel 2014, e ancora siamo stati zitti quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Stiamo continuando a guardare questo regime senza dire niente e adesso che il mondo ci ha voltato le spalle, dieci generazioni future non saranno in grado di lavare via la vergogna di una guerra fratricida”.

Per anni Ovsyannikova ha lavorato per Channel One come giornalista. Da qui la scelta di interrompere la messa in onda del tg russo con un cartellone di protesta contro la guerra e contro la propaganda. Non si hanno sue notizie ormai da dieci ore dopo l’arresto avvenuto subito dopo l’irruzione in studio.



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