Sab. Nov 23rd, 2024

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“Armi verso l’Ucraina mascherate da aiuti umanitari in partenza dall’aeroporto civile di Pisa”. E’ quanto denuncia il sindacato Usb-Pisa sulla base di alcune informazioni ricevute dai lavoratori del ‘Galilei’. 

“Dal Cargo Village sito presso l’aeroporto civile partono voli ‘umanitari’, che dovrebbero essere riempiti di vettovaglie, viveri, medicinali e quant’altro utile per le popolazioni ucraine tormentate da settimane da bombardamenti e combattimenti. Ma non è così – affermano dall’Unione Sindacale di Base – quando si sono presentati sotto l’aereo, i lavoratori addetti al carico si sono trovati di fronte casse piene di armi di vario tipo, munizioni, esplosivi. Un’amara e terribile sorpresa, che conferma il clima di guerra nel quale ci sta trascinando il governo Draghi. Di fronte a questo fatto gravissimo i lavoratori si sono rifiutati di caricare il cargo, aerei che in questi giorni atterrano prima in basi Usa/Nato in Polonia, poi inviati in Ucraina, per essere poi bombardati dall’esercito russo, determinando la morte di altri lavoratori, impiegati nelle basi interessate agli attacchi”.

“Denunciamo con forza questa vera e propria falsificazione, che usa cinicamente la copertura ‘umanitaria’ per continuare ad alimentare la guerra in Ucraina” prosegue l’Usb che chiede “alle strutture di controllo del traffico aereo dell’aeroporto civile di bloccare immediatamente questi voli di morte mascherati da aiuti ‘umanitari’; ai lavoratori di continuare a rifiutarsi di caricare armi ed esplosivi che vanno ad alimentare una spirale di guerra che potremo fermare solo con un immediato cessate il fuoco e il rilancio di dialoghi di pace; alla cittadinanza di partecipare alla manifestazione di sabato 19 marzo di fronte all’aeroporto ‘G. Galilei’ (ore 15) sulla parola d’ordine ‘Dalla Toscana ponti di pace, non voli di guerra!'”.

Sulla questione sollevata dall’Unione Sindacale di Base intervengono le consigliere regionali del Movimento Cinque Stelle Irene Galletti e Silvia Noferi che annunciano un’interrogazione urgente per chiedere alla Regione se la notizia corrisponda al vero.

“Si tratta di una notizia – secondo Galletti e Noferi – che se confermata provocherebbe certamente un terremoto nell’opinione pubblica toscana, che proprio sabato scorso si è radunata a Firenze per invocare pubblicamente di fronte al pianeta la pace. Ci chiediamo quale sia il pensiero del sindaco di Firenze, Dario Nardella – si domandano – primo promotore dell’iniziativa e quello di tutti i politici illustri che in piazza Santa Croce hanno manifestato per chiedere lo stop delle bombe russe in Ucraina. Ma quello che ci interessa di più, nel caso in cui la notizia fosse verificata e nel pieno adempimento delle nostre funzioni di consigliere regionali, è capire se il presidente della Giunta toscana Eugenio Giani ne fosse a conoscenza e che giudizio esprime al riguardo, anche alla luce del complesso scenario internazionale attuale e dei tentativi, finora falliti, di de-escalation del conflitto”. “Non si può essere pacifisti a corrente alternata – attaccano le pentastellate – e nemmeno fingere che i 30 milioni impegnati nella scorsa legislatura per migliorare i collegamenti ferroviari con la base militare di Camp Darby, dove sono stanziate e operano truppe statunitensi, non servano anche ad operazioni simili. Opera che tra l’altro è costata l’abbattimento di migliaia di alberi in un’area di parco, poi costretta anche a modifiche paesaggistiche di rilievo”. “Il trasporto di armi in ambito civile – concludono – può avvenire solo se una certa parte delle istituzioni ne è a conoscenza e produce le necessarie autorizzazioni. Quello che intendiamo fare è protocollare un’interrogazione urgente per chiarire tutte le domande che tale vicenda ha sollevato. Ci sono risvolti tecnici e politici che devono venire alla luce e speriamo che stavolta non ci si nasconda dietro a un dito”.

“Si tratta di un fatto che si somma al già noto ‘ponte aereo’ che sta coinvolgendo gli aeroporti militari di Pisa, Grosseto e Pratica di Mare con decine di voli verso la base polacca di Rzeszow – intervengono da Potere al Popolo – la scelta dell’hub pisano non è casuale: a pochi chilometri di distanza è stanziata la base Usa di Camp Darby, che fornisce le armi da inviare nel macello ucraino. Siamo di fronte ad un vero e proprio traffico di guerra, che mette a rischio i pisani, i viaggiatori dell’aeroporto civile e i lavoratori dello scalo, indicativo di come il governo Draghi ignori l’incolumità dei cittadini, ammantando queste scelte attraverso un uso ‘militare’ degli strumenti di comunicazione di massa, con falsificazioni storiche, censure, propaganda bellicista e russofoba sparsa a piene mani. Dopo aver fatto arricchire enormemente le multinazionali del farmaco con la pandemia, ora è il turno di quelle delle armi. Mentre i ricchi si arricchiscono sempre di più gli astronomici aumenti del costo della vita, a fronte di un decremento di salari e pensioni, ci dicono del futuro che ci aspetta se non ci opporremo con forza a queste politiche”.

“L’Italia, grazie a questi governanti sta entrando in un’economia di guerra, necessaria al riarmo generalizzato dei paesi dell’Unione Europea decisa al vertice UE di Versailles, seguendo la direttiva Nato di superare il 2% di spese in armamenti – proseguono da Potere al Popolo – se l’Italia obbedisse alle direttive congiunte Ue e Nato, la spesa militare arriverebbe a oltre 40 miliardi all’anno, con ulteriori tagli a sanità, scuola, pensioni, servizi pubblici. Per tutte queste ragioni rinnoviamo l’invito a tutti i sinceri pacifisti alla manifestazione di sabato 19 marzo”.

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