(ANSA) – PERUGIA, 14 MAR – Al via la campagna di solidarietà
dei frati minori conventuali della Basilica di San Francesco in
Assisi a sostegno dei conventi francescani in Ucraina. “I nostri
confratelli – spiegano i frati di Assisi – sono in prima linea
nell’accogliere i profughi che scappano dalla guerra: accolgono
ogni giorno famiglie disperate e le accompagnano fino al
confine. Diamo una mano francescana all’Ucraina, basta un
piccolo gesto: un sms o chiamata da numero fisso al 45515 per
sostenere i nostri frati al fianco delle popolazioni in fuga”.
“Le immagini di sofferenza delle sorelle e dei fratelli
ucraini – ha commentato il portavoce del Sacro Convento di
Assisi, fra Giulio Cesareo – sono davanti agli occhi di tutti
noi. Non possiamo girarci dall’altra parte. San Francesco
attraverso la sua vita e il suo esempio ci ha lasciato in
eredità il compito di stare accanto a chi soffre. Nel suo nome i
frati francescani, nostri fratelli, si adoperano ogni giorno per
alleviare le sofferenze di chi scappa dalla guerra, perché
l’amore e la solidarietà sono davvero la luce che vince il
male”.
In questa emergenza umanitaria si sono attivate, “in modo
diretto, rapido ed efficiente” – affermano i frati – le cinque
comunità della Custodia della Santa Croce in Ucraina per
accogliere e sostenere i profughi. “Sono famiglie, soprattutto
donne con bambini e anziani. Hanno bisogno di tutto: cibo,
vestiti, prodotti igienici, sanitari e un posto sicuro dove
dormire e da cui partire. In alcuni conventi abbiamo
‘realizzato’ dei rifugi antiaerei – ha riferito fra Mikola
Orach, frate del convento di Leopoli – e ci occupiamo anche
dello spostamento di persone verso confini sicuri; lì ci sono
altri nostri confratelli che li aiutano a proseguire il viaggio.
Dei veri e propri ‘taxi francescani’ che garantiscono un approdo
a coloro che cercano speranza lontano dai bombardamenti, oltre i
confini”.
Per sostenere la campagna “Una mano francescana all’Ucraina”,
fino al primo aprile si possono donare 2 euro al 45515 con un
sms da cellulare, oppure 5 o 10 euro con chiamata da rete fissa.
(ANSA).
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