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AGI – La riforma sul presidenzialismo alla francese, targata FdI, subisce un primo stop in commissione Affari costituzionali della Camera e spacca la maggioranza ma anche il centrodestra, con FdI che si scaglia contro Lega e Forza Italia, colpevoli di aver contribuito, con le assenze, all’affossamento del testo, è l’accusa di Giorgia Meloni, che parla apertamente di “giochi di palazzo”. Nel mirino di Fratelli d’Italia due deputati, il leghista Cristian Invernizzi e l’azzurra Annagrazia Calabria, assenti al momento delle votazioni. Il che, per FdI, ha consentito a M5s, Pd e Leu, assieme ad Alternativa (mentre Iv si è astenuta), di avere i numeri per approvare tutti gli emendamenti soppressivi di ciascun articolo del testo, presentati dai pentastellati. Votazioni che, effettivamente, sono andate a favore del sì alla soppressione solo per una manciata di voti.
Il leghista Invernizzi, però, nega che dietro la sua assenza vi sia un significato politico o una contrarietà alla riforma, bensì più semplicemente “ero in missione”, spiega. Quindi, di fatto, assente ‘giustificatò. Anche da parte azzurra si assicura che non c’è stata alcuna volontà di affossare il testo. Fatto sta che la riforma approderà in Aula della Camera lunedì prossimo per la discussione generale con il mandato negativo al relatore, il deputato di FdI Emanuele Prisco. E lì si giocherà il secondo round: gli ex giallorossi, infatti, sono pronti a bissare il sì alla soppressione degli articoli, decretando così il definitivo affossamento del presidenzialsimo alla francese. Anche se in Aula gli equilibri numerici potrebbero cambiare, quindi – avvertono dal centrodestra – la partita non è affatto conclusa.
Dura la reazione di Meloni, che in un video sui social attacca: certo, osserva in premessa, la riforma non passa in commissione per i voti di Pd e M5s e l’astensione di Iv, “ma non passa anche nonostante il voto a favore del centrodestra, ma c’è un problema. La proposta non passa per due voti: perdiamo 21 a 19 e in Commissione mancano due parlamentari di centrodestra, uno della Lega e uno di Forza Italia. Ora io non so se questa proposta non sia passata per superficialità di alcuni o per una scelta politica. So che se i partiti hanno dei parlamentari che non possono andare quel giorno in Commissione, li possono tranquillamente sostituire. Non so quale sia il problema per cui questa proposta storica del centrodestra non è passata, ma so che c’è un problema”, afferma la leader di FdI. Che poi aggiunge: “Ancora una volta altri hanno scelto i giochi di palazzo”.
Italia Viva spiega che la scelta di astenersi è stata fatta “perché non siamo contrari al presidenzialismo, ma la proposta di FdI non va bene”, sottolinea Marco Di Maio. La capogruppo M5s in commissione, Vittoria Baldino, definisce la proposta di FdI “fumo negli occhi dei cittadini”.
Per i pentastellati “affrontare questo tema che stravolge totalmente la nostra forma di governo a fine legislatura non è altro che una forzatura strumentale alla propaganda elettorale”. Quanto al merito, per i 5 stelle i problemi “del nostro sistema politico-istituzionale non si risolvono con ‘l’uomo solo al comandò e stravolgendo completamente la forma di governo”, bensì “la soluzione andrebbe ricercata nell’alveo della forma di governo parlamentare rafforzando il ruolo del Parlamento” e “introducendo dei correttivi che consentano al governo una maggiore stabilità, come ad esempio la sfiducia costruttiva”. Punto, quest’ultimo, su cui potrebbero convergere il Pd ed anche i renziani.
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