Dom. Nov 17th, 2024

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(ANSA) – PERUGIA, 16 MAR – Un presunto sodalizio criminale,
operante a Perugia, composto da uomini e donne, tutti
provenienti dalla Romania, ritenuto dedito allo sfruttamento
della prostituzione di giovani connazionali è stato individuato
dalla polizia e dalla guardia di finanza. Cinque gli arresti,
due in carcere e tre ai domiciliari, in esecuzione di
un’ordinanza del gip del capoluogo umbro. Associazione per
delinquere finalizzata al favoreggiamento e sfruttamento della
prostituzione, estorsione, truffa ai danni dello Stato, nonché
per indebita percezione del reddito di cittadinanza i reati
ipotizzati a vario titolo. Lo stesso provvedimento ha
interessato anche altri sei rumeni, attualmente però
irreperibili.
   
Secondo gli investigatori il gruppo reclutava le ragazze in
Romania organizzando e favorendo il loro ingresso in Italia, per
poi obbligarle a prostituirsi, con minacce e violenze, di
giorno, all’interno di abitazioni prese in affitto, anche
attraverso la “pubblicizzazione” su siti internet, e di notte,
lungo alcune strade della città. Imponendo quella che in una
nota della Procura è definita una condizione di “assoggettamento
assoluto”.
   
Il guadano ottenuto dallo sfruttamento è risultato “molto
significativo” di migliaia di euro al giorno.
   
Nel medesimo contesto investigativo il Gico del Nucleo di
polizia economico-finanziaria della guardia di finanza di
Perugia ha svolto accertamenti patrimoniali nei confronti dei
soggetti coinvolti che – viene spiegato ancora – palesavano una
elevata disponibilità economica a fronte dell’assenza di fonti
di reddito ufficiali. Infatti risultavano avere la disponibilità
di numerose auto di lusso (Porsche, Mercedes, Audi e Bmw) nonché
di immobili e terreni in Romania, sebbene avessero avuto, fra
l’altro, accesso al reddito di cittadinanza per il quale in
pochi mesi avevano già ottenuto indebitamente oltre 22 mila
euro. All’esito delle indagini patrimoniali, il gip ha quindi
disposto dei beni nella disponibilità degli indagati, nonché di
otto autoveicoli, per un valore di 256.000 euro ritenuti frutto
dello sfruttamento della prostituzione. (ANSA).
   

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