Ven. Nov 22nd, 2024

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Detenzione e spaccio – In azione la squadra mobile della polizia di Roma con il supporto del reparto prevenzione crimine, dell’Upgsp e della squadra mobile di Viterbo


Polizia

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Viterbo – Detenzione e spaccio di droga, 9 arresti tra Roma e Viterbo.  Sequestrati 5 chili di cocaina, 43 di marjuana e 82 di hashish.

Dalle prime ore di questa mattina è in atto l’esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare di custodia in carcere nei confronti di 9 persone – di cui una di Viterbo – accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e alla cessione e detenzione ai fini di spaccio.

La richiesta della misura cautelare è stata fatta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma ed emessa dal gip del tribunale di Roma.

In azione la squadra mobile della polizia di Roma con il supporto del reparto prevenzione crimine, dell’Upgsp e della squadra mobile di Viterbo.

Nella mattinata odierna, personale della squadra mobile di Roma, con l’ausilio del reparto prevenzione crimine, dell’Upgsp e della squadra mobile di Viterbo, ha dato esecuzione ad una ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma ed  emessa dal Gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 9 soggetti, ritenuti altamente indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere (composta da elementi di nazionalità albanese e italiana) finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (art.74 D.P.R. 309/90) e cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti (73 D.P.R. 309/90) del tipo cocaina, hashish e marijuana – si legge nella nota della questura di Roma – . L’attività di indagine della squadra mobile, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, ha fatto emergere gravi indizi di colpevolezza a carico dei suddetti, circa la loro appartenenza ad un’associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, composta da elementi di nazionalità italiana e albanese,  operante prevalentemente nella zona di Acilia, avente come scopo quello di commettere una serie indeterminata di delitti di traffico, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana, ovvero di acquistare reiteratamente quantitativi di droga, trasportarli a bordo di autovetture intestate a terze persone, occultarli all’interno delle abitazioni e di box nella disponibilità di alcuni indagati e rifornire altri spacciatori.

Alcuni di questi soggetti  – prosegue la nota – erano già emersi in precedenti attività d’indagine della locale squadra mobile, seguite poi da un’Ordinanza applicativa di misure cautelari personali, richiesta dalla Procura capitolina ed emessa dal Gip presso il Tribunale di Roma, che avevano disarticolato alcune piazze di spaccio nelle zone di Torpignattara e Marranella.

Gli elementi d’indagine raccolti hanno evidenziato gli stretti rapporti intercorrenti tra il fornitore dell’associazione attiva a Torpignattara e un soggetto albanese conosciuto nel panorama criminale romano per i legami con Z. A. e D. E., elementi apicali delle organizzazioni criminali albanesi attive a Roma – in particolare in zona Acilia – consentendo  di individuare una ulteriore compagine criminale di matrice albanese, dedita al traffico e allo spaccio di stupefacenti.

Le risultanze investigative  – si legge ancora – hanno fatto emergere, altresì, il ruolo di spicco nell’organizzazione criminale, destinataria dell’odierno provvedimento restrittivo,   di un cittadino albanese, allo stato irreperibile sul territorio nazionale e attivamente ricercato anche all’estero, il quale si avvaleva della collaborazione non solo di connazionali – deputati al confezionamento, stoccaggio e spaccio dello stupefacente, alle consegne e alla tenuta della contabilità – ma anche di cittadini italiani, spesso acquirenti con compiti di “retta” o fornitori.

I sodali, sempre alla luce di quanto emerso in sede d’indagine, avrebbero utilizzato alcuni bar in zona Acilia per veri e propri summit, per condividere le strategie operative del gruppo; diverse, inoltre, le basi logistiche deputate allo stoccaggio dello stupefacente, tra le quali un ampio locale seminterrato, individuato in zona Torrevecchia, adibito dal gruppo a “magazzino centrale”.

Nel corso dell’indagine sono stati sottoposti a sequestro complessivamente 5 chili di cocaina, 43 chili di marjuana e 82 chili di hashish.

Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile”.


Presunzione di innocenza

Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della costituzione italiana secondo il quale una persona “non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”.

16 marzo, 2022



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