Lun. Nov 18th, 2024

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(ANSA) – TREIA, 16 MAR – “Dopo questa guerra non voglio più
saperne nulla della scuola militare e spero che anche mamma e
papà un giorno possano lasciare l’Esercito. Voglio solo pace”: a
dirlo all’ANSA è Alina (il nome è di fantasia), una ragazza di
appena 16 anni con una ciocca di capelli bionda e gli occhi
pieni di lacrime che, dopo essere scappata dall’Ucraina, ha
trovato rifugio a Treia, nelle Marche.
   
I suoi genitori sono militari e stanno combattendo contro i
russi, la mamma l’ha affidata a un’amica in fuga con i suoi due
figli gemelli e le ha detto: “Portala via con te, salva mia
figlia”. “Con mamma riusciamo a sentirci tutti i giorni –
racconta la ragazza -. Papà invece sta combattendo in un posto
dove le linee internet spesso non funzionano e sono alcuni
giorni che non lo sento”. Sembra più grande dell’età che ha, ma
nei suoi occhi si legge tutto il dolore che sta vivendo.
   
“Studiavo psicologia alla scuola militare – racconta ancora – Da
grande voglio ancora fare la psicologa, ma niente divisa”.
   
A Treia, un piccolo borgo del Maceratese, da alcuni giorni
Alina, assieme agli altri due ragazzi fuggiti con lei, sta
frequentando l’Istituto Commerciale. Un modo per cercare di
integrarsi con la realtà locale, più che per maturare un
percorso di studi. Anche perché Alina sogna di tornare quanto
prima a Kiev, dove ha lasciato anche il suo ragazzo, Maxim, di
due anni più grande di lei: “Quando sarà tutto finito – dice la
giovane – tornerò in Ucraina e lo andrò a cercare per
abbracciarlo”.
   
Le lacrime le solcano il viso, il pensiero è fisso ai suoi
genitori e a tutto ciò che ha dovuto lasciare. E quando le si
chiede come immagina il suo futuro, fa fatica a rispondere:
“Sicuramente in Ucraina, ma chissà quando”. “Anche perché non
sappiamo nemmeno se troveremo ancora le nostre case”,
intervengono a bassa voce gli altri due giovani arrivati a Treia
con lei. (ANSA).
   

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