[ad_1]
Le due ipotesi potrebbero costituire una base di partenza per arrivare a un’intesa. Zelensky chiede, per, garanzie per assicurare al Paese sovranit e indipendenza
Neutralit all’austriaca o alla svedese. Nelle retrovie diplomatiche, mentre la guerra non si ferma, si comincia a discutere su una formula per avviare una trattativa concreta tra Ucraina e Russia. Vladimir Putin potrebbe bloccare l’armata e consentire al governo di Volodymyr Zelenksy
di sopravvivere. In cambio l’Ucraina si dovrebbe impegnare a trasformarsi in uno stato neutrale. Oggi, mercoled 16 marzo, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha fatto sapere che per Mosca la neutralit dell’Ucraina potrebbe costituire una base di partenza per arrivare a un’intesa. Zelensky ha respinto la proposta, osservando come il Paese sia in guerra con la Russia e quindi la neutralit non basterebbe ad assicurarne la sovranit e l’indipendenza. Zelensky chiede che la comunit internazionale faccia da garante in un accordo di pace.
In ogni caso i modelli di neutralit sul tavolo della trattativa sono due. Quello svedese (o finlandese) e quello austriaco. La Svezia si dichiarata neutrale fin dal 1834, ponendo fine a una lunga stagione da grande potenza. Durante la Seconda guerra mondiale gli svedesi riuscirono a defilarsi, senza schierarsi nel conflitto. Tuttavia consentirono alle armate tedesche di attraversare il loro territorio per arrivare fino alla Finlandia. Nel 1945 la Svezia conferm il suo status di neutralit, ma senza sancirlo n nella Costituzione n in un Trattato internazionale. In sostanza il Parlamento svedese, cos come quello della Finlandia che applica la stessa formula, potrebbe decidere di cambiare la propria posizione internazionale. Tanto vero che da qualche mese, proprio a fronte dell’aggressivit putiniana, Svezia e Finlandia stanno valutando se aderire all’Alleanza atlantica.
La condizione dell’Austria diversa: la neutralit sancita dalla Costituzione fin dal 1955. parte integrante dell’identit del nuovo Stato emerso dopo la Seconda Guerra Mondiale. una scelta che non pu essere capovolta con una semplice decisione politica. Occorre, invece, un complicato processo di revisione costituzionale. Per questo si parla di neutralit perpetua. importante notare che sia Svezia, Finlandia e Austria dispongono di forze armate, il cui compito, per, vincolato alla sola difesa del territorio nazionale. L’Austria, per, tiene comunque aperto un canale di dialogo o di collegamento con la Nato. Ma soprattutto austriaci, svedesi e finlandesi sono membri dell’Unione europea dal 1995. In quell’anno la Ue si apr ai tre Stati neutrali del Vecchio Continente (la Svizzera rinunci nel 1992, dopo l’esito negativo di un referendum).
La neutralit, perpetua o di fatto, non ha impedito, dunque, a Vienna, Stoccolma e Helsinki di riprendere la loro naturale collocazione nella costruzione europea e di acquisire un peso negli equilibri politici. Qualcosa del genere si potrebbe ipotizzare anche per l’Ucraina, ma senza forzare i tempi e le procedure. Questo scenario, per, collegato a una serie di condizioni. La prima quella dettata, legittimamente, da Zelensky: la piena sovranit dell’Ucraina dovrebbe essere garantita a livello internazionale con vincoli accettati anche da Mosca. E l’Ucraina potr restare uno Stato sovrano se manterr la sua capitale, il suo territorio e lo sbocco sul mare, con Odessa. Nello stesso tempo, per, il parlamento ucraino dovrebbe cambiare la Costituzione, eliminando gli emendamenti introdotti nel 2019. Ci sono almeno quattro passaggi, nel preambolo e negli articoli sulle competenze del governo, del parlamento e del presidente, che evocano il percorso euroatlantico dell’Ucraina. Ma su questo punto Zelensky ha gi aperto, riconoscendo come Kiev dovr rivedere il piano di avvicinamento alla Nato.
16 marzo 2022 (modifica il 16 marzo 2022 | 20:09)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
[ad_2]
Source link