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La guerra in Ucraina adesso colpisce anche le navi nel Mar Nero: secondo la Reuters, ripresa poi dall’agenzia ucraina Unian, le forze aeree russe dal 24 febbraio hanno sparato contro tre imbarcazioni sotto la bandiera di Panama: la Namura Queen, la Lord Nelson e la Helt. Una di queste è affondata mentre le altre due necessitano di riparazioni urgenti, visti i gravi danni riportati.
Navi colpite sul Mare Nero, cosa succede
«Sappiamo che tre delle nostre navi sono state attaccate da missili russi, ma tutti i membri dell’equipaggio sono al sicuro, abbiamo avuto danni materiali», ha detto Noriel Arauz, amministratore dell’Autorità marittima di Panama, aggiungendo che nel Mar Nero ci sono altre dieci navi ammiraglie panamensi che non possono lasciare la regione a causa della marina russa.
IL GIAPPONE – Una nave mercantile di proprietà giapponese è stata colpita da un missile al largo della costa ucraina nel Mar Nero venerdì, «ferendo un membro dell’equipaggio», ha detto un funzionario di una società di trasporto marittimo giapponese. Il funzionario ha aggiunto che a bordo c’erano 20 membri dell’equipaggio. Secondo una dichiarazione rilasciata sabato sulla pagina Facebook del Ministero della Difesa ucraino, i rapporti preliminari indicano che il missile è stato lanciato dalle forze russe.
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Новость конечно “шокирующая”, если бы не одно НО! Балкер Namura Queen спокойно отдыхает на верфи Бешикташ в Турции🤷♂️
Можете проверить сами:https://t.co/VNzfNKDqGi pic.twitter.com/tOYG7O8lq9— Пабло Фернандо (@pablo_fxa) March 17, 2022
«Il rimorchiatore P&O STAR è venuto in soccorso. La situazione è sotto controllo», si legge nel post. La nave stava navigando sotto bandiera panamense e si stava dirigendo verso il porto di Pivdennyy. L’emittente pubblica giapponese NHK ha riferito che la troupe di “Namura Queen” è al sicuro. Secondo un sito web che tiene traccia delle posizioni delle navi, la nave è attualmente in rotta verso Istanbul, in Turchia. Il ministero della Difesa ucraino ha anche riferito che un’altra nave era stata bombardata da una nave da guerra russa. La “Millenial Spirit” stava navigando sotto bandiera moldava e trasportava a bordo 600 tonnellate di olio combustibile e diesel quando è stata colpita. Di conseguenza, due membri dell’equipaggio sono rimasti gravemente feriti, sempre secondo quanto riferito dal ministero.
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BOSFORO – Sono circa 48 mila le navi che attraversano il Bosforo annualmente: un dato che aiuta a comprendere come il Bosforo costituisca una delle principali rotte per il trasporto di petrolio al mondo (così viaggia dal Caspio e dalla Russia fino a Paesi non solo dell’Europa sudoccidentale, ma anche verso l’Asia). Per la Russia poi – il gigante tra i Paesi affacciati sul Mar Nero – si calcola che il 65% dell’export verso l’estero e il 38% del petrolio esportato da Mosca passino attraverso il Bosforo.
Se al petrolio russo si sommano quello estratto in Kazakistan e in Azerbaigian, tutto convogliato attraverso il canale che attraversa Istanbul, si stima che 3 milioni di barili al giorno, 20 milioni di tonnellate l’anno, equivalenti al 3% del fabbisogno annuo mondiale, attraversino le acque del Bosforo. Oltre al petrolio è importante il passaggio di grano, che dai mercati di Russia, Ucraina e Kazakistan arriva poi in tutto il mondo coprendone più del 25% del fabbisogno complessivo, oltre al passaggio di un quinto della richiesta mondiale di granoturco e olio di girasole. Si calcola che più del 60% del grano ucraino esca attraverso il Mar Nero. Altri materiali che attraversano il Bosforo e rappresentano una importante voce dell’export dei Paesi dell’area sono ferro e acciaio.
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Ucraina e Georgia sono state nel recente passato teatro di scontri e tensioni che, prima del conflitto in corso, avevano messo in chiaro la posizione della Russia sull’espansionismo Nato verso Est, ma anche ribadito il concetto che per la Russia il Mar Nero è la porta d’ingresso verso il mondo, non solo verso il Mediterraneo, ma anche verso l’Atlantico. Ecco perché è così strategico.
CRISI ALIMENTARE – Vista la tensione, se i porti ucraini del Mar Nero non riapriranno il rischio «è quello di una carestia in molti Paesi. L’impatto è sulla sicurezza alimentare mondiale. Russia e Ucraina esportano oltre il 30% di frumento globalmente. E l’80% dell’export globale passa per Odessa». Lo ha sottolineato all’Anasa il ministro per le Politiche Agricole e Alimentari ucraino Roman Leshchenko. «I principali prodotti che Kiev esporta in Italia sono frumento, orzo, e anche mais. L’Italia è uno dei principali acquirenti di frumento ucraino in Ue. Sono tutti prodotti che passano attraverso il Mar Nero. È molto veloce ed economico», ha spiegato.
Il titolare del dicastero dell’Agricoltura ucraina a Leopoli ha incontrato alcuni media internazionali. E ha lanciato l’allarme sull’impatto sulla sicurezza alimentare che può avere l’attacco russo alle coste ucraine. «La comunità internazionale faccia in modo che apra almeno un porto e saremo in grado di esportare», ha spiega Leskchenko, sottolineando come a peggiorare la situazione globale ci sia l’embargo ai prodotti russi da parte di molti Paesi e, sulle rotte asiatiche, la chiusura dei confini del Kazakhstan al transito delle merci. «La carenza alimentare e l’aumento dei prezzi porta instabilità», ha inoltre spiegato il ministro ricordando come, tra i paesi importatori dei prodotti ucraini o russi, figurino «Libia, Yemen, Siria, Egitto, Libano». L’Ucraina – ha aggiunto – ha la capacità di esportare anche attraverso le linee ferroviarie che la collegano all’Ue, ma con capacità molto ridotte. «Noi attraverso le linee ferroviarie possiamo esportare circa 500 mila tonnellate al mese mentre attraverso i nostri porti raggiungiamo 5 milioni di tonnellate», ha sottolineato Leshchenko. La situazione in Ucraina – ha spiegato – è sotto controllo ma aumenta, di giorno in giorno, «la necessità» di muovere i produttori agricoli dalle regioni orientali. Al momento, comunque, «prodotti come pane, latte, carne, olio, zucchero o sale sono a nostra disposizione».
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