Il Covid c’è ancora, le restrizioni a breve scompariranno quasi del tutto. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, che ha eliminato quasi tutte le restrizioni imposte per combattere la diffusione del contagio. A confermarlo il premier Mario Draghi in conferenza stampa col ministro della Salute Roberto Speranza: i provvedimenti “eliminano quasi tutte le restrizioni che hanno limitato i nostri comportamenti nei mesi passati. C’è un graduale superamento di strumenti come il certificato verde” che “è stato un grande successo perchè ci ha permesso di ricominciare. L’anno scorso l’economia italiana è cresciuta del 6,5% con il green pass”, ha spiegato il premier, aggiungendo che con il Cdm di oggi sono stati fatti “passi fondamentali verso la riapertura. Osserviamo con grande attenzione l’andamento della curva epidemica e siamo pronti ad adattare il nostro apparato alla sua evoluzione, anche in senso più espansivo, se è il caso. Ma attualmente abbiamo preso questi provvedimenti”.
Draghi ha sostenuto che grazie alle vaccinazioni “sono stati evitati quasi 80mila decessi in più in Italia nel solo 2021″. Quindi ha confermato quanto già aveva annunciato: il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza legato alla pandemia. “Per quella data scioglieremo il Comitato tecnico-scientifico, il cui lavoro non è finito, continuerà con l’Istituto superiore di sanità e il Consiglio superiore di sanità. Anche a nome del governo, ringrazio il professor Locatelli e il professor Brusaferro e tutti i membri presenti e passati del Cts. Se uno esamina la situazione di questi anni, il Cts ha dato un supporto straordinario a decisioni difficilissime prese da questo e dal precedente governo. Ha dato il supporto anche psicologico per poter dire che le decisioni sono state prese sulla base alla scienza e non sulla base delle sensazioni e delle impressioni. Questo è un aspetto essenziale”. Il presidente del Consiglio ha poi voluto ringraziare il generale Francesco Paolo Figliuolo – da lui nominato Commissario straordinario all’emergenza – “e la sua struttura, l’esercito italiano, i medici e gli infermieri, la Protezione civile e tutti i volontari. Questo ritorno alla normalità è anche merito loro. La nomina del generale Figliuolo è stato un momento di svolta radicale e di progresso nella lotta alla pandemia”. Ma anche “il governo precedente che si è trovato a prendere decisioni in una situazione di straordinaria difficoltà: il nostro Paese per primo ha conosciuto una diffusione rapida e micidiale dei contagi, per primo e senza l’esperienza dei vaccini il Governo si è trovato a prendere decisioni che erano fortemente limitanti della nostra libertà personale e che hanno indubbiamente rallentato la diffusione dell’epidemia”.
Il ministro Speranza ha poi spiegato che qualcosa del vecchio sistema di lotta al contagio rimarrà in piedi: “Le funzioni esercitate dal Commissario straordinario per l’emergenza saranno in carico ad una unità operativa” ad hoc “in una fase che ci accompagnerà fino al 31 dicembre, poi andranno al ministero della Salute”. Mentre sarà superato “definitivamente il sistema a colori, che ci ha accompagnato per molti mesi e che serviva ad adattare il quadro epidemiologico ad ogni realtà territoriale. Continueremo questo monitoraggio – ha assicurato il ministro – perché è fondamentale”, ma “non sarà più connesso alle ordinanze” del venerdì. Speranza ha poi comunicato che la sospensione dei lavoratori senza super green pass sopra i 50 anni “non avverrà più. Sarà sufficiente per loro fino al 30 di aprile avere il green pass base. La sospensione dal lavoro resterà solo per la fascia delle personale sanitario e i lavoratori di strutture ospedaliere e delle Rsa, in questo caso il prolungamento dell’obbligo è al 31 dicembre”. Per quanto riguarda l’obbligo di mascherina, “confermiamo l’impianto esistente fino al 30 aprile. Restano quindi le norme attuali. Le mascherine non sono più obbligatorie all’aperto dallo scorso 10 febbraio, salvo casi di assembramento. Restano obbligatorie al chiuso, con l’obbligo di FFP2, in alcuni luoghi maggiormente a rischio”.
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Peter Gomez
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