Mar. Ott 22nd, 2024

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Stavo vacillando sotto i colpi degli intellettuali pi complessi e gi cominciavo a chiedermi se Putin non fosse davvero un docile orsacchiotto in letargo, a cui il cacciatore di frodo Zelensky aveva fatto il solletico sotto le zampe, quando anch’io, come Checco Zalone in Quo vado?, sono rimasto folgorato dalla visione di Al Bano.

Conoscerete sicuramente la storia di questo conterraneo del professor Canfora che, per avere cantato Felicit davanti a Putin, era finito sulla lista nera di Kiev (ma si pu?). Eppure, dopo l’invasione russa — lui, sia chiaro, a chiamarla cos —, Al Bano ha preso le distanze dall’illustre fan e ha persino accolto una famiglia ucraina a casa sua, in quel di Cellino San Marco.

Gliene sono grato, anche perch a oggi rimane l’unico frequentatore e ammiratore italiano di Putin ad avere avuto la decenza di dissociarsene in pubblico. Riguardo alla guerra, duole dirlo ai nostri intellettuali, Al Bano non ha per un’opinione abbastanza complessa. Afferma che tutte le Grandi Potenze, compresi gli Stati Uniti, tendono a essere un po’ arroganti per natura, e fin qui anche Povia e Crozza sarebbero d’accordo con lui. Ma aggiunge che ci sono cose che proprio non si fanno, tipo aggredire un Paese o una famiglia, perch se le fai, devi poi anche fare i conti con la Storia.

La mette gi troppo semplice? Prendetevela con Al Bano, non con me, che, per usare le parole dell’orsacchiotto Putin, sono solo un moscerino entrato accidentalmente in bocca, al confronto.

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18 marzo 2022, 05:59 – modifica il 18 marzo 2022 | 05:59

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