Mer. Ott 23rd, 2024

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di Claudio Bozza

La mappa degli arsenali nucleari nel mondo. I missili del Cremlino possono colpire a 2.500 km di distanza. L’Italia non possiede armi atomiche, ma le condivide secondo il programma Nato nelle basi di Ghedi e Aviano

Vladimir Putin potrebbe ricorrere alla minaccia nucleare se la guerra in Ucraina dovesse andare avanti ancora a lungo. «Poiché questa guerra e le sue conseguenze diminuiscono lentamente la forza convenzionale della Russia», ha spiegato in una audizione parlamentare il tenente generale Scott Berrier, capo della Dia, l’agenzia d’intelligence del Pentagono, Mosca «probabilmente farà progressivamente affidamento sul suo deterrente nucleare per proiettare forza sul suo pubblico domestico e all’estero». I generali americani, spiega una ricostruzione di Giuseppe Sarcina sul Corriere, pensano però che i russi non farebbero uso di testate da distruzione planetaria: potrebbero utilizzare atomiche con un raggio d’azione ridotto. Una fonte fa un riferimento washingtoniano: «Potrebbero distruggere un’area che va dal Lincoln Memorial al Monumento a Washington». Vale a dire circa 1,2 chilometri: comunque terrificante.

Già in precedenza il presidente russo ha parlato della Russia come una delle «nazioni nucleari più potenti al mondo» e ha fatto capire di essere disposto a usare questa deterrenza nei confronti dell’Occidente, impegnato a contrastare le azioni di guerra del Cremlino contro l’Ucraina. All’apice di questo drammatico braccio di ferro, Putin
aveva ordinato la messa in stato di allerta del sistema di deterrenza nucleare
, minacciando «conseguenze come non se ne sono mai viste nella storia».

La mappa delle bombe atomiche nel mondo

La Russia detiene il secondo arsenale nucleare al mondo: ben 4.500 testate. Gli Usa hanno invece 5.500 bombe. La terza potenza atomica mondiale è rappresentata dalla Cina (350 testate); a ruota seguono la Francia (300); Regno Unito (215); Pakistan (150); India (140) e Corea del Nord (10).

L’Italia non produce né possiede armi nucleari ma partecipa al programma di «condivisione nucleare» della Nato. Sul nostro territorio, in base agli accordi dell’Alleanza atlantica, ci sarebbero una cinquantina di testate suddivise tra le due basi aeree militari di Ghedi (Brescia) e Aviano (Pordenone).

I numeri della minaccia russa

L’arsenale nucleare della Russia conta circa 4.477 testate nucleari, oltre ad altre 1.500 che sono però già smantellate o in via di smantellamento. I dati, aggiornati al 23 febbraio, sono pubblicati dalla Federation of american scientists, organizzazione di ricerca no-profit fondata nel 1945 e composta da scienziati ed analisti. Si tratta di una stima perché è difficilissimo stabilire con certezza un inventario degli armamenti nucleari posseduti dai vari Stati del mondo.

Delle 4.477 testate nucleari a disposizione della Russia, 2.889 sono immagazzinate e quindi non immediatamente adoperabili, mentre 1.558 sono già montate sui diversi vettori. Stando al Bulletin of the Atomic Scientists pubblicato da Hans M. Kristensen e Matt Korda il 25 febbraio scorso, 812 testate nucleari sono installate su missili balistici intercontinentale (Icbm), 576 su sottomarini lanciamissili e circa 200 su bombardieri. Circa altre 977 testate nucleari sono in magazzino, insieme ad altre 1.912 testate considerate «non strategiche». «In aggiunta alla scorta militare per le forze operative — scrivono i due ricercatori — un ampio numero, circa 1.500, di testate dismesse ma ancora operative sono in attesa di essere smantellate, per un totale di circa 5.977 testate nucleari».

A minacciare l’Europa è soprattutto il nuovo missile «9m729», che gli Stati Uniti hanno denunciato come violazione del Trattato Inf. Si tratta di un ordigno a media gittata, in grado di colpire fino a 2.500 chilometri di distanza. L’esercito russo è dotato di tre basi in grado di lanciare armi atomiche: Rostov (a Sud-Est) dell’Ucraina; San Pietroburgo (a Nord) e Kalinigrad. Quest’ultima base è quasi nel cuore dell’Europa e rappresenta la minaccia più insidiosa per i Paesi Nato.
Kalinigrad (quasi mezzo milione di abitanti)
è infatti una enclave russa collocata tra Polonia e Lituania: dà qui ha anche un accesso al mar Baltico, di cui è uno dei porti più grandi. Da
Kalinigrad, mappa alla mano,
potenzialmente un missile «9m729» potrebbe colpire un obiettivo fino in Spagna ed oltre l’Irlanda.












La catena di comando del sistema nucleare russo
(come spiegato nell’analisi di Paolo Valentino)
è modellata su quella sovietica e si basa su una concatenazione a tre chiavi (che sono in realtà codici di lancio). Una è nelle mani del presidente, una in quelle del ministro della Difesa e la terza in quella del capo di Stato maggiore interforze. Se anche uno solo di quei codici viene annullato, la procedura si blocca.

18 marzo 2022 (modifica il 18 marzo 2022 | 10:19)

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