Mer. Ott 23rd, 2024

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(ANSA) – UDINE, 18 MAR – “Nonostante questa malattia
invalidante sia molto impattante sulla vita delle persone che ne
soffrono e su chi vive loro accanto, c’è ancora un ritardo nella
diagnosi”. Lo ha detto il presidente dell’Istituto superiore di
sanità (Iss), Silvio Brusaferro, riferendosi all’endometriosi,
intervenendo in video a un convegno dell’associazione
Endometriosi Fvg, presieduta da Sonia Manente, che ha fatto il
punto della situazione con numerosi esperti.
   
L’endometriosi è una malattia cronica invalidante e colpisce
tra il 10 e il 12% delle donne, con 26mila casi in Fvg e 3
milioni stimati in Italia. Circa il 30% delle donne che ne sono
affette ha problemi a raggiungere una gravidanza in modo
naturale.
   
Per Brusaferro “dalle linee guida europee e dalle più
importanti evidenze scientifiche, emergono le aree in cui è
necessario per il servizio sanitario investire in termini di
ricerca, cura e prevenzione: infertilità, dolore e sofferenza,
gestione delle gravidanze”. Infine per il presidente dell’ Iss
al sistema sanitario “è richiesto un approccio
multidisciplinare, di rete, basato su prevenzione e l’adesione
consapevole delle persone, fattore che anche nella gestione
della pandemia abbiamo visto quanto possa essere decisivo”.
   
Sebbene la patologia sia correlata alla infertilità
femminile, l’endometriosi per Sonia Manente “non è però una
malattia che interessa solo le donne”, e richiede anche una
revisione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea). Vanno
dunque “rivisti gli stadi e i metodi della ‘stadiazione’ della
malattia, partendo da quelli già applicati in Austria e
Germania, basati su ecografia e risonanza magnetica, che
permettono diagnosi precoci”. (ANSA).
   

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