In un video messaggio postato su Facebook, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto colloqui significativi di pace e sicurezza “senza indugio” con Mosca, che invece chiede un testo su cui discutere come condizione essenziale per un vertice con Putin. Un incontro, per il presidente ucraino, “è l’unica possibilità per la Russia di ridurre i danni causati dai propri errori”, sulla scia della sua invasione. “È tempo di incontrarsi, è tempo di parlare, è tempo di ripristinare l’integrità territoriale e la giustizia per l’Ucraina. Altrimenti, le perdite della Russia saranno tali che il Paese impiegherà diverse generazioni per riprendersi”, ha aggiunto. “Abbiamo sempre insistito sui negoziati”, ha detto il presidente ucraino, “abbiamo sempre proposto dialogo e soluzioni per la pace. Non solo durante i 23 giorni di invasione”. Per il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, le delegazioni dei due Paesi devono preparare e concordare il testo di un trattato. Successivamente, il testo dovrebbe essere siglato dai ministri degli Esteri e approvato dai governi. “Soltanto dopo – conclude Medinsky – si potrà discutere la possibilità di un vertice”.
La strada diplomatica per arrivare a una soluzione del conflitto russo-ucraino è stata caratterizzata oggi da una lunga telefonata, durata quasi due ore, tra il presidente americano Biden e quello cinese Xi. L’attuale situazione nelle relazioni Cina-Usa “è direttamente dovuta al fatto che alcune persone negli Stati Uniti non hann oattuato l’importante consenso raggiunto da noi due” ha detto Xi nel colloquio con Biden, aggiungendo che “gli Stati Uniti hanno interpretato male e giudicato male le intenzioni strategiche della Cina”, ha aggiunto Xi nel resoconto dell’agenzia Xinhua, sottolineando che i due Paesi “hanno differenze nel passato e nel presente e ce ne saranno anche in futuro. La chiave è gestirle perchè una relazione sino-americana stabile e vantaggiosa per entrambe le parti”.
“Un conflitto non è nell’interesse di nessuno” ha poi detto il presidente cinese all’omologo americano. La crisi in Ucraina “è qualcosa che non vogliano vedere: gli eventi mostrano ancora una volta che le relazioni tra Stati non possono arrivare alla fase dello scontro, perché il conflitto e il confronto non solo nell’interesse di nessuno (…). Ddobbiamo guidare lo sviluppo delle relazioni Cina-Usa sulla strada giusta, ma dobbiamo anche assumerci le nostre dovute responsabilità internazionali per compiere gli sforzi per la pace e la tranquillità nel mondo” ha sottolineato Xi nel resoconto fornito dal Quotidiano del Popolo.
Nessun morto e un ferito grave nell’attacco al teatro rifugio di Mariupol: è il bilancio delle autorità locali. La Russia è pronta a consentire alle forze ucraine di lasciare Mariupol. Lo ha affermato il ministero della Difesa di Mosca, citato da Interfax. “Garantiremo l’incolumità a chi depone le armi forniremo corridoi umanitari per il loro trasferimento nelle aree controllate da Kiev”, ha detto. Ma Kiev ha rifiutato le proposte russe. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca citato da Interfax
Kiev, guerra finirà in 2-3 settimane,russi verso sconfitta – La fase attiva della guerra dovrebbe concludersi in 2-3 settimane. Lo ha scritto sul suo canale Telegram il consigliere dell’ufficio di presidenza ucraino Oleksiy Arestovych. “La fase attiva è quasi terminata vicino a Kiev, Kharkiv, Sumy e Chernihiv. Anche se (i russi, ndr) dovessero aggiungere alcune riserve da qualche parte, provare ad andare all’offensiva, finirà comunque con la loro sconfitta. La fine è qui, hanno perso strategicamente, perdono e rapidamente. Penso che a metà aprile, alla fine di aprile, i residenti di Kiev che se ne sono andati potranno tornare a casa”.
Vladimir Putin ha intanto tenuto il suo intervento per l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, in un affollatissimo stadio a Mosca. Abbiamo risollvato la Crimea dal degrado e dall’abbandono, dalle condizioni pessime in cui versavano. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin, intervenendo allo stadio Luzhniki di Mosca per celebrare l’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea. “Abbiamo fatto risorgere questi territori” della Crimea e “sappiamo esattamente cosa fare adesso, come, a spese di chi e attueremo tutti i nostri piani”. Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin in un evento pubblico a Mosca. “Sono gli abitanti della Crimea che hanno fatto la scelta giusta, hanno messo un ostacolo al nazionalismo e al nazismo, che continua ad esserci nel Donbass, con operazioni punitive di quella popolazione. Sono stati vittime di attacchi aerei ed è questo che noi chiamiamo genocidio. Evitarlo è l’obiettivo della nostra operazione militare” in Ucraina ha detto Vladimir Putin. Il presidente russo Vladimir Putin nel suo intervento allo stadio di Mosca, gremito di bandiere e inni in occasione dell’ottavo anniversario dell’annessione della Crimea, ha citato anche la Bibbia: “Non c’è amore più grande di dare la propria vita per i propri amici”, ha scandito lo zar.
Uno stadio gremito ha accolto con un’ovazione il presidenter Putin sventolando migliaia di bandiere russe e intonando cori di sostegno alla madre patria. Il mondo parallelo andato oggi in diretta sulle tv di tutto il mondo ha mostrato un Putin trionfante davanti a un pubblico in festa, con molte persone con la lettera ‘Z’, divenuta simbolo dell’invasione disegnata sulle giacche. Giaccone blu, golf a collo alto crema, il presidente russo è stato a lungo acclamato al termine del suo breve discorso. Dietro di lui un coro ha iniziato a cantare tra gli applausi e i fuochi di artificio. L’immagine che Mosca ha voluto rimandare è stata quella di un Paese felice e orgoglioso dell’operazione in corso. Piccolo giallo sulle immagini del discorso di Vladimir Putin davanti allo stadio moscovita gremito di suoi sostenitori. Immagini improvvisamente interrotte quando lo zar del Cremlino stava ancora parlando. Al loro posto sono quindi andate in onda quelle dello spettacolo organizzato per l’occasione con un artista che si esibiva in canzoni patriottiche. Molti i media che si interrogano sul motivo della brutale interruzione delle parole del presidente russo, con qualcuno che arriva a dubitare sulla trasmissione in diretta dell’intervento di Putin. Dubbi che hanno costretto il portavoce del Cremlino Dimitry Peskov a spiegare, attribuendo l’episodio a “un guasto tecnico” Altre immagini postate su Twitter mostrano comunque Putin scendere dal palco e lasciare il centro dello stadio.
Oggi Putin ha sentito il cancelliere tedesco Olaf Scholz e gli ha detto che Mosca è pronta a continuare a cercare soluzioni nel colloqui con l’Ucraina. Lo riporta l’agenzia Tass citando il Cremlino. Putin ha detto a Scholz che Kiev temporeggia e avanza proposte sempre più irrealistiche alle negoziazioni. Una telefonata che “difficilmente si può definire amichevole”, ha riferito il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, aggiungendo che la conversazione è stata “piuttosto complicata ma comunque professionale”. “Tuttavia”, ha concluso secondo quanto riportano i media internazionali, “c’è ancora bisogno di tali contatti, per lo scambio di informazioni e la discussione di argomenti delicati relativi all’operazione speciale” in Ucraina. Secondo alcuni tweet la gran parte di chi partecipa è stato pagato.
Kiev si avvia ad un’altra notte di coprifuoco. Lo riporta il Kyiv Independent citando l’amministrazione regionale della capitale. Il nuovo coprifuoco scatterà alle 20 di questa sera e resterà in vigore fino alle 7 di domani mattina. “La difesa della regione di Kiev continua. Vi chiediamo di accettare il coprifuoco con comprensione. Tali misure sono obbligatorie e mirano alla sicurezza dei residenti”, sottolineano in una nota le autorità locali.
Intanto il governo polacco si prepara a presentare l’idea di una missione di mantenimento della pace in Ucraina al vertice della Nato e al Consiglio europeo, ha affermato il portavoce del governo polacco Piotr Mueller, citato dall’agenzia Pap e ripreso da Unian. Mueller ha osservato che questa non è una missione che dovrebbe entrare in conflitto diretto con Mosca. “Deve essere installato in luoghi che non sono attualmente occupati dalla Russia per inviare un chiaro segnale che non siamo d’accordo con i crimini di guerra”, ha detto Mueller.
“Posso confermare che i negoziati continuano, in videoconferenza, e si svolgono più volte al giorno. Ci sono tante informazioni che arrivano, e sembra che ci sia comunque un po’ di confusione in proposito. Io non ho sentito parlare di due settimane” per giungere ad un accordo, “ma posso dire che ci sono dei termini concreti e che questi negoziati giungeranno ad una conclusione. Penso sia necessario che si arrivi ad un incontro tra il presidente Zelensky ed il presidente Putin”. Lo dice a Buongiorno, su Sky TG24, Andriy Yermak, capo dell’ufficio del presidente Zelensky. “Posso dire che la delegazione ucraina, il popolo ucraino – ha aggiunto – è pronto a discutere qualunque questione problematica, ma per noi la priorità è fermare il conflitto. Vogliamo che le truppe russe si ritirino dal nostro territorio, e non accetteremo mai nessun compresso perché ciò corrisponderebbe alla cessazione della nostra indipendenza, sovranità e integrità territoriale. Per noi – ha concluso Yermak – è molto importante mostrare che la Nazione ucraina non si arrenderà mai, e che non darà a nessuno l’opportunità di prendere il nostro territorio, di prendere la nostra libertà, perché questa è nel nostro sangue”.
Il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha parlato con l’Alto rappresentante Ue Josep Borrell con cui ha discusso di un nuovo pacchetto di sanzioni da parte dell’Ue. Lo riferisce lo stesso Kuleba su Twitter. “Ho parlato con Borrell. Abbiamo discusso della preparazione del quinto pacchetto di sanzioni Ue contro la Russia. Le pressioni continueranno ad aumentare finché sarà necessario per fermare la barbarie russa. Abbiamo anche discusso della protezione e dell’aiuto per gli ucraini, che sono fuggiti dalle bombe russe in Ue”, ha scritto.
LA CRONACA DALLE CITTA’ – Prosegue l’offensiva di Mosca in Ucraina. Ci sono ancora 1.300 persone nei sotterranei del teatro di Mariupol, ha reso noto intervenendo in televisione il commissario per i diritti umani Lyudmyla Denisova, secondo quanto riporta la Bbc, assicurando che i soccorsi sono in corso e ricordando che ieri 130 persone sono state salvate dalle macerie.
Decine di morti, almeno 45, sono stati segnalati a causa di un attacco missilistico contro alcune caserme dell’esercito ucraino nella città meridionale di Mykolaiv. Lo riferisce la Bbc, aggiungendo che i soccorsi sono sul posto. Le caserme venivano utilizzate per addestrare i soldati locali nella città che ha frenato un’importante offensiva russa lungo la costa del Mar Nero, ha riferito un inviato dell’emittente britannica. E Mykolaiv ha vissuto settimane di intensi bombardamenti, dopo che le truppe russe sono state respinte dalla città, ha aggiunto.
Mattinata di relativa calma nel centro di Leopoli dopo l’attacco missilistico dell’alba alla zona dell’aeroporto internazionale, nell’area Sud-Ovest della città. Secondo le prime informazioni ancora non confermate da fonti ufficiali i missili lanciati verso Leopoli sono stati sei, dei quali due intercettati dalla contraerea ucraina. Non è chiaro se la fabbrica per la riparazione di velivoli colpita dall’attacco fosse davvero l’obiettivo dell’esercito russo. Di certo la struttura è situata praticamente in città, a meno di un chilometro in linea d’aria da una zona residenziale e a sei dal centro. Nel centro storico, rispetto ai giorni scorsi, c’è meno gente per strada sebbene le attività restino sostanzialmente tutte aperte. E’ sensibilmente aumentata, invece, la presenza di militari e dei volontari delle unità di difesa territoriale. L’esercito ucraino subito dopo l’attacco ha chiuso l’area a curiosi e giornalisti. “Al momento non risulta alcuna vittima”, aveva detto in mattinata il sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi spiegando poi che l’attacco missilistico aveva colpito una fabbrica per la riparazione degli aerei, la cui attività, tuttavia, era stata sospesa.
A Kharkiv i vigili del fuoco sono ancora al lavoro per cercare i spegnere il vasto incendio divampato nel mercato di Barabashova colpito dai missili russi: lo riporta la Cnn, che cita il servizio regionale di emergenza. Il mercato è il più grande dell’Ucraina orientale e uno dei più grandi al mondo. Nell’incendio, oltre ai padiglioni commerciali sono stati parzialmente danneggiati anche due edifici residenziali, fa sapere il servizio di emergenza, i cui operatori stanno cercando di contenere le fiamme perché non raggiungano altri edifici residenziali. Oltre 10 palazzi con abitazioni sono stati finora salvati e l’area dell’incendio interessa attualmente sette ettari. Due soccorritori hanno riportato numerose ferite per le schegge dei razzi e sono stati portati a medicare, mentre uno dei soccorritori è morto a causa delle ferite.
“Il nemico continua ad attaccare la capitale. Stamane la zona residenziale nel distretto di Podolsk è stata bombardata dagli orchi che hanno colpito sei case, asili nido e una scuola. Una persona è morta, 19 sono rimaste ferite, inclusi quattro bambini. Sul posto stanno operando i soccorritori e i medici”, ha detto il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, che ha postato un video su Telegram nel quale, indossando un giubbotto antiproiettili, mostra i palazzi distrutti dagli attacchi. Prosegue intanto l’evacuazione dei civili dalla regione di Kiev, riferisce il Servizio statale di emergenza, secondo quanto riporta la Bbc, che pubblica le foto diffuse dai soccorritori sulle operazioni della notte. Oltre mille ucraini sono stati trasportati fuori dalla regione nella notte con autobus e macchine, riferiscono i funzionari del Servizio di emergenza, precisando che queste persone sono ora in un “posto sicuro”.
Combattimenti nel centro della città assediata di Mariupol: Mosca fa sapere che si tratta di un’operazione congiunta dell’esercito russo con le milizie filorusse dell’autoproclamata repubblica di Donetsk, nel Donbass. “A Mariupol, le unità della Repubblica popolare di Donetsk, con il sostegno delle forze armate russe, hanno stretto la morsa dell’accerchiamento e combattono ora contro i nazionalisti nel centro della città”, ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. La città portuale martire di Mariupol, dove nei giorni scorsi è stato colpito dai russi un teatro che ospitava centinaia di civili sfollati, si trova nella parte del Donbass che fino a poche settimane fa rientrava nel controllo di Kiev. E due persone sono rimaste uccise e sei ferite in un attacco aereo russo a Kramatorsk, nell’oblast di Donetsk: lo riporta The Kyiv Independent. L’attacco ha colpito un edificio residenziale e una struttura amministrativa, secondo Pavlo Kyrylenko, capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk.
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