Ven. Nov 22nd, 2024

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Mariupol sta per cadere. L’esercito russo sta conquistando le strade del centro, dove si combatte, con i carri armati che avanzano, i colpi di arma da fuoco ad ogni angolo, i palazzi in gran parte anneriti dal fuoco o trasformati in macerie. E i civili che non sono riusciti a fuggire presi in mezzo. E il sindaco denuncia su Telegram: «Migliaia di residenti di Mariupol vengono portati in remote città della Russia, deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale». Centinaia di persone sono ancora nel semi interrato del teatro, bombardato e crollato.

Attesa

Venerdì le autorità cittadine avevano detto che, miracolosamente, non c’erano state vittime, ma la verità è che non ci sono certezze: mentre si spara, mentre infuriano i combattimenti, è impossibile andare a soccorrere chi sta sotto le macerie, dunque servirà tempo prima di recuperare coloro che si erano rifugiati sotto l’edificio. Con la speranza che siano tutti vivi. Fino ad oggi nella cittadina sul Mar d’Azov, a sud est dell’Ucraina, sono morte almeno 2.500 persone, i bombardamenti non hanno risparmiato nulla, neppure l’ospedale con reparti pediatrici e di maternità. A Mariupol per l’esercito ucraino (c’è anche il famigerato Battaglione Azov, d’ispirazione neonazista, una milizia che però è stata assorbita nella Guardia nazionale) è arduo resistere ancora a lungo. Lo dimostra anche una nota dello Stato maggiore: «Le forze russe sono riuscite, nell’area operativa di Donetsk, a privare temporaneamente l’Ucraina dell’accesso al Mar d’Azov». Significa che per gli ucraini il controllo di Mariupol, dove solo un edificio su cinque è ancora intatto, è sempre più improbabile.
In tanti stanno cercando di scappare, con i soldati russi che ai check-point impongono agli uomini in fuga di mettersi a torso nudo, vogliono controllare se hanno tatuaggi che dimostrino l’appartenenza al battaglione Azov. A questa milizia l’esercito di Putin sta riversando la responsabilità di ogni attacco a Mariupol, a partire proprio dal bombardamento del teatro.

Ieri un italiano che da sette anni vive a Donetsk e che è entrato a Mariupol insieme alla milizie del Donbass (fedeli a Putin), Vittorio Rangeloni, ha raccontato all’AdnKronos: «A Mariupol si combatte strada per strada, casa per casa, ci sono sabotatori ovunque e nessun luogo è sicuro, sono in corso operazioni chirurgiche che porteranno al pieno controllo della città da parte delle forze russe. Ma i militari ucraini si stanno nascondendo negli scantinati insieme alla popolazione civile». Il suo è il punto di vista di chi è aggregato alle forze militari pro Mosca. Ciò che comunque è certo è che anche gli spietati soldati di Ramzan Kadyrov, signore della guerra e presidente della Cecenia, stanno combattendo per Putin: ci sono i video che li mostrano mentre urlano Allah Akbar dopo avere preso il controllo delle acciaierie di Azovstal (struttura considerata ormai distrutta e irrecuperabile). Se useranno gli stessi metodi visti in altri scenari di guerra, a partire dalla Cecenia, la sofferenza di Mariupol diventerà ancora più raggelante, perfino in misura maggiore di quanto lo sia attualmente, con 300mila cittadini intrappolati, condannati a trascorrere le ore nei rifugi, con carenza costante di cibo, acqua e impianti di riscaldamento. Racconta alla Bbc il sindaco di Mariupol, Vadym Boychenko: «Ci sono carri armati e colpi di artiglieria e di tutti i tipi di armi sparati nella zona. Le nostre forze stanno facendo tutto il possibile, per mantenere le loro posizioni in città, ma le forze del nemico sono più grandi delle nostre, sfortunatamente». Secondo Boychenko solo 40.000 persone sono riuscite a lasciare la città negli ultimi cinque giorni, altre 20.000 sono in attesa. «I residenti stanno fuggendo con veicoli privati, i tentativi di creare corridoi umanitari ufficiali sono falliti».

Ucraina, la diretta

Ore 00.20 – Sirene antiaeree stanno suonando a Kiev. Lo riporta Ukrinform sul suo canale Telegram, invitando la gente a raggiungere i rifugi.

Ore 23.20 – Il collegamento ferroviari tra Bielorussia e Ucraina non esiste più. Lo riporta il canale informativo Unian, che riporta le parole del capo delle ferrovie ucraine, Alexander Kamyshin, nel corso della trasmissione ‘Present Timè. Il presidente ha ringraziato «gli onesti operai bielorussi della ferrovia», ma non ha voluto rivelare altri dettagli.

Ore 23.00 – Mosca accusa Kiev di voler organizzare falsi attacchi russi nelle sedi diplomatiche occidentali che si sono trasferite a Leopoli. Questi attacchi, ha affermato il portavoce del ministero della Difesa russo, Igor Konashenkov, verrebbero spacciati dagli ucraini come compiuti dalle «forze russe» con l’obiettivo di ottenere più forniture di armi dalla Nato e una no fly zone. Konashenkov non ha presentato alcuna prova delle sue affermazioni.

Ore 22.30 – Oltre 6.600 persone sono state evacuate dalle zone più a rischio dell’ Ucraina nella giornata di oggi. Lo riporta il Kyiv Independent. Circa 4.128 persone, tra cui più di 1.100 bambini, sono state evacuate da Mariupol a Zaporizhia. Quasi 1.820 sono state evacuate dall’Oblast di Kiev. In totale, otto dei 10 corridoi umanitari previsti hanno funzionato.

Ore 21.01 – I media ucraini riferiscono di bombardamenti su Kharkiv, con morti e feriti. Secondo l’Ukrainska Prava, che cita testimoni oculari, l’attacco avrebbe colpito alcuni edifici residenziali causando anche degli incendi. Secondo le informazioni del Centro medico di emergenza ci sarebbe anche un bambino tra le vittime.

Ore 20.26 – Migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in remote città della Russia, «deportati come fecero i nazisti durante la seconda guerra mondiale». La denuncia è del Sindaco della città martoriata dalla guerra Vadym Boichenko, che ha postato su Telegram un comunicato, riferisce Ukrinform. «Nell’ultima settimana, diverse migliaia di residenti di Mariupol sono stati portati in Russia. Gli occupanti hanno portato via illegalmente persone dal distretto di Livoberezhny e da un rifugio antiaereo nell’edificio di un club sportivo, dove più di mille persone, soprattutto donne e bambini, si nascondevano dai bombardamenti», ha detto. Secondo una nota del comune i residenti catturati a Mariupol vengono prima portati nei campi di filtraggio, dove gli vengono controllati telefoni e documenti e poi reindirizzati in città remote della Russia. «Quello che gli occupanti stanno facendo oggi è familiare alla generazione più anziana, che ha visto gli eventi orribili della seconda guerra mondiale, quando i nazisti hanno catturato con la forza le persone. È difficile immaginare che nel ventunesimo secolo le persone possano essere portate con la forza in un altro paese», ha detto il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko.

Ore 19.13 – «A Zaporizhia i nostri difensori hanno abbattuto un elicottero Ka-52 e ne hanno danneggiato un altro. Inoltre sono stati uccisi circa 60 soldati e distrutte alcune unità dei mezzi corazzati del nemico. Un altro Ka-52 è stato abbattuto nella regione di Kiev». Lo rendono noto dal quartier generale di forze armate ucraine su Facebook.

Ore 17.28 – «I mantra sempre più disperati del ministro (degli Esteri russo Sergei) Lavrov sui neonazisti in Ucraina e l’oppressione della popolazione russofona per giustificare la guerra russa significano solo una cosa: che la nave da guerra russa sta affondando, che il suo equipaggio è intrappolato e che non ci sarà un lieto fine per loro». Così su twitter il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Oleg Nikolenko

Ore 16.54 – Il collegamento ferroviari tra Bielorussia e Ucraina non esiste più. Lo riporta il canale informativo Unian, che riporta le parole del capo delle ferrovie ucraine, Alexander Kamyshin, nel corso della trasmissione ‘Present Timè. Il presidente ha ringraziato «gli onesti operai bielorussi della ferrovia», ma non ha voluto rivelare altri dettagli.

Ore 16.43 – «Non diamo peso alla propaganda. Incoraggiamo invece ogni passo politico e diplomatico che metta fine alle sofferenze del popolo ucraino. L’Italia è a fianco dell’Ucraina e continuerà ad esserlo». Lo dichiara il Ministro della Difesa, Lorenzo Guerini.

Ore 16.41 – Quattordici camion con aiuti umanitari e cibo, partiti da Apostolovo, nella regione di Dnipropetrovsk, per raggiungere Kherson, sono stati bloccati dai militari russi e costretti a cambiare direzione e muovere verso la regione di Dnipropetrovsk. Lo rendono noto le forze armate ucraine in una chat telegram, spiegando come all’interno dei mezzi ci fossero prodotti per l’igiene di bambini e adulti, conserve, carne, semilavorati, pappe e soprattutto molti medicinali, in particolare insulina, necessari a tanti residenti di Kherson.

Ore 16.33 – «Se la Russia non viene fermata ora, se la Russia non viene punita ora, altri aggressori nel mondo inizieranno altre guerre. In diverse regioni del mondo. In diversi continenti. Ovunque uno stato sogni di conquistare i suoi vicini». Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram.

Ore 15.28 – Due bambini e una donna sono stati ritrovati morti sotto le macerie a seguito dei bombardamenti nella città di Rubizhne nella regione di Lugansk. Lo riferisce l’esercito ucraino su Telegram, come riporta l’agenzia di stampa ucraina Ukrinform. «Due bambini senza segni di vita sono stati portati fuori dalle macerie. Le cure mediche hanno dichiarato la morte di bambini. I soccorritori hanno continuato a smantellare i detriti e hanno trovato un’altra donna e un bambino. Attualmente, gli operatori sanitari hanno dichiarato la morte della donna. La bambina è stata salvata, le sue condizioni sono stabili e soddisfacenti»

Ore 15.25 – Dall’inizio dell’invasione russa l’Ucraina ha ucciso finora 14.400 soldati russi e ha abbattuto 95 aerei e 115 elicotteri. Lo sostengono in una nota le forze armate ucraine. Inoltre, rilevano, sono stati distrutti 466 carri armati, 1.470 veicoli corazzati, 231 pezzi di artiglieria, 44 batterie antiaeree, 914 veicoli, 60 cisterne di carburante, 17 droni (Uav) e tre imbarcazioni.

Ore 15.08 – «Anche in Mozambico abbiamo raggiunto l’accordo per rafforzare la partnership energetica tra i nostri Paesi. Le massime autorità locali mi hanno confermato la loro disponibilità». Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio su Fb. «Così come già fatto con Algeria, Qatar, Congo e Angola, continuiamo a consolidare rapporti sull’energia, in modo da renderci autonomi dal gas russo e tutelare famiglie e imprese italiane», ha sottolineato il ministro.

Ore 14.30 – L’ Ucraina potrebbe non riuscire a produrre abbastanza frumento per garantire le esportazioni, se la semina di quest’anno sarà ostacolata dall’invasione russa. A lanciare l’allarme è Oleh Ustenko, consigliere del presidente Volodymyr Zelensky. «L’Ucraina ha abbastanza grano e scorte di cibo per dopravvivere quest’anno, ma se la guerra continua – ha detto Ustenko citato dai media internazionali – non saremo in grado di esportare grano nel resto del mondo e ci saranno dei problemi». L’ Ucraina è il quinto maggiore esportatore al mondo di grano.

Ore 13.58 – Nella regione di Kiev, un colpo di mortaio contro il villaggio di Makariv ha ucciso sette persone e ferito altre cinque. Lo ha riferito il servizio stampa della polizia della regione di Kiev citato da Unian. «Gli occupanti hanno sparato con artiglieria pesante contro insediamenti nella regione di Bucha. A seguito dei bombardamenti nemici di Makariv, sette civili sono stati uccisi. Cinque persone sono rimaste ferite e sono in ospedale», si legge nella nota della polizia.

Ore 13.34 – A Mariupol «si combatte strada per strada, casa per casa». Ci sono «sabotatori ovunque» e «nessun luogo è sicuro». Lo dichiara ad Adnkronos Vittorio Rangeloni, trentenne originario di Lecco e che da sette anni vive a Donetsk. Ieri è riuscito a entrare a Mariupol insieme alle milizie popolari del Donbass e ha visto che «sono in corso operazioni chirurgiche che porteranno al pieno controllo della città» da parte delle forze russe.

Ore 13.32 – Invadendo l’Ucraina il presidente russo Vladimir Putin ha commesso un «errore catastrofico». Ne è convinto il primo ministro britannico Boris Johnson che in questi termini si è espresso al congresso del Partito Conservatore in corso a Blackpool. «Con l’eroica resistenza dell’Ucraina che continua giorno dopo giorno, è chiaro che Putin ha commesso un errore catastrofico. C’è da chiedersi perchè l’ha fatto, perché ha invaso questo Paese del tutto innocente – ha detto Johnson stando alla Press Association – Non credeva davvero che l’Ucraina sarebbe entrata nella Nato da qui a breve. Io credo che fosse spaventato dall’Ucraina, perchè in Ucraina c’è una stampa libera, perchè in Ucraina ci sono elezioni libere».

Ore 13.20 – Il ministero della Difesa ucraino nel suo bollettino quotidiano, postato su Twitter, afferma di aver ucciso finora 14.400 soldati russi, di aver abbattuto 210 velivoli militari (95 aerei e 110 elicotteri), distrutto 466 carri armati e 1.470 veicoli corazzati e blindati, 914 veicoli militari e 60 cisterne di carburante, oltre a 213 pezzi d’artiglieria e di avere affondato tre imbarcazioni. A Kiev risultano inoltre neutralizzati 72 lanciatori multipli di razzi, 44 batterie antiaeree, 17 droni e 11 macchinari specializzati nemici.

Ore 13.00 – «La richiesta di inviare peacekeeper della Nato in Ucraina è demagogica», ha messo in guardia il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov citato da Interfax. «È possibile – ha sostenuto Lavrov – che tale richiesta implichi il controllo polacco sulla parte occidentale dell’Ucraina».

Ore 12.40 – Un totale di 816 civili ucraini sono stati uccisi e 1.333 feriti dall’inizio dell’invasione russa il 24 febbraio, secondo l’ufficio dei diritti umani delle Nazioni Unite, riportato dal Guardian. Tuttavia, poiché l’Onu riporta solo i conteggi che può verificare, ammette che le cifre sottostimino notevolmente il bilancio reale.

Ore 12.30 – La condotta occidentale conferma che questi paesi non sono affidabili come partner economici. Lo ha detto il ministro russo degli Esteri, Serghei Lavrov, citato da Interfax. La Russia rimane aperta alla cooperazione con l’Occidente, – ha aggiunto – ma non intende intraprendere tali iniziative da sola.

Ore 12.25 – Scene spaventose sono emerse da una base militare a Mykolaiv, nel sud dell’Ucraina. Il reporter belga Robin Ramaekers per l’emittente pubblica fiamminga VTM, ripreso dalla Bbc, ha visitato la scena questa mattina e ha parlato di almeno 80 corpi estratti dalle macerie, con «molti altri sotto». Il bilancio delle vittime non è stato confermato dalle autorità ucraine perché si tratta di un sito militare, e la Bbc non è stata in grado di verificare le notizie. Ieri sera un filmato dal sito ha mostrato una bambina che veniva estratta dalle macerie, e le sue condizioni sono sconosciute. «Stanno continuando a cercare i corpi qui a Mykolaiv, allo stesso tempo c’è stata un’altra sirena di raid aereo, quindi tutti giù dai rifugi antiatomici», dice Ramaekers.

Ore 11.30 – «Quello che sta emergendo con forza è una dipendenza molto forte di approvvigionamenti dai due Paesi – Russia e anche dall’Ucraina – su temi molto importanti che vanno dai metalli ferrosi e non ai fertilizzanti, al grano». Una dipendenza che mette «a rischio la catena degli approvvigionamenti del nostro Paese, e non è facile andare su altri Paesi a recuperare queste forniture», ma «lavoreremo molto sui mercati internazionali per andare a scovare dove andare a recuperare altri approvvigionamenti». È quanto ha affermato il direttore generale dell’Agenzia Ice, Roberto Luongo, a margine di un’evento ad Expo 2020 Dubai.

Ore 10.45 – La Russia è in grado di condurre la sua operazione in Ucraina da sola, nessuno ci chiede di intervenire. Lo afferma il leader bielorusso, Alexander Lukashenko, citato dalla Tass, riprendendo un’intervista alla tv giapponese. Lukashenko sottolinea quindi che Minsk mantiene la sua neutralità rispetto agli eventi in Ucraina, ma spiega anche che da parte bielorussa c’era stata la disponibilità a dispiegare le sue forze di frontiera fra Donbass e Russia, iniziativa che è stata però respinta da Kiev. «Ho fatto di tutto per evitare la guerra ma non è stato possibile, perché? Perché l’Occidente ha spinto per questa guerra», ha detto.

Ore 10.25 – Mosca mette in guardia l’Italia dall’assumere un atteggiamento ancora più duro sul piano delle sanzioni e minaccia «conseguenze irreversibili». È quanto affermato all’agenzia Ria Novosti Alexei Paramonov, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo. Mosca, ha detto Paramonov senza però fornire dettagli, sta lavorando a una risposta alle sanzioni «illegittime» degli Stati Uniti e dell’Unione europea. Citando la dichiarazione del ministro dell’Economia francese Bruno Le Maire sui piani dell’Ue per lanciare una «guerra economica e finanziaria totale» contro la Russia, Paramonov ha affermato: «Non vorremmo che la logica delle dichiarazioni del ministro trovasse seguaci in Italia e provocasse una serie di corrispondenti conseguenze irreversibili. Ci aspettiamo che a Roma, come in altre capitali europee, tornino comunque in sé, ricordino gli interessi profondi dei loro popoli, le costanti pacifiche e rispettose delle loro aspirazioni di politica estera».

Ore 10.15 – «Nell’attuale situazione le Sue accorate invocazioni contro la guerra assumono la veste di un appello – rivolto soprattutto a coloro che hanno in mano i destini di così tante vite umane – affinché si ritrovino le ragioni del dialogo e si ponga fine a una situazione gravissima e inaccettabile che mette a repentaglio la sicurezza e la stabilità globali». Così Sergio Mattarella in un messaggio a Papa Francesco in occasione de «IX anniversario della solenne inaugurazione del Pontificato», sottolineando come la «sollecitudine» del Pontefice sia «un punto di riferimento per far prevalere le ragioni della pace».

Ore 10.10 – Circa 400 persone, compresi 89 bambini, sono state evacuate da Mariupol nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto oggi il quartier generale della difesa territoriale della Repubblica popolare di Donetsk (DPR). «Un totale di 389 persone, inclusi 89 bambini, sono state evacuate da Mariupol a Bezymenne nel distretto di Novoazovsk nel periodo compreso tra le 8:00 dell’11 marzo e le 8:00 del 18 marzo», si legge in una nota diffusa dall’Interfax. Dal 5 marzo sono 2.500 le persone evacuate da Mariupol, città sulla sponda settentrionale del Mar d’Azov, che prima dell’accerchiamento russo contava una popolazione di circa 400.000 persone.

Ore 9.35 – L’Ucraina spera di aprire oggi 10 corridoi umanitari ma non è chiaro quali siano stati i tragitti concordati a parte una linea di evacuazione per la città di Mariupol da giorni bersaglio delle forze russe. Lo riferisce Sky News che cita l’emittente la vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

Ore 9.10 – I colloqui di pace tra l’Ucraina e la Russia «potrebbero durare diverse settimane». Lo ha dichiarato il capo negoziatore di Kiev e consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Mykhailo Podolyak, affermando che le posizioni di Mosca sono diventate più «adeguate». Allo stesso tempo, però, i negoziati su questioni chiave come le garanzie per la sicurezza, il ritiro delle truppe russe e il cessate il fuoco «potrebbero necessitare di più tempo».

Ore 8.50 – Sono almeno 112 i bambini che hanno perso la vita nel conflitto in Ucraina. Lo hanno reso noto le autorità di Kiev aggiungendo che 140 bambini sono rimasti feriti in seguito all’aggressione militare russa. Ieri pomeriggio a Leopoli si è svolta una manifestazione pacifica durante la quale sono stati portati in piazza decine passeggini vuoti a simboleggiare i bambini morti in guerra.

Ore 8.35 – La Russia afferma di aver utilizzato missili ipersonici Kinzal in Ucraina. A riferirlo è il ministero russo della Difesa citato dalla Tass. Mosca ha annunciato di aver utilizzato missili ipersonici Kinzal contro un deposito di armi sotterraneo nella regione sud-occidentale di Ivano-Frankivsk. Si tratterebbe di uno dei primi utilizzo di missili ipersonici in un conflitto.  Le forze armate russe «hanno distrutto un grande magazzino sotterraneo di missili e munizioni aeronautiche delle truppe ucraine nel villaggio di Delyatyn, nella regione di Ivano-Frankivsk, utilizzando il sistema missilistico dell’aviazione Kinzhal con missili aerobalistici ipersonici», si legge nella nota del rappresentante ufficiale del ministero della Difesa russo, il maggiore generale Igor Konashenkov.

Ore 8.30 – Il Cremlino «finora non è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi iniziali» ed è stato «sorpreso dalla portata e dalla ferocia della resistenza ucraina». Lo riferisce l’intelligence britannica, spiegando che le forze armate russe sono state costrette a cambiare la loro strategia e a optare per quella di logoramento. «È probabile che ciò comporti l’uso indiscriminato della potenza di fuoco con conseguente aumento delle vittime civili, distruzione delle infrastrutture ucraine e intensificazione della crisi umanitaria», riferisce il rapporto di intelligence.

Ore 8.20 – «La situazione a Mariupol è catastrofica. Ci sono combattimenti in corso per Azovstal. Sulla base dei dati disponibili, possiamo dire che ha abbiamo perso questo colosso economico, uno dei più grandi impianti in Europa è andato distrutto». A riferirlo è il consigliere del ministro degli Affari interni Vadym Denisenko, parlando a Rada Tv.

Ore 7.30 – I Paesi occidentali, la Nato e gli Stati Uniti dovrebbero smettere di «fornire armi e inviare mercenari in Ucraina», ma, se vogliono la pace, utilizzare invece i fondi per inviare aiuti umanitari alla popolazione ucraina: lo ha dichiarato, citato dall’agenzia Tass, il portavoce della Duma, la camera bassa del parlamento russo, Viacheslav Volodin. «Se si vuole una pace rapida, occorre prendere decisioni rapide», ha aggiunto Volodin.

Ore 7.10 – Le autorità ucraine hanno concordato un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili da Luhansk, nel sud dell’Ucraina. Lo ha dichiarato il governatore di Luhansk spiegando che è il corridoio verrà aperto alle 9 di questa mattina ora locale, le 8 in Italia.

Ore 6.55 – È stato fermato il tentativo delle forze armate russe di accerchiare Kiev mantenendo il controllo delle due principali strade che portano alla capitale sulla riva destra e sinistra del fiume Dnipro. Lo riferisce Oleksandr Hruzevych, vice capo di stato maggiore dell’esercito ucraino, citato dalla Cnn. «Ad oggi, il nemico è stato fermato a una distanza di quasi 70 chilometri dalla riva destra» del fiume Dnipro, che divide in due Kiev, ha detto Hruzevych. Inoltre anche «sulla riva sinistra l’avanzata è stata fermata. Il nemico sta cinicamente sparando alle nostre strutture infrastrutturali», ma «le principali vie di attacco sono bloccate».

Ore 6.05 – La Russia continua a bloccare la fornitura di aiuti umanitari alle città assediate «nella maggior parte delle aree». È la denuncia del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, il quale ha spiegato che ieri sono proseguiti sette corridoi umanitari: sei nella regione di Sumy, uno nella regione di Donetsk. Più di 9.000 persone sono state evacuate dalla città assediata di Mariupol e sono state consegnate centinaia di tonnellate di prodotti essenziali. «Ma – ha aggiunto – gli occupanti continuano a bloccare la fornitura di aiuti umanitari alle città assediate nella maggior parte delle aree. Questa è una tattica totalmente deliberata. Hanno un chiaro ordine di fare assolutamente di tutto per favorire la catastrofe umanitaria nelle nostre città, un »argomento« per consentire agli ucraini di collaborare con gli occupanti. Questo è un crimine di guerra».

Ore 2.10 – In un video messaggio postato su Facebook, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto colloqui significativi di pace e sicurezza «senza indugio» con Mosca. «Questa è l’unica possibilità per la Russia di ridurre i danni causati dai propri errori», sulla scia della sua invasione, ha detto Zelensky. «È tempo di incontrarsi, è tempo di parlare, è tempo di ripristinare l’integrità territoriale e la giustizia per l’Ucraina. Altrimenti, le perdite della Russia saranno tali che il Paese impiegherà diverse generazioni per riprendersi», ha aggiunto. Zelensky ha affermato che le azioni dell’esercito russo stanno peggiorando la situazione per il proprio Paese e che negoziati onesti «senza stallo» sono stati l’unico modo per mitigare il danno. «Abbiamo sempre insistito sui negoziati», ha detto il presidente ucraino, «abbiamo sempre proposto dialogo e soluzioni per la pace. Non solo durante i 23 giorni di invasione». Il presidente ha aggiunto che fino ad oggi 180.000 ucraini sono stati salvati attraverso i corridoi umanitari e che sette sono proseguiti anche ieri: sei nella regione di Sumy e uno nella regione di Donetsk.

Ore 1.50 – ll testo di un possibile trattato tra Russia e Ucraina deve essere approvato prima ancora di menzionare la possibilità di un incontro tra i presidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Vladimir Zelensky. Lo ha affermato il capo negoziatore russo, Vladimir Medinsky, citato dalla Tass. «Non sono assolutamente pronto a commentare in merito. Posso solo dire che prima ancora di menzionare una riunione dei due leader, le delegazioni di negoziatori devono preparare e concordare il testo di un trattato. Successivamente, il testo dovrebbe essere siglato dai ministri degli Esteri e approvato dai governi». «Soltanto dopo – conclude Medinsky – si potrà discutere la possibilità di un vertice». In precedenza, Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino, ha affermato che un incontro tra Putin e Zelensky potrebbe essere organizzato dopo il completamento dei lavori sul documento di transazione. Secondo lui, tale incontro sarebbe possibile nelle prossime due settimane.

Ore 00.58 – I Marines Usa hanno confermato che un aereo con quattro militari a bordo è è precipitato nel nord della Norvegia mentre prendeva parte alle manovre Nato chiamate Cold Response. Un’indagine è stata aperta, riportano i media americani sottolineando che non è stata resa nota la sorte dei quattro a bordo. La notizia è stata data dal Centro per il coordinamento dei soccorsi norvegese (Jrcc). Il V-22 Osprey del corpo dei Marines doveva atterrare attorno alle 19 ora italiana, ma se ne sono perse le tracce poco prima delle 18.30. Un portavoce del Jrcc ha affermato che il velivolo «ha colpito il suolo» mentre c’era cattivo tempo nella zona.

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