Ven. Nov 22nd, 2024

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In attesa che riprendano i negoziati e che prevalgano le ragioni della pace, in Ucraina si registra una nuova escalation. Per il secondo giorno di seguito, secondo quanto riferisce Interfax, Mosca avverte di aver usato “un missile ipersonico contro obiettivi militari ucraini”. Mentre ‘The Kyiv indipendent’ accusa le forze militari russe di aver trasferito “migliaia di civili ucraini” in “campi” dove gli vengono “controllati cellulari e documenti” per poi “deportarli verso città remote della Russia”. Ma su Telegram, le autorità municipali di Mariupol, citate da BBC e Sky News, lanciano un’accusa ancora più grave: ieri notte sarebbe stata bombardata una scuola dove “avevano trovato rifugio circa 400 persone”.
    Accusa, precisa la BBC, non ancora “verificata indipendentemente”.
    Dopo quasi due settimane passati in un bunker, poi, sempre secondo ‘The Kyiv Indipendent’, 71 orfani “sarebbero stati evacuati da Sumy e trasferiti in zone più sicure”. “Si tratta di bambini che per varie ragioni non hanno i genitori e la gran parte di loro ha bisogno di costante assistenza medica”.
    Il premier ucraino Zelensky, intanto, nel suo nuovo video in cui dice che i “crimini commessi dai russi a Mariupol dai russi passeranno alla storia”, annuncia anche che “sarà limitata e posta sotto controllo l’attività di 11 partiti politici ucraini, alcuni dei quali avrebbero legami diretti con Mosca”. Fra questi, la Piattaforma d’opposizione-Per la Vita, uno dei maggiori partiti filo-russi presenti nel Parlamento di Kiev. Le restrizioni dureranno “finché durerà la legge marziale”.
    Ma da Mosca non sembrano arrivare solo bombe. Secondo quanto afferma il ministero della Difesa russo, i militari avrebbero consegnato “più di 75 tonnellate di aiuti umanitari a Kherson” fra cui “cereali, pasta, zucchero e altri generi alimentari”.
    E continua la solidarietà internazionale nei confronti del Paese colpito dalla guerra. L’Australia fa sapere di voler inviare “70.000 tonnellate di carbone termico per garantire all’Ucraina la sicurezza energetica” e la ministra degli Esteri, Payne, spiega anche che ai profughi ucraini, ospitati in Australia, verrà dato “un visto di 3 anni che gli consentirà di avere assicurazione sanitaria statale e permessi di lavoro”.
    Infine, si combatte anche con la musica. I Beton, band ucraina che si autodescrive come “punk hardcore” ed è composta da un architetto, un ortopedico e un uomo d’affari, riscrive la celeberrima ‘London Calling’ dei Clash del 1979: “Kyiv calling to the whole world…come out of neutrality you boys and girls” (Kiev chiama il mondo intero…uscite dalla neutralità ragazzi e ragazze). Il loro ‘Sos’ al mondo perché si schieri con l’Ucraina contro l’invasore russo rifà il verso al grido dei punk-rocker londinesi, che in London Calling esprimevano disperazione per i conflitti sociali nel Regno Unito e il terrore nucleare dopo l’incidente di Three Mile Island.
   

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