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Il governatore di Mykolaiv, di origini sudcoreane, protagonista di una resistenza drammatica trattata con ironia: calzini colorati in vista, battute e mosse inaspettate (come una Bmw con mitra incorporato) aggiorna, intrattiene e e organizza la popolazione sui social difendendo la linea che porterebbe i russi a Odessa
Sabato ha registrato forse il video pi cupo delle ultime tre settimane.
Le forze russe hanno sparato razzi contro i nostri soldati che dormivano. L’operazione di salvataggio ancora in corso, ha scritto riferendosi alla strage nella caserma colpita dai missili a Mykolaiv, la citt sul Mar Nero a 130 chilometri da Odessa.
Ma poi Vitaliy Kim ha ripreso subito il suo registro sarcastico, noto a chi lo conosce: Domani ho intenzione di fare lo shashlyk. Orchi, non mi importa di voi, ha scritto su Telegram e Instagram.
Lo shashlyk uno spiedino di carne, gli orchi sono i russi che da 24 giorni bombardano e assediano le citt ucraine, tra cui la sua.
Kim il capo dell’amministrazione regionale di Mykolayiv. Fino a tre settimane fa era uno sconosciuto, oggi il secondo uomo pi amato dell’Ucraina, dopo il presidente Volodymyr Zelenskyi.
Quarant’anni, di origini sudcoreane, diventato governatore a novembre 2020. Prima era un imprenditore edile ed stato tra i proprietari di una famosa discoteca della citt dove si faceva anche karaoke. Se non fosse che una guerra, diremmo che nato un influencer. Un destino simile a quello del presidente, il suo: in politica da poco, diventato all’improvviso un eroe della resistenza
per come sta difendendo la citt di Mykolayiv, un luogo strategico che — se finisse in mano ai soldati russi — rischierebbe di aprire la strada verso Odessa, il porto pi importante del Paese.
Dal 24 febbraio, giorno in cui iniziata l’invasione russa, la sua provincia una delle pi colpite . Ci sono bombardamenti continui e centinaia di morti. Ma l’opposizione al regime di Putin sembra, per ora, resistere anche grazie all’atteggiamento positivo del governatore che dice cose come: il diciassettesimo giorno di conflitto e il mio umore ottimo. Abbiamo la libert e combattiamo per difenderla. L’unica cosa che hanno loro la schiavit.
Nei suoi video – da quasi un milione di visualizzazioni- combina umorismo e una certa pacatezza che lo rendono autorevole agli occhi dei cittadini. Parte sempre mostrando la V di vittoria e dicendo Buongiorno, noi veniamo dall’Ucraina, gesti e parole che trasmettono unit e forza e che ormai sono diventati segni distintivi copiati anche dai suoi follower.
Kim in costante contatto con la popolazione che informa pi volte al giorno via social con post in cui racconta le mosse del nemico, fa battute sui soldati russi paragonandoli agli orchi del Signore degli anelli e rassicura su pensioni e sugli aiuti che arrivano dall’Europa.
Sempre dai social organizza anche la resistenza, dando consigli pratici per aiutare l’esercito. Qualche giorno fa, tramite alcune stories di Instagram ha chiesto di ammucchiare pneumatici agli angoli delle strade, per creare cortine fumogene nel caso in cui i carri armati russi fossero riusciti a entrare. Ha concluso il messaggio con un ordine: Vi dir io quando incendiarli.
Lo ascoltano, lo seguono, la sua presenza rassicura e rallegra gli animi. Fa cose inaspettate, sorprende. Il 14 marzo ha regalato agli agenti di polizia una Bmw decapottabile con i colori dell’Ucraina e una mitragliatrice fissata sul portabagagli, una macchina da supereroi.
talmente amato che in citt girano battute come Se Kim ci dice che possiamo dormire tranquilli, noi dormiamo tranquilli. Si collega spesso da quello che deve essere il suo studio (a volte senza scarpe, con calzini iper colorati) dove tra bandiere e stemmi ucraini, computer e armi, spicca una foto di famiglia, con la moglie Yuliya Vitalivna, le due figlie Yevheniya e Oleksandra, e il figlio Ruslan.
Ugo Poletti, direttore dell’Odessa Journal, ci racconta che a Odessa non solo considerato un eroe, ma anche un sex symbol. Qui si googla se sposato, dice.
Comprensibile il successo in citt, visto che grazie a lui e alla sua gente che l’esercito russo non riesce ad aprirsi un varco verso il porto pi ambito. Da qui non passano, dice Kim, sorridendo.
Poletti spiega che anche il governatore di Mykolayiv usa uno strumento retorico molto caro agli ucraini: La derisione. Non tutti lo sanno, ma questo un popolo con un profondo senso comico. Non un caso che Zelensky arrivi da una serie tv che prende in giro la politica. Oggi l’umorismo ha due scopi: quello di far sopravvivere alla drammaticit della guerra e quello di fare propaganda contro i russi, spiega sempre Poletti. Sono tantissimi i video-meme che circolano nelle chat dove i soldati di Putin vengono derisi e ridicolizzati dalla popolazione. Quelli dei contadini che trainano i carri armati con il trattore sono diventati un cult. Ridere e prendersi gioco di loro, fa sentire pi forti e meno vulnerabili, commenta Poletti.
In fondo era stato proprio Kim, dopo i primi bombardamenti, a dichiarare la strategia: All’inizio ci siamo spaventati, poi abbiamo imparato l’indifferenza. Quando siamo diventati indifferenti, i russi si sono spaventati e da allora riesco a dormire bene la notte. Ma attenzione, ha detto: Non confondete l’ironia con la sottovalutazione degli eventi, sappiamo che la situazione molto grave.
20 marzo 2022 (modifica il 20 marzo 2022 | 15:34)
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