Il nuovo gioco di snowboard del team indie FoamPunch ci riporta sulla neve tra discese e salti, vediamolo nella recensione di Shredders per Xbox Game Pass e PC
Siamo ormai alla fine dell’inverno, ma la recensione di Shredders ci ricorda che può essere sempre il momento giusto per lanciarsi giù da montagne innevate a bordo di uno snowboard, con il ritorno sulle scene di un genere che è praticamente scomparso dai radar. Già, che fine hanno fatto i giochi di snowboard? Nei primi anni 2000 c’era la sacra triade a dominare il genere con 1080, SSX e Amped, tre serie in grado di portare lo snowboard sulle copertine delle riviste di settore, rappresentando addirittura delle uscite di grosso calibro per il periodo invernale, ma successivamente anche questa tipologia di giochi è caduta in “disgrazia”, trovando casa in ambienti ben più modesti e underground.
Non che questo rappresenti un problema: le produzioni indie sono riuscite comunque a proporre giochi interessanti godendo anche di una maggiore libertà creativa, ma è chiaro come il peso di questi titoli sia diventato molto minore, in un mercato sempre più suddiviso tra le maxi-produzioni standardizzate e quelle indipendenti.
Proprio dal pieno fermento indie arriva Shredders, un gioco su cui il team FoamPunch ha lavorato per anni e di cui abbiamo seguito l’evoluzione con una certa costanza, trattandosi peraltro di un sorvegliato speciale tra i giochi in arrivo al day one su Xbox Game Pass, in altre parole su Xbox e PC.
Dopo vari rimandi, è riuscito ad arrivare appena in tempo per la chiusura dell’inverno 2022 e rappresenta, al momento, uno dei migliori esempi di videogioco di snowboard. Be’, in effetti è anche praticamente l’unico gioco di snowboard recente, almeno secondo la concezione classica del genere, fatta eccezione per Steep di Ubisoft. Sotto diversi aspetti, Shredders si distanzia però dalla tradizione, cercando di avvicinarsi maggiormente alla simulazione o quantomeno a un’interpretazione più tecnica dello snowboard, rimanendo dunque lontano da certe derive tipiche di Amped, SSX e 1080.
Due matti sotto zero
C’è anche una sorta di storia da seguire, attraverso varie missioni che ci portano a scoprire nuove ambientazioni e personaggi in Shredders. Non è certo facile costruire una narrazione interessante su un argomento del genere, ma FoamPunch se l’è cavata puntando soprattutto sulla simpatia: nel gioco interpretiamo una giovane promessa dello snowboard accompagnata dall’onnipresente “Scotty”, una sorta di cameraman/manager improvvisato, che ci spinge via via a conoscere varie stelle (anche reali) di questo sport infilandoci in situazioni alquanto folli. Essendo degli assoluti nessuno nell’ambito, il modo più veloce per farsi conoscere al pubblico è irrompere sulla scena in maniera folle e spettacolare, introducendoci in gare senza permesso, distruggendo bandiere sparse sulle piste e altri sistemi ben poco convenzionali, tutti da riprendere e pubblicare su YouTube per racimolare nuovi follower.
Ogni missione introduce obiettivi di questo tipo, oltre a metterci in contatto con snowboarder professionisti (alcuni dei quali hanno prestato voci e movenze al gioco) che ci illustrano nuove manovre e aprono altre aree da esplorare sulle montagne, in una progressiva apertura degli scenari e delle possibilità di gioco nella modalità “carriera”. C’è un umorismo di grana grossa dietro a tutte le scenette d’intermezzo, a volte talmente forzato da sfociare nel cringe puro, ma fa comunque simpatia un gioco di questo genere che non si prende sul serio, nonostante sia però dannatamente esigente per quanto riguarda le performance sulla neve, visto che il livello di difficoltà medio non è assolutamente da sottovalutare.
Sulla neve
Shredders cerca una mediazione tra l’approccio arcade e la simulazione, ma in linea di massima risulta più vicino a quest’ultima che agli standard dei vecchi SSX e simili. Quello che lo rende più realistico (sempre tenendo conto che si tratta di un’interpretazione piuttosto labile della realtà) è soprattutto la simulazione della fisica, che forse mai come in questo gioco interviene in maniera convincente nel gestire i movimenti del personaggio e le reazioni all’impatto con la neve. I controlli si basano soprattutto sull’uso degli analogici, con il sinistro che gestisce i movimenti del corpo e il destro quelli della tavola, insieme ai dorsali per i grab e combinazioni assortite per i numerosi trick standard da eseguire, ma potete scordarvi le combo esagerate che caratterizzavano i giochi di questo tipo nei primi anni 2000, perché qui i salti sono più concreti e i secondi di tempo per eseguire le manovre alquanto limitati, con la fisica dell’impatto all’atterraggio che risulta sempre spietata.
Tutto questo si traduce nella necessità di un bel po’ di allenamento per riuscire a raggiungere performance e punteggi di alto livello, ma anche in una notevole soddisfazione data semplicemente dal riuscire a inanellare qualche trick non troppo appariscente ma mantenendo un flusso di movimenti quanto più possibile regolare.
D’altra parte, questo utilizzo “simulativo” della fisica restituisce ottime sensazioni anche solo dalla discesa, con una buona resa del contatto della tavole con le diverse superfici tra neve battuta, fresca, ghiaccio e quant’altro, trasferendoci in maniera convincente nei suoi meravigliosi paesaggi montani. In linea di massima, questo approccio tendente alla simulazione e anche lo schema dei controlli ricordano un po’ quello di Skate e in effetti Shredders potrebbe essere un corrispettivo del titolo EA per quanto riguarda questo sport, andando a riempire una nicchia che ha sicuramente il suo pubblico.
Modalità e stili di gioco
C’è la possibilità di esplorare le sette aree montane in maniera libera come in una sorta di open world su snowboard, seguire le missioni in maniera progressiva all’interno della storia o impegnarsi in singole missioni su obiettivi specifici, oltre al fatto di prendere parte a sessioni multiplayer nel mondo online condiviso. Tutto questo dovrebbe essere raggiungibile facilmente da un menù generale delle opzioni, se solo fosse comprensibile: diciamo che Shredders comunica il suo essere fuori dalle righe anche in termini di interfaccia, se vogliamo. Le opzioni non sono perfettamente comprensibili anche per il modo confuso in cui vengono identificate le varie modalità a partire dal loro stesso nome, a cui bisogna aggiungere un vero e proprio disastro nella localizzazione in italiano che mischia – almeno per il momento e in attesa di eventuali correzioni via patch – la nostra lingua al portoghese in maniera alquanto disinvolta.
La modalità storia è sicuramente quella più coinvolgente, perché è strutturata in maniera tale da risultare più spettacolare, con una successione di missioni studiate per mostrare i momenti più arditi e adrenalinici che si possono raggiungere sullo snowboard digitale. Tuttavia, si registra forse un’eccessiva frammentarietà, con missioni fin troppo brevi e spezzettate, nonché una certa mancanza d’indicazioni su cosa si debba fare e soprattutto non fare, visto che a volte ci si trova tagliati fuori dalla gara senza capire precisamente cosa sia successo.
Intendiamoci: in un’epoca dominata da HUD invasive, tutorial costanti e passi guidati queste lacune sono anche positive, ma un maggiore studio sul level design delle missioni sarebbe apprezzabile, considerando che per assaporare la libertà c’è comunque la modalità aperta, che alla fine è probabilmente l’esperienza di gioco migliore.
Anche il multiplayer non è perfettamente comprensibile: l’area di gioco è un open world online condiviso (nel caso in cui si mantenga attiva l’opzione per il multiplayer) ed è possibile trovare i giocatori in giro per le piste, ma non sembrano esserci sfide strutturate appositamente per più giocatori contemporaneamente, al di là di scendere o eseguire trick insieme.
Un cristallo grezzo
Il colpo d’occhio è notevole in Shredders, che presenta una rappresentazione convincente della montagna innevata, sebbene ovviamente lo scenario non presenti grandi complessità in termini di modellazione e varietà grafica. Le sette aree esplorabili sono comunque caratterizzate da elementi differenti che le rendono in qualche modo uniche ed è notevole anche la resa della neve, con una consistenza realistica al contatto con lo snowboard ed effetti di rifrazione e riflessi della luce davvero notevoli, nonché alcune variazioni atmosferiche che modificano il sistema d’illuminazione e la visibilità. Tuttavia, sono anche molte le imperfezioni tecniche che si possono rilevare: da questo punto di vista, appare chiaro come il gioco derivi da una produzione indie di dimensioni modeste.
La cura con cui sono realizzati scenari e rider è notevole, ma ci sono degli evidenti limiti nella realizzazione tecnica: le performance non sono mai costanti e, sebbene non risultino particolarmente problematiche, i cali di frame-rate si percepiscono (nonostante la prova sia stata effettuata su Xbox Series X con VRR in azione), inoltre sono frequenti anche fenomeni di pop-in e costruzione visibile degli elementi di scenario sulla distanza.
Sono imperfezioni che potrebbero essere facilmente corrette con aggiornamenti post-lancio, ma al momento inficiano un po’ la fruizione del gioco.
Per il resto, oltre all’interfaccia confusionaria di cui abbiamo parlato, i personaggi sono piuttosto ben animati, nonostante il fatto che siano tutti praticamente uguali essendo rappresentati solo con maschera e passamontagna. Anche a questo proposito, dobbiamo menzionare l’autoironia con cui gli sviluppatori fanno dire a un personaggio che indossa la fascia in testa a causa della “pigrizia dei game designer”, sottolineando come questa soluzione abbia consentito di evitare la modellazione di volti e altri elementi complessi dei rider. Piacevole, ma senza particolari momenti esaltanti, anche la colonna sonora originale, così come l’accompagnamento audio in generale.
Commento
Versione testata Xbox Series X
Digital Delivery
Steam,
Xbox Store,
Windows Store
Prezzo 29,99
€
Shredders è una lettera d’amore allo snowboard e potrebbe essere considerato un po’ “lo Skate” di questo particolare genere sportivo. Costruito da appassionati per appassionati, l’approccio tecnico adottato risulta meno aperto al pubblico di massa ma anche molto più genuino e calato nella dimensione dei rider, con l’aggiunta di una certa ironia che non guasta affatto. Meno incentrato sul parossismo arcade, Shredders si basa sull’esaltazione del singolo trick e sull’impresa del portare a termine una sequenza senza errori, o anche semplicemente su una discesa ad alta velocità. La sua dimensione indie emerge in qualche problema tecnico di troppo e nella costruzione un po’ confusa d’interfaccia e design delle missioni, ma si tratta al momento di uno dei migliori (nonché pochissimi) esponenti del genere. Trova peraltro una collocazione perfetta nel Game Pass: è un gioco da scaricare e tenere sempre pronto per ogni volta che può venire la voglia di una discesa sulla neve.
PRO
La sensazione di stare sullo snowboard è riprodotta alla grande
Belle ambientazioni, ottima riproduzione della neve
Il tono autoironico è piacevole
CONTRO
Diverse imperfezioni tecniche, soprattutto in termini di performance
Interfaccia confusa
Missioni un po’ frammentate e a volte poco comprensibili