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Stefanishyna: le ucraine sono unite, prevarranno. E una parlamentare ha accusato le forze russe di aver violentato delle donne e di averle impiccate
Dalla nostra inviata
LEOPOLI «
Sono storie orribili. Ogni singolo soldato che abbia commesso questo crimine di guerra verrà chiamato a risponderne. Donne ucraine, noi rimarremo unite e prevarremo». Non usa mezze parole la vicepremier dell’Ucraina con delega ai Rapporti con Ue e Nato, Olga Stefanishyna, parlando alla stampa internazionale e italiana. Classe 1986, numero tre del presidente Volodymyr Zelensky, è in queste ore a Leopoli, diventata ormai di fatto capitale amministrativa dell’Ucraina mentre Kiev è ancora stretta d’assedio. Il tema sul tavolo — mentre ancora Mariupol, la città martire, soffre — ora sono gli stupri di guerra. Una tragedia, minimo comune denominatore di ogni conflitto in cui sono le donne, insieme ai bambini, ancora una volta ad essere più esposte. Ma che fin qui, a tre settimane dall’inizio dell’invasione, non era ancora emersa a livello ufficiale.
Primo a parlarne il sindaco di Brovary, Ihor Sapozhko
, che al
Corriere
ha denunciato casi di stupro di donne ucraine violentate dai soldati russi tratteggiando i contorni di un conflitto sempre più cruento, in cui si viene aggredite per una fotografia nel cellulare o perché si cade nelle mani del nemico come successo ad alcune militari. «I pubblici ministeri ucraini hanno avviato duemila indagini a carico delle truppe russe, anche con l’accusa di stupro e omicidio. Tutti coloro che commettono atti perseguibili dovranno essere giudicati», spiega Stefanishyna. Già a Londra Lesia Vasylenko, parlamentare del partito di opposizione Holos, aveva accusato le forze russe di aver violentato donne prima di impiccarle. E ancora, aveva riferito di «cittadine anziane» che si sono suicidate dopo essere state abusate sessualmente. Mentre «altre erano così vulnerabili che non potevano scappare».
Oltre alle violenze parla anche del rapporto con l’Italia, la vicepremier Stefanishyna: «Avete messo da parte ogni romanticismo nei confronti della Russia. L’Italia non è mai stata al nostro fianco in questo modo». Sono passati pochi giorni dall’attacco, venerdì, del direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri russo Alexei Paramonov, che ha minacciato l’Italia di «conseguenze irreversibili» in caso di nuove sanzioni. «Siamo in contatto permanente con il governo italiano a tutti i livelli. Io so personalmente quanto nel Parlamento italiano si sta lavorando per noi e questo rappresenta una svolta nei nostri rapporti bilaterali. A livello europeo sappiamo bene quanto lavoro sia stato fatto. E confidiamo nel fatto che i nostri alleati continuino a percorrere questa strada e lavorino in questa direzione, solo così sarà possibile ristabilire», commenta Stefanishyna.
Il punto su cui si insiste è chiaro. «Il futuro dell’Unione europea non è possibile senza l’Ucraina. Siamo tra i partner commerciali più importanti». Ma non solo. Si guarda anche a Pechino e Washington chiamate insieme a fermare l’aggressione. E se dagli Stati Uniti il sostegno è evidente, su Pechino Stefanishyna conferma: «La Repubblica popolare cinese sostiene i cittadini ucraini, in primo luogo, attraverso meccanismi di aiuto umanitario».
21 marzo 2022 (modifica il 21 marzo 2022 | 08:58)
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