La guerra in Ucraina “avrà conseguenze per la crescita”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde parlando a una conferenza dell’Institut Montaigne di Parigi.
IL PUNTO DAI MERCATI – Le Borse europee galleggiano in attesa dell’avvio di Wall Street dove i future sono in calo. Nel Vecchio continente si mette in mostra Milano (+0,7%), sostenuta dal comparto dell’energia e delle utility. L’attenzione degli investitori si concentra sui negoziati tra Russia e Ucraina per porre fine al conflitto armato. Fari puntati anche sulle mosse delle banche centrali per contrastare la corsa dell’inflazione mentre prosegue l’aumento delle materie prime. Sul fronte valutario l’euro sul dollaro è stabile a 1,1050 a Londra. In flessione il rublo sul dollaro, dopo la riapertura della Borsa di Mosca per le contrattazioni dei titoli di Stato. Poco mosso l’indice d’area stoxx 600 (+0,03%). In lieve flessione Parigi e Francoforte (-0,1%), Londra (+0,6%), piatta Madrid (-0,02%). Tonico il comparto dell’energia (+2,3%), con il prezzo del petrolio che sale. Il Wti si attesta a 109 dollari al barile (+4,4%) e il brent a 112 dollari (+4,1%). Bene anche le banche (+0,3%) e le utility (+0,2%), queste ultime con il prezzo del gas che scende. Ad Amsterdam le quotazioni si attestano a 100 euro al Mwh (-4,6%). A Londra il prezzo si attesta a 239 penny al Mmbtu (-2,4%). Tra le altre materie prime poco mosso l’oro a 1.925 (+0,01%). In flessione il rame (-1,5%), così come anche il nichel e l’alluminio. A Piazza Affari sugli scudi Tenaris (+4,7%). Bene anche Eni (+2,3%) mentre è in controtendenza Saipem (-0,9%). Tra le utility avanzano A2a (+2,2%), Enel (+2%), Iren (+1,1%) Hera (+0,8%). In terreno negativo Erg (-2,6%). In positivo le banche e le assicurazioni. Unicredit (+0,8%), Banco Bpm (+0,5%), Mps (+0,7%) e Bper (+0,4%). Tonica Unipol (+4,4%), bene Generali (+0,5%).
“La decisione di imporre l’embargo sulle forniture di petrolio russo peggiorerà l’equilibrio energetico in Europa colpendo tutti“, afferma il Cremlino riportato dalla Tass. “E’ impossibile” per l’Europa al momento fare a meno del gas russo, mentre per quanto riguarda il greggio le compagnie petrolifere russe hanno iniziato a reindirizzare i flussi verso Est, ha detto il vicepremier russo Aleksandr Novak citato dalla Tass.