Ven. Nov 22nd, 2024

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Una picchiata devastante che lascia allibiti e innesca dubbi terribili, una discesa (caduta) del tutto anomala per un aereo di linea, a una folle velocità oltre 10 volte superiore al normale. Poi lo schianto su una collina i cui boschi si sono incendiati. Nessuna speranza per le 132 persone sul Boeing 737-800 della compagnia China Eastern polverizzatosi all’alba nella provincia meridionale del Guangxi, a ovest di Hong Kong. L’equipaggio del volo MU5735 era composto dai due piloti e 7 fra hostess e steward.

In picchiata

Il jet bimotore, fra i modelli più diffusi e affidabili, è precipitato vicino alla città di Wuzhou, ha annunciato la rete televisiva statale della Cina Cctv, mentre le squadre di soccorso entravano in azione senza tuttavia la possibilità di trovare superstiti. L’aereo era decollato alle 5.20  da Kunming ed era diretto a Guangzhou dove era atteso alle 8.35 ora italiana (le 15.35 locali).

Ma che cosa può avere causato questa tragedia? Che cosa può avere provocato quella picchiata devastante: l’aereo della compagnia cinese è stato costruito negli Stati Uniti ed  è in linea dal 2015 e fa parte della quasi sessantennale famiglia dei 737 della Boeing, fra i velivoli che in decine di modelli rappresentano l’aereo più venduto nella storia e più usato per le tratte brevi e medie. Il 738-800, il linea dal 1997, non fa parte della nuova generazione dei 737-Max già protagonisti di due pesantissimi incidenti aerei dovuti paradossalmente all’introduzione di un sistema di sicurezza automatico che ha invece causato problemi ai piloti e agli aerei: il documentario Boeing downfall (Netflix) toglie il sonno con la ricostruzione delle responsabilità del colosso americano. Boeing che nel premecato di Wall Street perde oggi il 6%. 

Boeing riconosce responsabilità incidente 737 Max della Ethiopian

Quando è iniziata quella picchiata il 737-800 da 189 posti (solo classe economica) della China Eastern, che la compagnia cinese aveva dotato di una livrea multicolore riservata ai modelli di punta della flotta, il bimotore stava volando a circa 9mila di quota a velocità di crociera (poco più di 800 chilometri orari): era in volo da un’ora ed aveva quindi ancora oltre la metà del carburante nei serbatoi. In uno dei video ripreso dalla telecamera fissa di un edificio (video sulla cui attendibilità sono in corso accertamenti) si nota il velivolo nell’ultimo tratto della caduta: una picchiata a 90 gradi (verticale, insomma) non più controllabile dai piloti.  Una caduta a capofitto, inesorabile, alla velocità di circa 564 kmh, oltre 10 volte superiore rispetto al normale rateo di discesa. I dati sono registrati dal sito Flightradar24.

L’aereo, apparentemente intatto e non in fiamme, in questa fase è come un mattone, non ha alcuna “portanza”, la caduta non è rallentata da manovre volute o causate dalla perdita di controllo. Il Boeing, che “a vuoto” pesa 41 tonnellate, non è entrato in vite, non plana, non fa deviazioni. Un mattone. In poco più di due minuti perde 8mila metri di quota e si schianta sulle colline alte, in quella zona, un migliaio di metri.

L’aereo si è disintegrato nell’impatto con il terreno (lo hanno già riferito i primi arrivati sulla collina), il carburante ha poi alimentato gli incendi nei boschi.

Al momento non sono note eventuali comunicazioni di “mayday” lanciate dai piloti. E nemmeno condizioni meteo avverse.

Le cause

L’aereo può arrivare a destinazione anche con un solo motore. In avaria entrambi i turbojet Cfm International? Da quella quota si può impostare una lunga planata nella speranza di trovare una pista non troppo distante. O comunque uno spazio per provare un disperato atterraggio di emergenza.

Un’avaria davastante? Un’esplosione? Dal video della picchiata finale il velivolo sembra intatto. Sembra. 

Una manovra errata dei piloti che hanno causato magari uno “stallo” (perdita improvvisa di velocità? Anomala in quella fase di volo: l’aereo è livellato alla quota di crociera, il “finale” per l’atterraggio non era lontano,  e inoltre i piloti sono addestrati (dovrebbero esserlo) a “riprendere” il controllo avvantaggiati anche dall’alta quota. Certo, se non si recupera in fretta l’assetto, le conseguenze possono essere letali.

Un pilota impazzito, allora, che punta il muso verso il terreno senza dare il il tempo al copilota di intervenire? Oppure qualcuno è entrato nella cabina di pilotaggio aggredendo i piloti? In che rapporti erano il comandante e il vice? Può avere giocato un ruolo in questa tragedia la subalternità del vicecomandante che nei paesi asiatici è spesso molto marcata, con il forte timore di correggere eventuali errori del comandante?

Il recupero delle scatole nere sarà il primo passo dell’inchiesta con le autorità cinesi incalzate dallo stesso presidente  Xi Jinping: l’immagine della Cina non può essere appannata da questi drammi.    

Paolo Ricci Bitti

Il presidente Xi

l presidente cinese Xi Jinping ha ordinato l’apertura di una inchiesta per comprendere le cause che hanno portato allo schianto dell’ aereo precipitato con 132 persone a bordo e ha chiesto che non vengano risparmiati sforzi nei soccorsi e nelle operazioni di ricerca. Citato dall’emittente Cctv, Xi ha sottolineando la necessità di garantire la sicurezza dell’aviazione civile e ha disposto l’apertura immediata del meccanismo di emergenza per l’ aereo precipitato. Il Global Times spiega che il Consiglio di Stato incaricherà alcuni funzionari di seguire l’incidente in via prioritaria, in modo che possano essere identificate le cause il prima possibile e siano rafforzare le indagini sui rischi per la sicurezza nell’aviazione civile. L’obiettivo di Xi è quello di garantire la sicurezza dei voli e delle persone in futuro, prosegue il giornale.



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