Dom. Nov 17th, 2024

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(ANSA) – BARI, 16 MAR – Beni del valore di oltre un milione
di euro sono stati sottoposti a sequestro preventivo dalla
Guardia di Finanza nei confronti di due imprenditori di Modugno
(Bari), Giuseppe e Costantino Cardone, padre e figlio, coinvolti
in una indagine della Procura di Bari su una frode da circa 107
milioni di euro realizzata tramite società cartiere con
emissione di fatture per operazioni inesistenti, omessa
dichiarazione fiscale, dichiarazioni infedeli, occultamento di
documenti contabili e autoriciclaggio. Secondo l’accusa i due
imprenditori, arrestati nell’ottobre 2017 e attualmente a
processo, avrebbero beneficiato dei proventi dei delitti
tributari, commessi tramite le due società Stimac e Miti,
operanti nel settore della produzione di manufatti in cemento,
per un importo complessivo di oltre 1 milione di euro. “Somma,
questa, utilizzata dagli indagati per finalità diverse” da
quelle aziendali. La frode avrebbe inoltre consentito alle
società di evadere l’Iva, dal 2011 al 2015, per un importo
totale di circa 4 milioni di euro. Le verifiche contabili e
patrimoniali successive all’accertamento della presunta frode,
hanno accertato l’esistenza di beni, nella disponibilità degli
imprenditori e dei rispettivi nuclei familiari, ritenuti il
reimpiego dei proventi delle attività illecite commesse. La
misura di prevenzione fa seguito al provvedimento della Corte di
Appello di Bari che ha accolto il ricorso del procuratore
Roberto Rossi contro l’iniziale rigetto da parte dal Tribunale.
   
I giudici hanno condiviso la valutazione di “pericolosità
sociale generica” dei due imprenditori, ritenendo che i
trasferimenti di denaro successivi alla frode “non possono
ritenersi scollegati dalla attività criminosa”. Tra i beni
destinatari del sequestro ci sono conti correnti, un compendio
aziendale, appartamenti, auto e una barca. (ANSA).
   

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