(ANSA) – URBINO, 16 MAR – E’ stata condannata a cinque anni
di carcere per concorso anomalo in omicidio volontario e
aggravato Ambera Saliji, la ragazza oggi 22enne accusata di
avere attirato in una trappola Ismaele Lulli, ucciso a 17 anni
nel 2015 da due ragazzi di poco più grandi, già condannati
all’ergastolo. La pm di Urbino Irene Lilliu aveva richiesto una
condanna di 6 anni e 8 mesi. La sentenza del giudice Massimo Di
Patria, ha chiuso il processo di primo grado con rito
abbreviato: per il magistrato la ragazza è colpevole di avere
attirato Ismaele con cui aveva un flirt, in un trappola,
inviandogli un sms per invitarlo a raggiungerla alla fermata
dell’autobus. Dove invece il ragazzo trovò Igli Mema, all’epoca
fidanzato di Ambera, e Mario Mema, che lo portarono in auto
nelle campagne intorno a Sant’Angelo in Vado e lo uccisero,
colpendolo tra l’altro al collo con un coltello. Ambera era
rimasta fuori dal processo principale a carico dei due giovani
ed era stata considerata dalla procura solo una teste, ma poi la
Corte di Assise aveva ordinato la trasmissione degli atti al pm
con successiva imputazione coatta su ordine del gup. Secondo la
madre di Ismaele, Debora Lulli, che ha assistito all’udienza
(come a tutte le altre dei processi per l’omicidio) insieme
all’avvocata Maria Cristina Ciace, cinque anni “sono pochi, per
me sono sempre pochi”. Il difensore di Ambera, Giovanni Chiarini
attende le motivazioni, ma ha già annunciato il ricorso in
appello. (ANSA).
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