Mer. Ott 23rd, 2024

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(ANSA) – ROMA, 18 MAR – Vira è scappata da Kiev con i suoi
cinque figli; l’ultimo, Artyom ha appena tre mesi. Doveva
nascere a febbraio invece è nato prematuramente, a novembre
2021, e per questo quando sono iniziati i bombardamenti Artyom
era in un’unità di terapia intensiva neonatale. Con l’inizio
della guerra Vira e suo marito hanno portato i loro figli a Lviv
e da qui hanno preso un treno per il confine con la Polonia. Il
marito è poi tornato a Kiev per combattere per il suo Paese. Lo
riferisce il team internazionale di emergenze di ActionAid che è
fin dai primi giorni presente ai confini polacchi. Insieme
all’associazione partner locale stanno operando a Hrebenne
fornendo cibo e trasporto alle persone in arrivo. “Persone come
Vira e i suoi bambini, che – spiegano – sono stati portati in un
rifugio di prima accoglienza. Ora Vira è in Polonia, dove ha
intenzione di rimanere ma non sa per quanto. È sola con i suoi
bambini, che hanno bisogno di lei, soprattutto Artyom, ancora
troppo piccolo e fragile”.
   
Inna ha invece 18 anni, studia in Polonia e stava visitando la
sua famiglia nella loro casa di Luhansk, – una delle
repubbliche separatiste della regione del Donbass riconosciute
ufficialmente dalla Russia poco prima di invadere l’Ucraina. È
fuggita con sua madre, due sorelle, suo fratello e la zia,
mentre il padre è rimasto a combattere. Ha viaggiato in treno
fino a Kiev e poi a Lviv prima di attraversare il confine a
Hrebenne. La destinazione finale della sua famiglia è il Belgio
e Inna andrà con loro anche se vuole ritornare in Polonia per
finire i suoi studi. (ANSA).
   

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