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Le Borse partono forte, anzi fortissimo, con rialzi superiori al 4%, mentre arretrano i prezzi del gas in Europa (-18% a 175 euro al MWh intorno alle 12 del 9 marzo) dopo il picco a 295 euro della mattina dell’8 marzo, e salgono quelli del petrolio. Tutto ci malgrado notizie non proprio confortanti sul fronte dell’invasione dell’Ucraina e su quello delle conseguenze economiche della guerra, con la Russia considerata dall’agenzia internazionale Fitch ormai a un passo da default. Ci nonostante, Milano a met mattinata fa segnare un rialzo consistente, superiore al 4 per cento. Piazza Affari era stata tra le Borse pi penalizzate in Europa dall’avvio dell’invasione russa, mercoled invece tra le migliori insieme a Francoforte, con le banche che si confermano in prima linea a sostenere il listino, oltre a Pirelli che ha raggiunto una crescita del 10% (qui le quotazioni in tempo reale).
Gli spiragli in Ucraina e l’autonomia energetica dalla Russia
Sono le speranze sui colloqui di pace a sostenere le Borse, con ipotesi anche di riunioni in un Paese terzo per arrivare a una distensione della situazione in Ucraina. Le Borse salgono per un mix di fattori – spiega Giacomo Calef, country manager Italia di NS Partners – tra cui i piccoli spiragli sul fronte della guerra in Ucraina. Ma salgono anche perch le materie prime, in particolare quelle agricole ed energetiche, oggi scendono un po’ perch l’Europa ha dichiarato di essere in grado di alleggerire la dipendenza dalla Russia e questa una boccata di ossigeno. Poi c’ anche una componente di rimbalzo tecnico.
I titoli in Piazza Affari
Auto, assicurazioni e viaggi i settori preferiti dagli investitori. A Piazza Affari scatto di Unicredit (+7%): in una nota diffusa nella serata di marted ha chiarito la sua esposizione in Russia e stimato che in caso dello scenario peggiore, con azzeramento dell’esposizione, l’impatto sul Cet1 (200 bp) permette alla banca di confermare il dividendo in contanti e il piano di acquisto di azioni proprie. In scia sale Intesa Sanpaolo (+4,3%). Bene Pirelli (+4,4%) e il risparmio gestito (+4% Banca Generali, Banca Mediolanum, Finecobank, +3,8% Poste Italiane).
Un rimbalzo tecnico
Secondo Carlo De Luca, responsabile investimenti di Gamma Capital Markets, il mercato oggi rimbalza anche per motivi tecnici. Stiamo assistendo a chiusure di operazioni short aperte nelle ultime due settimane, commenta. La violentissima correzione degli ultimi 14 giorni imputabile non solo allo “scarico” di portafogli ma anche al deleveraging (luned 7 marzo il Dax ha toccato un supporto cruciale – 12.500 punti – affinch il mercato possa mantenersi in trend positivo di lungo periodo, livello dove gli algoritmi iniziano a chiudere automaticamente le posizioni in vendita e a ricomprare a prescindere dai fondamentali). Infatti luned le forti perdite della mattina si sono poi attenuate molto nel pomeriggio segnalando cos un livello di bottom per le Borse europee. Da qui noi crediamo possa partire un rimbalzo tecnico molto forte nei prossimi giorni, sebbene non si possa ancora parlare di inversione di tendenza.
Europa apre in forte rialzo, Francoforte +2,99%
Le Borse europee accelerano e a meno di due ore dall’inizio delle contrattazioni alcune delle principali piazze guadagnano oltre il 4%. Cos Francoforte sale del 4,89% Parigi del 4,58%, Milano del 4,52%. Molto bene anche Madrid a +3,77% e Londra a + 1,94%. Sullo sfondo restano comunque le preoccupazioni per l’aumento dei prezzi delle materie prime e del petrolio.
Si raffredda ulteriormente lo spread tra Btp e Bund, arrivato alle soglie dei 140 punti base (qui, l’andamento dello spread in diretta).
Clicca qui, per le quotazioni azionarie e l’andamento degli indici di Borsa in tempo reale.
L’Asia stenta: il fondo norvegese deprime la Cina
Se l’Europa corre, le Borse asiatiche faticano;: in Cina Shanghai e Shenzen risultano in decisa flessione tra le preoccupazioni per l’andamento delle materie prime energetiche e anche il caso dell’azienda di abbigliamento sportivo Li-Ning su cui il fondo sovrano norvegese ha ritirato gli investimenti a causa di sospette violazioni di diritti umani.
Il petrolio in rialzo
Rialzo del 2% circa per i prezzi del barile di petrolio all’indomani della decisione degli Usa di vietare l’importazione di petrolio, gas naturale e carbone dalla Russia. Il Regno Unito a sua volta azzerer le importazioni di greggio da Mosca entro la fine dell’anno. Il Wti aprile sale a 126,2 dollari al barile, il Brent maggio a 131 dollari al barile, mentre cede l’11% il prezzo del gas naturale in Europa a 189 euro al megawattora. Si conferma la tensione sul mercato dei metalli: il London Metal Exchange di Londra ha annunciato che non prevede di riavviare il normale trading dei contratti sul nickel sospesi marted dopo la fiammata dei prezzi (+250% in due sedute) mentre l’alluminio conferma i valori in area 3500 dollari per tonnellata. L’euro recupera quota 1,09 dollari (1,0920 da 1,0887).
La Russia e il default imminente
Il rublo scivola peraltro ulteriormente dopo l’ennesimo taglio di rating sul debito sovrano russo da parte di Fitch, taglio che ha coinciso con la seduta di riapertura del mercato valutario russo. Il cambio tra dollaro e rublo sale dell’8% portandosi a 113,9 rispetto ai valori di venerd. Sulle piattaforme internazionali la moneta russa tratta a 127 per un dollaro e a 140 per un euro. L’agenzia internazionale Fitch ha declassato il rating della Federazione Russa da B a C a causa dell’impatto delle sanzioni sull’economia nazionale. Per l’agenzia di rating il rischio di un default della Russia sul debito sovrano imminente.
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