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Anche i più grandi possono aver bisogno di aiuto. Lo sanno gli oligarchi del Surrey costretti a chiedere dei prestiti agli assistenti per pagare i taxi (perché i jet privati non li possono più pagare) e ora lo sa anche Roman Abramovich, a cui sembra essere toccato lo stesso destino. Perché non è facile riuscire a pagare 750mila dollari a settimana al personale una volta che molti dei beni e dei conti bancati sono stati congelati. Secondo Page Six, sempre ben informato sui fatti di Hollywood e dintorni, l’oligarca russo ed ex proprietario del Chelsea avrebbe «implorato» i suoi amici e alcuni colleghi americani di prestargli un milione di dollari ciascuno per sostenere tutta una serie di assistenti che Abramovich ha a libro paga. Compresi quelli che si trovano sui suoi yacht di lusso e che in queste settimane stanno girando nel Mediterraneo per evitare le sanzioni. Ma nonostante Abramovich – che è solito organizzare party tra vip e star del cinema sulle sue barche o nella sua tenuta di St. Bart – abbia molti amici intimi a Hollywood, sembra che questi ultimi abbiano rifiutato. Anche per una questione legale: secondo i rumors non sarebbero sicuri delle ripercussioni a livello di diritto internazionale se quei prestiti fossero tracciati.
La reazione degli amici
Una fonte rimasta anonima ha detto a Page Six: «Abramovich sta chiedendo ad alcuni dei suoi amici più cari e potenti di prestargli un milione di dollari perché racconta di non riuscire a pagare il suo personale, che gli costa 750.000 dollari a settimana. Ha contattato il produttore e regista di Hollywood Brett Ratner e la famiglia Rothschild, oltre a molti altri, ma – sebbene siano buoni amici di Roman – non hanno accettato perché nemmeno loro li hanno in contanti. E per di più non è chiaro quali sarebbero le ripercussioni secondo il diritto internazionale».
Abramovich è stato sanzionato dal Regno Unito e dall’Unione Europea: l’ex proprietario del Chesea – club per il quale ha dato mandato della cessione, non potendone però ricavare i profitti – ha secondo Bloomberg un patrimonio netto di 14,3 miliardi. Fin dall’inizio delle trattative di pace tra Russia e Ucraina è stato sempre centrale durante i colloqui, come se la sua figura potesse fare da garante a entrambe le parti. Abramovich deve le sue fortune alla corsa alle privatizzazioni dopo il crollo dell’Unione Sovietica ed era il proprietario di Millhouse Capital, una società di investimento che si occupava anche delle miniere di nichel e dei produttori di acciaio. Di recente, secondo il Wall Street Journal, sarebbe sopravvissuto a un presunto tentativo di avvelenamento durante i colloqui di pace che gli avrebbero hanno fatto soffrire gli occhi irritati e la pelle scrostata. Abramovich possiede almeno quattro yacht (e uno lo avrebbe ceduto a un collega oligarca) che in totale valgono circa un miliardo e mezzo di dollari. E anche una tenuta di St. Bart da 700 milioni di dollari 1,4 miliardi di dollari, più una vasta tenuta di St. Bart da 700 milioni di dollari, sulla spiaggia più bella di Gouverneur.
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