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Aveva 96 anni ed era una delle ultime testimoni dirette dell’eccidio del 12 agosto 1944: fu la prima a vedere i soldati tedeschi salire verso il paese. Nella strage perse la madre e due sorelle. Premiato il suo gesto eroico
morta Cesira Pardini, 96 anni, la ragazzina intrepida e generosa che, nonostante le ferite, strapp agli aguzzini nazisti e fascisti della Strage di Sant’Anna di Stazzema (12 agosto 1944, 560 vittime) due sorelle e un altro bambino. Nell’eccidio perse per madre e altre due sorelline, Maria e Anna, quest’ultima non aveva ancora compiuto venti giorni di vita. Per questo gesto d’amore e di coraggio Cesira aveva ricevuto nel 2015 dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la medaglia d’oro al valor civile ed era diventata uno dei simboli del paese martire di Sant’Anna, colline dell’Alta Versilia.
Chi era
Meno di quattro mesi fa era morto Enrico Pieri, uno dei bambini (aveva 10 anni) sopravvissuti allo sterminio, nominato commendatore da Sergio Mattarella e cavaliere dalla Repubblica Federale Tedesca. In Versilia Cesira sempre stata un esempio. Al processo contro i criminali nazisti della Spezia svel che l’assassino della madre non era un tedesco ma un italiano. Raccont che quel fascista l’aveva messa al muro assieme a tutta la famiglia e aveva sparato senza piet. Lei era rimasta ferita ma miracolosamente era riuscita a proteggere, facendole scudo, una sorella e la pi piccola l’aveva strappata, ancora viva, dalle braccia della mamma massacrata dai colpi degli aguzzini.
Il racconto
Mia madre grid agli assassini di avere piet almeno della creatura che teneva stretta al cuore — raccont davanti ai giudici del tribunale militare — ma l’italiano estrasse il revolver e glielo punt alla tempia. Mamma fece appena in tempo a urlarci di scappare. Poi gli spari. Riuscii a prendere l’Adele, la Lilia, a trascinare la Maria (l’altra sorella, ndr), che era tutta a pezzi. Le cadeva un braccio, aveva una gamba staccata. Continuavano a mitragliare da tutte le parti, e noi siamo state immobili, in silenzio e ci siamo salvate.
Il riconoscimento
Nel 2015, quando il presidente Napolitano, le affisse sul petto la medaglia d’oro lei raccont di aver visto il sorriso delle sorelline morte e della mamma. Poi lesse le motivazioni e si commosse. Nel corso di un rastrellamento e del successivo feroce eccidio perpetrato dalle truppe tedesche — questo il testo — assieme alla madre, alle sorelle ed altri vicini, veniva catturata e messa al muro ma, sebbene ferita dai colpi di mitragliatrice, riusciva a spingere le sorelle al riparo in una stalla retrostante. Successivamente, dopo aver tolto dalle braccia della madre uccisa anche la sorella neonata, le conduceva tutte in un luogo pi sicuro, nei pressi del quale, pur nuovamente ferita dai militari in ritirata, individuava sotto un cumulo di cadaveri un bambino in tenera et ancora in vita, e lo traeva in salvo. Luminosa testimonianza di coraggio, ferma determinazione ed elevato spirito di solidariet umana.
Il messaggio
A dare la notizia della morte di Cesira Pardini stato il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, che ha dato vita all’anagrafe nazionale antifascista alla quale hanno gi aderito quasi 63 mila persone. Con la scomparsa di Cesira la Toscana perde un pezzo di memoria che tuttavia continueremo a far rivivere nelle ragazze e ragazzi di questa regione — ha commentato il presidente della Regione, Eugenio Giani —. Ovunque tu sia, spero tu possa riabbracciare le tue sorelle, tra cui la piccola Anna che quel giorno oscuro aveva appena 20 giorni. Ciao Cesira.
1 aprile 2022 (modifica il 1 aprile 2022 | 17:09)
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