Ven. Set 20th, 2024

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© Reuters.

Di Alessandro Albano 

Investing.com – Il comparto tecnologico cinese ha passato un vero e proprio lunedì nero in Borsa, con i nuovi lockdown in Cina e il contesto regolatorio sulle quotate cinesi a Wall Street che stanno preoccupando, e non poco, gli investitori. 

L’indice ha perso il 5%, mentre il comparto tech di Hong Kong ha lasciato sul parterre il 10%, similmente a quanto registrato dal – indice che replica l’andamento delle tech cinesi quotate a Wall Street – il quale ha registrato la seduta peggiore dall’ottobre 2008. 

Non si è salvato nessuno tra i big del settore, con Alibaba (HK:) in calo dell’11% (-30% da inizio anno) e Tencent Holdings (HK:) in ribasso del 9,8%, -27% da inizio gennaio. il trend ribassista, tuttavia, non è nuovo al comparto tecnologico legato a Pechino: negli ultimi 12 mesi, l’indice ha perso oltre il 54%. 

A far scattare il panic selling è stato il ritorno dello scenario da nuovo lockdown in atto in Cina, dove 17,5 milioni di persone a Shenzen sono di fatto chiuse in casa a causa della politica di tolleranza zero del governo centrale contro il Covid. Chiuse scuole e trasporto pubblico. 

Una policy, questa, che nei mesi scorsi ha creato non pochi problemi alle supply chain globali e che ora viene applicata al cuore tecnologico del Paese, con Shanghai che potrebbe essere la prossima città in lockdown dopo le restrizioni imposte ad Hong Kong nelle scorse settimane. 

Secondo la National Health Commission, la Cina ha registrato un numero di casi sintomatici locali di Covid-19 superiore a quello visto nell’intero 2021. Nella giornata di ieri sono stati 1.337 i nuovi casi sintomatici trasmessi localmente, mentre il totale da inizio anno ammonta a oltre 9.000 casi, rispetto agli 8.378 dello scorso anno. 

Le nuove chiusure hanno già avuto ripercussioni su industrie strategiche per l’industria globale. Foxconn (TW:) e Unimicron Technology Corp (TW:), entrambi fornitori di Apple (NASDAQ:) hanno entrambi sospeso le operazioni a Shenzhen, annunciando la sospensione delle operazioni “fino a nuovo avviso”. 

Intanto, a Changchun, nel nord-est del Paese, città anch’essa in lockdown, Toyota (T:) ha sospeso la produzione della joint venture con la cinese Faw Group.

“L’economia cinese potrebbe essere di nuovo colpita duramente”, hanno scritto gli analisti di Nomura in una nota, aggiungendo che la situazione Covid in Cina “è peggiorata a un ritmo allarmante”. “La nuova ondata ha raggiunto quasi ogni zona della Cina con significativa importanza a livello economico”.

Vicinanza con la Russia 

Ad accelerare gli ordini di vendita è stata anche la delicata situazione geopolitica in Ucraina. Diversi media internazionali, hanno riportato come la Russia abbia chiesto un aiuto militare alla Cina per raggiungere gli obiettivi a Kiev, alimentando le preoccupazioni di una stretta normativa della SEC sulle depositary receipts cinesi a Wall Street. 

Già la scorsa settimana, l’authority Usa ha redatto una black-list di società cinesi che si sono rifiutate di rendere noti i dettagli dei propri bilanci ai controlli degli audit, con alcune società che hanno fatto intendere di un possibile delisting a breve.

Intanto, con Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, che incontrerà l’alto diplomatico cinese Yang Jiechi oggi Roma, gli States hanno fatto sapere di essere pronti ad imporre sanzioni commerciali contro Pechino in caso di aiuti sul campo a Mosca.  

Come ricorda Reuters, la Cina è il primo esportatore al mondo, primo partner commerciale della Ue e il primo fornitore di merci straniere degli Stati Uniti, e una qualsiasi pressione esercitata sugli scambi in Cina potrebbe avere delle ricadute su tutta la Nato. 

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