Sab. Nov 23rd, 2024

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Assassin’s Creed Valhalla ha riscosso un successo straordinario e al contempo si è ritrovato a occupare una posizione delicata per il franchise Ubisoft, a metà strada fra i capitoli tradizionali e la misteriosa piattaforma Infinity. È certamente per questo che la casa francese ha deciso di estendere il supporto post-lancio del gioco oltre i canonici dodici mesi, lanciando in questo caso non un semplice DLC bensì una ricca e corposa espansione: L’Alba del Ragnarok.

Utilizzando ancora una volta l’espediente narrativo delle visioni di Eivor, l’avventura ci conduce a Svartalfheim, uno dei nove regni della mitologia norrena: abitato in origine dagli elfi oscuri e da alcuni nani, vede in questi ultimi gli unici sopravvissuti a una violenta invasione operata dagli eserciti di Muspelheim, guidati dal potente e spietato Surtr.

Gli eventi destano l’attenzione degli Aesir, ma per un motivo in particolare: Surtr ha fatto rapire Baldr, uno dei figli di Odino, e lo tiene prigioniero da qualche parte su Svartalfheim. Per questo l’Havi decide di varcare i confini di Asgard per salvarlo: una missione che si rivelerà più insidiosa del previsto, come stiamo per raccontarvi nella recensione di Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok.

Storia


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok, Odino discute con due nani
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok, Odino discute con due nani

Come per tutti i DLC di Assassin’s Creed Valhalla, la storia de L’Alba del Ragnarok inizia a Ravensthorpe, l’insediamento vichingo difeso da Eivor: il guerriero ha una visione dopo essersi assopito sotto il suo albero, ritrovandosi ancora una volta nei panni di Odino, ma per una missione al di fuori delle mura di Asgard: suo figlio Baldr è stato rapito da Surtrs e portato su Svartalfheim.

Determinato a salvarlo, il padre degli dei raggiunge la fortezza del nemico insieme a Frigg, la madre di Baldr, ma lo scontro con il gigante di fuoco e la sua malefica sposa, Sinmara, mette in evidenza tutti i suoi limiti, con conseguenze drammatiche. È in questo momento che Eivor si risveglia di soprassalto, recandosi subito da Velka perché possa aiutarlo a immergersi nuovamente in quelle visioni.

Quando si risveglia, l’Havi scopre di essere stato salvato da due nani, che gli raccontano di come le truppe di Muspelheim abbiano invaso il regno e massacrato la loro gente, costringendo i pochi superstiti a rintanarsi all’interno di antichi rifugi sotterranei. Se la missione di Odino dovesse coincidere con la liberazione di Svartalfheim, se la sua furia contro Surtr dovesse essere d’aiuto ai nani, tanto meglio.

Così il nostro personaggio riceve in dono un bracciale, il Predatore di Hugr, che gli consente di acquisire cinque nuovi poteri, e forte di queste capacità inedite si lancia alla scoperta di uno scenario che include torri e picchi da scalare, fortezze da espugnare e una discreta varietà di nemici e boss da combattere, appartenenti sia ai Muspel che agli Jotun. Fuoco e ghiaccio, che volere di più?


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok, Glod
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok, Glod

Caratterizzata anche stavolta da un ottimo doppiaggio in italiano, elemento che oggi come oggi è davvero il caso di apprezzare, L’Alba del Ragnarok vanta un gran numero di personaggi: alcuni ben caratterizzati, altri piuttosto deludenti. Vedi ad esempio Glod, il figlio mezzosangue di Surtr, e il modo in cui conclude la propria storia: così, de botto, senza senso.

La trama sul finale ha dei risvolti di un certo impatto, ma anche stavolta soffre di un’eccessiva frettolosità sia nella direzione che nella sceneggiatura, storicamente incapace di far sedimentare determinati dialoghi o di donare più spazio a specifiche figure, e così la loro eventuale dipartita non lascia il segno.

Ambientazione


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok, un panorama di Svartalfheim
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok, un panorama di Svartalfheim

Svartalfheim è chiaramente un mondo astratto, ricostruito sulla base delle leggende, ma il design dell’ambientazione convince e affascina, grazie al peculiare mix fra terra, cenere, foreste, acqua e neve, enormi torri ed enormi statue che si alternano a montagne, grosse rocce sospese nel cielo e una manciata d’insediamenti che in questo caso si distinguono per la bizzarra architettura a sviluppo verticale.

La mappa di per sé è molto ampia: per spostarsi è possibile cavalcare un enorme cervo, utilizzare i viaggi rapidi da un punto d’interesse all’altro, procedere a piedi oppure trasformarsi in un corvo sfruttando i poteri del bracciale di Odino. La velocità in questo caso non è fenomenale, ma sbloccando tale abilità all’inizio dell’espansione potrete completare le scalate e le relative sincronizzazioni in pochi secondi, “rompendo” il gameplay tradizionale di Assassin’s Creed.

Struttura


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok, l'Havi sulla cima di una montagna osserva il pesaggio
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok, l’Havi sulla cima di una montagna osserva il pesaggio

La struttura de L’Alba del Ragnarok è fondamentalmente quella a cui i giocatori di Assassin’s Creed Valhalla sono già ben abituati, con una serie di missioni principali che vanno portate a termine al fine di concludere l’avventura, ma anche razzie (con i nostri compagni vichinghi ad aiutarci, il che francamente ha poco senso…) e quest secondarie piuttosto semplici. Si è fatto un gran parlare della durata dell’espansione, che però abbiamo completato in meno di dodici ore.

Risulta francamente difficile immaginare che si possano raggiungere le trentacinque ore di cui parlavano gli sviluppatori solo con le attività di contorno, ma bisogna anche dire che non ci è stato concesso il tempo (eufemismo) per verificarlo. A ogni modo, una volta terminata la storyline principale potremo cimentarci con l’Arena delle Valchirie: una modalità arena con scontri di difficoltà variabile e malus applicabili per aumentare le ricompense, con cui poi acquistare un nuovo set per Odino.

Gameplay


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok, uno dei nuovi poteri in azione: consente di ghiacciare i nemici
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok, uno dei nuovi poteri in azione: consente di ghiacciare i nemici

Veniamo quindi al gameplay: ricorderete che nella nostra anteprima de L’Alba del Ragnarok avevamo espresso agli sviluppatori le nostre perplessità in merito al sistema di progressione dell’espansione, che non è separato e indipendente bensì riprende il personaggio che abbiamo utilizzato nella campagna di Valhalla, con il suo livello di potenza, il suo equipaggiamento e le sue abilità ancora a disposizione.

Ebbene, si è verificato esattamente il problema che ci aspettavamo di trovare, lo stesso di cui abbiamo parlato nello speciale dedicato ad Assassin’s Creed Crossover Stories: affrontato come contenuto endgame, con un protagonista di livello 400 circa, L’Alba del Ragnarok presenta purtroppo un grado di sfida molto banale, che non si adatta effettivamente alle nostre capacità e finisce così per vanificare il pur interessante lavoro fatto con l’introduzione dei poteri divini dell’Havi.


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok, Odino trasformato in corvo sorvola lo scenario
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok, Odino trasformato in corvo sorvola lo scenario

Questi cinque poteri si sbloccano utilizzando il Predatore di Hugr sui cadaveri di alcuni nemici uccisi e durano una manciata di secondi, con la possibilità di aumentare il loro effetto e soprattutto di sbloccare un secondo slot spendendo la selce solare acquisita con le razzie. È possibile equipaggiare solo due poteri alla volta, attivandoli con il trigger destro e le direzioni sinistra e destra del d-pad, ma per cambiare il setup bisogna recarsi presso un rifugio dei nani oppure acquisire al volo l’abilità di cui abbiamo bisogno.

Questo meccanismo ha perfettamente senso e aggiunge un minimo di strategia all’impiego dei poteri, ma ripetiamo: con un personaggio da endgame sarete così forti che difficilmente presterete la necessaria attenzione a tali novità. La possibilità di trasformarsi in un Muspel o in uno Jotun per mimetizzarsi tra le loro fila assume infatti una scarsa rilevanza nel momento in cui basta scoccare una selva di frecce al rallentatore per eliminare interi gruppi di nemici, le armi (inclusa la nuova lancia Atgeir) infliggono danni ingenti e si dispone di sei fiasche per il recupero della salute.


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok, l'esito infelice del primo scontro con Surtr
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok, l’esito infelice del primo scontro con Surtr

Il nostro suggerimento per dare un senso all’esperienza de L’Alba del Ragnarok è dunque quello di depotenziarvi intenzionalmente e disattivare le abilità, per quanto assurdo ciò possa sembrarvi; oppure entrare nelle opzioni e aumentare al massimo il livello di difficoltà dei combattimenti, così da ovviare alle evidenti mancanze di un bilanciamento chiaramente sballato.

Espletata tale incombenza, potrete senz’altro apprezzare le diverse tipologie di nemici presenti nell’espansione, i loro pattern di attacco variegati e i numerosi boss fight che vi troverete ad affrontare nel corso della campagna: se la memoria non ci inganna ce ne sono otto e alcuni di essi, complice il coinvolgimento nella narrazione, risultano parecchio sentiti.

I poteri del Predatore di Hugr

Ricaricabile tramite le uccisioni o acquisendo l’energia da alcune piante o altari, il Predatore di Hugr è il bracciale che l’Havi riceve all’inizio dell’espansione e che può donargli cinque nuovi poteri, da rubare ad altrettante tipologie di nemici. I corvi giganti vi permetteranno di trasformarvi in un corvo, così da poter esplorare lo scenario in maniera inedita, mentre Muspel e Jotun vi doneranno quattro differenti abilità, due per fazione: la capacità di resistere al tocco della lava e di resuscitare i morti per creare un piccolo esercito di supporto da una parte; la possibilità di teletrasportarsi con le frecce e di ghiacciare i nemici dall’altra. Ognuno di questi cinque poteri potrà essere potenziato prezzo i fabbri presenti negli insediamenti dei nani.

Grafica e sonoro


Assassin's Creed Valhalla: L'Alba del Ragnarok vanta scorci molto suggestivi
Assassin’s Creed Valhalla: L’Alba del Ragnarok vanta scorci molto suggestivi

Assassin’s Creed Valhalla è probabilmente l’open world con i migliori paesaggi di sempre ed eguagliare quel livello qualitativo disegnando uno scenario da zero non era chiaramente un’impresa semplice. Nonostante ciò, Svartalfheim regala senz’altro diversi scorci molto suggestivi, il panorama stesso di questo mondo misto e dominato dalle radici dell’Yggdrasil non può che affascinare ed esplorarlo in lungo e in largo si conferma dunque un piacere più che un’incombenza.

La grafica dell’espansione è ottima, in particolare per quanto concerne il design dei nemici e dei comprimari, sebbene sia possibile notare in alcuni casi texture meno definite a copertura delle rocce e qualche glitch che speriamo verrà sistemato già al day one. Poco da dire sul sonoro: immaginavamo musiche un po’ più presenti, ma l’accompagnamento appare adeguato e il già citato doppiaggio in italiano è ancora una volta una garanzia.

Commento

Versione testata PC Windows

Digital Delivery

uPlay,

PlayStation Store,

Xbox Store

Prezzo
39,99

L’Alba del Ragnarok porta avanti in maniera inedita il supporto post-lancio di Assassin’s Creed Valhalla, con un’espansione apparentemente ricca ma che è possibile completare abbastanza in fretta concentrandosi sulle missioni principali. Il problema è però un altro, e riguarda il bilanciamento della difficoltà: affrontando il pacchetto come un contenuto endgame sarete troppo potenti e avrete a disposizione troppe abilità risolutrici per concedere il giusto spazio ai nuovi poteri, che in effetti sono molto interessanti e possono offrire approcci diversi in termini di esplorazione e combattimento. Con le dovute accortezze, L’Alba del Ragnarok può senz’altro regalarvi delle belle emozioni e non si risparmia sul fronte delle novità, dei personaggi e dei nemici; spiace dunque che quest’ultima saga di Odino non sia arrivata al debutto con le idee perfettamente chiare.

PRO

  • Storia, personaggi e ambientazione ottimi
  • I nuovi poteri sono davvero interessanti
  • Mappa ampia e con un buon numero di contenuti

CONTRO

  • Troppo facile come attività endgame, si finisce per non apprezzare le novità
  • La campagna principale si completa un po’ troppo in fretta
  • Il potere del corvo mortifica le tradizionali scalate



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