Sab. Nov 23rd, 2024

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A dicembre 2021 erano il dieci per cento, il mese a dopo a gennaio la quota era già salita al 13%, a febbraio hanno superato il 15%: sono gli utenti, dalle piccole imprese alle famiglie, che con i rincari energetici non sono riusciti a far fronte al pagamento delle ultime bollette di luce e gas. E così, sempre a febbraio, i distacchi per morosità sono aumentati del 36,5% rispetto allo stesso mese delo scorso anno. È Arte, l’associazione dei reseller e trader energia, a lanciare l’allarme: il caro bollette sta mietendo vittime tra gli italiani.

Le imprese devono fermare gli impianti, le famiglie devono stare attente ai consumi fino a rinunciare ad abitudini quotidiane che sembravano ormai indispensabili: lavare la biancheria nella lavatrice, i piatti nella lavastoviglie, fino al riscaldamento e all’illuminazione. C’è chi , a fronte di bollette raddoppiate, ha chiesto – come prevedono i provvedimenti del governo – la rateizzazione. Ma c’è anche chi non riesce a pagare nemmeno più le rate. E la situazione per molti sta per diventare drammatica.

Famiglie a rischio

Già nel 2020, ovvero prima dei rincari stratosferici di questi ultimi mesi, in Italia c’erano molte a famiglie a rischio povertà energetica. Ovviamente adesso il quadro è estrememanete peggiorato. Lo sottoliena l’elaborazione dell’Ufficio studi della CGIA Mestre sui dati del Rapporto OIPE 2020. Sono 4 milioni i nuclei familiari in difficoltà. Famiglie che si trovano nell’impossibilità di procurarsi un paniere minimo di beni e servizi energetici: ovvero il riscaldamento, il raffrescamento, l’illuminazione, l’utilizzo di elettrodomestici, etc. Le famiglie più a rischio sono quelle con un elevato numero di componenti, vivono in abitazioni datate e in cattivo stato di conservazione, il capofamiglia è giovane, spesso indigente e/o immigrato.

Una famiglia su tre nel Mezzogiorno

A livello territoriale la situazione più critica si presenta nel Mezzogiorno, dove la frequenza della povertà energetica oscilla tra il 24 e il 36 per cento delle famiglie di quel territorio. In Campania, ad esempio, il range va da almeno 519 mila nuclei in difficoltà a quasi 779 mila, in Sicilia da poco più di 481 mila a 722 mila e in Calabria da poco oltre le 191 mila fino a quasi 287 mila unità.

Il quadro migliora – con un range tra il 10 e il 14% di famiglie alle prese con la povertà energetica – nel  Lazio, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia e  Valle d’Aosta. Tra le realtà, infine, meno interessate da questo fenomeno, dove la forchetta oscilla tra il 6 e il 10 per cento, ci son la Lombardia, il Veneto, l’Emila Romagna, la Toscana e il Trentino Alto Adige.

Le misure del governo

Con vari provvedimenti a partire dall’estate scorsa il governo Draghi ha messo a disposizione di famiglie e imprese quasi 20 miliardi di euro contro il caro energia/carburante. E’ stato introdotto il bonus bollette, tagliando significativamente il peso dei costi di energia elettrica e gas per le persone con un Isee inferiore a 8.265 euro. Soglia, quest’ultima, che è stata innalzata a 12 mila euro con il decreto anti-rincari del 21 marzo scorso. Sempre sul fronte delle bollette di luce e gas è stata data la possibilità alle utenze domestiche di rateizzare i pagamenti e sono stati azzerati gli oneri di sistema, con l’Iva diminuita al 5%.

Le domande di  rateizzazione

I piani di rateizzazione attivati finora sono oltre 41.000 , di cui 25.000 per utenze domestiche e circa 16.000 su richiesta delle imprese. Nel caso delle famiglie l’importo rateizzato medio si aggira intorno agli 800 euro. Per le imprese e partita iva si parla invcece di bollette di circa cinquemila euro. L’importo totale dei piani di rateizzazione attivi è pari a circa 56 milioni di euro.

Lampioni spenti e strade buie

Anche molti enti locali si trovano in difficoltà a seguito del caro-bollette. E così aumentano i piccoli centri dove il sindaco, per risparmiare, ha iniziato a razionare l’illuminazione stradale. Ultimo annuncio in ordine di tempo è quello del sindaco di Ilbono in Sardegna, paese di circa duemila abitanti: resteranno spenti  70 lampioni su 500. «Abbiamo dovuto trovare una soluzione e fare una scelta in attesa dell’investimento sulle lampade a led che intendiamo fare entro l’estate per abbattere i costi» spiega il sindaco Giampietro Murru. 

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