Ven. Nov 22nd, 2024

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Mitrou-Long e Della Valle firmano l’11ª vittoria di fila della Germani, che comanda dall’inizio alla fine con la capolista

La vittoria di Brescia su Milano illumina il programma domenica della 23ª giornata di Serie A. Ecco cosa è successo.

Brescia-Milano 82-74
Inarrestabile Brescia: la sfida tra la prima e terza forza del campionato si conclude con l’undicesima vittoria consecutiva della squadra di Alessandro Magro, che contro Milano conduce per 40’ una partita in cui l’Olimpia viene ricacciata indietro in tutti i tentativi di rimonta, mostrando un’incredibile capacità di reazione. Brescia parte in maniera convinta (8-2) contro un’Olimpia poco attenta. Tocca a Rodriguez suonare la carica a i suoi: nel break che porta Milano davanti per la prima volta (12-15) è lui il protagonista. Alla prima sirena è avanti però la squadra di casa (17-15) con Laquintana e Gabriel a costruire il 5-0. Che dà la spinta giusta a Brescia anche nel secondo quarto: due triple di Moore ed un antisportivo di Rodriguez danno ai biancazzurri il + 9 (28-19). Ti aspetteresti la rimonta ospite: invece Brescia affonda il coltello e scappa sul +13 (39-26) prima di chiudere con Petrucelli inarrestabile sul +10 all’intervallo (41-31). Dagli spogliatoi Milano esce con la voglia di girare la partita e più volte torna a -6 (52-46) sfruttando Melli e Rodriguez. Quando Brescia va in difficoltà trova sempre un salvagente in Della Valle (58-48) autore di 11 punti nel quarto, ma è Hall con un buzzer-beater dai 9 metri a chiudere il quarto sul -6 (64-58). In campo si alza il livello della fisicità con Milano che cerca di portare Brescia sul suo terreno (67-63): Della Valle e soci rispondono colpo su colpo, tornando due volte a +11 (78-67; 82-71). E per l’indomabile Leonessa i successi in fila sono 11.
Brescia: Mitrou-Long 22, Della Valle 21, Petrucelli 14.
Milano: Delaney e Hall 11, Rodriguez 10.

Varese-Pesaro 76-87
Con un parziale di 11-0 alla fine del terzo quarto, una solida Pesaro (62% da due), guidata da un pungente Sanford (4/6 nelle triple), sfrutta al meglio le assenze dell’infortunato Keene e di capitan Ferrero (alle prese con una brutta influenza) per mettere fine al magic moment di una Varese mai in vantaggio nei 40 minuti. Subito in avvio, la Carpegna Prosciutto punta sul miss match Delfino-Librizzi per avere un vantaggio in doppia cifra già al 3’ (2-12). Con Reyes a riequilibrare difensivamente il suo quintetto, l’Openjobmetis prova a rientrare in partita (17-21 al 10’). Banchi risponde con la zona e, se Wondatensae buca la retina, Lamb è pronto a replicare (23-32 al 14’36”). Roijakkers ottiene più intensità dai suoi ma è Sanford che, con le sue folate offensive, manda Pesaro negli spogliatoi per l’intervallo lungo con un margine utile di 4 lunghezze (36-40 al 20’). Nel terzo quarto, la partita sembra svilupparsi secondo gli stessi canoni, fin quando Varese con i punti di Beane si avvicina fino al -2 (52-54 al 27’). Pesaro, però, replica con l’efficacia dentro l’area di Jones (4 stoppate con 21 di valutazione) e la precisione del duo Sanford-Lamb per guadagnare un vantaggio (+13 52-65 al 30’) decisivo per il meritato successo esterno del quintetto marchigiano.
Varese: De Nicolao 15, Beane 14, Vene 12
Pesaro: Sanford 26, Lamb 19, Jones 10

Brindisi-Cremona 87-65
Brindisi torna a vincere dopo due sconfitte consecutive archiviando la pratica Cremona con un primo tempo da 41 punti e il 45% finale nel tiro dall’arco. Vitucci sceglie un quintetto diverso rispetto alle precedenti uscite: Udom e Gaspardo sono subito in campo insieme ad Harrison, Clark e l’immancabile Perkins. È proprio all’americano nativo dell’Alaska, alla sua nuova prima al PalaPentassuglia, tocca il compito di spingere i suoi con 7 punti e un tiro da quasi centrocampo che vale il +10 dopo solo 4’ di gioco (12-2). Il divario si dilata più tardi al +13 (17-4) prima del triplo cambio di Galbiati (dentro Poeta, Cournooh, Dime) alla ricerca di qualche nuova alchimia tattica. Una scelta che non paga visto che Brindisi, sempre con Harrison ispiratissimo dall’arco, allunga nuovamente (9’, 31-11) annichilendo ogni tentativo di reazione della Vanoli. Non c’è partita: Brindisi col 66% da 3 vola al + 27 (14’, 41-14) mentre Cremona continua a collezionare una serie infinita di tiri sul ferro. Neanche il parziale di 9-0 (41- 23) con la Happy Casa in pausa prolungata riesce a scuotere la formazione ospite impantanata nel suo 2/11 dall’arco. Nel secondo tempo la qualità di gioco cala nettamente. Si assiste ad uno stillicidio di palle perse e tiri sbagliati. Brindisi resta in controllo anche quando la Vanoli ricuce al -10 con la tripla di Cournooh e il piazzato di Spagnolo (27, 55-45). Per il resto c’è da annotare l’infortunio alla caviglia di Gentile e il 4/6 da 3 di Redivo, artefice della spallata finale, utile per mettere in freezer la vittoria.
Brindisi: Harrison 20, Perkins 18, Redivo 14.
Cremona: Spagnolo 20, Tinkle 16, Cournooh 10.

Reggio Emilia-Sassari 85-81 dts
Reggio Emilia piega Sassari dopo un tempo supplementare e mette a segno la terza vittoria consecutiva che vale il quarto posto in classifica. Al fianco del solito Cinciarini in versione Mvp della Serie A (19 punti e 9 assist), risultano decisive le prove di Strautins (17 punti e 10 rimbalzi) e Baldi Rossi (14 punti senza errori al tiro) mentre alla Dinamo non basta un super Bendzius (25 punti). Ancora senza Candi e Diouf e con Olisevicius non al meglio, coach Caja sceglie il quintetto composto da Cinciarini, Larson, Strautins, Johnson e Hopkins mentre Bucchi risponde con Robinson, Kruslin, Burnell, Bendzius e Bilan. Parte meglio Reggio che si fa guidare da capitan Cinciarini e chiude il primo quarto in vantaggio (19-16). La Dinamo reagisce alzando il livello della difesa e in attacco colpisce dalla distanza prima con Bendzius e poi con Logan, prendendosi il controllo del match (34-39 al 20’). La Unahotels si affida a Baldi Rossi e Hopkins per ridurre il gap, ma Sassari non trema e resta al comando (49-53 al 30’). Grazie a super Strautins la squadra di Caja riesce a rimettere il naso avanti (56-55 al 33’) e riprende fiducia, nonostante sia costretta a rinunciare ad Olisevicius per un problema fisico. Nella volata è importantissimo l’ingresso di Thompson (5 punti e 2 recuperi) e l’apporto del solito Cinciarini che segna il +4 (70-66 al 39’). Finita? Neanche per sogno perché Bendzius mette la tripla del pareggio a 11” dalla sirena (71-71) e Hopkins fallisce il tiro della vittoria allo scadere. Il supplementare si apre con due canestri d’autore di Cinciarini, ma Robinson risponde subito e la Dinamo non molla (77-76 al 43’). Una tripla di Baldi Rossi e un gioco da quattro punti di Strautins decidono però l’incontro e regalano alla squadra di coach Caja un’altra impresa.
Reggio Emilia: Cinciarini 19, Hopkins 18, Strautins 17
Sassari: Bendzius 25, Logan 17, Kruslin 11.

Trieste-Fortitudo Bologna 77-85
Successo prezioso per la Fortitudo che sbanca l’Allianz Dome e lascia a Cremona l’ultimo posto solitario della classifica riducendo a due sole lunghezze il distacco nei confronti di Napoli. Per Trieste notte fonda: la formazione di Ciani cercava una prestazione in grado di cancellare la lunga striscia negativa (sei sconfitte nelle ultime sette gare), non è riuscita a invertire la tendenza arrendendosi a un’avversaria che nell’arco dei 40’ ha meritato la vittoria. La Fortitudo parte meglio, la formazione di Rajola controlla i tabelloni e grazie al dominio sotto i tabelloni (quattro rimbalzi offensivi nei primi quattro minuti) trova secondi tiri che propiziano l’iniziale 3-9 firmato da Groselle e Benzing. Ciani chiama time-out e chiede alla sua squadra maggior velocità nell’esecuzione dei giochi offensivi. Dentro Campogrande e Lever per Mian e Grazulis già gravati di due falli, Durham e Borra per Feldeine e Groselle la risposta di una Fortitudo che perde l’inerzia della gara consentendo a Trieste (otto punti di Banks) di mettere per la prima volta la testa avanti sul 14-12 e di chiudere il primo quarto in vantaggio 19-16. Davis e un buon Lever in apertura di secondo quarto per il 23-18 ed è tempo di zona per Bologna che mette le briglia all’attacco avversario e con un parziale di 10-0 (in evidenza Charalampopoulos) rovescia il risultato. Sale in cattedra Aradori, undici punti quasi consecutivi, ed è fuga Kigili con il massimo vantaggio sul 32-43. Bomba con il fallo di Campogrande, quattro punti con il libero aggiuntivo trasformato che mandano le squadre negli spogliatoi con la Fortitudo avanti 36-43. Seconda parte di gara con la Kigili in controllo, sale in cattedra Frazier che tiene la sua squadra a + 10 sul 49-59. Sono Davis, Delia e Lever a dare la scossa a Trieste, miniparziale di 12-2 e a cavallo tra la fine del terzo e l’inizio del quarto quarto l’Allianz torna ad agganciare l’avversaria sul 61-61. Sorpasso con cinque punti consecutivi di Campogrande sul 66-63, pareggio di Feldeine (66-66 con 6’ sul cronometro). Salgono in cattedra Frazier e Aradori, la tripla del play e due liberi di Aradori ridanno sette lunghezze di vantaggio a Bologna sul 68-74 con 3’13” da giocare. E’ ancora Aradori a scavare il solco definitivo: la Fortitudo controlla gli ultimi possessi e chiude agevolmente.
Trieste: Delia 16, Davis 15, Banks 12
F. Bologna: Frazier 18, Aradori, Benzing, Feldeine 17

Dominata per 25’ da Venezia, superiore in tutto, che le rovescia addosso un tremendo break sul +22 dopo 12’ (15-37) annunciando un principio di crisi, la Virtus rinasce nel finale del terzo quarto quando i suoi nuovi acquisti arrivati dalla Russia prendono in mano la situazione e spiegano tutto il loro talento di giocatori di alta Eurolega. Così Hackett, silente nei primi due quarti, produce 16 punti dal nulla alimentando una rimonta tanto insperata quanto irresistibile. Sulla sica del play si mette Shengelia, i due lanciano un parziale di 21-0 con tanto di sorpasso, da -15 (48-63) a +6 (69-63). La squadra di coach Scariolo, tornato in panchina dopo l’esito negativo del tampone anti Covid, esce di forza da una partita brutta e nervosa che i suoi big all’inizio non riescono a controllare. Al contrario la Reyer attacca forte dall’inizio e tempesta il canestro con le soluzioni dell’ispirato Theodore, di Watt e le triple vecchio stile di Bramos. Bologna annaspa, lo svantaggio inesorabilmente si allarga. Al 10’ Venezia è già in controllo sul 12-27. Ci provano Pajola e Cordinier a rianimare la Virtus ma gli ospiti non mollano e continuano a martellare. Nel terzo quarto anche Tonut fa la sua parte per la Reyer. Poi all’improvviso si accende Hackett, la sua spinta ricuce il divario e accende il fuoco della Virtus che torna in partita sul -5 (58-63) del 30’. Il break ormai è aperto e si allunga nell’ultimo quarto quando Shengelia batte due volte Watt in uno contro uno scrivendo il primo vantaggio bolognese, quello decisivo. Shengelia e Pajola firmano il 73-65, Theodore prova l’ultimo riaggancio sul -3 a 28” ma ormai è tardi per sperare nell’overtime.

VIRTUS BOLOGNA: Hackett 16, Shengelia 15, Jaiteh 12 VENEZIA: Theodore 15, Watt 15, Tonut 12

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